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C on V - Rivista IDEA

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“Sali e tabacchi” della z<strong>on</strong>a. La sua<br />

lungimirante vi si<strong>on</strong>e lo portò<br />

anche ad acquisire nel 1904 la<br />

casa c<strong>on</strong> cortile, portico e fienile<br />

adiacenti, davanti al for no, c<strong>on</strong> la<br />

facciate sull’attuale piazza Ca -<br />

stello. Morì nel 1905, ma proseguì<br />

la sua opera il figlio Giovanni,<br />

terzogenito dei cinque che ebbe, il<br />

quale c<strong>on</strong>tinuò nella produzi<strong>on</strong>e<br />

del vino, nella gesti<strong>on</strong>e e nella vendita<br />

dei generi di m<strong>on</strong>opolio e<br />

nella cottura dei bozzoli. Dei suoi<br />

undici figli, nel 1943, quando<br />

morì, ne sopravvivevano solo cinque<br />

che decisero di n<strong>on</strong> dividere<br />

l’eredità, ma di c<strong>on</strong>sentire l’uso<br />

della casa e delle an nesse proprietà<br />

al penultimo dei figli, Renato, che<br />

poco prima di sposarsi, nel 1936,<br />

fece rimodernare la prima e l’ultima<br />

stanza del primo piano.<br />

Fur<strong>on</strong>o dunque im biancati i dipinti<br />

del soffitto, sostituito il pavimento<br />

alla veneziana c<strong>on</strong> parquet in<br />

legno, modificata la tappezzeria e<br />

le stanze arredate c<strong>on</strong> mobili di<br />

stile Mussolini. Nel 1959 Renato<br />

morì e nel 1971 scomparve anche<br />

Nina, l’ultima rimasta dei figli di<br />

Giovanni. L’erede di lei, Ilse, la<br />

figlia di suo fratello Arnaldo, volle<br />

dividere le proprietà per avere la<br />

sua parte in denaro».<br />

A questo punto fur<strong>on</strong>o molte le<br />

traversie di carattere legale...<br />

«Esatto. Dopo anni di battaglie a<br />

seguito dell’inziativa per l’esproprio<br />

e ricorsi accettammo di cedere<br />

al mu nicipio il terreno e le case<br />

prospicienti l’attuale. L’Amministra<br />

zio ne comunale di Cortemilia<br />

del tempo decise di distruggere il<br />

forno dei bozzoli, mentre uno dei<br />

torchi era già stato ceduto dalla<br />

famiglia Mezzano, insieme ad altri<br />

oggetti per la vinificazi<strong>on</strong>e, al<br />

museo della “Martini e Rossi” che<br />

ha sede a Pessi<strong>on</strong>e di Chieri».<br />

E oggi siete voi gli unici proprietari...<br />

«Sì. Abbiamo acquistato le quote<br />

da altri eredi e in parte fatto tesoro<br />

dei lasciti. E c<strong>on</strong> grande soddisfazi<strong>on</strong>e<br />

abbiamo reso la nostra casa<br />

un museo in <strong>on</strong>ore dell’avo Dome -<br />

nico Mezzano. In questo edificio<br />

s<strong>on</strong>o c<strong>on</strong>servati e riportati alla luce<br />

i tesori del passato: stoviglie, arredi<br />

antichi, raffinate stanze c<strong>on</strong> preziose<br />

tappezzerie, abiti degli anni<br />

’30, addirittura quelli utilizzati da<br />

Domenico quando venne a<br />

Cortemilia. La nostra fortuna è a -<br />

ver potuto c<strong>on</strong>servare questi rari<br />

og getti, c<strong>on</strong> la certezza che anche<br />

nostro figlio Roberto ne farà tesoro<br />

per le prossime generazi<strong>on</strong>i».<br />

Si dice che occorra c<strong>on</strong>oscere il<br />

passato per capire il presente. A<br />

Cortemilia ve ne è una prova.

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