attualità - Edagricole
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n. 3/2010 [ SPECIALEFORAGGERE ] TerraeVita 45<br />
[ 1 Per avere un medicaio<br />
longevo e pulito da infestanti<br />
conviene evitare la<br />
distribuzione di liquame in<br />
copertura nei primi anni.<br />
[ 2 È bene anticipare la<br />
raccolta allo stadio in cui la<br />
medica è al bottone fiorale.<br />
[ 3a e 3b Le perdite di<br />
sostanza secca scendono dal<br />
30 al 22% passando dalla<br />
fienagione tradizionale<br />
all’essiccazione in rotoballe.<br />
di seme o di farine disidratate. Nella coltura da foraggio si<br />
interviene in caso di effettiva necessità, con principi attivi ammessi<br />
nelle diverse fasi del prato (N= medicaio nuovo; P=medicaio<br />
in produzione) come asulam (N,P), benfluralin (N) , 2,4<br />
DB (N,P), diquat dibromide (N,P), glyphosate (N,P), imazamox<br />
(N,P), metribuzin (P), propyzamide (N,P), quizalofopethyl<br />
(N,P).<br />
Per quanto riguarda gli insetti, fitonomo e crisomela sono tra i<br />
più pericolosi e più comuni nei medicai dove provocano perdite<br />
che normalmente rimangono al di sotto della soglia economica di<br />
intervento. Sanità e vigoria del medicaio sono fattori importanti<br />
di tolleranza e la più valida indicazione operativa consiste nell’effettuare<br />
lo sfalcio il più precocemente possibile.<br />
In questo modo molte larve muoiono perché esposte direttamente<br />
alla luce solare. Come indicazione generale, la presenza di<br />
due larve per stelo quando questi sono alti 30 cm è più grave<br />
della presenza di 10 larve quando l’altezza degli steli ha raggiunto<br />
i 40 cm. In caso di attacchi rilevanti e se il ricaccio non è<br />
sufficientemente sviluppato per poter anticipare il taglio si può<br />
intervenire con prodotti specifici. I principi attivi ammessi sono:<br />
piretrine naturali, lambda cialotrina, taufluvalinate e imidacloprid.<br />
[ IRRIGAZIONE<br />
L’erba medica ha un apparato radicale fittonante profondo capace<br />
di utilizzare tutta l’acqua che si trova a maggiore profondità e<br />
[ PROTEINE<br />
Obiettivo<br />
digeribilità<br />
3a 3b<br />
D alle<br />
prove svolte in diverse località<br />
nell’ambito del progetto Rinnova<br />
ProVe coordinato dal Crpa emerge che le<br />
caratteristiche dell’erba medica nelle diverse<br />
località del nord e centro Italia mostrano<br />
una differenza sostanziale nelle<br />
quantità di produzione per ettaro ma non nella qualità, cioè nel<br />
contenuto di proteina e di fibra digeribile. Ciò significa che è<br />
possibile alimentare un numero diverso di animali per unità di<br />
superficie investita a foraggio, ma il singolo capo, che utilizza<br />
una quantità simile di foraggio ovunque, riceve un’erba medica<br />
equivalente al nord come al centro Italia.<br />
[ La possibilità di mantenere in campo le rotoballe per un<br />
tempo abbastanza lungo senza incorrere in perdite è molto<br />
vantaggiosa per gli appezzamenti distanti dal centro aziendale.<br />
quindi la produzione di foraggio è generalmente buona anche<br />
nel periodo estivo.<br />
In condizioni di siccità la medica risponde bene all’irrigazione:<br />
con apporti di 1.000 mc/ha in due interventi, si possono<br />
raggiungere incrementi di produzione da 2 a 4 t/ha di sostanza<br />
secca. Nell’anno dell’impianto è bene ridurre l’apporto irriguo a<br />
600 mc/ha per evitare che le piante non sviluppino sufficientemente<br />
l’apparato radicale.<br />
[ SFALCI<br />
Con l’avanzare dello stadio di maturazione aumenta il contenuto<br />
Il miglior sfruttamento dell’erba medica come foraggio non<br />
dipende solo dalla quantità di proteina che apporta, ma anche<br />
dal miglioramento della quota di fibra che si rende disponibile ai<br />
fini energetici. Un foraggio poco digeribile ha una lunga permanenza<br />
nel rumine e di conseguenza limita l’ingestione di altra<br />
sostanza secca da parte dell’animale. I risultati delle prove<br />
mostrano che la produzione della medica dipende dalla composizione<br />
di tutta la pianta; quindi è chiaro che le condizioni<br />
ambientali che incidono sul suo sviluppo influenzano anche la<br />
composizione della sostanza secca in modo più evidente che<br />
nelle granelle.<br />
n R.B.