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S&C11_12 - alimentando.info

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IL PAGELLONE<br />

10<br />

Novembre 2102<br />

7L’ITALIAN SOUNDING 3TRASPORTI E VIABILITÀ<br />

Che ci fosse qualche furbetto a Sial dovevamo aspettarcelo. E<br />

Il Parc Nord de Villepinte, centro espositivo di Parigi, ha mostrato tutte le sue<br />

difatti al padiglione 7, il Consorzio del pecorino ha scovato un<br />

problematiche rispetto alla logistica. Inimmaginabili le condizioni da carro bestiame dei<br />

falso ‘Romano chees’ del marchio statunitense Belgioioso. Una<br />

treni della linea B della Rer diretta da Parigi ai padiglioni di Sial. Oltre alle code infinite<br />

palese violazione della Dop per la quale l’ente ha chiesto alla<br />

per i biglietti, vanno registrate le condizioni di sovraffollamento delle carrozze con scene<br />

direzione generale della Concorrenza, consumo e repressione frodi<br />

indegne di un paese civile. Lunghissime anche le file per i taxi. Lunedì sera, alle ore 19, ci<br />

(l’autorità francese competente per la protezione delle Dop)<br />

sono voluti ben 90 minuti per poter salire a bordo di una macchina pubblica. A ciò<br />

l’immediato sequestro e l’adozione di sanzioni stabilite dalla<br />

si aggiunge il traffico. Per raggiungere il centro di Parigi c’è voluta un’ora e mezza.<br />

legislazione francese per questo tipo di violazioni. Detto, fatto.<br />

AIA – Sandro Tosi<br />

“Sial è una fiera interessante per esplorare nuovi<br />

mercati”, afferma Sandro Tosi, export area manager<br />

di Aia. “In particolare, il Medio Oriente,<br />

Libano in testa, offre considerevoli margini di crescita”.<br />

Nuovi mercati che potrebbero accrescere<br />

il fatturato export dell’azienda: “L’incidenza delle<br />

vendite oltre confine di Aia è pari al 15% circa.<br />

Nell’ultimo anno abbiamo registrato un incremento<br />

a doppia cifra. Croazia, Serbia, Albania,<br />

Malta e Grecia si sono dimostrati mercati davvero<br />

performanti”. Nell’ottica di una strategia di<br />

sviluppo nei mercati internazionali, sono state introdotte<br />

nell’offerta alcune nuove referenze: “Abbiamo<br />

proposto una nuova linea per la barbecue<br />

season, chiamata Buon giorno Italia. Si tratta di<br />

referenze il cui nome richiama luoghi celebri del<br />

nostro paese e che presentano una marinatura<br />

ideata appositamente per i gusti di alcuni paesi<br />

target”. Un’altra innovazione riguarda i wurstel<br />

Wudy: “Recentemente abbiamo arricchito la nostra<br />

offerta con due referenze a base di suino: i<br />

wurstel Bavaria, ideali per essere bolliti e i Wudy<br />

maxi grill, ideali per la cottura sulla griglia e offerti<br />

in formato da 500 grammi”.<br />

EAT FRIULI<br />

Christian Vida, Alberto Morgante e Stefano Petris<br />

Eat Friuli è una rete d’impresa che coinvolge diverse aziende friulane del settore alimentare: la cantina<br />

Colutta, il caseificio Pezzetta, i prosciuttifici Morgante e Sauris e il salumificio Luigi Vida. Un progetto<br />

che mostra un approccio originale ai mercati esteri: “Cerchiamo di rivolgerci a mercati particolari,<br />

come Ucraina, Serbia e, soprattutto, Africa meridionale”, spiega Christian Vida, titolare dell’omonimo<br />

salumificio. “Si tratta di mercati che nel medio lungo periodo si riveleranno estremamente performanti”.<br />

In questo senso la partecipazione a Sial può essere un’occasione molto importante: “Questa manifestazione<br />

