S&C11_12 - alimentando.info
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32<br />
Novembre 20<strong>12</strong><br />
Salumificio Aurora<br />
Azienda produttrice di salumi di alta qualità, dal 1967, il Salumificio<br />
Aurora, dal 1992 annovera tra le sue produzioni anche il culatello e il fiocco<br />
di prosciutto. “Dalle migliori cosce di suino, i nostri operai specializzati<br />
disossano il prosciutto ottenendo due tagli di carne pregiati: il culatello<br />
e il fiocco”, spiega Alessandra Dodi, dell’ufficio marketing dell’azienda. Il<br />
salumificio realizza due tipologie di culatello, quello tradizionale legato a<br />
mano e quello con cotenna: una produzione complessiva massima pari<br />
a 13mila pezzi all’anno. “Il culatello Aurora è un prodotto unico, perché<br />
nasce dalla migliore carne nazionale che viene trattata con tecniche<br />
antiche e lavorata in modo ancora artigianale per garantire il rispetto<br />
dei sapori di una volta. Anche la stagionatura, lenta e controllata, avviene<br />
nelle cantine sotterranee.”. Sul fronte del fiocco, poi, l’azienda propone<br />
tre referenze: il fiocco di prosciutto tradizionale legato a mano, il fiocco<br />
legato a macchina e il fiocco con cotenna. “Insieme, culatello e fiocco,<br />
rappresentano il 16% circa della produzione totale dell’azienda. La loro<br />
distribuzione avviene su diversi canali, dalla distribuzione organizzata, al<br />
normal trade, fino alla ristorazione. Le referenze sono vendute intere e,<br />
negli ultimi anni, abbiamo immesso sul mercato anche il prodotto pronto<br />
al taglio, comodo per il banco taglio ma anche per la ristorazione: una<br />
giusta soluzione che permette di evitare le problematiche della preparazione<br />
del prodotto, sprechi o trattamenti non appropriati. Non poteva<br />
mancare la vaschetta: il preaffettato ‘cuore d’Aurora’ è un valido servizio<br />
che offriamo alla nostra clientela”, specifica Alessandra Dodi. L’azienda<br />
sa valorizzare sapientemente ogni singola referenza realizzata: far<br />
conoscere al cliente come nasce un prodotto e spiegare le modalità di<br />
consumo fa parte infatti della filosofia di comunicazione del salumificio<br />
Aurora. “Abbiamo pubblicato sul nostro sito internet un filmato su come<br />
nascono i salumi e come devono essere trattati. Inoltre ad ogni singolo<br />
pezzo di culatello tradizionale alleghiamo le ‘istruzioni’ per consumarlo<br />
al meglio. Di recente abbiamo realizzato anche una confezione speciale<br />
che valorizza il culatello e lo trasforma in un regalo prezioso e sicuramente<br />
gradito”. Oltre a presidiare l’intero territorio nazionale, l’azienda<br />
esporta nei Paesi dell’Unione Europea e in Giappone. “L’export incide<br />
per una piccola percentuale sul fatturato totale. Ma riuscire a far conoscere<br />
i nostri prodotti tipici, ricchi di tradizione e artigianalità, in terre<br />
lontane, rappresenta per noi una grande conquista”.<br />
13MILA: N° DEI CULATELLI PRODOTTI<br />
DURANTE L’ANNO.<br />
16%: INCIDENZA DEL FIOCCO E DEL CULATELLO<br />
SULLA PRODUZIONE TOTALE.<br />
CULATELLO, CULATTE E FIOCCHI<br />
SPECIALITÀ DALLA VALTELLINA<br />
Gianoncelli<br />
Il salumificio Gianoncelli, azienda valtellinese specializzata nella produzione di bresaola della<br />
Valtellina, ha saputo distinguersi sul mercato per la qualità delle sue produzioni, frutto della costante<br />
cura nel dettaglio in tutte le fasi di produzione, dalla scelta delle carni, alla lavorazione, fino alla<br />
