Scarica - Associazione San Marcellino
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La libertà<br />
…..facile credere che la volontà sia libera e che la persona sia libera di<br />
scegliere. Il risultato è invece il determinismo. La generazione spontanea del<br />
comportamento ha raggiunto lo stesso stadio della generazione spontanea<br />
dei bachi e dei microrganismi al tempo di Pasteur. "Libertà" significa di solito<br />
l’assenza di restrizione o coercizione, ma in modo più ampio significa una<br />
mancanza di qualsiasi determinazione anteriore: "Tutte le cose che<br />
pervengono ad essere, tranne gli atti di volontà, hanno cause".<br />
È in gioco la vistosità delle cause quando il comportamento riflesso si chiama<br />
involontario – un individuo non è libero di starnutire o non starnutire; la causa<br />
iniziante è il pepe. Il comportamento operante si chiama volontario, ma non è<br />
realmente senza causa; solo è più difficile individuare la causa. La condizione<br />
critica per l’esercizio apparente del libero arbitrio è il rinforzo positivo, in base<br />
al cui risultato un individuo si sente libero, si dichiara libero e dice di fare<br />
come gli piace o ciò che vuole e che gli garba di fare. Il ruolo peculiare<br />
attribuito alla volontà deriva dalla sua apparente spontaneità e dal suo<br />
mistero, che suggerisce che si possono produrre conseguenze senza azione<br />
fisica.<br />
E’ necessario andare oltre la dicotomia libertà e costrizioni, per molti<br />
pensatori infatti i due concetti di libertà e costrizione non possono essere<br />
intesi come fenomeni autoescludentisi. Non sono collegati da un legame<br />
quantitativo, che farebbe dipendere un aumento delle libertà da una<br />
diminuzione delle costrizioni e viceversa; queste però non agiscono all’interno<br />
di un campo d’azione a somma zero, cioè in uno spazio sociale dove ad un<br />
aumento delle costrizioni, etero e autodirette, corrisponderebbe una parallela<br />
diminuzione degli spazi di possibilità individuali. Si può semmai sostenere<br />
che quando mutano qualitativamente le forme sociali e individuali della<br />
costrizione, non potranno non subire cambiamenti le configurazioni dentro cui<br />
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