è una vetrina internazionale, dove è possibile entrare in contatto con operatori da tutto il<br />

mondo”, spiega Alberto Morgante. “Ci attendiamo quindi ottime prospettive anche da quei mercati<br />

particolari a cui intendiamo rivolgerci”. Operare come rete d’impresa porta a un’ottimizzazione della<br />

logistica delle vendite oltre confine. Lo spiega Stefano Petris, titolare di Wolf Sauris: “Vendere all’estero<br />

piccole quantità di prodotto, riduce l’efficienza del trasporto. Grazie alla rete, possiamo unire la<br />

produzione di ciascuna azienda e garantire ordini di maggiori dimensioni. In questo modo possiamo<br />

essere più competitivi nei mercati esteri”.<br />

CAMERA<br />

DI COMMERCIO<br />

DI UDINE<br />

“Il territorio friulano offre alcune eccellenze agroalimentari<br />

di altissimo livello qualitativo”, afferma il presidente<br />

della Camera di commercio di Udine, Giovanni Da Pozzo,<br />

presente al Sial, nello stand dedicato alle aziende<br />

friulane. “Questi prodotti sono il frutto della cultura di un<br />

territorio. È, quindi, fondamentale che questo legame fortissimo<br />

venga sottolineato nelle strategie di comunicazione.<br />

Per questo motivo la Camera di commercio di Udine<br />

collabora con aziende o reti d’impresa, per organizzare<br />

la partecipazione agli eventi internazionali”. Un progetto<br />

molto interessante a cui la Camera di commercio ha<br />

collaborato è Eccellenza in tour: “Circa quattro anni fa<br />

è partita questa iniziativa, che ha come target le maggiori<br />

capitali europee. Amsterdam, Bruxelles, Vienna e<br />

Salisburgo sono state solo alcune delle città, visitate nel<br />

corso del progetto. L’obiettivo è duplice: promuovere le<br />

nostre eccellenze e il Friuli Venezia Giulia come meta<br />

turistica”.<br />

Da sinistra: Christian Vida,<br />

Giovanni Da Pozzo,<br />

Stefano Petris<br />

e Franco Morgante<br />

FIORUCCI – Andrea Mazzoni<br />

Germania, Francia, Uk, Austria, Benelux e Svizzera, in<br />

Europa. Senza dimenticare i cosiddetti paesi emergenti,<br />

“che meritano sempre più attenzione. Come nel caso<br />

del Brasile, mercato dove la nostra quota raggiunge<br />

il 30%”. Sono questi, secondo le parole di Andrea<br />

Mazzoni, general manager, gli obiettivi futuri in tema<br />

di export per Fiorucci, azienda del Gruppo spagnolo<br />

Campofrio. “Le vendite sui mercati esteri rappresentano<br />

il 23% del nostro fatturato. E anche quest’anno, nonostante<br />

le difficoltà economiche del Vecchio continente,<br />

soprattutto in paesi come Spagna, Inghilterra e Grecia,<br />

abbiamo registrato ottime performance. In particolare in<br />

Sud America, in Asia e in alcuni paesi europei, dove<br />

abbiamo incrementato la distribuzione delle nostre referenze”.<br />

E proprio in tema di prodotti, Mazzoni individua<br />

nel mix delle referenze uno dei punti di forza dell’azienda.<br />

“Siamo in grado di offrire un ampio ventaglio di prodotti,<br />

che vanno dagli arrosti, ai salami, alla mortadella.<br />

E questo rappresenta senza dubbio un plus, per i nostri<br />

clienti”. Infine il mercato francese. Sottolinea Mazzoni:<br />

“Nel 20<strong>12</strong> abbiamo registrato importanti incrementi in<br />

Francia, dove presidiamo, oltre alla Gd-Do e al canale<br />

tradizionale, anche l’Horeca e il Food service”.<br />

SALUMIFICIO SORRENTINO – Americo Liberato<br />

