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<strong>Stato</strong>, <strong>Chiese</strong> e <strong>pluralismo</strong> confessionale<br />
Rivista telematica (www.statoechiese.it), n. 13/2013<br />
8 apr<strong>il</strong>e 2013 ISSN 1971- 8543<br />
non ha nessun senso porsi in un atteggiamento di soggezione reverenziale<br />
verso un gran principe al quale non hanno nulla da chiedere e dal quale<br />
non si attendono alcun giudizio in materia spirituale.<br />
Al tempo stesso, coerentemente, i non possessori condannano<br />
l’ingerenza dei monaci nelle questioni secolari: i religiosi, infatti, devono<br />
essere estranei alle cose del mondo per non essere distratti dalla<br />
contemplazione e dalla rigenerazione delle forze interiori.<br />
Appare in tal modo chiaro che <strong>il</strong> gran principe può trovare nei<br />
monasteri dei non possessori consiglio e conforto spirituale e una Chiesa<br />
povera, preoccupata solo della salvezza ultraterrena: in quei luoghi remoti<br />
abitati da asceti morti al mondo egli non può certo ottenere <strong>il</strong> sostegno<br />
politico e la legittimazione superiore del proprio potere.<br />
La contrapposizione tra i monaci dell’Oltre Volga e Iosif e i suoi<br />
seguaci è dunque netta, giacché i primi lottano per costruire una Chiesa<br />
povera e indipendente dal potere civ<strong>il</strong>e, in altre parole per una<br />
separazione tra Sacerdotium e Imperium<br />
In contrasto con la tesi dei non possessori, Iosif e i suoi seguaci,<br />
guidati da Simon (Čiž), metropolita di Mosca 100 e spalleggiati con la<br />
massima determinazione dall’anziano 101 arcivescovo Gennadij (Gonzov)<br />
di Novgorod, affermano <strong>il</strong> principio che i beni della Chiesa non possono<br />
esserle sottratti, giacché “i beni della Chiesa sono beni di Dio” 102 , in<br />
quanto ciò che viene donato alla Chiesa è donato a Dio.<br />
100 Simon viene insediato al posto di Zosima (Bradatyj) <strong>il</strong> 26 settembre 1496 e resterà in<br />
carica sino al 30 apr<strong>il</strong>e 1511, per ben quindici anni, in un momento storico quanto mai<br />
complesso che vede la convocazione di tre importanti Conc<strong>il</strong>i negli anni 1503, 1504 e<br />
1509.<br />
101 Gennadij era nato attorno al 1410 e al tempo del Conc<strong>il</strong>io aveva dunque 93 anni.<br />
Dopo <strong>il</strong> Conc<strong>il</strong>io del 1504 in data 12 giugno, dopo aver retto la cattedra di Novgorod e<br />
Pskov per vent’anni, Gennadij, sarà rimosso dalla carica per aver violato le disposizioni<br />
sancite dal Conc<strong>il</strong>io del 1503, come sopra ricordato (cfr. supra, nota 90) e confinato al<br />
monastero dei miracoli di Mosca dove morirà dopo pochi mesi.<br />
102 “Stjažanija cerkovnaja bož’ja sut’ stjažanija”, cfr. S. GRACIOTTI, La Chiesa russa tra<br />
potere e povertà: sulla scia del contrasto tra N<strong>il</strong> Sorskij e Iosif Volockij, cit., p. 239. Come ricorda<br />
<strong>il</strong> Graciotti lo stesso Conc<strong>il</strong>io del 1503 vieta sotto pena di scomunica l’alienazione dei beni<br />
della Chiesa, ibidem, nota 17. Sul regime delle proprietà ecclesiastiche e i tentativi di<br />
limitarle cfr. MAKARIJ (BULGAKOV), Istorija Russkoj Cerkvi, cit., tom IV, čast’ 2-aja, p.<br />
115 ss.; D. OSTROWSKI, Church Polemics and Monastic Land Acquisition in Sixteenth-<br />
Century Muscovy, cit., pp. 355-379; sulla inalienab<strong>il</strong>ità dei beni della Chiesa e dei<br />
monasteri cfr. I.M. SKVORCOV, Zapiski po cerkovnomu zakonovedeniju, v Universitetskoj<br />
Tipografij, Kiev, 1861, p. 123 ss.<br />
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