Rivista IDEA
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Elena Elia<br />
Il vezzese, autodidatta,<br />
ha all’attivo quasi<br />
diecimila foto all’anno,<br />
in cui coglie l’attimo<br />
non importa se<br />
si tratti di paesaggi,<br />
fiori, auto storiche<br />
o... corpi fem minili.<br />
E ha esposto a Roma<br />
Sergio Panero:<br />
le foto nel sangue<br />
Circa 35 mila foto<br />
in quattro anni,<br />
nessuna raffigurante<br />
se stesso,<br />
ma tutte dedicate a paesaggi<br />
(in questa pagina, sullo sfondo:<br />
vista notturna sul castello<br />
di Guarene), fiori, auto storiche<br />
e corpi fem minili: questi<br />
sono i primi indizi utili per<br />
tratteggiare la figura e l’attività<br />
di Sergio Panero, 37en -<br />
ne residente a Vezza d’Alba,<br />
ragioniere di professione e<br />
fo tografo per passione. Una<br />
pas sione nata a 7 anni e coltivata<br />
da autodidatta con im -<br />
pegno crescente, soprattutto<br />
a partire dal raggiungimento<br />
della maggiore età, e risultati<br />
sempre più sod-<br />
disfacenti.<br />
«Quanto a questi ultimi»,<br />
spie ga egli stesso, «mi riescono<br />
particolarmente bene e<br />
piacciono molto gli scatti che<br />
ritraggono nudi femminili,<br />
nei quali, dunque, mi sono<br />
specializzato. Ho iniziato<br />
nel l’autunno 2005 e lavoro<br />
con modelle professioniste e<br />
semiprofessioniste, magari<br />
ragazze che frequentano l’u -<br />
ni versità e, grazie alle loro<br />
doti fisiche, cercano anche di<br />
incrementare i propri risparmi.<br />
Preciso che i corpi non<br />
sono immortalati solo senza<br />
veli, ma anche in versione<br />
“fa shion”, con capi modaioli,<br />
in lingerie o in costume da<br />
bagno. Soprattutto vado fie -<br />
ro del fatto che, a seguito di<br />
66 á 15 dicembre 2011 á una passione diventata arte<br />
oltre 50 servizi fotografici,<br />
nessuna delle modelle si sia<br />
lamentata del mio comportamento,<br />
il quale è sempre sta -<br />
to irreprensibile. Io guardo<br />
non con l’occhio dell’individuo<br />
di sesso maschile, ma<br />
con quello del fotografo che<br />
fa arte, che poi è quello della<br />
mia macchina, e non ho altre<br />
velleità. In questi contesti,<br />
la mia reazione non è diversa<br />
da quella che proverei di<br />
fron te a un bel paesaggio».<br />
Quella che lei fotografa e con la<br />
quale si raffronta è la bellezza in<br />
senso lato, presente in un essere<br />
umano come nella natura, in<br />
tutte le sue sfaccettature.<br />
«Infatti non ho abbandonato<br />
gli altri soggetti: non appena<br />
noto uno scorcio<br />
di paesaggio o un fiore che<br />
mi colpisca, scatto».<br />
Da cosa scaturisce il suo desiderio<br />
di fotografare?<br />
«A incidere è l’umore del mo -<br />
mento. Dovrei sempre portare<br />
con me la macchina perché<br />
vedo spesso qualcosa che mi<br />
piace e che mi emoziona (mi<br />
riferisco soprattutto a paesaggi<br />
e fiori), ma talvolta la<br />
lascio a casa per non arrivare<br />
in ritardo agli appuntamenti<br />
fermandomi a fotografare!<br />
Per quanto riguarda i corpi<br />
femminili (su quelli maschili<br />
non ho riserve, ma qualcuno<br />
che mi si era proposto si è poi<br />
tirato indietro), cerco di produrre<br />
qualcosa che risulti<br />
gradevole a vedersi, mai volgare<br />
e allo stesso tem po non<br />
freddo; desidero imprimere<br />
qualcosa di mio alle immagini<br />
e credo di riuscire nell’intento<br />
poiché, spesso, chi osserva<br />
una mia fotogra fia senza<br />
conoscerne la pa ternità riconosce<br />
in me l’autore».