Simbolica Massonica del terzo millennio di Irene Mainguy - panasur
Simbolica Massonica del terzo millennio di Irene Mainguy - panasur
Simbolica Massonica del terzo millennio di Irene Mainguy - panasur
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
punti <strong>di</strong> appoggio con la volontà <strong>di</strong> superare ciò che sembra essere superiore alle proprie forze. La buona<br />
utilizzazione <strong>del</strong>la leva si fonda sulla conoscenza e sulla padronanza <strong>del</strong>le forze messe in movimento. Essa<br />
rappresenta la tenacia <strong>di</strong> una volontà stabile, la fe<strong>del</strong>tà ai propri impegni nel proseguire il cammino<br />
prescelto fino al termine.<br />
La cazzuola: serve a spalmare il cemento che unisce tutte le parti <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio. Ci insegna ad applicare il<br />
cemento <strong>del</strong>l’affetto e <strong>del</strong>la bontà per unire tutti i membri <strong>del</strong>la famiglia massonica, ovunque si trovino,<br />
<strong>di</strong>spersi nel mondo, in una sola comunità <strong>di</strong> amore fraterno. La cazzuola può essere considerata insieme al<br />
cemento come l’agente e il legame tra una pietra e l’altra. E’ simbolo <strong>di</strong> unità. E’ lo strumento <strong>di</strong> lavoro per<br />
la ricerca <strong>del</strong> Bello. Del Bene e <strong>del</strong> Vero nella costruzione <strong>del</strong>la nostra opera, che consiste in un’esistenza<br />
alla ricerca <strong>del</strong>l’Eternità, nonché <strong>del</strong>la vita e <strong>del</strong>l’armonia tra tutti noi.<br />
Dalla perpen<strong>di</strong>colare alla livella: questo passaggio contribuisce al lavoro <strong>di</strong> trasformazione e trasmutazione<br />
avviato nel Gabinetto <strong>di</strong> riflessione con l’esortazione <strong>del</strong>la formula Vitriol.<br />
La squadra e il compasso: se la squadra rappresenta la terra, il compasso è il simbolo <strong>del</strong> cielo; il loro<br />
incrociarsi si richiama allo stretto intreccio tra microcosmo e macrocosmo. Può trattarsi solo <strong>di</strong> un<br />
passaggio dallo stato umano, rappresentato dalla terra, agli stati sopraumani, rappresentati dal Cielo (o dai<br />
Cieli). Al primo grado, l’apertura <strong>del</strong> compasso deve essere fissata a 30°. Al secondo sarà <strong>di</strong> 45°. Al <strong>terzo</strong><br />
grado sarà <strong>di</strong> 60°, limite ottimale <strong>del</strong>le nostre possibilità. Deve essere sempre un equilibrio nel rapporto tra<br />
squadra e compasso, e questo equilibrio ci mostra i limiti da non superare, poiché il compasso aperto a più<br />
<strong>di</strong> 90° <strong>di</strong>venta uno strumento instabile e inefficace. Al primo grado, aperto a 30° viene posto sotto la<br />
squadra, a significare che lo spirito è sotto il moggio, con la predominanza <strong>del</strong>le contingenze <strong>del</strong> mondo<br />
profano. Al secondo grado, i progressi <strong>del</strong> compagno sono simboleggiati dall’intreccio <strong>del</strong> compasso e <strong>del</strong>la<br />
squadra sull’ara dei giuramenti. I rapporti materia/spiritualità si equilibrano. Il compagno fa un passo <strong>di</strong> lato<br />
verso mezzogiorno prima <strong>di</strong> tornare in asse, esplorando quin<strong>di</strong> la superficie <strong>del</strong> globo terrestre. Al <strong>terzo</strong><br />
grado il compasso a 60° si sovrappone completamente alla squadra, all’inverso <strong>del</strong> primo grado. La materia,<br />
conosciuta e dominata, è <strong>di</strong>retta dallo spirito. Il maestro fa i suoi passi in semicerchio, tracciando un volume<br />
per scavalcare il feretro <strong>di</strong> Hiram.<br />
Il maglietto e lo scalpello associati: il maglietto corrisponde all’utilizzazione <strong>del</strong>la gravità nella mano <strong>del</strong><br />
massone, la forza centripeta intorno a un punto, mentre lo scalpello corrisponde alla rottura, alla forza<br />
centrifuga che fa sparire la materia superflua. L’uomo, però, non può agire <strong>di</strong>rettamente sulla materia, ed è<br />
allora che lo scalpello servirà da interme<strong>di</strong>ario. Spesso quest’ultimo dovrà essere affilato, ovvero rivedere<br />
continuamente le conoscenze acquisite, per non lasciarle smussare.<br />
Il regolo e la leva: il regolo, statico, è liscio e graduato, e dà la <strong>di</strong>stanza tra due punti che può essere definita<br />
come porzione <strong>di</strong> linee, <strong>di</strong>visione definita <strong>del</strong>lo spazio, <strong>del</strong> tempo e <strong>del</strong>la materia, principio <strong>di</strong> ogni misura.<br />
La leva può essere considerata come un regolo in movimento nello spazio e nel tempo. Il regolo graduato<br />
in<strong>di</strong>ca alla potente leva il senso e la portata utile <strong>del</strong>la sua forza. Al fine <strong>di</strong> riunire tutti questi dati, possiamo<br />
approntare un quadro riepilogativo <strong>del</strong> simbolismo degli strumenti, definendone l’aspetto attivo e passivo.<br />
Il Maestro<br />
1. La parola <strong>di</strong> passo nel R.S.A.A.<br />
Tubalcain, dà accesso alla Camera <strong>di</strong> Mezzo. E’ il nome <strong>di</strong> colui che per primo seppe lavorare i metalli.<br />
Questo termine significa possesso <strong>del</strong> mondo e, <strong>di</strong> fatto, la scoperta <strong>di</strong> metalli utili come ferro o rame