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Numero 67<br />
26 Giugno 2012<br />
101 Pagine<br />
PROVE<br />
Vespa LX e<br />
Vespa s 3V,<br />
125 e 150<br />
All’Interno<br />
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Anteprima<br />
Ducati<br />
Hypermotard 848<br />
Triumph<br />
Trophy 1200<br />
Periodico elettronico di informazione motociclistica<br />
PROVE NEWS MOTOGP MOTOCROSS SPORT<br />
Mercato<br />
Aprilia SRV 850<br />
ABS e ATC<br />
Husqvarna Gamma<br />
2013 Cross/Enduro<br />
WDW 2012<br />
Bayliss trionfa nella<br />
Diavel Drag Race<br />
Record di presenze<br />
65.000 spettatori<br />
26 Giugno<br />
2012<br />
| Prova Custom |<br />
Headbanger<br />
2012<br />
da Pag. 2 a Pag. 19<br />
NEWS: Confindustria/ANCMA guardare al futuro | G. Castiglioni “La nuova MV Agusta si chiamerà Rivale”<br />
Triumph Tridays 2012 | Scooter BMW: in vend<strong>it</strong>a dal 5 luglio | SPORT: Trofeo Yamaha in gara con la YZ 450 SM<br />
Anno<br />
02<br />
Numero<br />
67
Headbanger 2012 pregI Stile e fascino vintage dIFettI Prezzi impegnativi<br />
proVa Custom<br />
Le americane d’Italia<br />
di Maurizio Tanca | Le abbiamo provate a casa loro, sulle colline<br />
bresciane della Franciacorta. Fascino, vibrazioni vere, carburatori scoppiettanti,<br />
chiappe provate, sono la linfa v<strong>it</strong>ale di queste belle e costose custom costru<strong>it</strong>e a mano<br />
2 3
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Periodico elettronico di informazione motociclistica<br />
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Le Headbanger sono “moto semplici e ignoranti, senza software,<br />
senza elettronica, senza iniezione, street legal al<br />
100% e omologate Euro 3”. Giusto per far capire a chi ancora<br />
non la conosca la filosofia “<strong>it</strong>alyankee” di questo giovane marchio<br />
nato soltanto un paio d’anni fa, e oggi ormai noto un po’ ovunque<br />
nel mondo, quantomeno da chi mastica ab<strong>it</strong>ualmente pane,<br />
custom e special. Le Headbanger nascono in Franciacorta, nella<br />
fattispecie a Rovato (Brescia), nell’ordinatissima mini-factory del<br />
noto specialista Luciano Andreoli (“The Master, o meglio “El Maìster”,<br />
in slang locale), che assieme al suo gruppo di collaboratori<br />
realizza a mano uno per uno i sei modelli base e le varie edizioni<br />
cuc<strong>it</strong>e su misura dei clienti. Vere special “à la carte”, insomma, assemblate<br />
giocando con tutta la componentistica disponibile: serbatoi,<br />
manubri, selle, ruote di varie dimensioni, comandi a pedale,<br />
4<br />
ovviamente colorazioni e fin<strong>it</strong>ure varie. Non solo: con un supplemento<br />
di 850 euro è possibile avere anche telai più o meno lunghi -<br />
versione “S” (slim) oppure “L” (Long) - per accontentare utenti di<br />
tutte le taglie. E tutte sono rigorosamente omologate Euro 3, o se<br />
volete “100% street legal”, proprio come il t<strong>it</strong>olo del celeberrimo<br />
album del ’78 di Bob Dylan, sempre per non farci mai mancare uno<br />
spunto di “musicultura” doc. Ah, già: si possono scegliere anche i<br />
motori, chiaramente tutti V2 Made in U.S.A.: ce ne sono ben 7 a disposizione,<br />
tra S&S, Rev-Tech e T.P., con cilindrate che spaziano<br />
da 93 a 121 pollici cubi, ovvero da 1.522 a 2.000 cc. Ma se Andreoli<br />
è la mente tecnica della giovane casa bresciana, Giorgio “The<br />
Soul” Sandi è colui che ha avuto l’idea ed il coraggio di dar v<strong>it</strong>a a un<br />
progetto profondamente passionale come questo. Brillante senior<br />
manager sessantenne pat<strong>it</strong>o di moto e di musica, Sandi ha una<br />
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vera venerazione per i magici sound degli anni 60 e 70, epopea dei<br />
figli dei fiori e delle proteste giovanili, ma anche di eventi musicali<br />
epocali, a partire dal leggendario happening di Woodstock. Non<br />
è dunque casuale che i modelli Headbanger portino nomi che si<br />
riferiscono a quei tempi, magari t<strong>it</strong>oli di celebri “pezzi” che oltre<br />
mezzo milione di ragazzi accalcati nella campagna di Bethel (New<br />
York) nell’agosto del 1969 cantarono assieme ai loro idoli durante<br />
lo storico mega-concerto durato tre giorni. Quanto alle due nuove<br />
Headbanger di quest’anno, la psichedelica Summertime evoca<br />
chiaramente l’immortale brano di Gerge Gerschwin che l’incredibilmente<br />
graffiante ugola blues di Janis Joplin (alla quale peraltro<br />
Sandi ha già dedicato la speciale Hollister denominata “Pearl<br />
w<strong>it</strong>h love”) interpretava in modo tale da far venire i brividi. Mentre<br />
“Woodstock Boogie” è un incalzante blues rock dei Canned Heat.<br />
5
“<br />
Queste<br />
Headbanger sono<br />
moto senz’altro<br />
emozionali per<br />
chi sia in grado<br />
di valutarne<br />
l’essenza e le<br />
peculiar<strong>it</strong>à: delle<br />
vere special di<br />
serie dedicate ad<br />
appassionati<br />
altrettanto<br />
speciali<br />
6<br />
“<br />
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Va però detto che, oltre ad ampliarsi con l’arrivo di questi due<br />
nuovi modelli, tutta la gamma Headbanger di quest’anno è stata<br />
rivis<strong>it</strong>ata con numerosi nuovi particolari, tecnici ed estetici: vedi<br />
ammortizzatori e molle forcella (disponibili anche più morbide o<br />
più dure), selle, comandi a pedale – compresa la pompa freno posteriore<br />
di nuova concezione, con O-ring antiscivolo -, piastre forcella,<br />
retrovisori, rubinetto benzina, ruote (nuovi cerchi con cuscinetti<br />
stagni), parafanghi irrobust<strong>it</strong>i, impianto elettrico, cavalletto<br />
(con attacco centrale), tappo del serbatoio, le stesse manopole, e<br />
che altro. Tutti i modelli sono disponibili con pedane posteriori di<br />
serie, mentre il sellino per il passeggero, applicabile al parafango<br />
tram<strong>it</strong>e ventose, è optional. Essendo il s<strong>it</strong>o di Woodstock un pochino<br />
fuori mano, è proprio sui bellissimi colli della Franciacorta<br />
che abbiamo fatto un giretto con le nuove Headbanger. Che iniziamo<br />
a presentare rompendo il ghiaccio con le dolenti note, ovvero<br />
i prezzi, leggerissimamente impegnativi: una Summertime<br />
Frisco Style infatti “vien via” a 32.900 euro franco fabbrica, mentre<br />
la Green&Orange del nostro test ne costa mille in più! Con la<br />
Woodstock Boogie standard color “Silk&Black Matt”– siamo invece<br />
a 30.900 euro, che si elevano a 31.300 scegliendo la livrea<br />
“Embossed & Raw Metal”, col serbatoio ed il parafango anteriore<br />
parzialmente “spazzolati”, sfoggiata dalla versione Bobber.<br />
I motori...<br />
Sia la Summertime che la Woodstock Boogie montano bicilindrici<br />
S&S a V di 45°da 93 pollici cubi, equivalenti a 1.522 cc (alesaggio<br />
e corsa misurano 92 x114,3 mm), naturalmente con distribuzione<br />
ad aste e bilancieri e 2 valvole per cilindro, lubrificazione a carter<br />
secco, basamenti pressofusi in alluminio ed alimentazione affidata<br />
ad un singolo carburatore S&S Super E da 48 mm. La trasmissione<br />
primaria è a carico di una suggestiva cinghia dentata esterna,<br />
larga da 1 pollice e tre quarti a 3 pollici (ovvero da 45 a 77 mm),<br />
a scelta del cliente, mentre il cambio è a 5 marce, naturalmente<br />
separato come tradizione vintage impone. E, altrettanto rigorosamente,<br />
la finale è a catena. Stiamo parlando di motori della serie<br />
Vintage, ispirati a celebri “antenati” degli anni 50’ e ‘60’, e che<br />
differiscono tra loro soprattutto per l’estetica dei cilindri e delle<br />
testate. La Summertime monta infatti un KN93 Flathead Power,<br />
ispirato ai m<strong>it</strong>ici Kuncklehead di Harley-Davidson prodotti tra il<br />
1958 ed il ‘65, mentre sulla Woodstock Boogie troviamo il P93, in<br />
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listino dal 2007 come replica<br />
degli altrettanto noti Panhead,<br />
trattato con piacevolissime rifin<strong>it</strong>ure<br />
satinate, anziché cromate,<br />
sulla WB standard. Entrambi<br />
hanno frizione multi disco a<br />
secco e cambio a 5 marce. Se<br />
in Harley sol<strong>it</strong>amente dichiarano<br />
solo la coppia dei loro motori,<br />
delle Headbanger non viene<br />
