Scarica il testo completo dell'articolo - Stato, Chiese e pluralismo ...
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<strong>Stato</strong>, <strong>Chiese</strong> e <strong>pluralismo</strong> confessionale<br />
Rivista telematica (www.statoechiese.it), n. 13/2013<br />
8 apr<strong>il</strong>e 2013 ISSN 1971- 8543<br />
lacrime si prostra profondamente 136 , nella quale ribadisce che gli zar<br />
prendono lo scettro del regno da Dio e da Lui ricevono in affidamento lo<br />
<strong>Stato</strong>: “Per questo ascoltate, re e principi, e sappiate che <strong>il</strong> vostro potere vi<br />
è stato dato da Dio. Dio stesso ha deciso di scegliere voi sulla terra e vi ha<br />
messi sul suo trono, dandovi misericordia e vita” 137 .<br />
Altrettanto chiaro nel pensiero di Iosif è <strong>il</strong> principio che lo zar deve<br />
essere al servizio di Dio e del bene e che allo zar malvagio non si deve<br />
obbedienza, affermando in tal modo con chiarezza adamantina che è la<br />
Chiesa e non <strong>il</strong> sovrano a essere <strong>il</strong> vero responsab<strong>il</strong>e della salus<br />
animarum 138 .<br />
Per questo nello Slovo XVI Iosif ammonisce:<br />
“Ogni zar o principe che vive non curandosi dei suoi sudditi e che<br />
non teme Dio diventa un servo di satana, poiché inesorab<strong>il</strong>mente e<br />
all’improvviso cade su di lui la collera di Dio. Io vi dico questo, o zar<br />
e principi, non da me stesso ma per essere stato <strong>il</strong>luminato da Dio: da<br />
pastori del gregge di Dio non trasformatevi in lupi e non consegnate<br />
<strong>il</strong> gregge di Dio alla rapina delle belve, cioè ai giudei e ai pagani<br />
(ēllinam), agli eretici, agli apostati e a tutti gli infedeli” 139.<br />
Infatti, “lo zar è un servo di Dio” 140 , ma<br />
“se uno zar regna sugli uomini, ma su di lui regnano le passioni<br />
malvagie e i peccati: la rapacità e l’ira, la malizia e la menzogna,<br />
l’orgoglio e la furia e, peggio di tutto, la miscredenza e la bestemmia,<br />
un tale zar non è un servo di Dio, ma del diavolo; non è uno zar, ma<br />
un carnefice (mučitel’). Un sim<strong>il</strong>e zar, per la sua malizia, è chiamato<br />
da nostro Signore non zar, ma volpe (Luca, 13, 32)” 141; “E <strong>il</strong> profeta<br />
dice: lo zar superbo perisce perché le sue vie sono oscure” (Ezech. 28,<br />
136 Gospodarju velikomu knjazju Vas<strong>il</strong>’ju Ivanovičju vseja Rusi grešnyj černec Iosif,<br />
niščej tvoj, so svjaščenniki i z bratieju vsi soborne so slezami čelom biem.<br />
137 “Sego radi slyšite, Carie i Knjazi, i razumejte jako ot Boga dana byst’ deržava vam.<br />
Vas bo Bog V Sebe mesto izbra na zemli i na Svoj prestol voznes posadi, m<strong>il</strong>ost’ i život<br />
položi u vas”, cfr. Poslanija Iosifa Volockogo Vas<strong>il</strong>iju III, in N.A. KAZAKOVA, Ja.S. LUR’E,<br />
Antifeodal’nye eretičeskie dviženija na Rusi XIV-načala XVI veka, cit., p. 519.<br />
138 “Giuseppe predica un’obbedienza assoluta, ma <strong>il</strong> vero superiore, chi manifesta la<br />
volontà di Dio infallib<strong>il</strong>mente, non è né <strong>il</strong> vescovo, né lo zar, né qualsiasi persona umana,<br />
ma piuttosto la Scrittura nel senso largo della parola, le leggi tradizionali, gli scritti dei<br />
Padri, le Regole monastiche”: così T. ŠPIDLÍK, I grandi mistici russi, cit., p. 109.<br />
139 Cfr. Prosvetitel’, cit., Slovo XIV, pp. 407-408.<br />
140 Car’ bo Božij sluga est’, cfr. Prosvetitel’, cit., Slovo VII, p. 207. Sull’argomento cfr. S.<br />
GRACIOTTI, La Chiesa russa tra potere e povertà: sulla scia del contrasto tra N<strong>il</strong> Sorskij e Iosif<br />
Volockij, cit., p. 243.<br />
141 Ibidem.<br />
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