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30<br />

Novembre 20<strong>12</strong><br />

Salumificio Rossi<br />

Ca’ di Parma<br />

Culatello, fiocco di culatello e culaccia,<br />

oltre a strolghino di culatello, salame<br />

di Felino, coppa di Parma, pancetta<br />

arrotolata e altri prodotti tipici<br />

della Bassa parmense, rappresentano<br />

le specialità artigianali realizzate dal<br />

salumificio Rossi. “L’azienda è stata<br />

in grado, nel tempo, di perfezionare i<br />

propri salumi per valorizzare al meglio<br />

le loro caratteristiche organolettiche<br />

e la genuinità della produzione.<br />

La selezione accurata della materia<br />

prima, rigorosamente di suini nazionali<br />

appartenenti al circuito delle<br />

più importanti Dop, e la minimizzazione<br />

degli ingredienti rappresentano<br />

le prerogative principali per ottenere<br />

prodotti dal gusto e dai sapori molto<br />

delicati e caratteristici, destinati a intenditori<br />

che ricercano la qualità e la<br />

prelibatezza del gusto”, spiega Bruno<br />

Rossi, titolare dell’azienda. Ma andiamo<br />

con ordine. La storia del salumificio<br />

Rossi risale a molto tempo indietro, tanto che oggi in azienda lavora la sesta generazione. Era il<br />

1800, infatti, quando la famiglia Rossi avviò una prima attività di macelleria e salumeria a Fontanellato<br />

(Pr). “Oltre ad essere un punto di riferimento per tutti i paesi limitrofi, il locale vantava i connotati tipici<br />

di una salsamenteria, dove era possibile assaggiare i salumi prima di acquistarli, in un clima conviviale<br />

e amichevole. Prima della seconda guerra mondiale, poi, la famiglia Rossi costruì un vero e proprio<br />

macello, il laboratorio venne ampliato con annessi i locali di stagionatura e la cantina. Anche se con<br />

grande fatica e molteplici sforzi, ebbe inizio una considerevole crescita. La notorietà dei nostri prodotti<br />

raggiunse le regioni del Centro e del Nord Italia. E quando ancora la fama del culatello non era diffusa<br />

come oggi, il salumificio Rossi rappresentava uno dei pochi produttori che lo realizzava”. Alla fine<br />

degli anni 70 fu realizzato l’attuale salumificio, sulla via Emilia a Sanguinaro di Fontanellato, nel quale<br />

furono inserite le più moderne tecnologie produttive, a sostegno dell’esperienza artigianale maturata<br />

negli anni. “Ritengo che sia importante far conoscer la nostra storia. Perché è sinonimo di tradizione<br />

ed eccellenza. Oggi, infatti, è facile parlare di qualità, artigianalità, rispetto delle tradizioni. Ma una<br />

storia radicata come quella della famiglia Rossi, garantisce, senza troppi giri di parole, l’eccellenza del<br />

prodotto finale”, precisa Bruno Rossi. “La gamma di prodotti è quindi composta da alcune delle migliori<br />

referenze della salumeria parmense e italiana. A partire da una nostra specialità: la Culaccia, marchio<br />

registrato dal Salumificio Rossi – Ca’ di Parma. Si tratta della parte migliore del prosciutto, senza osso,<br />

senza gambo e senza fiocco. Proponiamo poi il fiocco con cotenna, che è la parte del fiocco, lasciato<br />

intero e con la cotenna; il culatello, realizzato con la parte muscolosa più grossa degli arti posteriori del<br />

suino, privo di cotenna e di osso, salato a mano e investito con la vescica suina, e il fiocco di culatello.<br />

LA CULACCIA<br />

La Culaccia (marchio registrato del Salumificio Rossi) rappresenta la parte migliore del<br />

prosciutto, la più pregiata, senza osso, senza gambo e senza fiocco (il piccolo ossicino a forma<br />

di conchiglia, che in gergo si chiama anchetta, viene lasciato per riconoscere tale parte del<br />

prosciutto). Si tratta di un culatello con cotenna ideato, durante ripetute prove di lavorazione<br />

del culatello, da Riccardo Rossi nel dopoguerra. Che, per differenziare il suo prodotto sul<br />

mercato, scelse di conferirgli un marchio di fantasia: Culaccia, appunto. Il prodotto contiene<br />

carne suina di primissima qualità, poco sale e spezie, in una ricetta segreta. E’ lavorato e<br />