dichiarato ufficialmente nulla.<br />
Tuttavia, esaminando i grafici<br />
rilevati al banco prova dalla<br />
stessa S&S, leggiamo che il<br />
KN93 – con carburatore Super<br />
E e silenziatori propri - eroga<br />
quasi 58 cv, più o meno attorno<br />
ai 4.500 giri, mentre il picco<br />
massimo di coppia è di circa<br />
10,7 kgm più o meno a 3.000<br />
7
giri. Quanto al P93, le cui curve<br />
di erogazione sono evidentemente<br />
piuttosto differenti, il<br />
costruttore americano dichiara<br />
poco più di 76 cv a circa 5.200<br />
giri, e 11,4 kgm a 4.300. Teniamo<br />
però presente che questi<br />
dati non si riferiscono ai motori<br />
omologati Euro 3 che abbiamo<br />
provato, e che utilizzano impianti<br />
di scarico Headbanger.<br />
...e tutto il resto<br />
Tutte le Headbanger montano<br />
telai softail dell’austriaca<br />
Penz, realizzati in tubi d’acciaio<br />
e col classico forcellone a<br />
“bracci” triangolari che aziona<br />
una coppia di ammortizzatori<br />
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a gas piazzati sotto al motore. Il cannotto è inclinato di 34°, ma<br />
l’avancorsa non viene dichiarata, mentre i valori di interasse sono<br />
rispettivamente di 1.640 mm per la Woodstock Boogie e 1.600<br />
per la Summertime, che davanti monta una forcella tele idraulica<br />
con steli da 41 mm e piastre di sterzo “small glide” (strette).<br />
Stessa forcella per la Woodstock Boogie, ma con piastre “mid glide”,<br />
di media larghezza; ma in alternativa è disponibile anche la<br />
magnifica forcellona Springer, con ammortizzatore centrale che<br />
gestisce l’idraulica e fanalino montato a sbalzo, presente sulla<br />
WB Bobber del nostro test: un pezzo pregiato, che fa sempre la<br />
sua porca figura. Comuni anche le caratteristiche dei freni, quindi<br />
dischi anteriori e posteriori da 292 mm con pinze a 4 pistoncini<br />
(Wildwood, sulla Summertime). Quanto alle ruote, la Summertime<br />
monta un’anteriore da19” ed una posteriore 16”, con strette gomme<br />
stile vintage, ma di marca differente: davanti infatti c’è un’Avon<br />
Speedmaster MKII da 3,50, ma poiché la casa inglese non dispone<br />
di una posteriore abbinabile, è stata scelta un’americana Coker da<br />
130, molto usata dagli specialisti del settore, e anche abbastanza<br />
costosa. La WB standard invece è dotata di Avon Cobra da<br />
120/x21” e da 180 x16”, mentre sulla Bobber troviamo una coppia<br />
di Continental K112, da 3.00 e 5.00x16”. Altri dati: la Summertime<br />
monta un serbatoietto “high-neck” da soli 9 l<strong>it</strong>ri, ha il piano sella<br />
a 660 mm da terra, e pesa 235 kg a secco. Stesso serbatoio piccolo<br />
per la Woodstock Boogie standard, mentre quello Bobber è<br />
da 18 l<strong>it</strong>ri; in entrambi i casi la sella è a 660 mm da terra e il peso<br />
dichiarato sarebbe di 233 kg, anche se qualche dubbio lo abbiamo,<br />
visto che forcelle, serbatoi e ruote anteriori sono parecchio<br />
differenti tra le due WB. Quanto ai particolari, le foto ci sembrano<br />
piuttosto esplicative della massima essenzial<strong>it</strong>à di queste moto,<br />
la cui “strumentazione” è concentrata in un mini-tachimetro analogico<br />
<strong>Moto</strong>gadget, che sulla Summertime è fissato a fianco del<br />
serbatoio, a sinistra, e sulle WB è al centro dei magnifici raiser dei<br />
rispettivi manubri: un ninnolo veramente carinissimo, anche perché<br />
la parte scura del fondo bianco alloggia dei microscopici led<br />
rossi, che consentono di leggere i chilometraggi totale e parziale,<br />
il voltaggio della batteria, la veloc<strong>it</strong>à massima raggiunta e, naturalmente,<br />
l’ora, ma solo a chi a chi sia dotato del classico occhio<br />
di falco. Da notare i comandi elettrici - cromati come la pompa<br />
del freno anteriore - tecnicamente identici a quelli delle Harley,<br />
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quindi rigorosamente privi dei pulsanti di lampeggio, le microfrecce<br />
oblunghe, i comandi a pedale lavorati a macchina dal pieno<br />
(sulla Summertime). Molto belle e suggestive anche le piccole selle<br />
in cuoio lavorate a mano, con doppia molla posteriore.<br />
Carisma e vibrazioni<br />
Le strade che solcano la verde area bresciana ed i suoi infin<strong>it</strong>i vigneti<br />
sono un naturale un inv<strong>it</strong>o all’uso della motocicletta. Con le<br />
Headbanger però, come del resto sulla maggior parte delle custom<br />
più o meno estreme, bisogna logicamente rassegnarsi ad<br />
andarci tranquillamente a spasso. Vuoi perché di piegare come<br />
si vorrebbe non se ne parla, vuoi per la natura stessa di questo<br />
genere di moto. E vuoi anche perché i freni frenano sì, ma solo<br />
dign<strong>it</strong>osamente: pur non essendo i pesi in gioco elevatissimi per<br />
moto del genere, il disco anteriore singolo, per quanto dign<strong>it</strong>oso,<br />
va pur sempre aiutato col posteriore giocando col cambio ed il<br />
freno-motore, quando ci si lascia un po’ andare col gas.. Sia chiaro:<br />
le HB hanno dei motori decisamente carismatici in termini di<br />
“voce” allo scarico e di “castagna”, visto che rombano e spingono<br />
forte, fin da sub<strong>it</strong>o, con sottofondo di qualche sputacchiamento<br />
in rilascio, particolar<strong>it</strong>à assai libidinosa per i biker più navigati e<br />
legati al caro, vecchio carburatore. Le frizioni sono state addolc<strong>it</strong>e,<br />
e anche i cambi sembrano migliorati in scorrevolezza, pur rimanendo<br />
ruvidotti quando si marcia piano, e raramente consenzienti<br />
quando si cerchi di ev<strong>it</strong>are il classico clonk inserendo la prima da<br />
fermi. Ma è altrettanto chiaro che queste moto invogliano poco<br />
alle classiche sparate, anche perché ben prima dei 100 orari le vibrazioni<br />
sulle manopole, iniziano a diventare, diciamo… impegnative.<br />
Mettiamoci i sellini minimali - comodi per il tempo che passa<br />
tra un rifornimento e l’altro, con i serbatoi piccoli - ed assetti di<br />
guida non sempre “amichevoli”, ed ecco che l’eventuale utente<br />
poco esperto, folgorato dallo stile e dalla semplice bellezza di<br />
queste moto, provandone una molto probabilmente “potrebbe rimanere<br />
offeso”, giusto per parafrasare Aldo, Giovanni e Giacomo<br />
nelle loro irresistibili gag degli svizzeri. Ma torniamo comunque a<br />
sottolineare che chi si compra una Headbanger se la può far confezionare<br />
su misura come dai celebri sarti londinesi di Savile Row,<br />
quindi scegliendosi la sella e l’assetto che più gli piace. La solare<br />
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Summertime, per esempio,<br />
monta un alto manubrio T-bar<br />
, vero killer per i polsi in quanto<br />
anche stretto e scomodamente<br />
spiovente, e quindi perfettamente<br />
in sintonia col serbatoio<br />
piccolo (leggi: autonomia ridotta,<br />
meno stress per le braccia).<br />
Al di là di questo, la Summertime<br />
si guida con facil<strong>it</strong>à, anche<br />
grazie alla gomma posteriore<br />
stretta; come già detto, ha un<br />
motore piacevolmente pieno<br />
e pronto, le sospensioni tutto<br />
sommato sono superiori alle<br />
aspettative per capac<strong>it</strong>à d’assorbimento<br />
(e anche il sellino<br />
molleggiato un pochino aiuta),<br />
e alla fine basterebbe quindi<br />
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SCHEDA TECNICA<br />
HEADBANGER<br />
Summertime<br />
Tempi:<br />
€ 29.700<br />
Cilindrata: 1530 cc<br />
Avviamento: E<br />
Marce: 5<br />
Freni: D-D<br />
Misure freni: 292-292 mm<br />
Misure cerchi (ant./post.): 19’’ / 16’’<br />
Normativa antinquinamento: Euro 3<br />
Peso: 235 kg<br />
Lunghezza: 2260 mm<br />
Altezza: 660 mm<br />
Capac<strong>it</strong>à serbatoio: 9 l<br />
Segmento: Custom<br />
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cambiare il manubrio per godersela molto meglio. Molto meno<br />
maneggevole la Woodstock Boogie standard. In effetti, l’ergonomia<br />
forn<strong>it</strong>a dal manubrione ape-hanger e dai classici comandi a<br />
pedale avanzati con ampi poggiapiedi è molto meno stressante<br />
rispetto a quella della Summertime, però la maggiore inerzia della<br />
ruota anteriore da 21” abbinata al gommone dietro da 180 rendono<br />
