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<strong>Stato</strong>, <strong>Chiese</strong> e <strong>pluralismo</strong> confessionale<br />

Rivista telematica (www.statoechiese.it), n. 13/2013<br />

8 apr<strong>il</strong>e 2013 ISSN 1971- 8543<br />

L’influsso dei seguaci dell’igumeno della Sora viene dunque a<br />

scemare, soprattutto dopo <strong>il</strong> Conc<strong>il</strong>io del 1553-1554, nel quale Artemij e<br />

Kassian saranno accusati di tolleranza verso l’eretico Matvej Baškin 129 : <strong>il</strong><br />

primo sarà scomunicato e rinchiuso nel monastero delle Solovki, da cui<br />

fuggirà in Lituania per diventare uno strenuo difensore dell’ortodossia<br />

contro <strong>il</strong> protestantesimo, <strong>il</strong> secondo sarà privato della cattedra episcopale.<br />

6 - Il fondamento divino del potere nel pensiero di Iosif<br />

Iosif è l’ideologo del monachesimo di san Sergij di Radonež, ossia del<br />

monachesimo che costruisce lo <strong>Stato</strong> 130 , che, in quanto tale, si pone come<br />

fondamento dell’idea teocratica 131 .<br />

Iosif nel Prosvetitel’ esprime chiaramente <strong>il</strong> fondamento teocratico<br />

dell’autocrazia: tuttavia è necessario sgombrare <strong>il</strong> terreno da un equivoco<br />

e chiarire che la posizione degli iosifljane non cede alla statolatria, poiché<br />

nel pensiero dell’igumeno di Volokolamsk è nettissima la distinzione tra<br />

sovrano giusto e ingiusto, per cui sarebbe errato e del tutto arbitrario<br />

attribuirgli la legittimazione assoluta e incondizionata del potere del<br />

sovrano.<br />

Nei suoi scritti, infatti, Iosif muove dall’idea dell’origine divina del<br />

supremo potere statale: da Dio lo zar prende lo scettro del regno e da Dio<br />

riceve in affidamento lo <strong>Stato</strong>. Nel ribadire questo principio, peraltro, Iosif<br />

chiarisce che lo zar deve comportarsi secondo i principi dettati dal<br />

Vangelo, da cui consegue che al sovrano ingiusto non è dovuta<br />

obbedienza.<br />

Scrive Iosif nello Slovo VII:<br />

«Se tu ti inchini e servi lo zar, <strong>il</strong> principe oppure colui che comanda,<br />

allora bisogna inchinarsi e obbedirgli perché ciò è gradito a Dio:<br />

mostrare doc<strong>il</strong>ità e obbedienza, dal momento che essi si preoccupano<br />

e pensano per noi” 132, e aggiunge: “Sta infatti scritto: “Non maledire <strong>il</strong><br />

129 Cfr. supra, nota 109.<br />

130 Gosustanovitel’nyj: <strong>il</strong> termine è molto amato dall’attuale patriarca di Mosca Kir<strong>il</strong>l<br />

(Gundjaev).<br />

131 Sull’argomento cfr. W.K. MEDLIN, Moscow and East Rome, cit. p. 80 ss.:<br />

giustamente sottolinea questo Autore che Iosif dà la definizione del vero sovrano<br />

(Gosudar’) ortodosso, ivi, pp. 73-74.<br />

132 Cfr. Prosvetitel’, cit., Slovo VII, p. 207. Giova sottolineare che nell’affermazione “essi<br />

si preoccupano e pensano per noi “è presente in nuce la teoria del primato del partito<br />

comunista. Sull’agomento cfr. G. CODEVILLA, Dalla rivoluzione bolscevica alla Federazione<br />

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