S&C11_12 - alimentando.info

More documents

Recommendations

Info

22 Novembre 2012 Lo scrittore Pedrag Matvejevic, nel suo libro “Mediterraneo”, sostiene che il Mare nostrum non si ferma alle coste ma, talvolta, si addentra per le pianure e s’inerpica per le montagne, riemergendo qua e là, come un fiume carsico, negli usi e nei sapori. Non sappiamo se il professor Matvejevic, sia un amante dello speck, ma certamente la sua bella intuizione trova sponda in questo prodotto, tra i più noti e rinomati dell’Alto Adige. Un salume che, infatti, nella sua lavorazione unisce due diverse tipologie di conservazione della carne: la stagionatura tipica dell’area mediterranea e l’affumicatura del Nord Europa. Ma lasciamo le suggestioni letterarie per concentrarci sul business legato a questo salume. Lo facciamo con il presidente del Consorzio speck Alto Adige Igp, Andreas Moser. Come possiamo riassumere l’andamento dello speck Alto Adige Igp? Nel 2011 sono stati prodotti circa 10,8 milioni di chili di speck Alto Adige Igp, per un valore che si aggira intorno agli 85 milioni di euro. Sorprendente la crescita dell’affettato: nei primi sei mesi del 2012 abbiamo superato i 13 milioni di confezioni da 100 grammi. Tale risultato significa un aumento del 19,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Calano un po’ i tranci ma, complessivamente, a fine anno registreremo un aumento dell’1% a volume. L’incremento del costo delle materie prime si è tradotto in un aumento dei prezzi e quindi in una crescita del fatturato a valore stimata intorno al 10%. Da sottolineare, inoltre, il trend positivo del prodotto private label, che registra un +10% circa. La tendenza è comunque quella di vendere lo speck certificato con il marchio del produttore. Un successo che riguarda tutte le aree di mercato? Il prodotto è ormai diffuso su tutto il territorio nazionale. Il Centro e il Sud offrono però ampi margini di crescita. Infatti, più ci si allontana dal territorio di produzione, più le vendite decrescono. Questo vale anche per l’estero. È segno del legame profondo che lega lo speck alla zona tipica. Un legame che la comunicazione del Consorzio non manca mai di sottolineare… La nostra terra è il primo plus di questa specialità. In questo senso la promozione procede di pari passo con quella di altre eccellenze del territorio, come le mele e il vino, all’interno di un progetto comunitario: Qualità Alto Adige. Se poi pensiamo all’importanza del turismo, questo sinergia prodotto-territorio diventa ancora più lampante. Lo speck è certamente uno dei modi preferiti dai visitatori per portare a casa un po’ di Alto Adige. Quando parliamo di speck, non parliamo però solo di Igp… Non soltanto, ma di una buona parte. Sul totale della produzione di speck, la quota del prodotto a denominazione si attesta intorno al 38%. L’obiettivo per i prossimi anni è di arrivare al 50%. In che modo? Con qualità e promozione. Queste sono state e saranno sempre le chiavi del successo di questa specialità. E continueranno a esserlo nel futuro. Bisogna lavorare con sempre maggiore costanza. Il consumatore non comprende ancora a pieno la differenza tra lo speck Igp e non. Altrimenti sarebbe disposto a acquistare meno speck, ma di miglior qualità, come quello a denominazione. In che direzioni si muoveranno, quindi, le strategie di marketing? Sia in Italia che all’estero vorremmo concentrarci sulle vendite guidate direttamente nel punto vendita. Questa modalità diretta di promozione è particolarmente efficace per far promuovere il valore di questo straordinario salume. Il Consorzio si sta, inoltre, impegnando molto nella comunicazione tramite i social network. Abbiamo una pagina Facebook, con gli altri dieci prodotti di qualità dell’Alto Adige e in poco più di un anno abbiamo raggiunto oltre 26mila fan. La promozione delle nostre specialità nei social media è di notevole importanza. Il mondo attuale è molto dinamico e pretende notizie in tempo reale. Grazie a questo canale riusciamo ad avere un contatto diretto e veloce con una fascia di pubblico e di consumatori che altrimenti faremmo fatica a raggiungere. Ma quali sono i plus dell’Igp che intendete comunicare? Lo speck Alto Adige