Scarica il testo completo dell'articolo - Stato, Chiese e pluralismo ...
Scarica il testo completo dell'articolo - Stato, Chiese e pluralismo ...
Scarica il testo completo dell'articolo - Stato, Chiese e pluralismo ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>Stato</strong>, <strong>Chiese</strong> e <strong>pluralismo</strong> confessionale<br />
Rivista telematica (www.statoechiese.it), n. 13/2013<br />
8 apr<strong>il</strong>e 2013 ISSN 1971- 8543<br />
delineando con sempre maggiore chiarezza la vocazione di Mosca a<br />
porsi come erede di Bisanzio” 165.<br />
In questo clima in cui Mosca si pone come Terza Roma la nuova<br />
Chiesa nazionale deve svolgere un ruolo di attiva collaborazione con lo<br />
<strong>Stato</strong>, garantita dapprima da Iosif e successivamente dai metropoliti suoi<br />
seguaci Dani<strong>il</strong> (1522-1539) e Makarij (1542-1563), al pari del loro maestro<br />
fortemente influenzati dal nazionalismo religioso.<br />
L’idea di Iosif e dei suoi discepoli è quella di creare un legame di<br />
unione tra la Chiesa e <strong>il</strong> gran principe e di sostenerne e legittimarne<br />
l’autorità al fine di ottenere in cambio la protezione del sovrano: <strong>il</strong> gran<br />
principe di Mosca viene così ad assumere l’identico ruolo svolto<br />
dall’imperatore bizantino nella Chiesa.<br />
L’accresciuto potere del sovrano si esprime anche nella sua diretta<br />
interferenza nelle nomine ecclesiastiche e nella revoca dei metropoliti<br />
ritenuti scomodi o poco conc<strong>il</strong>ianti, a conferma del fatto che non tutti gli<br />
esponenti della gerarchia rinunciano a far sentire la loro voce, limitandosi<br />
al ruolo di meri esecutori del volere dell’autorità secolare.<br />
Si può ricordare Zosima (Bradatyj), eletto metropolita nel 1490 e<br />
costretto a ritirarsi nel 1494, per poi essere sospeso nel 1495 a seguito<br />
dell’aspra lotta condotta contro di lui da Iosif Volockij, <strong>il</strong> quale lo accusava<br />
di proteggere gli eretici e in particolare i giudaizzanti. Al posto di Zosima<br />
nel mese di settembre dello stesso anno <strong>il</strong> Conc<strong>il</strong>io insedierà, obbedendo al<br />
volere del gran principe che aveva di lui la massima stima, Simon (Čiž),<br />
igumeno del monastero della Trinità di san Sergij, <strong>il</strong> quale resterà in carica<br />
per quindici anni, sino alla malattia che lo porterà alla morte nell’apr<strong>il</strong>e del<br />
1511 166 , quando sarà sostituito da Varlaam.<br />
È grazie alle pressioni esercitate da Iosif che <strong>il</strong> metropolita di Mosca<br />
Varlaam (1511-1521), già archimandrita del monastero Simonov di Mosca<br />
e vicino alle posizioni di N<strong>il</strong> Sorskij, nel 1522 viene esautorato e sostituito,<br />
senza alcun Conc<strong>il</strong>io e per volontà del solo gran principe, da Dani<strong>il</strong>,<br />
igumeno di Volokolamsk e discepolo di Iosif di Volok, più disposto a<br />
esaudire le volontà di Vas<strong>il</strong>ij III 167. La deposizione di Varlaam è un evento<br />
165 Cfr. S. GRACIOTTI, Mosca Terza Roma, cit., pp. 249-250.<br />
166 Secondo alcune fonti Simon sarebbe morto nel 1512, dopo essersi volontariamente<br />
ritirato nel monastero della Trinità di san Sergij a seguito della malattia. Sull’argomento<br />
cfr. MAKARIJ (BULGAKOV), Istorija Russkoj Cerkvi, tom IV, čast’ 1-aja, pp. 68, 78, 82 ss.;<br />
un’ampia bibliografia sull’argomento è in Bol’šaja Biografičeskaja Ēnciklopedija, cit., voce:<br />
Simon Čiž.<br />
167 Varlaam viene deposto nel Dicembre del 1521 e relegato nell’antico eremo di<br />
Kamennyj (Spaso-Kamennyj monastyr’) costruito nel XIII secolo sull’omonima isola del<br />
48