Simbolica Massonica del terzo millennio di Irene Mainguy - panasur
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Le funzioni<br />
1. Le funzioni e gli ufficiali<br />
Gli ufficiali si alzano e vengono sostituiti, senza contrasti, in armonia. Alzarsi, essere sostituiti, significa<br />
accettare <strong>di</strong> partecipare al movimento <strong>del</strong>la vita, evitare ogni fissazione, ogni cristallizzazione contraria alla<br />
propria evoluzione. La vocazione <strong>del</strong>la Massoneria, tra l’altro, è quella <strong>di</strong> trasmettere alle generazioni, nel<br />
corso <strong>del</strong> tempo, gli elementi tra<strong>di</strong>zionali <strong>del</strong>la conoscenza, affinché coloro che seguiranno contribuiscano<br />
al progresso e al miglioramento <strong>del</strong>l’umanità in generale, oltre che all’elevazione, se possibile fino al sacro,<br />
dei fratelli e in particolare <strong>di</strong> se stessi. Quella <strong>di</strong> sapersi ritirare è una lezione iniziatica. L’esperienza non si<br />
ottiene in altro modo che con la pratica, il tempo, il lavoro personale e l’assidua presenza. Una loggia è<br />
<strong>di</strong>retta da tre ufficiali, illuminata da cinque e resa giusta e perfetta da sette.<br />
2. Il maestro venerabile<br />
Il venerabile in carica detiene nelle sue mani tutti i poteri, il che implica una responsabilità assai gravosa. La<br />
sua funzione è immobile. Non basta <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un potere: è ben più necessario saperlo esercitare, poiché<br />
in questo risiede il vero talento. Egli deve vedere tutto, sapere tutto, controllare tutto, anche se per <strong>del</strong>ega.<br />
Il venerabile non può agitarsi nell’ambito <strong>del</strong>la manifestazione, poiché deve esserne il centro. Ecco perché è<br />
l’unico massone che in loggia non si alza in pie<strong>di</strong> all’or<strong>di</strong>ne per parlare. Non si tratta <strong>di</strong> un privilegio sugli<br />
altri, ma <strong>del</strong> segno in base al quale si presume che egli sia continuamente all’or<strong>di</strong>ne nella sua interiorità.<br />
Egli porta sul petto una squadra ad aste ineguali, il cui rapporto <strong>di</strong> proporzione è legato a un segreto <strong>del</strong><br />
mestiere. Tale squadra rappresenta l’unione e la sintesi <strong>del</strong>la perpen<strong>di</strong>colare e <strong>del</strong>la livella, attributi<br />
rispettivi dei due Sorveglianti. On ogni via iniziatica la nozione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto è intimamente legata a quella <strong>di</strong><br />
dovere, e la nozione <strong>di</strong> libertà a quella <strong>di</strong> obbe<strong>di</strong>enza. Il Venerabile incarna la Sapienza che concepisce, il<br />
Primo Sorvegliante la Forza che esegue e porta a compimento, il Secondo Sorvegliante la Bellezza che<br />
adorna l’opera. Dopo la funzione più elevata a Oriente, egli va ad occupare, a Occidente, la funzione più<br />
umile <strong>di</strong> Copritore.<br />
3. Il Primo Sorvegliante<br />
Siede a Occidente, incaricato <strong>di</strong> procurare i materiali per la costruzione <strong>del</strong> Tempio <strong>di</strong> Salomone.<br />
Simboleggia la Forza. I Sorveglianti hanno la <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong>la propria colonna ed è a loro che ogni fratello<br />
deve rivolgersi per chiedere la parola: essi, a loro volta, la chiedono al Venerabile in favore <strong>del</strong> fratello con<br />
un colpo <strong>di</strong> maglietto Adempie funzioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong> lavoro massonico sotto il controllo <strong>del</strong> Maestro<br />
Venerabile che ne è l’or<strong>di</strong>natore. Reca sul petto la livella, è la ricerca <strong>del</strong> giusto mezzo che assicura l’accesso<br />
alla Camera <strong>di</strong> Mezzo e all’Unità.<br />
4. Il Secondo Sorvegliante<br />
Siede al centro <strong>del</strong>la colonna <strong>di</strong> mezzogiorno. Reca sul petto la perpen<strong>di</strong>colare, simbolo attivo <strong>del</strong>la ricerca<br />
interiore nelle profon<strong>di</strong>tà <strong>del</strong> silenzio, <strong>del</strong>l’equilibrio e <strong>del</strong>la retta via. Adempie una funzione <strong>di</strong> accoglienza,<br />
<strong>di</strong> apertura e <strong>di</strong> educazione per gli appren<strong>di</strong>sti, in quanto è incaricato <strong>del</strong> loro risveglio. Simboleggia la<br />
bellezza. Il filo a piombo guida lo spirito verso il proprio asse interiore. Osserva il sole al suo meri<strong>di</strong>ano,<br />
chiama i fratelli dalla ricreazione al lavoro e ricorda tutti loro <strong>di</strong> riposare. La sua funzione deve essere<br />
adempiuta con elasticità, tatto e fermezza, senza rigi<strong>di</strong>tà, ma con un rigore tinto <strong>di</strong> comprensiva dolcezza.<br />
5. L’oratore