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Simbolica Massonica del terzo millennio di Irene Mainguy - panasur

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14. Riunire ciò che è sparso<br />

Il compito od opera essenziale <strong>di</strong> un maestro massone, che comporta <strong>di</strong>verso aspetti: <strong>di</strong>ffondere la luce e<br />

riunire ciò che è sparso. L’appren<strong>di</strong>stato e il compagnonaggio sono stati una preparazione, una ricerca<br />

preliminare, in vista <strong>del</strong>l’atto <strong>di</strong> riunire ciò che è sparso, poiché in tutte le cose nell’universo si trovano<br />

particelle <strong>del</strong>la Parola Perduta. I due gra<strong>di</strong> precedenti, con gli otto viaggi effettuali alla ricerca <strong>del</strong>la<br />

conoscenza dei quattro elementi, hanno fornito i mezzi per ricostituire nella sua Unità l’immenso<br />

rompicapo frammentato <strong>del</strong> nostro universo. Ritrovare la Parola Perduta significa recuperare l’or<strong>di</strong>ne<br />

principale in cui ogni cosa cercata si trova al suo posto, a cominciare da noi stessi. Nel mito <strong>di</strong> Osiride, Iside<br />

riunisce le membra sparse <strong>del</strong> suo sposo per restituirgli la vita. I maestri massoni uniscono i loro sforzi per<br />

far rinascere Hiram con i cinque punti <strong>del</strong> magistrato.<br />

15. La Camera <strong>di</strong> Mezzo<br />

Ricorda che un maestro massone si trova sempre tra la squadra e il compasso, vale a <strong>di</strong>re nel luogo stesso<br />

in cui si iscrive la stella fiammeggiante, la quale corrisponde anche a ciò che si chiama invariabile mezzo. Al<br />

centro <strong>del</strong> mondo, al centro <strong>di</strong> tutte le cose, come simbolo <strong>di</strong> unità. Al centro <strong>del</strong>l’unione. Punto <strong>di</strong> partenza<br />

<strong>di</strong> un nuovo ciclo.<br />

16. Il copricapo<br />

Il nuovo maestro porta un copricapo come segno <strong>del</strong>le prerogative <strong>del</strong>la sua funzione <strong>di</strong> comando, e tale<br />

copricapo si assimila così a una corona, segno <strong>di</strong> potere e <strong>di</strong> sovranità. Secondo un uso assai antico, che<br />

potevano mostrare tutte le persone che pregavano gli Dei. La Massoneria nel suo complesso può essere<br />

considerata come la sposa, la vedova <strong>di</strong> Maestro Hiram.<br />

17. L’acacia<br />

Può essere definita come una forza vitale che permane, un messaggio <strong>di</strong> gioia e <strong>di</strong> speranza, un pegno <strong>di</strong><br />

pace, un segno che annuncia un’alleanza. Partiti alla ricerca <strong>del</strong>le spoglie <strong>di</strong> Hiram, i maestri trovano un<br />

ramo <strong>di</strong> acacia con cui in<strong>di</strong>viduano il luogo in cui la terra era stata rivoltata <strong>di</strong> fresco. Esso <strong>di</strong>viene il punto <strong>di</strong><br />

raduno dei maestri. Sul piano massonico vi è una evoluzione nel simbolismo vegetale. Al primo grado la<br />

melagrana fornisce dei chicchi racchiusi che fanno corpo unico con la materia. Al grado <strong>di</strong> compagno, le<br />

spighe <strong>di</strong> grano devono tornare alla materia prima per poter marcire e rinascere. Al grado <strong>di</strong> maestro, il<br />

ramo <strong>di</strong> acacia è pegno <strong>di</strong> resurrezione, il suo verde persistente simboleggia la speranza nell’immortalità <strong>del</strong><br />

essere, la fecon<strong>di</strong>tà <strong>del</strong>le conoscenze acquisite con il lavoro, l’incorruttibilità <strong>del</strong>la verità, dei mon<strong>di</strong>,<br />

conosciuti e sconosciuti, <strong>del</strong>l’essere. L’acacia annuncia così una meta formosi possibile, quella <strong>di</strong> ciascuno <strong>di</strong><br />

noi. L’acacia che esce dalla tomba è simbolo <strong>del</strong>la vita che trae origine dalla morte, si tratta <strong>del</strong>la<br />

simbolizzazione <strong>del</strong>la formula: nulla si crea, nulla si <strong>di</strong>strugge; è la <strong>di</strong>mostrazione che la vita ha bisogno <strong>del</strong>la<br />

morte per riprodursi. L’acacia compare in <strong>di</strong>fferenti tra<strong>di</strong>zioni come promessa <strong>di</strong> resurrezione e <strong>di</strong><br />

immortalità. Il legno <strong>di</strong> acacia è considerato sacro senza dubbio in virtù <strong>del</strong>la sua immarcescibilità. Le sue<br />

foglie persistenti testimoniano la perpetuità <strong>del</strong>la vita, con ciò alludendo all’immortalità.<br />

18. Da Oriente a Occidente<br />

Si tratta <strong>di</strong> un costante viaggio iniziatico che ha per obiettivo, tra l’altro, quello <strong>di</strong> proseguire all’esterno <strong>del</strong><br />

tempio l’opera avvita al suo interno. Ogni maestro massone ha il dovere <strong>di</strong> far risplendere a Occidente,<br />

simbolicamente nel mondo profano, la luce che ha ricevuto a Oriente, nella sua loggia. Viaggiare da<br />

Occidente a Oriente in<strong>di</strong>ca una ricerca permanente <strong>del</strong>la luce e un ritorno costante per trasmetterla

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