ostico l’inserimento in curva, e con le braccia così in alto alla fine<br />
non è che ci si diverta così tanto a guidarla. Inutile sottolineare che<br />
stiamo parlando di utilizzo stile passeggiata tranquilla, perché se<br />
si vuol viaggiare veloci tutto diventa molto più impegnativo. Invece<br />
ho apprezzato di più la Bobber – anche da vedere, davvero molto<br />
bella – ben più rotonda e pacioccona da portare in giro, anche se il<br />
largo manubrio beach-bar è bello, ma tutto sommato meno rilassante<br />
dell’ape-hanger, perché si guida col busto leggermente in<br />
avanti: diciamo che un mini-ape hanger probabilmente potrebbe<br />
essere la scelta ideale, a livello<br />
di postura. Dal canto suo, la<br />
forcella Springer è senz’altro<br />
più secca delle tradizionali, ma<br />
la gommona anteriore l’aiuta<br />
discretamente nell’assorbire<br />
lo sconnesso. Insomma, queste<br />
Headbanger sono moto<br />
senz’altro emozionali per chi<br />
sia in grado di valutarne l’essenza<br />
e le peculiar<strong>it</strong>à: delle vere<br />
special di serie dedicate ad appassionati<br />
altrettanto speciali<br />
(ehm, anche a livello di portafoglio…),<br />
se vogliamo.<br />
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Bellissime<br />
Bellissime, splendide...<br />
la summertime è qualcosa di<br />
incredibile...motore knuckle style<br />
e verniciatura psichedelica...<br />
troppo bella..<br />
Dave90DM - 22/06/2012<br />
Bella...<br />
...la Woodstock Boogie, se<br />
avessi i soldi la comprerei sub<strong>it</strong>o.<br />
DEVNULL - 20/06/2012<br />
SCHEDA TECNICA<br />
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HEADBANGER<br />
Woodstock<br />
Tempi:<br />
Boogie<br />
Cilindrata: 1530 cc € 27.900<br />
Avviamento: E<br />
Marce: 5<br />
Freni: D-D<br />
Misure freni: 292-292 mm<br />
Misure cerchi (ant./post.): 16’’ / 16’’<br />
Normativa antinquinamento: Euro 3<br />
Peso: 233 kg<br />
Lunghezza: 2300 mm<br />
Altezza: 660 mm<br />
Capac<strong>it</strong>à serbatoio: 9 l<br />
Segmento: Custom<br />
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Vespa LX E VESPA S 3V, 125 E 150 pregI Maneggevolezza e Estetica dIFettI Ab<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à<br />
preZZo da € 3.620<br />
proVa sCooter<br />
65 anni<br />
e non sentirli!<br />
di Cristina Bacchetti | un nuovo motore a 3 valvole,<br />
un look leggermente rivisto e il fascino di sempre.<br />
Questi i punti di forza delle nuove Vespa 3V, disponibili<br />
in due motorizzazioni: 125 e 150 cc, con prezzi a partire da 3.620 euro<br />
20 21
Vespa LX e Vespa s 3V,<br />
125 e 150<br />
Eccola qui, 65 anni<br />
dopo il debutto, come se per<br />
lei il tempo non fosse mai passato.<br />
Quantomeno in termini di<br />
stile, perché nel cuore e nella<br />
tecnologia è cambiata eccome,<br />
da brava icona fashion: sempre<br />
al passo coi tempi. Nel 1946,<br />
anno della sua nasc<strong>it</strong>a, Vespa<br />
ha introdotto un nuovo modo<br />
di spostarsi, puntando su pratic<strong>it</strong>à<br />
e facil<strong>it</strong>à d’utilizzo, il tutto<br />
racchiuso in un innovativo concetto<br />
di carrozzeria portante,<br />
completamente in acciaio. Ma è<br />
inutile soffermarsi a decantarne<br />
le doti di simbolo di mobil<strong>it</strong>à<br />
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e del miglior design <strong>it</strong>aliano: i diciassette milioni di esemplari che<br />
da 65 anni scorrazzano per il mondo parlano de sé: Vespa è lo scooter<br />
più venduto e amato in Europa e, al tempo stesso, il veicolo<br />
europeo più venduto negli Stati Un<strong>it</strong>i. «Vespa è ciò che di più prezioso<br />
ha il Gruppo Piaggio. Dal 1946 ne sono stati venduti 17 milioni<br />
di esemplari, ma non vogliamo definirla “un monumento” perché è<br />
uno scooter sempre in evoluzione, a livello di tecnica e innovazioni.<br />
Crediamo molto in Vespa: è un prodotto unico e tecnologicamente<br />
avanzato, per questo abbiamo significativi programmi di espansione,<br />
anche in India e Vietnam, di produzione per il mercato locale.»<br />
Ci spiega Tommaso Giocoladelli, Senior Vice President Marketing.<br />
«La produzione per l’Europa, invece, rimarrà ovviamente a Pontedera».<br />
I nuovi motori a 3 valvole<br />
Su Vespa LX e Vespa S 2012 debutta il nuovo motore Piaggio,<br />
declinato nelle cilindrate da 125 e 150 cc a iniezione elettronica;<br />
studiato e costru<strong>it</strong>o negli stabilimenti di Pontedera. Si<br />
tratta di un monocilindrico a 4 tempi raffreddato ad aria, con<br />
distribuzione monoalbero a camme in testa che vede l’introduzione<br />
delle 3 valvole (2 di aspirazione e 1 di scarico). Nella versione da<br />
125 cc la potenza è di 8,5 kW (11,6 cv) a 8.250 giri; la coppia massima<br />
di 10,7 Nm a 6.500 giro. Il fratello maggiore, da 150 cc, eroga<br />
una potenza di 9,5 kW (12,9 cv) a 7.750 giri. Per il raggiungimento di<br />
un miglior rapporto tra prestazioni e consumi, i tecnici toscani hanno<br />
optato per la soluzione a 3 valvole poiché favorisce l’aspirazione,<br />
aumentando l’efficienza del motore rispetto al convenzionale 2<br />
valvole. La nuova distribuzione permette quindi di migliorare i moti<br />
di carica della miscela nel cilindro e il processo di combustione è<br />
affinato dalla nuova posizione della candela, che garantisce al contempo<br />
un migliore raffreddamento degli organi interni alla testa,<br />
oltre ad una più semplice manutenzione, in quanto posizionata ora<br />
in maniera più accessibile.<br />
Nuovi sono anche i valori di alesaggio e corsa (rispettivamente<br />
ridotti e incrementati), a favore della coppia e della prontezza al<br />
comando dell’acceleratore. Anche il sistema di raffreddamento è<br />
stato oggetto di studio, mediante simulazioni termofluidodinamiche,<br />
al fine di migliorarne il rendimento, ottenendo una riduzione<br />
della rumoros<strong>it</strong>à meccanica e della potenza assorb<strong>it</strong>a. Altre nov<strong>it</strong>à<br />
sono l’avviamento elettrico a ruota libera, quindi più silenzioso, e la<br />
trasmissione automatica centrifuga a secco, anch’essa tarata con<br />
l’obiettivo di massimizzare le prestazioni e minimizzare i consumi<br />
26 Giugno<br />
2012<br />
alle basse veloc<strong>it</strong>à.<br />
Anno<br />
02<br />
Numero<br />
67<br />
»» » <strong>Prove</strong><br />
diamo i numeri<br />
Le nov<strong>it</strong>à e le modifiche apportate<br />
ai nuovi propulsori<br />
Piaggio le abbiamo viste nero<br />
su bianco, ma come si traduce<br />
tutto questo su strada? Il 125<br />
cc migliora la sua potenza del<br />
7,1% e la coppia massima del<br />
10,3%; il tempo per coprire<br />
l’accelerazione da 0 a 60 metri<br />
diminuisce del 2%, mentre la<br />
veloc<strong>it</strong>à massima aumenta del<br />
2,2%. Per il motore da 150 cc<br />
potenza e coppia massima crescono<br />
rispettivamente del 6,3 e<br />
7,8%, con una diminuzione nel<br />
coprire l’accelerazione da 0 a<br />
60 metri del 5% e un aumento<br />
della veloc<strong>it</strong>à massima del<br />
3%. Il tutto, contrariamente a<br />
quanto si potrebbe pensare,<br />
Nel cuore e nella tecnologia è cambiata<br />
eccome, da brava icona fashion: sempre al passo<br />
coi tempi<br />
““<br />
23
24<br />
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con un importante calo dei consumi:<br />
secondo i dati dichiarati<br />
dalla Casa, alla veloc<strong>it</strong>à di 50<br />
km/h si percorrono 55 km con<br />
un l<strong>it</strong>ro di carburante, quindi<br />
circa il 30% in più rispetto al<br />
motore 2V della precedente<br />
generazione. E buone notizie<br />
arrivano anche sul fronte della<br />
manutenzione: gli intervalli tra<br />
un tagliando e l’altro, sui precedenti<br />
modelli previsti ogni<br />
6.000 chilometri, salgono ora<br />
a 10.000.<br />
Una sicurezza che viene dal<br />
milione di chilometri, tra prove<br />
al banco e su strada, macinati<br />
dai nuovi propulsori in fase di<br />
sviluppo.<br />
tondo o quadrato? Classica o sport?<br />
E’ sempre lei. E il suo punto di forza in tutti questi anni è probabilmente<br />
proprio questo: la linear<strong>it</strong>à, la fedeltà alle forme di successo,<br />
la non ricerca spasmodica del nuovo a tutti i costi. Vespa è così,<br />