Igp garantisce una qualità costante e controllata in ogni sua fase. Queste sono delle garanzie che il consumatore si aspetta in un prodotto certificato. Ci sono, SPECIALE ALTO ADIGE Sulle ali dello speck L’attenzione alla qualità, il legame con il territorio e gli assidui controlli sono i plus principali di questo salume. Che cresce in Italia e all’estero. Grazie alle ottime performance del prodotto in vaschetta. Parla Andreas Moser, presidente del Consorzio. Dati produzione speck Alto Adige Igp 1.194.280 Numero baffe primi sei mesi 2012 13.519.022 Numero vaschette primi sei mesi 2012 +19,5% Trend rispetto ai primi sei mesi del 2011 +1% Trend fatturato a volume 10,8milioni di chili circa Fatturato a volume 2011 85 milioni di euro circa Fatturato a valore 2011 38% Incidenza prodotto Igp sul totale della produzione di speck inoltre, vantaggi per quanto riguarda la commercializzazione e l’esportazione all’estero, poiché si presenta come un prodotto di alta qualità “Made in Italy”. Infine, la presenza di un marchio unico facilita il riconoscimento da parte del consumatore. Il Disciplinare non consente l’affettamento al di fuori della zona tipica. Pensate a una modifica di questo punto? Assolutamente no. Il controllo diretto di tutte le fasi di produzione è indispensabile per garantire la qualità del nostro prodotto. Se prevedessimo la possibilità di affettare e confezionare in atmosfera protettiva il prodotto certificato anche in altri territori, non riusciremmo più a garantire l’effettiva presenza all’interno della confezione di speck Alto Adige Igp. In tema di sicurezza, cosa ne pensa del progetto di legge per introdurre un ologramma della Zecca dello Stato sui prodotti Dop e Igp? Una proposta insostenibile dal punto di vista economico e quindi impraticabile. Una minima conoscenza del mercato basterebbe a bloccare sul nascere certe idee. Parliamo di export. Qual è l’incidenza di questa voce di business? Nel 2011, le vendite di speck Alto Adige all’estero hanno inciso per il 33,5% sulla produzione totale del prodotto certificato. Tale risultato, uno dei più alti nel panorama dei salumi italiani, è dovuto dalla vicinanza sia per cultura, ma soprattutto per lingua, con i paesi europei di lingua tedesca. Circa il 30% di questa quota viene, infatti, assorbita dal mercato tedesco e austriaco. Siamo comunque presenti in altre nazioni europee, come Francia, Benelux e fuori dai confini Ue, negli Usa e in Giappone. Da un paio di anni ormai ci stiamo concentrando su nuovi mercati, come quello polacco e ceco. In questi due Paesi, infatti, siamo presenti con un progetto comunitario insieme alle mele e al vino dell’Alto Adige. Esistono problemi legati ai vincoli sanitari? Come per ogni prodotto alimentare crudo, anche per lo speck Alto Adige esistono dei vincoli sanitari che talvolta impediscono l’export del prodotto in determinati paesi. Le restrizioni fanno sì che i produttori interessati debbano investire nella continua messa a norma degli stabilimenti. In paesi come Stati Uniti, Canada e Russia, l’iter di approvazione è molto lungo e dispendioso sia in termini di tempo che di risorse. Qualche caso di contraffazione? Tutti i prodotti certificati sono purtroppo “vittime” di tentativi di contraffazione più o meno gravi. Per questo motivo è dovere di ogni prodotto certificato, quindi anche dello speck Alto Adige Igp, difendersi da tentativi di imitazione. A tale proposito il Consorzio collabora con Isit (Istituto salumi italiani tutelati) e si avvale di un suo servizio di vigilanza sul mercato, attuato da un ente accreditato dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Estero 33,5% Incidenza dell’export nel 2011 sul totale della produzione 30% Incidenza di Germania e Austria sul fatturato export
