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Storia del San Luigi - Istituto San Luigi

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sonoramente rimproverati da fratel Onorio, forse avvertito da una... soffiata. Il direttore, comunque,<br />

con opera di persuasione ed anche ricordando (per telefono ai genitori) la possibilità di sospendere<br />

dalle lezioni i recalcitranti, riconduce alla ragione i giovani, che gradatamente rientrano in classe.<br />

I liceali <strong>del</strong>la classe affidata a fratel Tiburzio (la prima) sono Rosario Andronaco, Giuseppe Ceresia,<br />

Salvatore Aricò, Furio Chimisso, Giuseppe Blanco, Alfio Giuffrida, Orazio Sorbello, Paolo Permisi,<br />

Uccio Licciar<strong>del</strong>lo, Cirino Cavallaro, Giuseppe Trimarchi, Salvatore Vecchio, Gaetano Pettinato,<br />

Salvatore In<strong>del</strong>icato, Mario Pagano, Giuseppe Scandura, Antonio Mancini, Giovanni Chiarenza,<br />

Michele Zagame, Sebastiano Pappalardo, Pietro Merendino, Carmelo Rapisarda, Mario Figuera,<br />

Giuseppe Maugeri, Giuseppe Urna, Salvatore Costanzo.<br />

Il primo aprile, in vettura ferroviaria riservata, partono per Roma 61 ragazzi per andare ad assistere<br />

alla beatificazione di fratel Benildo. Li accompagnano il direttore, fratel Vincenzo, fratel Oreste e<br />

fratel <strong>San</strong>te. E' il primo viaggio importante dopo la guerra, e i partecipanti sono invidiati da chi<br />

resta. In <strong>Istituto</strong>, il prof. Francesco Patanè, dipinge una tela <strong>del</strong> novello Beato.<br />

In aprile gli alunni <strong>del</strong>la terza liceale hanno un grande dolore. Un loro nuovo compagno, Angelo La<br />

Delfa di Leonforte, che si era subito fatto voler bene per il suo carattere aperto e leale, durante<br />

un'escursione in montagna con degli amici cade in un crepaccio e muore. «Caro Angelo - scrive il<br />

direttore su «L'Eco <strong>del</strong> <strong>San</strong> <strong>Luigi</strong>» - non riusciamo a dimenticarti anche se non figuri nel bel gruppo<br />

dei tuoi compagni. 1 fiori freschi che ogni giorno deponiamo al tuo posto acuiscono il desiderio di<br />

te ... ». «E noi? - scrive il compagno di classe Francesco Blanco dopo una visita a Leonforte - muti<br />

e commossi tentiamo di scoprire nei tratti dei tuoi genitori e di tuo fratello Pippo la tua immagine<br />

stessa, la quale sembra rivivere nella tua casetta, nel rimirare i libri e gli oggetti che ti furono cari.<br />

Non sappiamo concepirti nella fredda immobilità <strong>del</strong>la morte: è ancora così viva e palpitante la tua<br />

figura in noi, ti sentiamo ancora così vicino, sentiamo il dolce profumo <strong>del</strong>le tue virtù che noi<br />

abbiamo potuto, pur nei pochi mesi che ci fosti compagno, conoscere e apprezzare ... ».<br />

Il 3 maggio ha luogo in teatro una accademia in onore <strong>del</strong> neo-senatore Agostino Pennisi eletto<br />

nelle votazioni <strong>del</strong> 18 aprile. Il discorso d'occasione viene pronunciato dall'on. Gaetano Vigo, che è<br />

stato confermato deputato. Il 24 maggio per la festa di <strong>San</strong> Giovanni Battista de La Salle, il<br />

panegirico è tenuto dall'ex-alunno can. Francesco Leotta. Per il «Corpus Domini» gli ex alunni<br />

recitano «L'ultima mela <strong>del</strong> Ghiozzo». Attore di spicco è Orazio Pennisi di Floristella.<br />

L'8 settembre scrive il direttore fratel Onorio:<br />

«Spira alle ore 9,15 il nostro amatissimo confessore, il rev.mo mons. Salvatore Finocchiaro,<br />

affiliato all'<strong>Istituto</strong>. I Fratelli vanno a venerarne la salma. Con lui, l'<strong>Istituto</strong> perde un vero amico,<br />

tale dimostratosi fin dalla venuta dei Fratelli in Acireale ... ».<br />

L'undici <strong>del</strong>lo stesso mese, un fatto di molto rilievo: l'Assistente fratel Francesco, nella biblioteca<br />

<strong>del</strong>l'<strong>Istituto</strong> con la presenza <strong>del</strong>l'ing. Lucio Maugeri, firma il contratto di acquisto di un vigneto e di<br />

una casa siti in <strong>San</strong>ta Venerina di proprietà <strong>del</strong> signor Carmelo Leonardi. Qui sorgerà la Casa di<br />

formazione dei Fratelli <strong>del</strong>le Scuole Cristiane per la Sicilia. Il bar. Agostino Pennisi, il cav. Matteo<br />

Pistarà e il comm. Venerando Leonardi prestano ai Fratelli, a titolo grazioso, un milione di lire<br />

ciascuno per l'acquisto.<br />

Gli esami di maturità danno degli ottimi risultati: il cento per cento di «maturi» (12 in agosto e 4 in<br />

ottobre); sono Giuseppe Pistarà, Lello Bonaccorsi, Giuseppe Maugeri, Pio Pennisi, Francesco<br />

Blanco, Carmelo Finocchiaro, Corrado Carpinato, Giuseppe Di Bella, Rosario Scandura, Enzo<br />

Mangano, Gaetano Lanzafame, <strong>San</strong>to Strano, Antonino Privitera, Fila<strong>del</strong>fo Lanzafami e <strong>Luigi</strong><br />

Grasso.<br />

All'inizio <strong>del</strong>l'anno scolastico parte per l'<strong>Istituto</strong> «Diaz» di Napoli il vice-direttore fratel Stefano.<br />

Prende il suo posto fratel Lamberto, divenendo anche Ispettore di tutte le classi.<br />

L'8 dicembre il vescovo Russo inaugura la scala e il corridoio <strong>del</strong>le nuove classi, rivestiti in marmo<br />

di Comiso. Nel pianerottolo centrale, in una nicchia dorata, viene sistemata una enorme statua di<br />

<strong>San</strong> Giuseppe («dono <strong>del</strong>la famiglia Trimarchi» si legge in una targhetta) che diventa subito oggetto<br />

di particolare devozione da parte degli alunni. L'A.D.E.A., riunita in assemblea, elegge presidente il<br />

dott. Orazio Pennisi di Floristella.<br />

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