ed è così da sempre. E per non tradire le aspettative si propone<br />
in due versioni che vanno a rispondere alle esigenze del cliente<br />
più classico, con la LX dal faro tondo, o a quelle dell’utente più<br />
sportivo: il faro quadrato di Vespa S raccoglie l’ered<strong>it</strong>à più sportiva<br />
dei modelli degli anni ’70 come la 50 Special e o la Primavera,<br />
le “small body” pensate per il pubblico più giovane. Il Centro Stile<br />
Piaggio, per entrambi gli allestimenti, si è concentrato in particolar<br />
modo sulla “cravatta”, cioè quella copertura centrale in rilievo<br />
che corre dal manubrio fino al parafango, uno dei punti di distinzione<br />
di Vespa. Il frontale abbandona leggermente le rotond<strong>it</strong>à della<br />
precedente versione, a favore di un tocco più moderno. Alcuni<br />
particolari cromati della LX, quali la mascherina che cela l’avvisatore<br />
acustico o la cresta fissata sul parafango, riportano alla memoria<br />
le Vespe storiche. Su Vespa S, invece, le cromature hanno<br />
lasciato il posto a fin<strong>it</strong>ure nero opaco, proprio per sottolinearne il<br />
26 Giugno<br />
2012<br />
Anno<br />
02<br />
Numero<br />
67<br />
»»<br />
» <strong>Prove</strong><br />
carattere più dinamico. Rivista<br />
su entrambi i modelli anche la<br />
strumentazione, ora più leggibile<br />
e che include tachimetro<br />
e contachilometri, indicatore<br />
del livello carburante, orologio<br />
dig<strong>it</strong>ale e tutte le spie luminose<br />
di servizio quali indicatori di direzione,<br />
fari anabbaglianti e abbaglianti,<br />
riserva del carburante<br />
e livello olio motore e lubrificante.<br />
Su Vespa LX 125 e 150 3V,<br />
dotata di serie dell’antifurto<br />
immobilizer, è presente anche<br />
il LED luminoso. Anche per la<br />
strumentazione, sulla versione<br />
S, il tutto cromato della LX è<br />
stato rimpiazzato da una cornice<br />
nero opaco. Nel retroscudo<br />
troviamo un vano portaoggetti<br />
utile a riporre piccoli oggetti di<br />
uso quotidiano, il sottosella può<br />
osp<strong>it</strong>are un casco jet, e il gancio<br />
portaborse “aiuta” nello sfruttare<br />
una pedana non proprio<br />
ampia e pratica, ma che sfoggia<br />
una nuova copertura in plastica<br />
sulla quale fa bella mostra di sé<br />
un importante logo Vespa.<br />
tradizione e innovazione<br />
Alla ciclistica, secondo la più<br />
classica delle tradizioni Vespa<br />
troviamo, per la sospensione<br />
anteriore, il monobraccio laterale<br />
con ammortizzatore a doppio<br />
effetto. Monobraccio introdotto<br />
“un tempo” per rendere<br />
immediata la sost<strong>it</strong>uzione del<br />
pneumatico anteriore in caso di<br />
foratura. Al posteriore, invece,<br />
un ammortizzatore con molla<br />
a doppio effetto permette la<br />
regolazione del precarico su 4<br />
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posizioni. Immancabile anche su Vespa LX e S 3V la storica struttura<br />
portante in acciaio che funge da telaio. I cerchi sono in alluminio<br />
a cinque razze: l’anteriore da 11” calza pneumatici da 110/70, mentre<br />
il posteriore da 10” da 120/70, entrambi tubeless. L’impianto<br />
frenante adotta un disco anteriore da 200 mm e al posteriore un<br />
tamburo da 110 mm.<br />
La prova<br />
«A me Roma piace moltissimo: una specie di giungla tiepida, tranquilla,<br />
dove ci si può nascondere bene». Così la definiva Marcello<br />
Mastroianni ne “La Dolce V<strong>it</strong>a”. Non è così che l’abbiamo trovata.<br />
Una giungla sì, ma dal caldo soffocante e trafficata come non mai.<br />
Perfetto: terreno di battaglia ideale per la nostra prova. Se da ferma<br />
sul cavalletto sembra piccina sì, ma cicciotta quanto basta, in<br />
sella la sensazione è quella di esser poggiati su una libellula: fattore<br />
indubbiamente a favore della maneggevolezza, ma che va a<br />
discap<strong>it</strong>o dell’ab<strong>it</strong>abil<strong>it</strong>à per chi proprio minuto non è. Il manubrio<br />
è stretto, basso e un po’ troppo vicino al guidatore. Problema<br />
risolvibile spostandosi indietro sulla lunga sella, ma che si ripropone<br />
nel momento in cui ci si r<strong>it</strong>rova a viaggiare in due. Lo scudo è<br />
vicino alle ginocchia e la pedana non è particolarmente spaziosa: il<br />
tutto si traduce, coadiuvato da una sella decisamente bassa (785<br />
mm da terra), in una scarsa dose di comfort per chi supera il metro<br />
e settanta. Ma, come premesso, una delle peculiar<strong>it</strong>à di Vespa è<br />
proprio quella di essere piccola, compatta e di divincolarsi quindi<br />
nel traffico con l’agil<strong>it</strong>à di un insetto! In una Roma particolarmente<br />
congestionata è stato un piacere zigzagare tra le auto incolonnate<br />
e poter godere, al contempo, delle meraviglie che la C<strong>it</strong>tà Eterna<br />
riserva a ogni angolo e che per tutta la durata del test ci hanno<br />
sfilato accanto. Del resto il connubio Vespa e Roma pare non voler<br />
accennare a perdere nemmeno un minimo del suo storico fascino.<br />
Come va?<br />
Le due nuove motorizzazioni risultano, come da promessa, più<br />
scattanti rispetto alle precedenti soluzioni a 2 valvole, soprattutto<br />
il 125 per quanto riguarda lo spunto, il 150 invece per l’allungo.<br />
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26 Giugno<br />
2012<br />
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30 31
1 Il faro quadrato di Vespa S<br />
raccoglie l’ered<strong>it</strong>à più sportiva dei<br />
modelli degli anni ’70.<br />
2 Rivista su entrambi i modelli anche<br />
la strumentazione, ora più leggibile.<br />
3<br />
Il Centro Stile Piaggio si è<br />
concentrato sulla “cravatta”, quella<br />
copertura centrale in rilievo che corre<br />
dal manubrio fino al parafango.<br />
32<br />
1<br />
2<br />
3<br />
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L’impianto frenante pecca leggermente di fruibil<strong>it</strong>à: nonostante il<br />
peso da fermare sia esiguo, gli spazi d’arresto sono lunghi, a meno<br />
che non si vada ad agire in maniera decisa su entrambe le leve. Il<br />
rischio di bloccaggio però è nullo e, a ben guardare, le caratteristiche<br />
di frenata vanno a favore dei neof<strong>it</strong>i, ev<strong>it</strong>ando spiacevoli s<strong>it</strong>uazioni<br />
di panico. A quando un bel sistema ABS di tutto punto anche<br />
per la Vespa, che fino ad ora è andato ad equipaggiare solo la GTS<br />
250? L’abbiamo chiesto ai tecnici di Pontedera, che ne giustificano<br />
l’assenza con la scarsa richiesta da parte del pubblico <strong>it</strong>aliano.<br />
La prova del sampietrino<br />
Proprio per il vincolo che da sempre la lega a Roma, la nostra Vespa<br />
non poteva esimersi dalla temuta prova del sampietrino. La scocca<br />
in acciaio e le sospensioni (soprattutto quella posteriore) svolgono<br />
un buon lavoro nell’incassare le asper<strong>it</strong>à del terreno, ma le piccole<br />
ruote, nelle buche più dure, soffrono un po’. A veloc<strong>it</strong>à più sostenute<br />
l’anteriore non trasmette la sicurezza che si vorrebbe ma,<br />
del resto, Vespa rimane un mezzo dall’uso prettamente c<strong>it</strong>tadino<br />
e quindi forse, potremmo chiudere un occhio riguardo alla ormai<br />
obsoleta forcella monobraccio… Qualche piccolo difetto lo si può<br />
perdonare, alla più bella del Reame.<br />
La gamma<br />
La nuova gamma Vespa LX è formata da 4 modelli: il 125 3V, il 150<br />
3V e due motorizzazioni di 50 cc, una a 2 tempi, l’altra a 4 tempi<br />
e 4 valvole, entrambe raffreddate ad aria. La gamma colori prevede<br />
(per tutti i modelli) cinque tonal<strong>it</strong>à differenti: Nero Vulcano,<br />
Montebianco, Rosso Dragon, Blu Midnight, Verde Portovenere. Le<br />
stesse caratteristiche tecniche di Vespa LX si trovano immutate<br />
sulla serie speciale più protettiva e adatta agli spostamenti fuori<br />
dalla metropoli, denominata Touring, disponibile nella variante<br />
cromatica Marrone Terra di Toscana. Vespa S è disponibile nelle<br />
cilindrate di 50 cc (con motore a 2 tempi o a 4 tempi e 4 valvole),<br />
125 e 150 cc, queste ultime due dotate dell’innovativo motore a 3<br />
valvole alimentato a iniezione elettronica. Quattro le varianti cromatiche<br />
