Rapporto Ambientale - Parte 1
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territorio come sistemi adattativi complessi, entro cui i processi sono individuati e descritti nelle<br />
reciproche interconnessioni corologiche 31 e dinamiche.<br />
In questa direzione, la lettera b) del primo comma dell'art. 8 si riferisce al "quadro conoscitivo del<br />
territorio comunale quale risultante dalle trasformazioni avvenute". Questa proposizione si pone in<br />
continuità con quelle contenute negli artt. 3 e 4 della legge e consente di delineare i tratti complessivi<br />
della funzione conoscitiva, i cui esiti affluiscono proprio nel quadro conoscitivo propriamente detto. La<br />
funzione conoscitiva acquisisce in tal modo rilevanza pratica (conoscenza non fine a se stessa, ma<br />
funzionale ad orientare la decisione), ed assurge, anche sul piano formale, a base e limite della<br />
decisione strategica.<br />
In questo modello ricostruttivo, che ha le sue più nitide espressioni normative nello 'statuto dei luoghi'<br />
della legislazione toscana 32 e nella 'descrizione fondativa' della legislazione ligure 33 , il territorio viene<br />
rappresentato come sostrato delle dinamiche insediative antropiche e come elemento di un più<br />
complesso ecosistema (esteso alle altre componenti biotiche ed abiotiche). Questa raffigurazione<br />
passa per la messa in rilievo dei principali elementi strutturali del territorio di natura fisica ed<br />
ambientale, come i profili altimetrici, il sistema idrico e le presenze boschive. Nel quadro conoscitivo si<br />
rendono evidenti anche i caratteri 'rigidi' assunti dal sistema insediativo, mediante analisi delle reti dei<br />
trasporti e dei servizi, descrizioni tipologiche dell'assetto dell'abitato e del sistema produttivo.<br />
Come si diceva, una prima funzione del documento di piano è quella di far emergere le invarianti<br />
territoriali (i 'costruttivi', secondo il vocabolario degli urbanisti), dalle quali nessun processo di<br />
pianificazione può prescindere. In ragione della durata circoscritta del documento di piano, questa<br />
disamina viene ripetuta ciclicamente. L'analisi, rispetto a quanto si verifica in altre regioni, non ha<br />
quindi unicamente uno sviluppo 'orizzontale', nel senso dell'allargamento dei temi da affrontare, ma<br />
riesce ad acquisire una maggior profondità, posto che ogni questione può essere verificata<br />
diacronicamente anche nei suoi andamenti evolutivi 34 .<br />
In questo lavoro di analisi, come ricorda espressamente il primo inciso dell'articolo in commento, il<br />
comune si avvale, prima d'ogni altra fonte, delle informazioni e dei dati reperibili nel SIT. La funzione<br />
conoscitiva - e dunque questo lavoro di analisi che si riflette direttamente sulle scelte fondanti del<br />
piano di governo del territorio - sfocia nell'identificazione dei "grandi sistemi territoriali", che<br />
31 "Per dimensione corologica si intendono i rapporti tra gli elementi che vanno a costituire ed agire nello spazio geografico": cfr. A.<br />
FARINA, Ecologia del paesaggio, Torino, 2001, in part., 35.<br />
32 L. r. Toscana, 3 gennaio 2005, n. 1, cit.<br />
33 L. r. Liguria, 36/1997, cit., art. 25.<br />
34 Se si escludono alcuni profili fisici più strettamente legati alla dimensione geologica del suolo, molti di questi elementi non sono<br />
caratterizzati da una fissità di lungo periodo. Il documento di piano riesce quindi a cogliere queste dinamiche (si pensi allo sviluppo del<br />
sistema viario od alle modificazioni naturali o indotte del patrimonio boschivo) nel loro profilo evolutivo, facendo sì che le scelte politicoamministrative<br />
si mantengano costantemente coerenti con i dati reali e non si limitino a rifletterne invece una immagine statica,<br />
innaturalmente costretta entro una dimensione atemporale.