Rivista IDEA

Come riesce a dare questa im -
pronta così personale?
«L’ottengo grazie al tipo di inquadratura,
di composizione, al fatto
di lasciare le modelle libere di
scegliere e spressioni e posture
con grande spontaneità».
E quando coglie un istante che
la colpisce scatta, vero?
«Sì, ma a differenza di molti colleghi
non scatto a ripetizione».
Insomma, coglie l’attimo.
«Proprio così. Per scattare aspetto
il momento che preferisco perché
vengo da una scuola analogica.
Ricordo che ogni volta sviluppavo
tutte le fotografie comprese
nel rullino e spesso l’ultima, che
magari riusciva soltanto a metà,
era la più bella».
Ciò che l’anima è anche l’esigenza
di eternare un attimo
catturandolo per sempre con la
macchina fotografica?
«In realtà, sperando di non sembrare
vanitoso, a me piace fare
qualcosa che possa essere considerato
artistico».
Qual è stato finora il suo percorso,
appunto, di artista, a li -
vello locale e non soltanto?
«Nelle nostre zone non ci sono
molte mie produzioni perché ho
un certo timore che le immagini
di nudo, mio soggetto principale,
non siano accettate in maniera
po sitiva. Ci sono però due locali
che ospitano alcune mie realizzazioni,
ovviamente adatte al contesto:
si possono vedere, ad Alba,
Delle sue foto Sergio
Panero dice: «Le faccio
a colori e mi piace
moltissimo virarle in
bianco e nero o in altre
tonalità, come il seppia».
Alcune di esse saranno
visibili su www.wix.com/
sergiopanero/sito.
Da sinistra: “Selly
sensitivamente lei”,
“Campo di girasoli
sulla strada per andare
a Benevello”, Athena in
una foto per il concorso
legato ai 20 anni
del calendario “Lavazza”
presso il “Caffè del corso”, in cor -
so Piave, e, a Barolo, al “Divin
café”. Ho esposto e sto esponendo
a Roma che, in quanto città
grande e cosmopolita, è certo più
avvezza a certe visioni e tematiche.
La prima mostra a cui ho
preso parte si è tenuta a giugno e
la foto da me presentata è piaciuta
molto, così ho inviato altri
scat ti destinati a rassegne collettive
di buon livello allestite a lu -
glio, a settembre, a ottobre, a
novembre. La prossima sarà “Art
for Christmas”. Il fatto che le mie
immagini siano state sempre se -
lezionate e abbiano ottenuto un
ottimo riscontro non può che
farmi piacere».
E non è tutto: «Oltre a cinque ca -
lendari (tre realizzati per l’associazione
“Team Arco alpino auto e
moto storiche” di Alba, presieduta
da Adolfo Pasquero) che presentano
il classico connubio tra donne e
motori, e due personali, alcune
mie foto sono state pubblicate su
un giornale di Torino, su una rivista
americana, su un’altra on-line
inglese e ora sono in corso le trattative
per una pubblicazione su un
gior nale statunitense», conclude il
ragioniere-fotografo roerino.
La sua è davvero una passione
com pleta, ben più forte e duratura
di un hobby, che regala soddisfazioni
esterne e, prima ancora, interiori,
arricchendo la vita del contatto
con le emozioni e con la bellezza,
quella sentita come assoluta.