attualità - Edagricole
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n. 3/2010 [ TECNICAETECNOLOGIA ] TerraeVita 61<br />
CENTROITALIA<br />
Nell’ambito dello scenario<br />
delle malattie<br />
fungine dell’olivo, la<br />
verticilliosi (Verticillium<br />
dahliae) è presente in molte regioni<br />
che si affacciano sul Mediterraneo<br />
e recenti indagini<br />
hanno messo in evidenza la<br />
sua forte espansione anche in<br />
Italia. Trattasi di una malattia<br />
in grado di mettere a dura<br />
prova la tradizionale longevità<br />
della specie arborea in<br />
quanto, diversamente da altre<br />
(rogna, occhio di pavone, carie,<br />
piombatura) è l’unica che,<br />
una volta insorta, può dan<br />
[ LE STRATEGIE<br />
Prevenzione<br />
e varietà<br />
Olivo, si acuisce<br />
la verticilliosi<br />
[ DIFRANCESCOCORVI ]<br />
neggiare irreparabilmente la<br />
pianta attaccata. L’agente causale<br />
è un fungo estremamente<br />
polifago che dimora nel terreno<br />
dove può permanere per<br />
diversi anni sia per l’elevata<br />
resistenza delle strutture di<br />
conservazione (almeno 10 anni<br />
nel caso dei microsclerozi),<br />
sia per la capacità di colonizzare<br />
piante ospiti non suscettibili<br />
che fungono, quindi, da<br />
“ospiti intermedi”. Si ritiene<br />
che penetri all’interno della<br />
pianta per via radicale attraverso<br />
microferite o lesioni determinate<br />
specialmente nella<br />
A causa<br />
delle proprietà biologiche<br />
ed epidemiologiche di Verticillium<br />
dahliae, le strategie per il controllo di<br />
questa malattia sono assai ardue e si<br />
basano essenzialmente sulla adozione<br />
di misure preventive che debbono essere<br />
diversificate quando occorre allestire un nuovo impianto o intervenire<br />
su colture in atto.<br />
Nel primo caso è importante considerare che accanto a cultivar<br />
suscettibili (Ascolana, Leccino, Pendolino, S. Agostino) o moderatamente<br />
sensibili alla malattia (Carolea, Cipressino, Coratina), ne esistono<br />
alcune che posseggono interessanti caratteristiche di resistenza<br />
(Frangivento, Frantoio, Dolce Agogia);i portinnesti Obloga e DA12 I<br />
(ottenuto mediante selezione clonale della cultivar Dolce Agogia) sono<br />
resistenti nei confronti di diversi isolati diVerticilliumdahliae.<br />
La malattia può essere introdotta nei nuovi impianti con materiale<br />
vivaistico infetto, pertanto assume particolare importanza l’acquisto<br />
di materiale di propagazione certificato ed esente da Verticillium<br />
dahliae conformemente a quanto disposto dal D.M. 14/04/1997,<br />
concernente le norme tecniche sulla commercializzazione dei materiali<br />
di moltiplicazione delle piante da frutto.<br />
In considerazione che nell’ambito delle popolazioni del patogeno<br />
non sono presenti forme di specializzazione e che l’olivo risulta<br />
pertanto suscettibile anche a popolazioni provenienti da piante ospiti<br />
appartenenti ad altre specie, è opportuno impiantare l’oliveto su<br />
fase di trapianto.<br />
Il deperimento delle piante<br />
colpite dalla tracheoverticilliosi<br />
si manifesta con evoluzione<br />
cronica (meno grave) su<br />
quelle adulte o acuta (sindrome<br />
apoplettica) più frequentemente<br />
su quelle giovani.<br />
Nel primo caso le foglie presenti<br />
sui rametti apicali e/o<br />
sulle branchette si piegano a<br />
doccia, assumono riflessi<br />
bronzei, seccano e cadono e la<br />
corteccia dei rametti colpiti<br />
presenta striature necrotiche,<br />
leggermente depresse e colorazione<br />
brunoviolacea o ros<br />
soporpora. I disseccamenti si<br />
manifestano a primavera,<br />
progrediscono fino a maggiogiugno<br />
e si arrestano con il<br />
sopraggiungere delle alte<br />
temperature dei mesi estivi.<br />
Nel decorso acuto della malattia<br />
i rami e le branche o l’intera<br />
pianta seccano in breve<br />
tempo senza consentire il distacco<br />
delle foglie che rimangono<br />
accartocciate e rinsecchite<br />
sulla pianta. Una terza<br />
forma di infezione riguarda le<br />
piante asintomatiche, probabilmente<br />
dotate di resistenza<br />
di tipo tollerante, che si limitano<br />
ad ospitare il fungo nei<br />
vasi xilematici.<br />
Sezioni trasversali praticate<br />
sui rami di piante affette da<br />
verticilliosi mostrano i tessuti<br />
legnosi con caratteristiche alterazioni<br />
cromatiche di tonalità<br />
brunonerastra distribuite<br />
in modo puntiforme o omogeneo<br />
su settori o sull’intero<br />
cilindro legnoso. n<br />
[ Deperimenti. Recenti indagini hanno messo in evidenza la<br />
forte espansione di Verticillium dahliae anche in Italia.<br />
terreno che non ha ospitato in precedenza ospiti intermedi suscettibili<br />
a Verticillium dahliae, come le orticole melanzana, pomodoro, peperone,<br />
patata e melone e alcune specie di piante infestanti.<br />
Gli interventi di lotta che possono essere adottati su colture in atto<br />
sono essenzialmente di natura agronomica. A tale proposito occorre<br />
evitare di consociare l’olivo con specie erbacee suscettibili e produrre<br />
ferite all’apparato radicale durante la lavorazione del terreno effettuata<br />
con l’uso dei mezzi meccanici; inoltre è opportuno effettuare<br />
l’irrigazione a goccia anziché per scorrimento al fine di ostacolare la<br />
diffusione dei conidi del fungo patogeno nel terreno dell’appezzamento<br />
coltivato. n