KTM Duke 390 - Moto.it
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Ricevi <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong> Magazine » Spedizione su abbonamento gratu<strong>it</strong>o Periodico elettronico di informazione motociclistica <strong>Moto</strong>GP<br />
se eri capace, anche con una<br />
moto “standard”, specialmente<br />
con i motori a 2T, potevi tirare<br />
fuori i cavalli necessari per fare<br />
una bella figura».<br />
Quanto è cambiato con l’elettronica?<br />
«Questo aspetto è sicuramente<br />
cambiato molto, ma anche qui<br />
puoi dare dei suggerimenti su<br />
tanti parametri: devi comunque<br />
avere delle conoscenze tecniche.<br />
Insomma, il lavoro di base<br />
è sempre lo stesso».<br />
Quanti tioli mondiali hai vinto?<br />
«Sei?»<br />
A me lo chiedi… Contiamoli.<br />
«Uno con Harada in 250, quattro<br />
con Biaggi (3 in 250 e 1 in<br />
SBK, NDA), due con Lorenzo in<br />
250. Quindi fanno sette. Però<br />
ne ho persi tanti…».<br />
Quale ti brucia ancora adesso<br />
aver perso?<br />
«Sicuramente quello del 1998<br />
con Harada contro Capirossi.<br />
Però, a dir la ver<strong>it</strong>à, quello è stata<br />
una vicenda tra i piloti, io non<br />
l’ho perso… In quell’anno c’erano<br />
tre Aprilia (la terza era quella<br />
di Valentino Rossi, NDA) super<br />
veloci, che si potevano anche<br />
permettere di partire ultimi<br />
che comunque facevano primo,<br />
secondo e terzo. Dal punto di<br />
vista tecnico, quindi, il lavoro<br />
era stato fatto bene. Ecco, di<br />
Mondiali Marche ne ho vinti<br />
davvero tanti: quando sono arrivato<br />
io, l’Aprilia ha conquistato<br />
tanti campionati. Credo di aver<br />
dato un bel contributo».<br />
visto che hai parlato del ’98,<br />
vuoi dire qualcosa di quell’episodio,<br />
di quel contatto all’ultima<br />
curva in Argentina tra Harada<br />
e Capirossi?<br />
«Ormai è acqua passata, ma<br />
al momento ci rimanemmo<br />
molto male, perché Harada era<br />
superiore e si mer<strong>it</strong>ava il t<strong>it</strong>olo,<br />
considerando anche che aveva<br />
avuto tre “zero” per rottura<br />
meccanica».<br />
Ah, quindi colpa del capo tecnico…<br />
«No, dai! Era l’anno successivo<br />
al cambiamento della benzina<br />
(“verde” e con minor numero di<br />
ottani, NDA) e avevamo dei problemi<br />
che non erano stati risolti<br />
del tutto: ogni tanto succedeva<br />
di rompere, ma la sfortuna ha<br />
voluto che a noi cap<strong>it</strong>asse in<br />
gara, agli altri in prova. Tetsuya,<br />
tra l’altro, aveva rotto in Australia,<br />
alla terzultima gara, ma il<br />
Brasile venne cancellato e rimase<br />
solo l’Argentina».<br />
Ma in quella curva Harada<br />
aveva sbagliato?<br />
«Secondo me no: Capirossi<br />
tentò il tutto per tutto».<br />
Dei sette t<strong>it</strong>oli piloti che hai<br />
vinto, quale ricordi con particolare<br />
soddisfazione?<br />
«Il primo, quello del 1993 con<br />
Harada e la Yamaha 250, era<br />
stato davvero speciale, per<br />
diversi motivi: il progetto era<br />
part<strong>it</strong>o solo a novembre del ’92,<br />
nessuno sapeva chi era Tetsuya<br />
che fino ad allora aveva corso<br />
solo in Giappone, non conosceva<br />