a disposizione: Nero Lucido, Montebianco, Rosso Dragon,<br />
Azzurro Med<strong>it</strong>erraneo. La versione speciale Sport è disponibile in<br />
Nero Abisso.<br />
26 Giugno<br />
2012<br />
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Numero<br />
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»» » <strong>Prove</strong><br />
33
Torna la triumph trophy<br />
1200<br />
Dopo quasi una decade<br />
di assenza, ecco dunque<br />
ricomparire una Trophy nella<br />
gamma della Casa br<strong>it</strong>annica.<br />
Per inciso, si tratta del terzo<br />
modello completamente nuovo<br />
presentato nell’arco di 18 mesi,<br />
quindi non si può certo dire che<br />
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TORnA LA TRIuMPh TROPhy 1200<br />
di Maurizio Tanca | La Casa br<strong>it</strong>annica torna nel segmento<br />
Touring rispolverando il leggendario nome Trophy, inutilizzato<br />
da quasi dieci anni. La nuova arrivata, che monta il motore<br />
tricilindrico della Tigerona Explorer, arriverà in autunno.<br />
Prezzi da definire<br />
anche ad Hinckley, crisi o non crisi, se ne stiano con le mani in<br />
mano. Anzi, considerano il 2012 un anno di cresc<strong>it</strong>a… Ma introduciamo<br />
la nuova arrivata raccontando una breve storia delle omonime<br />
Triumph che l’hanno preceduta dall’anteguerra (la seconda<br />
mondiale, naturalmente) ad oggi. Il nome Trophy, infatti, è stato<br />
molto significativo per la storia del leggendario marchio inglese,<br />
che chiamò così la sua prima bicilindrica realizzata per correre<br />
in fuoristrada, trial e regolar<strong>it</strong>à (oggi enduro) in particolare, con<br />
predilezione per la famosa Sei Giorni Internazionale di regolar<strong>it</strong>à,<br />
alla quale nel 1964 partecipò ufficialmente anche il grande Steve<br />
McQueen, naturalmente con una Trophy, la TR6. Ma la prima Trophy<br />
nacque nel 1949, basandosi naturalmente sulla m<strong>it</strong>ica Speed<br />
Twin creata da Edward. Turner nel 1937 attorno al neonato motore<br />
motore a due cilindri verticali paralleli da 500 cc. Una moto<br />
che ebbe una v<strong>it</strong>a longeva, durata fino al 1973, passando ovviamente<br />
attraverso svariate evoluzioni con motori da 500 e 650<br />
cc, compreso un’interessante – perlomeno sulla carta - modello<br />
prettamente scrambler, il TR5T 500 denominato Trail e successivamente<br />
Adventurer, con il quale Triumph partecipò con 8 piloti<br />
dei team GB (che chiuse al secondo posto) e USA (al quinto) alla<br />
Sei Giorni statun<strong>it</strong>ense del ‘73. Quel modello riapparve poi nell’81<br />
con motore da 750 cc, ma col nome Tiger Trail. L’ultima Trophy<br />
usc<strong>it</strong>a dal celebre stabilimento Triumph di Meriden fu dunque la<br />
TR6VC, una bella scrambler stradale (antesignana dell’attuale<br />
Scrambler 860), con cambio a 5 marce. Il nome Trophy rimase<br />
nel cassetto fino al 1990. Cassetto che venne aperto da Sir John<br />
Bloor, che rilanciò fortunatamente il m<strong>it</strong>ico marchio nel 1990,<br />
dopo averlo rilevato nel 1983 dal fallimento della cooperativa di<br />
lavoratori di Meriden che l’aveva gest<strong>it</strong>o fino all’ultimo. La prima<br />
Trophy del nuovo corso Triumph – classificata come granturismo,<br />
ma in realtà più vicina all’idea di sport-tourer - esordì all’Ifma di<br />
Colonia del settembre 1990 assieme ad altri cinque nuovi modelli,<br />
26 Giugno<br />
2012<br />
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Anno<br />
02<br />
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Numero<br />
67<br />
» <strong>Prove</strong> News<br />
declinata in due versioni esteticamente<br />
gemelle, ovvero una<br />
900 a tre cilindri, e una 1200<br />
quadricilindrica da 125 cv: la<br />
prima della storia Triumph, se<br />
si esclude il famoso prototipo<br />
Quadrant realizzato nel ’74 su<br />
base Trident, esposto al museo<br />
di Birmingham. Solo quattro<br />
anni dopo, il nome Trophy andava<br />
a contraddistinguere una<br />
bella e confortevole granturistica<br />
equipaggiata di tutto punto,<br />
che rimase in catalogo fino al<br />
2003, sempre con doppia motorizzazione:<br />
900 (885 cc effettivi)<br />
e 1200 (1.180 cc) rispettivamente<br />
da 100 e 110 cv circa.<br />
La trophy, oggi<br />
La nuova Trophy stavolta mantiene<br />
l’ident<strong>it</strong>à di quella che l’ha<br />
35
preceduta, oltre alla cilindrata,<br />
inglobando però in un solo<br />
modello le peculiar<strong>it</strong>à motoristiche<br />
delle due versioni precedenti:<br />
ovvero un motore da<br />
1200, ma tricilindrico. Inutile<br />
dire che stiamo parlando della<br />
poderosa un<strong>it</strong>à da 1.215 cc,<br />
con contralbero antivibrazioni,<br />
che ha esord<strong>it</strong>o pochi mesi fa<br />
con la Tiger Explorer: le sue<br />
general<strong>it</strong>à parlano di 134 cavalli<br />
(98,5 kW) a 8.900 giri e di<br />
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un valore di coppia massima di 12,2 kgm (120 Nm) a 6.450 giri,<br />
valori dunque praticamente sovrapponibili con quelli dichiarati<br />
per la “endurona”. È dunque più che naturale, a maggior ragione,<br />
dato il segmento di appartenenza, che la trasmissione finale sia<br />
rimasta ad albero cardanico, dotato di sistema di smorzamento<br />
torsionale affidato ad un ingranaggio ammortizzato; in aggiunta<br />
a quest’ultimo, all’interno del cardano è collocato il meccanismo<br />
“metalastic”, che previene strappi indesiderati: il tutto, chiaramente,<br />
al fine di rendere l’erogazione la più dolce possibile, e di<br />
conseguenza altrettanto fluida la guida. Logico pure che l’elettronica<br />
sia anche qui gest<strong>it</strong>a dall’acceleratore Ride by Wire, stavolta<br />
però abbinato al controllo di trazione e al cruise control, sempre<br />
grad<strong>it</strong>issimo dai divoratori di chilomentri. La nuova Trophy sfoggia<br />
anche il parabrezza regolabile elettricamente, e pure le sospensioni<br />
a controllo elettronico. Immancabile l’Abs, comunicante tra<br />
ruota anteriore e posteriore, e pure il sistema di controllo automatico<br />
della pressione degli pneumatici. La Trophy dei giorni nostri<br />
è stata naturalmente sottoposta ad un intenso programma di<br />
sviluppo e di test, per ottenere il massimo possibile in termini di<br />
comfort e prestazioni globali, ed è dotata di serbatoio da 26 l<strong>it</strong>ri.<br />
Un grande lavoro è stato svolto sulla protezione aerodinamica e<br />
dagli agenti atmosferici. Il parabrezza, regolabile elettronicamente,<br />
può alzarsi di 164 mm, ed è dotato di memoria che lo riporta<br />
nella posizione desiderata ogni volta che si riavvia la motocicletta.<br />
Il comfort di pilota e passeggero viene garant<strong>it</strong>o da una gamma<br />
di selle che includono l’opzione riscaldamento. La sella del pilota<br />
può essere regolata tra gli 800 e gli 820 mm. La nuova Trophy<br />
sarà disponibile e in versione standard ed SE, entrambe nei colori<br />
Pacific Blue o Lunar Silver. Completano l’equipaggiamento di<br />
serie il cavalletto centrale, fari regolabili e sella del pilota regolabili<br />
in altezza, il vano con presa ausiliaria a 12 Volt, e l’esclusivo<br />
sistema Triumph Dynamic Luggage System (TDLS) con motovaligie<br />
basculanti. Sistema già usato sulla Sprint 1050 e sulle Tiger,<br />
che aiuta a mantenere bilanciata la motocicletta anche quando le<br />
borse sono cariche grazie ad un meccanismo che permette loro<br />
di seguire al traiettoria della moto oscillando da una parte all’altra<br />
sino a cinque gradi. La capac<strong>it</strong>à di carico delle borse laterali è di 31<br />
l<strong>it</strong>ri ciascuna. È inoltre possibile montare il bauletto posteriore denominato<br />
“Top and Play”, facile da installare e da rimuovere senza<br />
ricorrere all’utilizzo di fili elettrici, e a sua volta corredato da presa<br />
ausiliaria a 12 Volt che consente di ricaricare qualunque apparecchio<br />
anche quando si è in movimento. La Trophy SE ha un potente<br />
impianto audio con tecnologia Bluetooth, presa USB e compatibil<strong>it</strong>à<br />
per iPod e MP3. Di serie sospensioni regolabili elettronicamente.<br />
Il conducente, grazie ad un solo pulsante, può selezionare tre<br />
