Rapporto Ambientale - Parte 1
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c) Aree di rispetto archeologico<br />
Ambiti corrispondenti a una fascia di m. 150 lungo i corsi d'acqua di cui all'Elenco 2 che per storicità<br />
sono considerati luoghi di potenziale rischio, nonchè quelle espressamente indicate dalla<br />
Sovrintendenza ai beni archeologici.<br />
2. Gli indirizzi del PTCP per la tutela dei beni di interesse storico archeologico sono di controllo di ogni<br />
tipo di scavo o di movimento del suolo e del sottosuolo nelle aree a rischio archeologico di cui al<br />
precedente comma 1.<br />
3. All’interno di tali ambiti, ai sensi dell'art. 4, si applicano le seguenti disposizioni:<br />
a) nelle aree a vincolo archeologico qualsiasi intervento è subordinato all'autorizzazione della<br />
Sovrintendenza archeologica;<br />
b) nelle aree di rischio ed in quelle di rispetto archeologico gli scavi o le arature dei terreni di<br />
profondità maggiore di cm. 50 devono essere preventivamente segnalati alla Sovrintendenza<br />
archeologica;<br />
c) gli interventi di scavi o movimenti di terra nelle aree archeologiche, devono essere effettuati<br />
attraverso l’utilizzo di mezzi idonei al fine di salvaguardare l’integrità di eventuali reperti.<br />
4. La Provincia promuove anche in collaborazione con la Sovrintendenza archeologica oltre<br />
all’aggiornamento dei dati relativi ai ritrovamenti, la conoscenza dei beni e dei siti archeologici<br />
attraverso adeguate attività culturali.<br />
Arbusteti, Siepi, Filari<br />
1. Le unità ecosistemiche costituenti la struttura di riferimento per la costituzione della rete ecologica,<br />
individuate in via preliminare alla Tav. 3, sono:<br />
a) arbusteti;<br />
b) siepi;<br />
c) filari.<br />
Gli interventi ammessi per tali elementi rispondono al principio della valorizzazione.<br />
2. Gli indirizzi del PTCP mirano a renderne la presenza sul territorio più diffusa ed omogenea.<br />
3. La Provincia promuove interventi per il potenziamento vegetazionale del territorio, da realizzare<br />
attraverso la messa a dimora di nuove piante o orientando lo sviluppo della vegetazione arborea e<br />
arbustiva esistente, anche sulla base dei criteri progettuali presenti nel Repertorio B.