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Conto alla rovescia - VicenzaPiù

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4<br />

Il marasma continua.<br />

Le elezioni per il consiglio<br />

e il presidente<br />

della Provincia sono<br />

ancora ben lungi dall'avere<br />

i candidati, dei<br />

programmi contrapposti<br />

e un'offerta chiara agli elettori<br />

vicentini. L'unica cosa che si sa è che<br />

per legge dovranno svolgersi nell'arco<br />

di tempo fra il 15 aprile e il 15 giugno.<br />

Per il resto, saranno i congressi<br />

provinciali dei partiti a sciogliere l'aura<br />

di mistero che circonda la tornata<br />

amministrativa. Sabato 3 marzo, c'è<br />

quello dell'Udc. Il 10 marzo si apriranno<br />

in contemporanea quelli della<br />

Margherita e di Alleanza Nazionale.<br />

A fine mese, o tutt'al più a inizio aprile,<br />

si svolgerà quello dei Ds. Quello<br />

della Lega Nord era il più atteso di<br />

tutti, perché decisivo per le sorti del<br />

cartello di centrodestra e per il suo<br />

candidato di coalizione. A fine gennaio<br />

è finito com'è finito, cioè commissariato<br />

da Umberto Bossi in per-<br />

sona, e pare che rimanga congelato<br />

sine die. Ovvero fino a quando le due<br />

anime del Carroccio berico - quella<br />

che fa capo al senatore Stefano<br />

Stefani contro quella rappresentata<br />

d<strong>alla</strong> presidente uscente della<br />

Provincia Manuela Dal Lago - non<br />

avranno trovato un modus vivendi.<br />

Ed è d<strong>alla</strong> lotta fratricida fra leghisti<br />

maroniani (Dal Lago) e calderoliani<br />

(Stefani) che uscirà anche il nome<br />

approfondimenti<br />

sotto il quale l'intera<br />

Casa della<br />

Libertà vicentina<br />

andrà alle urne. O<br />

almeno così sarebbe<br />

se il posto di sindaco<br />

di Verona<br />

andasse effettivamente<br />

all'ex direttore<br />

generale della<br />

Rai Alfredo<br />

Meocci (Udc),<br />

secondo gli "accordi<br />

di Arcore" stipulati<br />

due settimane<br />

fa da Silvio<br />

Berlusconi e Bossi.<br />

Se a Verona c'è un Udc, a Vicenza si<br />

confermerebbe un leghista, stabilisce<br />

il manuale Cencelli di centrodestra.<br />

Ma il commissario bossiano<br />

Gianpaolo Dozzo nell'ultimo direttivo<br />

regionale del Carroccio avrebbe<br />

imposto al partito di correre da solo,<br />

facendo così vincere la fazione della<br />

Dal Lago in rotta con An e con l'ala<br />

maggioritaria di Forza Italia comandata<br />

dall'eurodeputata Lia Sartori. Le<br />

notizie si rincorrono di giorno in giorno,<br />

e <strong>alla</strong> fine quest'ultima bizza del<br />

cavallo padano potrebbe semplicemente<br />

essere l'ennesimo tatticismo<br />

per imporre <strong>alla</strong> coalizione un candidato<br />

gradito <strong>alla</strong> Dal Lago. Il presidente<br />

del consiglio regionale Marino<br />

Finozzi, ad esempio: meno indigesto<br />

agli alleati e agli avversari interni<br />

rispetto ad un Roberto Ciambetti,<br />

segretario provinciale uscente. Addio<br />

quindi ai sogni di gloria a Palazzo<br />

Nievo del sindaco di Vicenza Enrico<br />

Hullweck, che certo non può accontentarsi<br />

di parcheggiarsi in un posto<br />

qualsiasi, magari <strong>alla</strong> presidenza del<br />

nuovo teatro, sua creatura prediletta.<br />

Anche se, come sempre, a restare col<br />

cerino in mano sarà An, relegata a un<br />

ruolo di secondo piano di cui soffre<br />

molto. Chissà, però, se un vittorioso<br />

Sergio Berlato, possibile successore<br />

di Giorgio Conte <strong>alla</strong> segreteria del<br />

partito finiano, userà la stessa determinazione<br />

che ha messo nel difendere<br />

la lobby dei cacciatori nell'ampliare<br />

il posto al sole di An nella spartizione<br />

del potere.<br />

3 MARZO 2007<br />

Si apre la stagione dei congressi. Da cui uscirà il quadro politico per le elezioni provinciali<br />

