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dispensa - NA Di.R.

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di una società competente è proprio quello di passare attraverso la parte umana perché, per chi aveva<br />

qualche dubbio a questo riguardo, cioè che fossimo tutti esseri umani, e quindi con le stesse identiche<br />

problematiche, con gli stessi pensieri, con gli stessi progetti, con gli stessi sogni … ne abbiamo avuto la<br />

conferma. Fare prevalere l'aspetto umano al di là della tecnica, degli schematismi, dell'oragnizzazione<br />

forzata e forzosa mi alletta e mi crea un enorme interesse. Ci rendiamo conto di quanto … e questo anche<br />

quando lavoravamo solo coi Pazienti … quando lavoravamo coi Pazienti che si sentivano diversi il rendersi<br />

conto che la diversità è una qualità da condividere e che l’incontro di diversità arricchisce e che il gruppo ti<br />

dà la forza perché, comunque, è uno specchio: ci dà la possibilità di vedere l’altro e al contempo di vedere<br />

noi stessi nell’espressione di diversità e anche nelle modalità di vivere ed affrontare le problematiche … ecco<br />

la stessa cosa è stata portata qua, pur non avendo dei Pazienti, essendo noi tutti cosiddetti normali,<br />

cosiddetti sani. Però rimane il fatto che in questi mesi abbiamo sottolineato quanto siamo esseri umani<br />

bisognosi e desiderosi di condividere, di imparare gli uni dagli altri. Il soddisfacimento di questo importante<br />

bisogno ci fa sentire meglio, sono convinta che anche coloro che rifiutano gli immigrati se si facessero<br />

coinvolgere, se avessero la forza, la voglia di mettersi in discussione e di affrontare la situazione in questa<br />

maniera, sono piuttosto convinta che il problema del razzismo sparirebbe immediatamente.<br />

ROMA<strong>NA</strong> : secondo me tu stai parlando di un problema unificato, di una problematica comune a tutti noi<br />

esseri umani e popoli di questo mondo perché siamo tutti diversi in realtà e bisognerebbe proprio davvero<br />

incontrarsi solo per conoscersi …. anche semplicemente<br />

LUISA : è questa la grande utilità. Finché si continua a parlare di immigrati da una parte, di nativi dall’altra<br />

… parlando di immigrazione … il baratro sarà sempre più profondo e noi … almeno io, non lo vorrei. Sarebbe<br />

semplice fare un percorso insieme, il ché equivarrebbe a creare una comunità competente, in grado di<br />

mettersi in discussione e quindi di continuare a crescere … perché quando vi è l’apporto di tante culture<br />

differenti è ovvio che la società cresca, diventi più ricca …<br />

ROMA<strong>NA</strong> : io intendo proprio anche tra nativi<br />

LUISA: sì, sì … è la stessa cosa, ma infatti quello che vorrei fare capire e che ho “urlato” tanto al tavolo<br />

dell’immigrazione è che il problema non è l’immigrato, il problema è l’essere umano. L’essere umano che<br />

quando si sente non affermato sta male, ne abbiamo avuto conferma vivendo questo gruppo tanto che io<br />

stessa ho avuto la sensazione di essere un’immigrata nel mio stesso paese di nascita in quanto ho sentito<br />

che ragiono, che vedo, percepisco il mondo… “dall'altra parte”, ma questo mi fa sentire bene.<br />

WALY : secondo me la multiculturalità va programmata, organizzata bene, insegnata nelle scuole in modo<br />

programmatico nel senso che se per multiculturalità si intende conoscere non l’altro, ma gli altri, tutte le altre<br />

culture bisogna che sia fatto sin dall’inizio attraverso un percorso scolastico anche per i ragazzini che sono le<br />

persone più coinvolte nell'ambito del fenomeno immigrazione. Loro non ne sanno niente, non ne capiscono<br />

niente, dalla tv vedono uno straniero, le sue origini, cosa fa, da dove viene … ma come viene usualmente<br />

rappresentato lo straniero ? Vi vorrei raccontare un anedotto: un ragazzo che conosco e che abitava con me<br />

è tornato a casa un giorno dicendo… considerate che ha vissuto 18 anni in Italia … e mi ha detto “non mi<br />

sento integrato, non sento che mi vogliono bene in questo paese” Attraverso esperienze vissute, situazioni<br />

difficili nelle quali non aveva nessun appoggio, nessun modo di risolvere o di esprimere i suoi sentimenti …<br />

farsi capire e riuscire a capire l’altro “perché alcuni individui si rapportano in malo modo con me ? Io cerco<br />

di essere buono, disponibile, bendisposto, perché loro mi trattano male, invece ?” Quel giorno ho capito che<br />

c’è da lavorare molto. Molto nel senso che far conoscere l’altro non può passare attraverso questi piccoli<br />

convegni , feste multiculturale. Va proprio insegnato nelle scuole, fare capire bene a chi non sa e così via.<br />

Forse prendendo questa strada arriveremo ad un villaggio planetario dove non ci saranno più il limite<br />

frontaliero, visti per entrare in un paese … tutte queste cose che non fanno altro che bloccare un processo<br />

predefinito dal Creatore. Il mondo diventerà un gran villaggio ... sono pronto a garantirlo!<br />

READOUANE : dato che siamo arrivati a questo punto io credo proprio che si debba continuare a lavorare<br />

in questo senso, cercando, magari, di attrarre altra gente che la pensa come noi tanto per iniziare per poi<br />

allargare anche a chi coltiva idee differenti sino a contrastare ciò in cui crediamo. Partendo dal mio punto di<br />

vista ci sono amici miei, persone a cui ho parlato di questa nostra esperienza, ci sono migliaia di immigrati<br />

che sentono il bisogno di comunicare, ci sono migliaia di nativi che lo stesso avrebbero tanta voglia di<br />

mettersi in discussione, di comunicare, condividere ... basterebbe, e so quanto sia difficile, ma non per<br />

questo impossibile, basterebbe trovare il modo per unire tutte queste persone, per dare loro forza e<br />

consapevolezza. Tutta questa gente per i motivi più disparati se ne sta chiusa nella propria casa, noi<br />

dovremmo adoperarci affinché comincino ad uscire, a mostrarsi, ad esserci. Conosco tante persone, magari i<br />

miei stessi vicini di casa, che asseriscono con convinzione, almeno così pare, quanto sia possibile ed<br />

auspicabile vivere serenamente tutti insieme ... perché non cerchiamo di dare seguito ?<br />

TAPHA : dobbiamo confessare il fatto che anche gli immigrati hanno i loro pregiudizi e che non è poi così<br />

facile avvicinarli, un motivo che riconosco e che vi sottopongo è il fatto che pare che le persone si smuovano<br />

solamente se invitati da grandi nomi, da situazioni di richiamo ... i convegni di cui parlava Waly, ad esempio,

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