opzioni, Sport, Normal e Comfort a seconda di come sta viaggiando<br />
(solo, solo più bagagli, con passeggero e via dicendo …), tutto<br />
tranquillamente controllabile sul display Lcd della strumentazione<br />
di bordo. La SE beneficia anche del controllo di pressione degli<br />
pneumatici (TPMS); inoltre il passeggero stesso può usufruire di<br />
un’ulteriore presa di corrente in caso di necess<strong>it</strong>à. Gli intervalli di<br />
manutenzione della Trophy 1200 scadono ogni 16.000 chilometri,<br />
con il tagliando principale fissato a 32.000 chilometri. La nuova<br />
Trophy sarà presentata per la prima volta al pubblico ai Tridays<br />
in Neukirchen, Austria, dal 22 al 24 giugno. Sarà poi esposta al<br />
Triumph Live event al Mallory Park, Leicestershire, in calendario<br />
dal 31 agosto al 2 settembre 2012.<br />
26 Giugno<br />
2012<br />
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02<br />
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» <strong>Prove</strong> News<br />
37
Husqvarna te 250 r<br />
e te 310 r<br />
Per il model-year 2013<br />
Husqvarna <strong>Moto</strong>rcycles ha<br />
sottoposto le due enduro da<br />
competizione a una profonda<br />
revisione che ha interessato<br />
soprattutto il motore<br />
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husqVARnA: LA nuOVA gAMMA<br />
cROss E EnDuRO 2013<br />
Husqvarna presenta la gamma offroad 2013. Arrivano le nuove<br />
enduro TE 250 R e TE 310 R e la cross TC 250 R. Nov<strong>it</strong>à anche<br />
per gli altri modelli 2013<br />
monocilindrico a quattro tempi raffreddato ad acqua. Gli interventi<br />
di ottimizzazione hanno incluso il disegno della testata cilindri<br />
con valvole in acciaio che eroga così una potenza e una coppia<br />
maggiorate. In più, un nuovo sistema elettronico d’iniezione di<br />
carburante della Keihin migliora la risposta del gas e la guidabil<strong>it</strong>à.<br />
nIl monocilindrico a quattro tempi dal peso di 23 chilogrammi,<br />
abbinato a un cambio a sei rapporti, resta uno dei propulsori più<br />
leggeri del segmento di appartenenza. Uno sguardo alle curve di<br />
coppia e di potenza illustra il progresso compiuto dalle due nuove<br />
enduro da competizione a livello di performance del motore. Questo<br />
milgioramento viene segnalato dalla “R” che è stata aggiunta<br />
al nome del modello. Rispetto alle moto precedenti, la coppia e la<br />
potenza sia della TE 250 R che della TE 310 R sono state incrementate<br />
sull’intero arco di regime importante per la guida. Mentre<br />
la nuova TE 310 R offre una cresc<strong>it</strong>a della potenza di picco di circa<br />
il 5% e della coppia massima di approssimativamente l’8 percento,<br />
la nuova TE 250 R trae prof<strong>it</strong>to da una coppia e una potenza<br />
massima incrementate di rispettivamente l’8 percento circa. Oltre<br />
alla nuova testata cilindri e al nuovo sistema d’iniezione di carburante,<br />
le ottimizzazioni risultano dal collettore di scarico ridisegnato.<br />
Come in tutti i modelli fuoristrada Husqvarna, anche nella<br />
nuova TE 250 R e nella nuova TE 310 R viene utilizzato un telaio<br />
in acciaio ad elevata resistenza ant<strong>it</strong>orsionale composto da tubi<br />
circolari, ovali e rettangolari. Al fine di migliorare la rigid<strong>it</strong>à strutturale,<br />
nella zona del cannotto sterzo il telaio è stato rinforzato con<br />
delle piastre di 25CrMo4 cromo-molibdeno-acciaio. La sospensione<br />
della ruota anteriore è affidata alla forcella teleidraulica a steli<br />
26 Giugno<br />
2012<br />
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» <strong>Prove</strong> News<br />
rovesciati Kayaba dal diametro<br />
di 48 millimetri regolabile<br />
nella fase di compressione ed<br />
espansione. La sospensione<br />
della ruota posteriore viene<br />
svolta da un ammortizzatore<br />
centrale Kayaba con deviazione<br />
a leva. Oltre alla regolazione<br />
del precarico molla, l’un<strong>it</strong>à ammortizzante<br />
permette anche di<br />
regolare la fase di compressione<br />
ed espansione in campi di<br />
veloc<strong>it</strong>à differenti, assicurando<br />
così l’impostazione di una taratura<br />
ottimale in base alle condizioni<br />
del terreno. La nuova TE<br />
250 R e la nuova TE 310 R verranno<br />
consegnate di serie con<br />
mapping del motore conforme<br />
39
all’omologazione stradale.<br />
Per l’utilizzo nelle corse sono<br />
disponibili altre due tarature<br />
del motore che offrono un’erogazione<br />
di potenza particolarmente<br />
morbida oppure<br />
veloce ed aggressiva (accessori<br />
originali). Il pilota imposta<br />
la selezione desiderata dei<br />
due mapping in modo rapido<br />
e confortevole premendo un<br />
pulsante (accessorio originale)<br />
all’estrem<strong>it</strong>à del manubrio<br />
sinistro. Grazie all’utilizzo di<br />
un nuovo sistema d’iniezione<br />
di carburante, è stato possibile<br />
sopprimere il dispos<strong>it</strong>ivo di hotstart<br />
del passato; il basamento<br />
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del motore è stato completato da un tappo magnetico di scarico<br />
dell’olio che lega l’usura metallica. La strumentazione viene completata<br />
dalla spia dell’iniezione di carburante e da un contaore di<br />
esercizio del motore. All’estrem<strong>it</strong>à destra del manubrio vi è solo<br />
il tasto di comando del motorino elettrico di avviamento, mentre<br />
i comandi all’estrem<strong>it</strong>à sinistra del manubrio sono più piccoli e<br />
compatti. Tutti i pulsanti e connettori sono protetti contro l’infiltrazione<br />
d’acqua. Ulteriori equipaggiamenti nuovi sono le imbott<strong>it</strong>ure<br />
del manubrio per una protezione più efficiente del pilota in<br />
caso d’urto e le manopole nere incollate al manubrio, sicure contro<br />
una rotazione indesiderata. Dei nuovi specchietti retrovisori<br />
offrono una vista migliore indietro. In più, tutti i modelli nuovi sono<br />
dotati di adesivi sulla coda più resistenti e di una grafica nuova sui<br />
fianchetti realizzati nella tecnica In-Mould. Nei due modelli nuovi è<br />
stato soppresso il blocchetto di avviamento ed è stato rinforzato<br />
il radiatore che è più robusto ed adatto alla guida sullo sterrato a<br />
condizioni estreme. Un condensatore permette l’esercizio del motore<br />
anche quando la batteria è difettosa.<br />
Husqvarna tC 250 r<br />
Presentando la TC 250 R model-year 2013 Husqvarna <strong>Moto</strong>rcycles<br />
offre una moto compet<strong>it</strong>iva anche per il motocross nella classe<br />
MX2. Sulla base del lavoro di sviluppo degli ingegneri di Husqvarna<br />
<strong>Moto</strong>rcycles e delle esperienze raccolte nel Campionato mondiale<br />
MX2, anche nella produzione di serie sono state introdotte numerose<br />
ottimizzazioni tecniche che rendono la TC 250 R ancora<br />
più efficiente.Analogamente ai modelli enduro e cross-country, il<br />
progresso nello sviluppo del motore si esprime attraverso la “R”<br />
nella denominazione del tipo. Il motore a quattro tempi è stato ottimizzato<br />
a livello di guidabil<strong>it</strong>à e resistenza già nel 2012. Grazie a<br />
due alberi a camme in testa e comando valvole resistente ai regimi<br />
elevati, con leve oscillanti e quattro valvole in leggerissimo t<strong>it</strong>anio,<br />
il propulsore offre le premesse ottimali per raggiungere un’elevata<br />
potenza di picco e un andamento di coppia ottimale. Oltre a questi<br />
componenti costruttivi, l’aumento della potenza è stato realizzato<br />
ricorrendo a un sistema elettronico d’iniezione di carburante della<br />
Keihin con un diametro delle farfalle di 42 millimetri, combinato<br />
26 Giugno<br />
2012<br />
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Anno<br />
02<br />
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Numero<br />
67<br />
» <strong>Prove</strong> News<br />
con un generatore della Kokusan<br />
che provvede a una preparazione<br />
della miscela ed a processi<br />
di combustione ottimali,<br />
cosi da assicurare la massima<br />
resa di potenza. Per garantire<br />
la migliore performance del<br />
motore, l’impianto di scarico è<br />
dotato di un collettore ridisegnato.<br />
Questo netto aumento<br />
della performance del motore<br />