Centrosinistra a pezzi e CdL in mano <strong>alla</strong> Lega<br />

DI ALESSIO MANNINO<br />

Il segretario cittadino Guarda: "Grande Centro, un’operazione prematura"<br />

L'opposizione non si oppone, propone. E'<br />

questa l'accusa, pesantissima nonostante l'espressione<br />

velata, che filtra dalle conversazioni<br />

quotidiane tra gli esponenti dei partiti<br />

della sinistra radicale (ma anche nell'opposizione<br />

interna <strong>alla</strong> Quercia), in rotta di collisione<br />

sul programma con i riformisti Ds e Dl.<br />

A dirlo chiaro e tondo è proprio il capocorrente<br />

della sinistra interna diessina Tomaso<br />

Rebesani: "Un partito della buona ordinaria<br />

amministrazione non serve, Hüllweck e la<br />

Dal Lago con le loro giunte riescono a imbandire<br />

bene le cene in corso P<strong>alla</strong>dio e le sagre<br />

in giro per la provincia anche senza i Ds".<br />

Rebesani parla del suo partito, ma lo stesso<br />

discorso fanno PdCI, Rifondazione, Verdi e<br />

A metà aprile l'Udc di<br />

Pierferdinando Casini andrà a<br />

congresso. Un evento molto<br />

atteso perché potrebbe segnare<br />

un ulteriore sterzata del partito<br />

neo-democristiano verso il ruolo<br />

di ago della bilancia per le sorti<br />

del Prodi bis. Così è importante<br />

capire come voteranno i delegati<br />

locali, che a Vicenza saranno<br />

eletti domenica 4 marzo. C'è<br />

infatti un'ala filo-berlusconiana,<br />

quella che si riconosce nell'ex<br />

ministro Giovanardi, che ancora<br />

non digerisce l'addio dello<br />

Scudo Crociato <strong>alla</strong> Casa delle<br />

Libertà. Una coalizione che nelle<br />

provinciali vicentine di primave-<br />

ra vedrà ancora l'Udc fra le sue fila.<br />

Ma con la testa rivolta altrove,<br />

seguendo il sogno di minare i due<br />

poli per far rinascere il mitico<br />

"Grande Centro". Un Giano bifronte,<br />

l'Udc. Come ci dice il segretario cittadino<br />

Daniele Guarda, consigliere di<br />

zona 4.<br />

La posizione del suo partito riguardo<br />

alle elezioni provinciali è stata<br />

questa: "Ce ne andiamo d<strong>alla</strong> CdL<br />

se se ne va la Lega". La Lega minaccia<br />

di andare da sola un giorno sì e<br />

uno no. Ma se volete lasciare la<br />

CdL, perché questo giochino di<br />

aspettare gli altri?<br />

Per una ragione di chiarezza: se<br />

qualcuno esce da questa coalizione e<br />

Italia dei Valori per l'Unione nel suo complesso.<br />

Sostengono che i capigruppo in consiglio<br />

provinciale della Margherita e della<br />

Quercia, rispettivamente Pietro Collareda e<br />

Diego Bardelli, hanno fatto un'opposizione<br />

all'acqua di rose <strong>alla</strong> Dal Lago. Vedi la politica<br />

ambientale, che sul caso rifiuti aveva provocato<br />

la richiesta di dimissioni della presidente<br />

della Provincia da parte della sinistra<br />

estrema, bocciate da Bardelli come un'iniziativa<br />

"incosciente". Vedi la bretella di Isola,<br />

che dopo dieci anni di promesse è ancora<br />

ferma al palo senza che il centrosinistra si sia<br />

stracciato troppo le vesti. Vedi il ricorso al<br />

Tar del comitato popolare contro il teatro di<br />

Villa Cordellina, passato sotto silenzio. Vedi,<br />

poi rientra, magari al ballottaggio,<br />

accampando pretese, l'Udc prende<br />

una posizione conseguente. Non è<br />

un giocare di rimessa il nostro, perché<br />

se si crede in un progetto condiviso<br />

bisogna essere chiari, non si può<br />

alzare il prezzo per forzare la mano<br />

su assessorati, nomine e posti vari.<br />

Tra l'altro la Lega non la capisco,<br />

visto che il candidato a presidente<br />

della Provincia spetta a lei. Forse c'è<br />

una logica superiore, nazionale, o<br />

legata alle altre candidature, come<br />

quella del sindaco di Verona.<br />