Il salumificio Sorrentino sta fortemente sviluppando il<br />

proprio business oltre confine: “Nell’ultimo anno l’incremento<br />

è stato pari al 70%”, afferma Americo Liberato,<br />

responsabile commerciale. “L’incidenza dell’export sul<br />

fatturato aziendale è ancora modesta ma stiamo svolgendo<br />

un ottimo lavoro in Libano, Lussemburgo, Malta<br />

e Macedonia. Siamo presenti anche in Francia dove<br />

collaboriamo con un importatore e con alcuni dettaglianti”.<br />

Il normal trade è il canale di riferimento anche<br />

nel panorama nazionale: “La Gdo incide per un terzo<br />

sul nostro fatturato, mentre la maggior parte del business<br />

viene sviluppato attraverso i canali del dettaglio tradizionale<br />

e dei grossisti. Presidiamo soprattutto il Centro Sud,<br />

ma la nostra rete commerciale è ben sviluppata anche<br />

in Lombardia”. Per quanto riguarda i prodotti, sono le<br />

tipicità ad avere maggiore appeal: “Il salame abruzzese<br />

Aquila e la ventricina sono quelli più richiesti. Sono<br />

soprattutto i piccoli formati a essere più performanti”.<br />

Referenze che permetteranno al salumificio Sorrentino<br />

di chiudere l’anno con un fatturato intorno ai 26 milioni<br />

di euro: “Le aziende si trovano ad affrontare un periodo<br />

difficile, ma la crisi è anche un’occasione per migliorare<br />

la propria capacità di comprendere le esigenze del<br />

cliente”.<br />

CONSORZIO PROSCIUTTO DI PARMA –<br />

Marco Tramelli e Paolo Tanara<br />

Il prosciutto di Parma è uno dei salumi italiani più conosciuti all’estero. I dati confermano<br />

il crescente appeal di questo prodotto oltre confine: “In dieci anni il fatturato<br />

export è cresciuto di più di 10 punti percentuali e, nel 20<strong>12</strong>, inciderà per il 26%<br />

sul totale delle vendite”, afferma Marco Tramelli (foto), marketing manager del Consorzio.<br />

Il trend positivo riguarda sia i mercati consolidati (gli Usa rimangono i primi<br />

importatori), sia quelli più nuovi: “Uno dei paesi più interessanti è l’Australia. Un<br />

mercato che si è aperto negli ultimi anni e che registra tassi di crescita importanti.<br />

Le prospettive sono molto positive anche nei Paesi asiatici. Le vendite si consolidano<br />

in Giappone e crescono a Hong Kong e Singapore e, con volumi più contenuti,<br />

in altri paesi dell’area. Nonostante i vincoli sanitari esistenti altri due mercati dalle<br />

ottime prospettive sono Russia e Brasile”. Nel 2013 ricorre il 50° anniversario della<br />

corona: “Un avvenimento che festeggeremo con iniziative in Italia e all’estero”.<br />

Per quanto riguarda il mercato interno, spetta al presidente del Consorzio, Paolo<br />

Tanara esprimere la propria opinione sull’articolo 62: “Se i produttori si mantengono<br />

coesi, il provvedimento può essere un’ottima occasione per migliorare i rapporti<br />

con la Gd. Che comunque mantiene una forte potere contrattuale. Il dettaglio tradizionale<br />

può, invece, trovarsi in difficoltà all’entrata in vigore della nuova norma”.<br />

Un’altra problematica importante è l’aumento della materia prima: “È segno di un<br />

cambiamento in atto nell’intero settore. Il motivo principale è sicuramente la crescita<br />

del prezzo dei cereali, ma è l’intero panorama che sta mutando. Andiamo probabilmente<br />

verso una riduzione dei volumi, che deve coincidere con un aumento del<br />

livello qualitativo”.

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