si riflette anche nella “R” che è<br />
stata aggiunta al nome del modello.<br />
La nuova TC 250 R si affida<br />
a un telaio in acciaio nero,<br />
trattato con vernice in polvere,<br />
composto da tubi di sezioni differenti.<br />
Per garantire la massima<br />
resistenza torsionale, nella<br />
zona del canotto sterzo il telaio<br />
è stato rinforzato con piastre in<br />
cromo-molibdeno-25CrMO4acciaio.<br />
Il comp<strong>it</strong>o di molla/<br />
ammortizzatore è esegu<strong>it</strong>o<br />
dalla forcella teleidraulica a<br />
steli rovesciati della Kayaba<br />
con fodero dal diametro di 48<br />
millimetri e ammortizzazione<br />
a cartuccia chiusa. Il sistema<br />
si distingue per offrire una risposta<br />
particolarmente sensibile<br />
e la possibil<strong>it</strong>à di regolare<br />
il precarico molla nella fase di<br />
compressione ed espansione.<br />
La sospensione posteriore<br />
Kayaba con deviazione a leva<br />
provvede all’ammortizzazione<br />
posteriore della TC 250 R.<br />
Anche questo ammortizzatore<br />
permette di aggiustare la fase<br />
di compressione ed espansione<br />
in diversi campi di veloc<strong>it</strong>à,<br />
così da trovare la taratura e<br />
trazione ottimale su fondi sia a<br />
41
onde corte che lunghe. Anche<br />
qui r<strong>it</strong>roviamo i due mapping<br />
del motore (accessorio originale)<br />
selezionabili dal manubrio.<br />
Husqvarna tXC 250 r e tXC<br />
310 r<br />
Per il mercato nordamericano<br />
Husqvarna <strong>Moto</strong>rcycles offre i<br />
modelli TXC 250 R e TXC 310<br />
R adatti alla guida nelle gare<br />
cross-country. A differenza<br />
dei modelli da competizione<br />
enduro, queste moto non<br />
sono omologate per la circolazione<br />
su strade pubbliche e<br />
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rinunciano così alle un<strong>it</strong>à d’illuminazione e alla strumentazione,<br />
permettendo di realizzare un risparmio di peso di circa 4 chilogrammi<br />
rispetto ai modelli enduro da competizione. Per la stagione<br />
2013 Husqvarna <strong>Moto</strong>rcycles ha sottoposto anche le due<br />
enduro cross-country ad un’ampia rivis<strong>it</strong>azione, soprattutto il motore<br />
monocilindrico a quattro tempi raffreddato ad acqua. Analogamente<br />
alle due nuove enduro da competizione, anche nella TXC<br />
250 R e TXC 310 R il design della testata cilindri è stato ottimizzato,<br />
così da realizzare una maggiore coppia e potenza. La risposta<br />
del gas e la guidabil<strong>it</strong>à sono state ulteriormente migliorate, ricorrendo<br />
anche qui a un sistema d’iniezione elettronica di carburante<br />
della Keihin. Il potente monocilindrico a quattro tempi dal peso di<br />
22 chilogrammi, dotato di un cambio a sei rapporti, si posiziona<br />
nuovamente come uno dei propulsori più leggeri del segmento di<br />
appartenenza. Le curve di coppia e di potenza dimostrano l’evoluzione<br />
delle due nuove enduro da competizione nel campo della<br />
performance del motore. Rispetto ai modelli precedenti, la coppia<br />
e la potenza sia della TXC 250 R che della TXC 310 R sono state<br />
incrementate notevolmente in tutto l’arco di regime importante<br />
per la guida. Anche qui l’aumento sensibile delle prestazioni si riflette<br />
anche nella lettera “R” che completa il nome del modello.<br />
Oltre alla nuova testata cilindri e al nuovo sistema d’iniezione di<br />
carburante, le ottimizzazioni sono il risultato di un nuovo andamento<br />
del collettore di scarico. Anche nella nuova TXC 250 R e<br />
nella nuova TXC 310 R il nucleo è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da un telaio in acciaio<br />
ad elevata resistenza ant<strong>it</strong>orsionale, composto da tubi circolari,<br />
ovali e rettangolari. Per ottimizzare nuovamente la rigid<strong>it</strong>à strutturale,<br />
la zona del cannotto sterzo è stata rinforzata con delle piastre<br />
di 25CrMo4 cromo-molibdeno-acciaio. La forcella teleidraulica a<br />
steli rovesciati della Kayaba dal diametro del fodero di 48 millimetri,<br />
a differenza della TE 250 R/ TE 310 R (cartuccia aperta), ha un<br />
sistema di ammortizzazione a cartuccia chiusa come la TC 250.<br />
Dietro troviamo un ammortizzatore centrale Kayaba con deviazione<br />
a leva. Per assicurare una taratura ottimale su ogni terreno,<br />
oltre alla regolazione del precarico molla, l’un<strong>it</strong>à ammortizzante<br />
permette anche di regolare la fase di compressione ed espansione<br />
in campi di veloc<strong>it</strong>à differenti. Rispetto ai modelli da competizione<br />
enduro TE 250 R e TE 310 R, la TXC 250 R e la TXC 310 R offrono<br />
una taratura molle/ammortizzatori speciale per le gare di crosscountry.<br />
Per assicurare il grip e la trazione ottimali, i due modelli<br />
vengono equipaggiati ex fabbrica con pneumatici di competizione<br />
dalla misura 80/100-21“ davanti e 110/100-18“ dietro. Per tenere<br />
conto delle condizioni particolari durante le corse sono disponibili<br />
due mapping del motore (accessorio originale) che offrono un’erogazione<br />
di potenza particolarmente morbida oppure veloce ed<br />
aggressiva. Il pilota può selezionare il mapping attraverso un pulsante<br />
(accessorio originale) all’estrem<strong>it</strong>à del manubrio sinistro.<br />
Per rendere i due modelli ancora più compet<strong>it</strong>ivi è stato introdotto<br />
un nuovo sistema d’iniezione di carburante ed è stato soppresso il<br />
dispos<strong>it</strong>ivo di hot-start.<br />
Il basamento del motore è dotato di un nuovo tappo magnetico<br />
di scarico dell’olio che lega l’usura metallica. Nel trapezio superiore,<br />
dunque nel campo visivo diretto del pilota, è stata inser<strong>it</strong>a<br />
una spia supplementare dell’iniezione di carburante. Inoltre, sono<br />
state ottimizzate le un<strong>it</strong>à di comando alle estrem<strong>it</strong>à del manubrio,<br />
così da renderle ancora più pratiche. Un nuovo equipaggiamento<br />
sono le imbott<strong>it</strong>ure del manubrio per una protezione più efficiente<br />
del pilota in caso di urto. Delle manopole nere incollate al manubrio<br />
proteggono contro una rotazione indesiderata. Ulteriori nov<strong>it</strong>à<br />
funzionali del nuovo model-year 2013 sono gli adesivi resistenti<br />
26 Giugno<br />
2012<br />
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Anno<br />
02<br />
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67<br />
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alla guida fuoristrada estrema.<br />
Un radiatore rinforzato e così<br />
più robusto tiene conto dell’utilizzo<br />
cross-country.<br />
gli altri modelli 2013<br />
Numerose modifiche che contraddistinguono<br />
le enduro da<br />
competizione Husqvarna TE<br />
250 R/ TE 310 R, le enduro<br />
cross-country TXC 250 R/<br />
TXC 310 R e le moto da competizione<br />
motocross TC 250<br />
R vengono introdotte anche<br />
negli altri modelli fuoristrada.<br />
Per esempio, tutti i modelli saranno<br />
disponibili nelle nuove<br />
composizioni cromatiche del<br />
model-year 2013, una qual<strong>it</strong>à<br />
ottimizzata degli adesivi terrà<br />
conto in modo più adeguato<br />
delle sollec<strong>it</strong>azioni estreme nella<br />
guida offroad.<br />
Oltre alle nuove manopole<br />
nere, incollate in modo fisso al<br />
manubrio, così da non potere<br />
scivolare, tutti i modelli sono<br />
equipaggiati di un’imbott<strong>it</strong>ura<br />
del manubrio per proteggere<br />
in modo efficiente il pilota nella<br />
zona del torace e della testa<br />
in caso d’urto. Per il mercato<br />
nordamericano la TE 449 e la<br />
TE 511 sono state dotate di un<br />
nuovo sistema di filtri a carbone<br />
attivo, prescr<strong>it</strong>to per l’omologazione,<br />
che è stato spostato<br />
adesso al lato sinistro del<br />
motore ed è protetto contro<br />
le conseguenze di una caduta.<br />
In Nordamerica, la TE 449 e la<br />
TE 511 verranno consegnate di<br />
serie con pneumatici da competizione.<br />
43
Non è un caso che sia<br />
stata scelta la sede del<br />
Reparto Corse di Aprilia<br />
per la presentazione alla<br />
stampa del nuovo SRV 850<br />
ABS/ATC: il maxi scooter <strong>it</strong>aliano<br />
infatti rappresenta quanto<br />
