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attualità - Edagricole

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n. 3/2010 [ PRIMOPIANO ] TerraeVita 9<br />

ne e una qualità ancora non<br />

definita e non pagata. Ma al<br />

primo posto vanno inserite le<br />

cosiddette “tecnologie negate”<br />

(germoplasma, caratteri<br />

ogm e insetticidi sistemici),<br />

che in sostanza equivalgono a<br />

un 20­25% di mancata resa<br />

(che dai nostri 94­95 q/ha significherebbe<br />

raggiungerne<br />

120)».<br />

[ IPREZZI?UN’ALTALENA<br />

Ovviamente non sono stati<br />

solo gli aspetti tecnici ad aver<br />

determinato questa situazione.<br />

Vanno menzionati altrettanto<br />

importanti fattori politici<br />

ed economici. «Dalla comunità<br />

europea allargata all’eliminazione<br />

dell’intervento e del set<br />

aside – ha aggiunto Marco Aurelio<br />

Pasti, presidente dell’Associazione<br />

maiscoltori italiani<br />

– dal mancato sviluppo dei<br />

biocombustibili ai prezzi troppo<br />

alti della precedente stagione.<br />

Tutto questo ha portato a<br />

una riduzione dei consumi, a<br />

una spinta sulle superfici e a<br />

un aumento dell’import. Per il<br />

futuro, ritengo che la ricetta<br />

americana di aumentare le<br />

produzioni per ettaro e gli indirizzi<br />

possa avere una certa<br />

utilità anche da noi».<br />

E il futuro dei prezzi del<br />

mais? «Come un’altalena – ha<br />

sintetizzato Pasti – la cui spinta<br />

è data innanzitutto dal clima.<br />

Una proposta per il futuro<br />

potrebbe arrivare da un intervento<br />

a prezzo variabile stabilito<br />

qualche mese prima delle<br />

semine per orientare i produttori<br />

in base alle scorte accumulate.<br />

Questo porterebbe alla costituzione<br />

di una scorta strategica,<br />

da utilizzare nelle annate<br />

di scarsa produzione, pari alle<br />

possibili variazioni (20% o 12<br />

milioni di tonnellate)».<br />

La vera e propria tavola rotonda<br />

è stata letteralmente una<br />

pioggia di messaggi provenienti<br />

da tutte le componenti<br />

[ PREZZI E COSTI NAZIONALI DEL MAIS<br />

[ FONTE: elaborazioni Oecv­Depaaa su dati Ismea.<br />

della filiera maidicola­zootecnica.<br />

Spesso anche in antitesi<br />

tra loro, come onestamente riconosciuto<br />

dai relatori. I sementieri<br />

hanno inequivocabilmente<br />

indicato nella ricerca di<br />

una maggiore produttività la<br />

soluzione primaria ai problemi<br />

del mais. «Abbiamo i costi<br />

di produzione (2mila euro/ha)<br />

più alti del mondo – ha sottolineato<br />

Primo Bragalanti di Pioneer<br />

– che con i prezzi attuali<br />

portano il “break­even point”<br />

a 130­140 q/ha, contro i 65 q/<br />

ha dell’Ungheria. E nell’ultimo<br />

decennio la resa è calata di<br />

40 kg/ha annui, mentre prima<br />

(dal 1950 al 1998) era cresciuta<br />

a un ritmo di 1,6 q/ha all’anno.<br />

E quest’anno ci aspettiamo tra<br />

i 100 e i 140mila ettari in meno.<br />

La risposta è quindi massimizzare<br />

la produzione, concetto<br />

che non è in antitesi con la qualità».<br />

Anche l’aspetto commerciale<br />

è stato chiamato in causa,<br />

nel senso che «occorre riportare<br />

nei contratti tipo il concetto<br />

di qualità sana, leale e mercantile<br />

– ha spiegato Mario Boggini<br />

del Consorzio Agrario di<br />

Milano Lodi –. In altre parole,<br />

il contratto tipo n. 103 andrebbe<br />

aggiornato». Anche i molini<br />

spingono su questo aspetto<br />

perchè, ha spiegato Giampaolo<br />

Favero, della Molino Favero,<br />

«il contratto 103 deve dare<br />

la possibilità di definire meglio<br />

il valore d’uso del mais a destinazione<br />

alimentare».<br />

[ QUALITÀDAVALORIZZARE<br />

Nella filiera zootecnica la<br />

parola d’ordine è qualità del<br />

mais. Dai mangimisti, che ritengono<br />

strategico approvvigionarsi<br />

sul mercato nazionale, alla<br />

zootecnia da carne, che segnala<br />

la presenza di mais troppo in­<br />

[ MARGINI PRODUTTIVI E PREZZI DI MERCATO<br />

[ FONTE: Aires­Glm<br />

quinati, ai suinicoltori, che vedono<br />

il primo punto critico nel<br />

ritiro del mais, perchè c’è il rischio<br />

delle micotossine, fino alla<br />

filiera del latte, che critica le<br />

rigide norme europee sul latte<br />

in termini di aflatossine, perchè<br />

costringono gli allevatori ad approvvigionarsi<br />

principalmente<br />

sui mercati dell’Est Europa.<br />

In tutti gli interventi, comunque,<br />

c’è stato unleitmotiv. I<br />

prezzi attuali (145 euro/t, ndr)<br />

sono troppo bassi, fanno rimettere<br />

dei soldi ai produttori e rischiano<br />

di affossare la maiscoltura.<br />

La questione ogm è stata<br />

volutamente “evitata” in questo<br />

contesto, ma è chiaramente<br />

emerso che un via libera al loro<br />

utilizzo consentirebbe di valutare<br />

in concreto i possibili benefici<br />

per i maiscoltori.<br />

E la politica? «Il Ministero<br />

segue con particolare attenzione<br />

la coltura del mais – ha affermato<br />

Giuseppe Nezzo, capo dipartimento<br />

Politiche competitive<br />

del mondo rurale e della<br />

qualità del Mipaaf – tanto da<br />

aver riservato quota parte delle<br />

risorse previste per il piano di<br />

settore cerealicolo proprio al<br />

mais. Lo scopo è quello di migliorare<br />

la produttività e valorizzare<br />

la funzione d’uso per incidere<br />

sul prezzo finale, cercando<br />

di mettere in relazione la<br />

filiera mais con le filiere zootecniche<br />

che lo utilizzano».<br />

Ma al momento cosa si può<br />

fare? «Ognuno qui ha detto la<br />

sua – ha concluso Giorgio Stupazzoni,<br />

già direttore generale<br />

del ministero dell’Agricoltura –<br />

senza nascondere i margini di<br />

conflittualità. Ma una volta<br />

usciti da questa tavola rotonda,<br />

bisogna concretizzare quanto<br />

detto. Serve un luogo per interloquire,<br />

con un’autorità morale<br />

e politica che sovraintenda e<br />

che potrebbe essere identificata<br />

nel Ministero». n<br />

Gli atti del convegno sono disponibilisulsitowww.assomais.it

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