distribuzione sul territorio nazionale ed estero. Oltre alla bresaola, prodotto di punta dell’azienda, il<br />
salumificio Gianoncelli vanta tra le proprie referenze anche il fiocco di prosciutto della Valtellina. “La<br />
nostra azienda realizza il fiocco fin dai primi anni 60”, spiega Sergio Gianoncelli, titolare. “Questo<br />
prodotto si ottiene dalla coscia fresca di suino che, dopo essere stata sezionata, viene sottoposta<br />
ad abbondante refilatura del grasso, della cotenna e delle parti tendinose, fino ad ottenere il cuore<br />
più tenero del prosciutto. A questo punto, il pezzo viene sottoposto a salagione manuale per circa<br />
15 giorni, e poi lasciato stagionare per un periodo di tempo che varia tra i tre e i quattro mesi. Al<br />
termine della stagionatura, il prodotto viene inserito negli stampi per la pressatura finale”. La buona<br />
riuscita del fiocco è frutto della sapiente capacità artigianale del salumificio Gianoncelli, messa<br />
a punto nel corso degli anni. “Selezioniamo solo materia prima di qualità, utilizziamo ingredienti<br />
genuini e naturali, lavoriamo ogni singolo pezzo con la massima cura del dettaglio. La professionalità<br />
dei nostri operai e gli scrupolosi controlli sui prodotti, infine, ci permettono di garantire al<br />
consumatore salumi di qualità costante durante tutto l’anno”. La produzione di fiocchi è elevata e incide per il 10% sulla produzione<br />
totale dell’azienda. “Durante l’anno realizziamo all’incirca 20mila fiocchi, caratterizzati da una pezzatura di quattro chili. Questi<br />
prodotti, vere eccellenze della salumeria valtellinese e italiana, sono distribuiti principalmente attraverso grossisti e gastronomie di<br />
alto livello, dove è possibile trovare il fiocco intero, a metà o a quarto”.<br />
Mottolini<br />
Il fiocco della Valtellina rappresenta<br />
un fiore all’occhiello del salumificio<br />
Mottolini, azienda storica di Poggiridenti<br />
(So), celebre per la produzione<br />
di bresaola. Da più di 25 anni, infatti,<br />
Mottolini conta tra le sue referenze<br />
di punta anche il fiocco. “Questo prodotto<br />
si ottiene dal cuore della coscia<br />
suina, opportunamente disossata. Attraverso<br />
una lavorazione artigianale<br />
accurata che richiede la salatura a<br />
secco, la pressatura e la stuccatura<br />
del prodotto, e una stagionatura media<br />
di sei mesi, si ottiene un salume<br />
di alta qualità che a pieno titolo va<br />
ad inserirsi tra le eccellenze della<br />
salumeria italiana”, spiega Emilio<br />
Mottolini, responsabile commerciale<br />
dell’azienda. “Il fiocco della Valtellina,<br />
così come tutti i prodotti firmati Mot-<br />
tolini, è il risultato di un lavoro artigianale<br />
attento e scrupoloso che ha inizio<br />
con la scelta della materia prima,<br />
selezionata con cura. La metodologia<br />
di lavorazione, l’esperienza trentennale,<br />
e la cura del dettaglio, ne completano<br />
il processo qualitativo”. Se un<br />
tempo il fiocco della Valtellina rappresentava<br />
un prodotto di complemento<br />
della bresaola, da alcuni anni vanta<br />
una significativa produzione parallela.<br />
“Il fiocco, oltre ad essere molto buono,<br />
IL MARCHIO COLLETTIVO GEOGRAFICO PER IL FIOCCO<br />
Prosciuttificio Montevecchio<br />
A Savigno, in provincia di Bologna, il prosciuttificio Montevecchio annovera fra le sue specialità anche<br />
culatelli con cotenna e fiocchi di prosciutto. “Produciamo questi eccellenti prodotti da circa otto anni. La<br />
percentuale che rivestono sulla produzione totale è minima, ma sono così apprezzati che la nostra offerta<br />
