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CAPITOLO 1: LA CHIAVE DI LETTURA<br />

Il comportamentismo<br />

Il behaviorismo (o comportamentismo) è stata la corrente che fin dagli inizi<br />

del secolo ha visto registrare i maggiori consensi e i più interessanti sviluppi<br />

in rapporto al metodo, ai campi di ricerca, alle applicazioni. Essa si<br />

caratterizza per la forte ostilità nei confronti di tutte le impostazioni legate<br />

all'introspezione, al mentalismo, allo strutturalismo, alla psicoanalisi,<br />

all'associazionismo, a quelle che partono da ipotesi innatiste per sostenere<br />

che la psicologia è studio dei comportamenti osservabili. Passata da un<br />

orientamento meccanicistico (come nel caso dei riflessi condizionati di<br />

Pavlov) ad uno studio più articolato dei rapporti tra stimolo (S) e risposta (R),<br />

la scuola ha progressivamente prestato maggiore attenzione alle affinità e<br />

alle differenze del comportamento degli animali e degli uomini, alle relazioni<br />

tra apparati biologici, fisiologici, organici e modalità di comportamento, alla<br />

presenza degli elementi attivi operanti nell'individuo a livello biologico,<br />

psichico, comportamentale nei rapporti con l'ambiente. Di qui la concezione<br />

dell'apprendimento come costruzione di legami associativi tra stimoli e<br />

risposte nell'interazione con l'esterno. Tra i suoi esponenti principali E. L.<br />

Thorndike (1874-1949), J.B. Watson (1878-1950), C.L. Hull (1884-1952).<br />

Tuttavia la figura di maggior spicco è certo quella di B.F. Skinner (1904-<br />

1990), in quanto ha dimostrato tutte le potenzialità del comportamentismo nel<br />

campo pedagogico.<br />

Il punto di partenza della teoria di Skinner è la critica alla tesi che il pensiero<br />

ha un modo di funzionare autonomo, con proprie strutture, processi evolutivi,<br />

modalità di raccordi e di organizzazione dei dati dell'esperienza; in realtà il<br />

pensiero (come del resto anche il linguaggio e le altre funzioni superiori) è<br />

una forma di comportamento che non possiede una propria autonomia<br />

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