MENDELSPECK Ivo Larcher Nonostante lo speck, con un’incidenza dell’85% rappresenti il corre business di Mendelspeck, nell’ultimo anno anche altri prodotti hanno performato molto bene: “Ad esempio, a metà ottobre il trend della pancetta tesa cruda è in crescita del 35,6%”, rispetto allo stesso periodo del 2011, spiega il titolare dell’azienda, Ivo Larcher. Anche altri prodotti altoatesini vengono sempre più richiesti: “Recentemente abbiamo presentato il wurstel Diablo, un prodotto innovativo, che non ha alternative sul mercato e che lentamente sta prendendo piede”. Un’altra specialità è il prosciutto cotto tirolese: “Questo prodotto, molto delicato, ha in comune con lo speck il taglio anatomico e la concia. Invece di essere asciugato, appeso e affumicato come uno speck, viene cotto a vapore e, in un secondo momento, affumicato. Per garantire le sue caratteristiche +35,6% Trend della pancetta tesa cruda a metà ottobre organolettiche, non viene siringato. Questa referenza è stata riscoperta da una ricetta tradizionale tirolese e vanta un’ottima rotazione, soprattutto nell’Horeca”. Come detto, spetta però allo speck il ruolo di prodotto di punta: “La produzione annua si attesta intorno ai 360mila pezzi. Il fatturato a volume si è mantenuto stabile, mentre è cresciuto del 10% circa quello a valore. Infatti, abbiamo dovuto ritoccare i listini per fronteggiare il rialzo, ben superiore, del prezzo delle materie prime”. I canali di vendita più interessanti per l’azienda sono l’Horeca e il normal trade, anche se non mancano contatti con insegne della Grande distribuzione. Un altro business in forte sviluppo è quello della private label: “Un settore che si conferma in territorio positivo. La quota della produzione con marchio privato sul totale delle vendite si attesta intorno al 40%. +10% Per quanto riguarda i formati, circa il 90% dello speck viene venduto a metà sottovuoto. Da circa due anni abbiamo inserito nell’offerta il prodotto affettato. Stiamo progettando nuove vaschette da 500 grammi, ideate, in particolare per il canale Horeca”. Sul fronte dell’export l’azienda ha appena concluso un’importante missione commerciale in Russia: “Abbiamo avviato una serie di contatti molto interessanti per aprire questo nuovo mercato. Per quanto riguarda lo speck, i paesi più importanti sono Francia, Germania, Belgio, Polonia e, tramite un importatore, Hong Kong e Santo Domingo. Le caratteristiche di questi salumi cominciano a essere apprezzate oltre confine, sia in quei mercati dove il prodotto affumicato piace molto, come Russia e Germania, sia nelle altre nazioni come referenza alternativa al prosciutto crudo”. incremento a valore del fatturato dello speck 360mila produzione annua di baffe di speck WURSTEL DIABLO 40% Novembre 2012 Breve descrizione prodotto: Wurstel di puro suino, senza pelle, da consumare bolliti, grigliati o al microonde. Prodotto privo di Ogm. Ingredienti: Carne di suino, acqua, sale, destrosio, spezie (senape). Aromi naturali. Estratti di spezie. Proteine vegetali idrolizzate. Stabilizzanti: E 450, Antiossidante: E 300, Conservante: E 250. Peso medio/pezzature: 250 gr. 3 pezzi sottovuoto. Caratteristiche: Aspetto: colore rosa esterno e rosa chiaro interno. Consistenza: sodo. Odore: poco accentuato. Sapore: di carne suina leggermente piccante. Confezionamento: tre pezzi in confezione da 250 gr. - sottovuoto in materiale plastico per alimenti. Tempi di scadenza: 90 giorni dalla data di confezionamento a temperatura compresa fra 0° C e + 4° C. incidenza della private label sul fatturato aziendale Segue 23
Page 1 and 2: Editore: Edizioni Turbo Srl - Palaz
Page 4 and 5: 4 Novembre 2012 NEWS Cotechino Mode
Page 6 and 7: 6 Novembre 2012 NEWS Con Klikkaprom
Page 8 and 9: 8 Novembre 2012 IL PAGELLONE DI ANG
Page 10 and 11: IL PAGELLONE 10 Novembre 2102 7L’
Page 12 and 13: 12 AGENZIA PER LA PROMOZIONE ALL’
Page 14: 14 Novembre 2012 Nel comune di Sant
Page 17 and 18: EVENTI Un Salone dal gusto dolce. M
Page 19 and 20: La boutade di Burdese: “Per il 20
Page 21: SPECIALE ALTO ADIGE IL GUSTO DEL CO
Page 26 and 27: 26 Novembre 2012 CHRISTANELL Werner
Page 28 and 29: 28 Novembre 2012 EVENTI Cibus Tec I
Page 30 and 31: 30 Novembre 2012 Salumificio Rossi
Page 32 and 33: 32 Novembre 2012 Salumificio Aurora
Page 34 and 35: 34 Novembre 2012 XXXXX Riflettori s
Page 36 and 37: 36 Novembre 2012 DRAGONI D’ Cresc
Page 38 and 39: 38 Novembre 2012 L’EVENTO Salumi
Page 40 and 41: 40 Novembre 2012 Prosciutto cotto s
Page 42 and 43: 42 Novembre 2012 ARMANNI CARRELLI E

S&C11_12 - alimentando.info

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

Delete template?

Save as template?