non riesce a soddisfare la domanda del mercato”, spiega Paolo Gherardi, socio titolare dell’azienda insieme<br />
a Graziano Maestri. “Sono molteplici i motivi di questo successo. Innanzitutto utilizziamo una materia<br />
prima di provenienza nazionale altamente selezionata. Scegliamo quindi un taglio medio-grosso che, da<br />
fresco, vanta un peso di oltre otto chili. Stagioniamo il prodotto per un minimo di <strong>12</strong> mesi. Ma ciò che<br />
distingue il nostro culatello dalle altre proposte presenti sul mercato è l’utilizzo di particolare conce che ne<br />
determinano il sapore finale: le carni, infatti, sono sapientemente insaporite con aromi naturali della nostra<br />
terra che garantiscono al prodotto un gusto unico”. Il Prosciuttificio Montevecchio realizza tre varianti di<br />
culatello con cotenna: dolce, al pepe e al pepe rosa. Quest’ultimo, in modo particolare, rappresenta una<br />
vera chicca della salumeria italiana: si presenta di colore rosso con striature grasse bianco perlaceo e<br />
la sua consistenza è soda. “Proponiamo anche il fiocco di prosciutto, che si ottiene dalla parte migliore<br />
della coscia, una volta tolto il culatello. La produzione del fiocco è abbastanza marginale, anche perché<br />
il prodotto soffre di stagionalità ed è particolarmente richiesto durante le festività, soprattutto in qualità<br />
di strenna natalizia”. L’azienda commercializza i suoi prodotti sull’intero territorio nazionale e, in parte,<br />
anche in alcuni Paesi Ue, tra cui la Germania. “I culatelli con cotenna e i fiocchi di prosciutto sono distribuiti<br />
ad altri salumifici, attraverso ingrossi e nei punti vendita al dettaglio. Negli ultimi anni, ottengono ottime<br />
performance anche nel canale Horeca, utilizzati sia come affettato sia come ingrediente in cucina”.<br />
rappresenta anche un valido prodotto:<br />
garantisce, infatti, un’alta resa e uno<br />
scarto esiguo. Negli ultimi anni abbiamo<br />
registrato una crescita della produzione<br />
e delle buone performance<br />
di vendita in tutta Italia, soprattutto<br />
attraverso il canale Horeca e cash &<br />
carry. Non manca la distribuzione nella<br />
Gd, dove è possibile trovare il fiocco<br />
della Valtellina anche preaffettato in<br />
vaschetta”.<br />
Il fiocco della Valtellina rappresenta un prodotto storico che nasce come alternativa ai prosciutti crudi. In Valtellina è realizzato<br />
seguendo una tradizione tramandata da generazione in generazione che lo rende una referenza prestigiosa, di qualità e ricercata.<br />
Tanto che da Confindustria Sondrio nasce un progetto per valorizzare al meglio questa tipicità. “E’ in corso d’opera un piano<br />
di lavoro per ottenere il Marchio collettivo geografico per il fiocco della Valtellina”, spiega Velda Mozart, responsabile marketing di<br />
Confindustria Sondrio. “Il Marchio collettivo geografico svolge una funzione di garanzia della qualità, della natura e dell’origine di<br />
un prodotto. Il fiocco della Valtellina rappresenta a pieno titolo un salume tipico del nostro territorio e caratteristico della produzione<br />
dei salumifici della valle. Pur essendo una specialità di nicchia, stiamo lavorando con tutti i salumifici della zona per mettere<br />
a punto un disciplinare di produzione. Questo sarà il primo passo verso un lavoro di salvaguardia e valorizzazione del prodotto<br />
tipico”. Secondo quanto riferito da Confindustria Sondrio, entro il 31 gennaio 2013 si dovrebbe ottenere il riconoscimento.