Sicuramente. Ma le motivazioni<br />

del vostro mal di pancia nei confronti<br />

degli alleati sono profonde.<br />

Perché non smarcarsi dal centrode-<br />

La sinistra radicale: "In Provincia opposizione inesistente"<br />

da ultimo, la totale corrispondenza d'intenti<br />

dei riformisti diessini e diellini con la giunta<br />

Dal Lago sulle infrastrutture, Valdastico Sud<br />

in testa. Sul banco degli imputati sono le<br />

gestioni Doppio (Margherita) e Sbrollini<br />

(Ds). Quest'ultima è attesa al varco proprio<br />

nella "rossa" circoscrizione 6 del capoluogo,<br />

dove la rielezione per un candidato di centrosinistra<br />

dovrebbe essere più sicura. Il 24<br />

marzo sarà lì che si riunirà il congresso<br />

comunale del suo partito. Proprio lì dove più<br />

forte è la contestazione dei cosiddetti "massimalisti"<br />

che giudicano "non pervenuto" il<br />

gruppo ulivista a Palazzo Nievo.<br />

A.M.<br />

Perché, questo è fuori discussione, il<br />

potere andrà al centrodestra, che vincerà<br />

a mani basse. L'Unione non arriverà<br />

nemmeno come tale alle provinciali:<br />

le rispettive maggioranze interne<br />

dei Ds e della Margherita sono<br />

decise a presentarsi in un embrione<br />

di Partito Democratico, confermando<br />

l'accoppiata Ulivo. Fuori<br />

Rifondazione Comunista, Comunisti<br />

Italiani, Verdi e Italia dei Valori, indisponibili<br />

ad accogliere una bozza di<br />

programma troppo moderato. In<br />

mezzo al guado i centristi dell'Udeur,<br />

del Ppe di Carollo e dei folliniani, che<br />

sperano nell'uscita dell'Udc d<strong>alla</strong><br />

CdL. Rimanendo delusi dal probabile<br />

no del partito di Casini, se non<br />

vogliono andare in solitaria o faranno<br />

massa critica con le Rete Civica di<br />

Andrea Pelosi e John Giuliari, o si<br />

accaseranno con l'Ulivo. E la lista No<br />

Dal Molin? Il tempo passa e nessuno<br />

l'ha ancora vista. Alla Bottene, a<br />

Emilio Franzina, <strong>alla</strong> Equizi e ai<br />

ribelli del Presidio anti-base, evidentemente,<br />

non fanno difetto le parole,<br />

ma l'iniziativa.<br />

L'Udc va con il Polo ma sogna la Margherita<br />

Il segretario cittadino dell'Udc Daniele<br />

Guarda<br />

Sul successore di Manuela Dal Lago a<br />

Palazzo Nievo c'è ancora molta incertezza<br />

stra come avete fatto a livello nazionale?<br />

Perché sapete che qui il centrodestra<br />

vincerà a mani basse?<br />

Uno smarcarsi fine a sé stesso, cioè<br />

che non abbia come obbiettivo un<br />

progetto per amministrare, è farsi<br />

del male. E' prematuro coagulare le<br />

forze del Centro se la Margherita<br />

non si stacca dall'Ulivo. Intanto facciamo<br />

pesare i moderati nel centrodestra,<br />

ben sapendo che c'è un futuro<br />

davanti, che può essere diversi.<br />

E siamo al Grande Centro: tutti gli<br />

ex diccì finalmente riuniti. Ma con<br />

che faccia chiedere i voti agli elettori<br />

restando nel centrodestra se già<br />

avete in mente di uscire per allearvi<br />

con gli altri centristi?<br />

Non dipenderà da noi. La politica<br />

nazionale prima o poi prenderà atto<br />

che questo bipolarismo non funziona,<br />

e questo ricadrà anche a livello<br />

locale.<br />

La Margherita pare avviata sulla<br />

strada del Partito democratico con i<br />

Ds, e Udeur-Ppe-Italia di Mezzo<br />

hanno formato un Centrino. Che<br />

scenario prevede per le provinciali?<br />

Uno scenario tradizionale: centrodestra<br />

contro centrosinistra. Il Grande<br />

Centro è prematuro, anche se la lista<br />

centrista potrebbe essere un primo<br />

test per lo scardinamento di questo<br />

bipolarismo fra bianchi e neri. E' la<br />

legge elettorale che è da cambiare,<br />

perché impallina il Centro.<br />

A.M.

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