Rivista IDEA

ereditato», ha commentato
padre Sandro Carminati,
superiore dei Missionari
della Consolata. «È una
nostra grande responsabilità».
L’intervento è stato progettato
dagli architetti
Giancarlo Bra vo e Igor Violino
e realizzato dalla ditta “Nelson
restauri”.
All’inaugurazione hanno partecipato
anche Walter Canavesio della
Sovrintendenza per i beni storici,
artistici ed etnoantropologici del
Piemonte, Giuse Scalva della So -
vrintendenza per i beni architettonici
e paesaggistici per le province
di Torino, Cuneo, Asti, Vercelli e
Biella e il sindaco di Chiusa Pe sio,
Sergio Bussi. «Tutta la chiesa ha un
altissimo livello artistico», ha detto
Ca navesio. «Per questo è necessario
proseguire il recupero».
La certosa di Pesio cessò di essere
un soggiorno dei monaci nel
1802, quando, in seguito all’abolizione
da parte dell’Impero francese
degli ordini religiosi, i Certosini
La
storia della certosa
di Pesio attraversa otto
secoli, tra periodi molto
difficili e momenti di sviluppo,
decenni non troppo gloriosi
e anni di totale abbandono. Il
primo do cumento a parlarne
è l’atto di donazione:
era il 1173.
l’abbandonarono per sempre.
Nel 1803 i suoi beni vennero venduti
all’a sta.
La certosa, acquistata dal cavaliere
Giuseppe Avena, fu restaurata e trasformata,
nel 1840, in stabilimento
idroterapico. Ma all’inizio del ’900
lo stabilimento entrò in crisi e chiuse.
Nel 1934 giunsero da Torino i
Missionari della Con solata e la certosa
ricominciò a vivere.
I religiosi hanno donato alla certosa
non soltanto i lavori di restauro
di cui necessitava, ma hanno an -
che saputo darle un nuovo impulso,
realizzando una serie di attività
in ordine alle finalità della loro specifica
missione.