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PDF (Chiara Tedeschi_Thomas Stanley, editore di Eschilo)

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1 – Il contesto storico e culturale<br />

affinare. La metodologia usata consisteva spesso nel far raccogliere agli alunni, in un<br />

apposito quaderno, un congruo insieme <strong>di</strong> concetti, frasi notevoli, loci paralleli ricavati<br />

durante le letture dei classici, che servissero loro come materiale da avere a portata <strong>di</strong><br />

mano qualora dovessero comporre qualcosa, adatto per ogni occasione. A questi<br />

materiali venivano poi combinate <strong>di</strong>verse formulae oratoriae raccolte appositamente in<br />

alcuni libri destinati all’uso scolastico alla stregua <strong>di</strong> manuali 35 . Simili ‘<strong>di</strong>zionari<br />

personalizzati’ nascevano, oltre che come un mezzo per esercitare la pratica della<br />

scrittura e facilitare l’appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> vocaboli ed espressioni inconsuete; anche come<br />

piccoli breviari in cui lo studente potesse raccogliere un piccolo nocciolo <strong>di</strong> conoscenza<br />

che potesse maneggiare facilmente. Erasmo aveva reso popolare questa tecnica <strong>di</strong><br />

insegnamento ed appren<strong>di</strong>mento parlandone nel De Copia Verborum come uno<br />

strumento che l’umanista, adulto, usava per accrescere la propria personale cultura.<br />

Tendenzialmente, nella scuola primaria dovevano essere impartiti i ru<strong>di</strong>menti della<br />

grammatica, in modo che all’università almeno la competenza del latino, se non quella<br />

del greco, fosse stata pienamente raggiunta. Era obiettivo delle scuole insegnare anche a<br />

comporre versi, sia in inglese che in latino ed anche, più raramente in greco. Si ricorreva<br />

a <strong>di</strong>versi espe<strong>di</strong>enti per combinare l’educazione alla devozione ed alla conoscenza delle<br />

Sacre Scritture con quella del greco: ad esempio, James Duport (ve<strong>di</strong> oltre) trasformò<br />

alcuni Salmi in componimenti in esametri greci 36 . I testi che si affrontavano a scuola<br />

erano soprattutto i poemi omerici, l’Eneide e le O<strong>di</strong> oraziane, affidandosi spesso, per il<br />

resto, a delle selezioni antologiche.<br />

Il greco veniva in genere affrontato dopo il latino, dato che il suo insegnamento<br />

avveniva attraverso questa lingua. Si utilizzavano spesso delle e<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> testi greci<br />

corredate <strong>di</strong> traduzioni ed annotazioni in latino. Ci si concentrava molto sullo stu<strong>di</strong>o<br />

della letteratura, lasciando pochissimo spazio a quello della storia e delle antichità in<br />

genere. Le composizioni in latino, e più raramente in greco ed ebraico, dell’età<br />

elisabettiana erano per lo più destinate ad essere recitate o affisse in occasioni ufficiali,<br />

come le nascite, i matrimoni ed i funerali della casa reale o <strong>di</strong> altri personaggi in vista.<br />

Nel XVII secolo, questa impostazione bellettristica dell’insegnamento delle lingue<br />

classiche, ormai <strong>di</strong>sgiunta dalla sua potenzialità educativa e formativa, cominciò ad<br />

35 Possiamo ricavare queste notizie dalla trattazione lasciataci da Charles Hoole, insegnante presso alcune<br />

grammar school: si tratta del New Discovery of the Old Art of Teaching Schoole del 1660. Cf. Clarke<br />

1959, 38-40; Bolgar 1973, 11.<br />

36 Cf. Clarke 1959, 42-43.<br />

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