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Scarica - Associazione San Marcellino

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attraverso cui mettere a punto un progetto di accompagnamento, che<br />

contrasti la cronicizzazione e che porti l’individuo a rinegoziare la propria<br />

identità verso una maggiore emancipazione.<br />

Occorrono anni e anni perché le persone possano ritrovare il loro equilibrio, i<br />

tempi sono quelli dettati dalla storia personale e i progetti ne vengono<br />

condizionati. Non esiste una meta ideale a cui si mira, può essere<br />

l’autonomia parziale o totale, un inserimento lavorativo o a volte anche solo<br />

un accompagnamento sulla strada che per scelta o per forza si trovano a<br />

percorrere. Nell’accompagnarli molto spesso è più che sufficiente stare in<br />

ascolto, essere presenti e rispettare le differenze individuali. E’ preferibile<br />

aspettare che sia la persona a parlare, a chiedere, a confidare; non si deve<br />

cadere nella trappola del “dare per scontato” e in quella di creare situazioni<br />

troppo rigide e predeterminate. Massimo rispetto dunque per le esigenze e i<br />

tempi di ciascuno.<br />

Ci si può riferire al concetto di “addomesticamento” presente nel racconto di<br />

De Saint-Exupery, Il Piccolo Principe, addomesticamento che richiede tempo,<br />

costanza e pazienza nel cominciare a fidarsi dell’altro attraverso piccoli passi.<br />

Addomesticare, cosi come viene spiegato al piccolo principe, è una cosa da<br />

molti dimenticata; vuol dire creare dei legami, vuol dire riconoscere di avere<br />

bisogno uno dell’altro, vuol dire creare dei riti. Ecco quindi evidenziarsi lo stile<br />

di <strong>San</strong> <strong>Marcellino</strong> nel prendersi cura delle persone. Occorre tempo, occorre<br />

un tempo di “addomesticamento reciproco” in cui far crescere e maturare la<br />

fiducia perché possa prendere campo l’aiuto, la comprensione, la tenerezza,<br />

l’affetto e perché possa innescarsi una relazione significativa che aiuti a far<br />

ritornare le persone ad una condizione di vita sostenibile.<br />

Si cerca di conoscere la persona al di là del suo problema più evidente.<br />

Questo permette di vedere la persona sola senza casa, senza lavoro, come<br />

una persona segnata dai suoi problemi, dalle sue debolezze, da una serie di<br />

microfratture, ma anche come fonte preziosa di ricchezze e risorse ancora<br />

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