nessun circu<strong>it</strong>o, la moto non<br />
era così compet<strong>it</strong>iva. Successivamente,<br />
i tre di Biaggi con<br />
l’Aprilia, che non aveva ancora<br />
conquistato un t<strong>it</strong>olo, sono stati<br />
bellissimi. Ma anche i due di<br />
Lorenzo, un giovane di grande<br />
talento che però, fino ad allora,<br />
non aveva ancora vinto. E non<br />
dimentico quello in SBK, dove<br />
abbiamo centrato l’obiettivo<br />
al secondo anno di un progetto<br />
tutto nuovo, oltretutto con<br />
Biaggi che non vinceva da 13<br />
anni. Insomma, sono stati tutti<br />
di grande soddisfazione».<br />
Harada, Biaggi, Lorenzo, tre<br />
grandi piloti: prova a sceglierne<br />
uno.<br />
«Harada era un “tecnico” strep<strong>it</strong>oso;<br />
Lorenzo un talento eccezionale<br />
che voleva arrivare<br />
a tutti i costi; Biaggi ha fatto<br />
cose straordinarie. E’ impossibile<br />
sceglierne uno, ho avuto la<br />
fortuna di lavorare con grandi<br />
campioni».<br />
Invece c’è un pilota con il quale<br />
hai lavorato ma non ha vinto<br />
secondo le aspettative?<br />
«Proprio all’inizio, ho vinto<br />
l’europeo con Massimo Messere<br />
(Honda 500 3 cilindri),<br />
che però aveva già 23-24 anni:<br />
avrebbe potuto fare di più».<br />
Il lato pos<strong>it</strong>ivo e negativo del<br />
tuo lavoro.<br />
«Di lati pos<strong>it</strong>ivi ce ne sono tanti,<br />
così tanti che sono qui ancora<br />
adesso dopo oltre 30 anni: so<br />
di essere fortunato perché faccio<br />
un lavoro che mi piace. E’<br />
comunque molto stressante,<br />
negli ultimi anni ancora di più,<br />
perché ci sono sempre più prove<br />
invernali, test… E meno male<br />
che hanno messo una pausa<br />
obbligatoria (dall’1 dicembre al<br />
31 gennaio, NDA), altrimenti si<br />
proverebbe anche nelle vacanze<br />
di Natale. Però sono troppo<br />
appassionato, a questo aspetto<br />
non penso più di tanto».<br />
Da domani si correrà a Jerez:<br />
che pista è?<br />
«E’ uno dei circu<strong>it</strong>i più belli, tecnici,<br />
insieme al Mugello, Brno<br />
e pochi altri. E’ un tracciato di<br />
quelli tosti, dove il pilota emerge».<br />
Dal punto di vista tecnico<br />
cosa serve?<br />
«C’è un po’ di tutto, bisogna<br />
essere ben bilanciati: ci sono<br />
curve lente, curvoni veloci dove<br />
la moto deve essere stabile. Jerez<br />
è impegnativo anche per la<br />
messa a punto».<br />
Ti ricordi un episodio particolare<br />
successo a Jerez?<br />
«Proprio qui ho scoperto il talento<br />
di Harada: era uno dei<br />
primi tracciati in cui avevamo<br />
girato quando era arrivato in<br />
Europa e dopo una trentina di<br />
giri aveva già fatto il primato<br />
della pista».<br />
Marquez è un fenomeno assoluto?<br />
«Penso proprio di sì: uno che<br />
vince alla seconda gara in <strong>Moto</strong>GP<br />
può solo essere un grande<br />
campione».<br />
Grazie.<br />
«Posso aggiungere una cosa?».<br />
ovvio.<br />
«Ultimamente si sentono un<br />
sacco di cr<strong>it</strong>iche a Valentino<br />
Rossi, ma lui è uno dei più grandi<br />
piloti della storia: mi sembra<br />
giusto sottolinearlo».<br />
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