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<strong>Stato</strong>, <strong>Chiese</strong> e <strong>pluralismo</strong> confessionale<br />

Rivista telematica (www.statoechiese.it), n. 13/2013<br />

8 apr<strong>il</strong>e 2013 ISSN 1971- 8543<br />

consolidata prassi di chiedere dazioni in denaro per le ordinazioni<br />

sacerdotali, le lettere di investitura, i trasferimenti e in altre occasioni.<br />

Giova ricordare che nella Chiesa ortodossa <strong>il</strong> clero uxorato rimasto<br />

vedovo, non potendo contrarre un secondo matrimonio 78 , abitualmente si<br />

ritira in monastero, riceve dall’igumeno la tonsura e l’abito monacale e con<br />

l’autorizzazione del vescovo può continuare a celebrare le sacre funzioni<br />

nel monastero, ma non nelle parrocchie. Nella seconda metà del XV secolo,<br />

tuttavia, soprattutto a Pskov che cercava di rendersi indipendente<br />

dall’arcivescovo di Novgorod, si era diffusa tra i sacerdoti e i diaconi<br />

rimasti vedovi l’abitudine di non rispettare questa regola affermata con<br />

chiarezza già al tempo dei metropoliti di Mosca Pëtr 79 e Fotij Grek (1408-<br />

1431). Al Conc<strong>il</strong>io del 1503 <strong>il</strong> metropolita di Mosca Simon e l’arcivescovo<br />

di Novgorod e Pskov Gennadij, unitamente agli altri sei vescovi 80 ,<br />

condannano con risolutezza questa pratica e con <strong>il</strong> gran principe Ivan<br />

Vas<strong>il</strong>’evič e suo figlio Vas<strong>il</strong>ij Ivanovič emettono una disposizione (gramota)<br />

datata 12 settembre 1503 81 , che sarà integralmente ribadita al capitolo<br />

LXXX dello Stoglav, nella quale si prende atto che<br />

“molti sacerdoti e diaconi vedovi hanno smarrito la vera fede e,<br />

dimenticando <strong>il</strong> timore di Dio, si sono abbandonati ai disordini dopo<br />

la morte delle loro mogli. Hanno trattenuto presso di sé delle<br />

concubine senza cessare di esercitare <strong>il</strong> ministero sacro di cui non<br />

in 29 tomi di Sergej Michajlovič Solov’ëv (1820-1879), professore all’Università di Mosca e<br />

membro dell’Accademia delle Scienze di San Pietroburgo è disponib<strong>il</strong>e sul sito<br />

http://www.magister.msk.ru/library/history/history1.htm).<br />

77 Il Conc<strong>il</strong>io che si tiene nei mesi di agosto e settembre è, infatti, conosciuto come<br />

Conc<strong>il</strong>io sui popi vedovi (Sobor o vdovych popach).<br />

78 Il sacerdote o diacono vedovo può contrarre matrimonio solo previa riduzione allo<br />

stato laicale e la perdita dei benifici connessi all’appartenenza al ceto clericale.<br />

79 Pëtr (Volynjanin) è metropolita di Kyïv e di tutta la Rus’ con sede dapprima a<br />

Vladimir sulla Kljazma (dal 1309 al 1321) e poi a Mosca (1321 al 1326).<br />

80 Nifont di Suzdal’ e Tarusa, Protasij di Rjazan’ e Murom, Vassian di Tver’, Nikon di<br />

Kolomna, Trifon di Saraj e della Regione del Don (Podonskij) e Nikon di Perm’ e Vologda.<br />

81 La gramota è datata 12 settembre dell’anno 7012, secondo <strong>il</strong> vecchi calendario<br />

prepietrino. Con gli ukazy № 1735 e № 1736 del 19 e 20 Dicembre 1699 si delibererà che,<br />

come avviene presso altri popoli di fede ortodossa (greci, moldavi, serbi, bulgari e altri),<br />

gli anni devono essere computati secondo <strong>il</strong> calendario giuliano, non già dalla creazione<br />

del mondo (1° settembre 5508 a. C.), ma dalla nascita di Cristo e che l’inizio dell’anno<br />

dovrà essere celebrato al 1° gennaio anziché al 1° settembre. Cfr. Polnoe Sobranie Zakonov<br />

Rossijskoj Imperii, Tipografija II Otdelenija Sobstvennoj Ego Imp. Vel-a Kanceljarii, SPb-<br />

Petrograd 1885-1916, 1-oe sobr., tom III (1689-1699), pp. 680-682. L’adozione del<br />

calendario giuliano è dovuta al fatto che nel mondo protestante, così caro a Pietro <strong>il</strong><br />

Grande, non si era ancora perfezionata l’introduzione di quello gregoriano.<br />

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