stagionato in modo estremamente naturale, non è insaccato, né manipolato. A fine stagionatura,<br />

la parte magra esterna viene ricoperta di sugna (un impasto di farina e grasso), per<br />

mantenerla morbida nel tempo. Vanta poco scarto e la sua forma consente di tagliare fette<br />

sempre uguali dall’inizio alla fine. La Culaccia è commercializzata intera (4,5/5,5 Kg) ma<br />

anche a metà sottovuoto (2/2,5 Kg).<br />

CULATELLO, CULATTE E FIOCCHI<br />

IL CONSORZIO<br />

DEL CULATELLO<br />

DI ZIBELLO<br />

Il Consorzio di tutela del culatello di Zibello<br />

nasce nel 2009 con lo scopo di difendere<br />

e promuovere un prodotto tradizionale e di<br />

qualità, considerato all’unanimità una vera<br />

chicca della salumeria italiana. Tipico della<br />

fascia di terra che corre lungo le rive del Po,<br />

e che comprende i comuni di Busseto, Polesine<br />

parmense, Zibello, Soragna, Roccabianca,<br />

San Secondo, Sissa e Colorno, il culatello<br />

di Zibello è realizzato secondo una lavorazione<br />

antica, curata nei minimi dettagli, e si<br />

fregia del riconoscimento europeo della Dop<br />

dal 2010. Il Consorzio, guidato da Tito Tortini,<br />

oggi associa tutti i produttori di culatello<br />

di Zibello Dop: vale a dire che il 100% della<br />

produzione di culatello di Zibello Dop è<br />

completamente tutelata. Oltre ad un rigido<br />

DESCRIZIONE DEL PRODOTTO<br />

disciplinare imposto ai produttori, il Consorzio<br />

assicura con il proprio marchio l’origine<br />

italiana della materia prima, la lavorazione<br />

artigianale eseguita seguendo fedelmente<br />

la tradizione contadina, tramandata fino ai<br />

nostri giorni, la stagionatura più adeguata. A<br />

sostegno di questo impegno, non mancano<br />

i severi controlli messi a punto dall’Istituto<br />

Parma Qualità, ente incaricato dal ministero<br />

delle Politiche agricole, alimentari e forestali,<br />

per i controlli sulla produzione. Il Consorzio,<br />

oltre a focalizzarsi sulla tutela e difesa del<br />

prodotto da imitazioni e dall’uso improprio<br />

della denominazione, concentra parte delle<br />

proprie forze in attività di promozione che<br />

legano a doppio filo il culatello al suo territorio<br />

di origine.<br />

Il culatello di Zibello è realizzato con suini del circuito delle Dop, nati, allevati e macellati<br />

in Lombardia ed Emilia Romagna. Il salume è costituito dalla parte anatomica del fascio di<br />

muscoli crurali posteriori e interni della coscia di suino, opportunamente mondati in superficie<br />

e rifilati fino a ottenere la classica forma a pera. Dopo l’asportazione della cotenna e<br />

la parziale sgrassatura della coscia, il fascio muscolare viene separato dalle restanti parti<br />

della coscia. Viene quindi asportato il femore e il grasso, avendo cura di lasciare in superficie<br />

uno strato adeguato ad evitare una brusca disidratazione delle carni. La massa muscolare<br />

è quindi salata manualmente a secco. Nella miscela di salagione sono presenti sale, pepe<br />

intero e/o a pezzi, e possono essere impiegati vino bianco secco, nitrato di sodio e/o potassio.<br />

Successivamente la massa muscolare è posta in cella frigorifera ad una temperatura fra<br />

0 e 5°C per il tempo sufficiente a ottenere il necessario assorbimento di sale. Il successivo<br />

insacco in budelli naturali e la legatura possono essere effettuati utilizzando vescica suina o<br />

peritoneo parietale e perirenale di suino. Si procede dunque alla sgocciolatura delle masse<br />

muscolari e all’asciugatura, che può variare da 30 a 60 giorni in funzione delle condizioni<br />

climatiche. La fase di stagionatura deve avvenire a una temperatura compresa tra 13° e<br />

17°C e non deve durare meno di dieci mesi a partire dalla fase di salatura. Alla fine di<br />

tutte queste operazioni, il culatelo di Zibello si presenta con un peso compreso tra i tre e<br />

i cinque chili.

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