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Annalisa Favetti - Immediately

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“Siamo quotidianamente immersi in una corsa continua: la tecnologia,<br />

ad esempio, non ammette pause”.<br />

tico e parasimpatico, che viene denominato<br />

neurovegetativo. L’equilibrio<br />

tra sistema simpatico e parasimpatico<br />

ottimizza il funzionamento di tutto<br />

l’organismo. Il miglior modo per permettere<br />

spontaneamente al nostro organismo<br />

di riequilibrarsi è rilassarsi, come<br />

consigliato da millenni dalla medicina<br />

indiana.<br />

Che cosa accade durante una seduta<br />

di rilassamento? Siamo immobili, in<br />

una posizione comoda, non dobbiamo<br />

fare alcuno sforzo, gli occhi sono<br />

chiusi o semichiusi, apparentemente<br />

non accade nulla. Se indirizziamo l’attenzione<br />

all’interno del nostro corpo<br />

accadono fenomeni estremamente<br />

vari: i muscoli striati tendono a distendersi<br />

e ne sentiamo persino il peso;<br />

i muscoli lisci che avvolgono gli<br />

organi interni si dilatano. La circolazione<br />

sanguigna è più scorrevole e irrora<br />

le zone periferiche del corpo e<br />

gli organi interni portando ossigeno<br />

e nutrimento in maggiore quantità;<br />

avvertiamo un piacevole sensazione<br />

di calore. Percepiamo più chiaramente<br />

il battito cardiaco che batte<br />

calmo e regolare; sentiamo anche un<br />

secondo suono regolare, il respiro che<br />

con il suo movimento massaggia delicatamente<br />

tutto il corpo. Infine proviamo<br />

una piacevole sensazione di<br />

freschezza sulla fronte, i muscoli del<br />

viso sono completamente rilassati, la<br />

mandibola cade verso il basso, le rughe<br />

si appianano. Stiamo bene, siamo<br />

perfettamente calmi e rilassati.<br />

Quella sopra descritta è la pratica del<br />

ciclo inferiore del training autogeno,<br />

la più diffusa tecnica di rilassamento<br />

ideata da Johannes Heinrich Schultz,<br />

un neurologo tedesco del secolo scorso<br />

che applicò il metodo scientifico alle<br />

tecniche di Yoga della tradizione indiana.<br />

Il ciclo inferiore del training autogeno<br />

sviluppa gli effetti fisiologici<br />

corporei del rilassamento, mentre il ciclo<br />

superiore si focalizza sugli effetti<br />

mentali della distensione autogena. Il<br />

vantaggio di questo metodo è la sua<br />

semplicità, intuitività e facilità di apprendimento,<br />

per la maggior parte<br />

delle persone bastano da quattro a sei<br />

mesi per apprendere il ciclo inferiore<br />

che ha effetti immediati e duraturi sull’ansia<br />

e la gestione dello stress. Il training<br />

autogeno è un metodo semplice<br />

ma non banale, per un sano apprendimento<br />

è necessario affidarsi a una<br />

guida esperta, che ci aiuta a superare<br />

gli ostacoli che incontriamo sempre<br />

quando “ci lasciamo andare”, una guida<br />

che ci ascolta e con cui condividere<br />

anche gli stati affettivi che una esplorazione<br />

del proprio sé corporeo inevitabilmente<br />

attiva.<br />

Per ulteriori informazioni<br />

o prenotare un colloquio<br />

Dott.ssa Ilaria Spoletini<br />

(Psicologa clinica, Neuropsicologa<br />

e Psicoterapeuta)<br />

i.spoletini@hsantalucia.it<br />

Cell. 327 8269675<br />

psicologia<br />

pontemilvio 35

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