di meglio si possa trovare<br />
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PROVE NEWS MOTOGP MOTOCROSS SPORT<br />
APRILIA sRV 850<br />
ORA EquIPAggIATO cOn ABs E ATc<br />
Al Reparto Corse di Aprilia a Noale è stato presentato il nuovo<br />
maxi scooter SRV 850 ABS/ATC, equipaggiato ora con sistemi<br />
elettronici di controllo derivati dal mondo delle corse. A breve su<br />
<strong>Moto</strong>.<strong>it</strong> potrete leggere la prova completa<br />
attualmente sul mercato per alta tecnologia e sportiv<strong>it</strong>à. Se SRV<br />
850 è stato capace di ridefinire i confini della categoria, SRV 850<br />
ABS/ATC va oltre, grazie all’introduzione dei più raffinati sistemi<br />
elettronici di controllo nella guida al servizio della sicurezza.<br />
abs e atC<br />
Nascono dall’esperienza maturata nelle competizioni, dove Aprilia<br />
in pochi anni ha conquistato 49 t<strong>it</strong>oli, tra cui l’alloro del mondiale<br />
Superbike nel 2010 con la magnifica RSV4 guidata dal fuoriclasse<br />
Max Biaggi, attualmente in testa al WSBK 2012. Il pacchetto elettronico<br />
di SRV 850 discende dall’evolutissima elettronica APRC<br />
che equipaggia RSV4, la punta di diamante nella produzione mondiale<br />
delle supersportive, capace quest’anno di vincere tutte le più<br />
importanti comparative tra le sportive di 1.000 cc del segmento<br />
organizzate dalle più autorevoli riviste europee. Il sistema ABS<br />
scongiura il bloccaggio delle ruote nelle frenate intense o in condizioni<br />
di asfalto bagnato; l’ATC garantisce la massima aderenza del<br />
pneumatico posteriore, anche nelle accelerazioni più decise permesse<br />
dall’esuberante potenza di cui dispone il bicilindrico a V di<br />
90° installato sull’SRV 850. Il sistema di controllo della trazione, è<br />
escludibile e regolabile su due livelli, standard e Sport. Quest’ultima<br />
logica di funzionamento prevede un intervento meno invasivo,<br />
offrendo un’esperienza di guida sportiva pura. Tanta sofisticazione<br />
elettronica esalta il carattere sportivo di Aprilia SRV 850 ABS/<br />
ATC e permette di sfruttare al massimo, e in tutta sicurezza, le<br />
grandi prestazioni del bicilindrico a V di 90° - l’unico installato su<br />
un maxi scooter - capace di erogare una potenza massima di 55,9<br />
kW (76,0 CV) a 7.750 giri/min e una coppia massima di 76,4 Nm<br />
(7,8 kgm) a 6.000 giri/min, dati che collocano SRV 850 ABS/ATC<br />
al vertice della categoria. Un motore a iniezione elettronica dalle<br />
caratteristiche uniche tra cui spicca l’albero motore e il gruppo<br />
trasmissione progettati con un moto di rotazione opposto a<br />
26 Giugno<br />
2012<br />
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Anno<br />
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67<br />
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quello delle ruote, per ottenere<br />
una riduzione delle inerzie rotanti<br />
e dell’effetto giroscopico,<br />
a vantaggio della maneggevolezza.<br />
Ciclistica<br />
La ciclistica è stata progettata<br />
per rendere SRV 850 ABS/<br />
ATC stabile e sicuro in ogni<br />
condizione, grazie al telaio a<br />
doppia culla in tubi d’acciaio<br />
associato a un forcellone in alluminio<br />
pressofuso. Gli elevati<br />
coefficienti di rigidezza si traducono<br />
in un comportamento<br />
su strada di stampo motociclistico,<br />
soprattutto in curva,<br />
dove è possibile raggiungere<br />
angoli di piega di 45° in tutta sicurezza.<br />
Generose le dimensioni<br />
dei pneumatici (120/70-16<br />
anteriore e 160/60-15 posteriore)<br />
e surdimensionato l’impianto<br />
frenante, con due dischi<br />
da 300 mm e pinze a doppio<br />
pistoncino Brembo Serie Oro<br />
all’avantreno e un singolo disco<br />
da 280 mm al retrotreno. Nessun<br />
dettaglio di SRV 850 ABS/<br />
ATC è stato trascurato: dal design,<br />
che richiama le superbike<br />
di Aprilia, per via di linee decise<br />
e del triplice gruppo ottico anteriore,<br />
alla ricercata strumentazione<br />
completa di computer<br />
di bordo, senza tralasciare la<br />
pratic<strong>it</strong>à del vano sottosella<br />
dall’apertura elettrica, in grado<br />
di osp<strong>it</strong>are un casco integrale.<br />
Ricca la gamma di accessori<br />
dedicati. Aprilia SVR 850 ABS/<br />
ATC è già disponibile sul mercato<br />
a 10.290 euro.<br />
45
Ducati<br />
Hypermotard 848<br />
Estate, tempo di nov<strong>it</strong>à<br />
per Ducati - da primavera ad<br />
autunno, storicamente, le nov<strong>it</strong>à<br />
della casa di Borgo Panigale<br />
circolano per strada, camuffate<br />
a piacere, e non è affatto infrequente<br />
che vengano “catturate”<br />
da qualche appassionato<br />
attento e prontissimo con la<br />
macchina fotografica. Stavolta<br />
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PROVE NEWS MOTOGP MOTOCROSS SPORT<br />
DucATI hyPERMOTARD 848<br />
Estate, tempo di nov<strong>it</strong>à per Ducati - da primavera ad autunno,<br />
storicamente, le nov<strong>it</strong>à della casa di Borgo Panigale circolano<br />
per strada, camuffate a piacere, e non è affatto infrequente che<br />
vengano “catturate” da qualche appassionato<br />
tocca alla nuova motardona con propulsore a quattro valvole già<br />
sorpresa da altri scatti “rubati”. Il camuffamento rende difficile, se<br />
non impossibile, immaginare in quale delle famiglie il prototipo andrà<br />
a collocarsi (il frontale è evidentemente quello della Hypermotard,<br />
il posteriore è più vicino alla Multistrada 1200), pur lasciando<br />
intuire - o vedere - più di un dettaglio significativo. Partiamo dal<br />
telaio, che non sembra proprio il tradizionale traliccio. La sospensione<br />
posteriore ricorda molto di più lo schema della Panigale, sia<br />
pure con un monoammortizzatore più inclinato, con ogni probabil<strong>it</strong>à<br />
a causa della maggior corsa utile della sospensione stessa. Lo<br />
scarico, a passaggio basso come su tutte le più recenti proposte<br />
Ducati, gira sul lato destro e appare ben più defin<strong>it</strong>ivo del prototipo<br />
colto in manovra all’interno della fabbrica. Escludendo costose soluzioni<br />
monoscocca in stile Panigale (che si coniugherebbero con<br />
difficoltà con la fascia di prezzo di una proposta del genere, anche<br />
se si attende la sorellina minore con cilindrata attorno agli 850 cc,<br />
probabilmente non ripresa dalla sigla identificativa del modello),<br />
l’impressione è che possa trattarsi di una soluzione mista tubi/<br />
piastre in alluminio come quella impiegata dalle più recenti versioni<br />
di Monster. Di che si tratta? Il dibatt<strong>it</strong>o è aperto. Inserire una<br />
proposta del genere all’interno della famiglia Hypermotard cannibalizzerebbe<br />
le vend<strong>it</strong>e della 1100, a meno che non si tratti del<br />
primo di una serie di modelli che svecchi completamente quella<br />
gamma, lasciando a questo punto il propulsore due valvole sulla<br />
solo Monster. Qualcuno ha pensato a una nuova Multistrada, ma<br />
i dati di vend<strong>it</strong>a del segmento non sembrano premiare proposte<br />
di cilindrata media, incapaci di garantire risparmi significativi a<br />
fronte di allestimenti comunque più poveri e un minor prestigio.<br />
26 Giugno<br />
2012<br />
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67<br />
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I tempi per la presentazione e la<br />
successiva messa in commercio<br />
di questo nuovo modello<br />
potrebbero non essere così vicini.<br />
Questo anche a causa dei<br />
tragici avvenimenti occorsi nella<br />
“motor valley” <strong>it</strong>aliana che,<br />
se non a Ducati direttamente,<br />
ma alla rete terr<strong>it</strong>oriale e ai<br />
forn<strong>it</strong>ori, hanno causato danni<br />
ingenti. Problemi questi che riguardano<br />
anche altri costruttori<br />
della zona e che potrebbero<br />
comprensibilmente rallentare<br />
parte dei programmi di queste<br />
aziende.<br />
47
Suzuki gladius<br />
scrambler gpdesign<br />
Chi l’ha detto che per<br />
creare una Scrambler è necessario<br />
partire da un modello con<br />
almeno vent’anni sulle spalle,<br />
che assieme all’innegabile fascino<br />
si porta dietro tutte le<br />
idiosincrasie e le scomod<strong>it</strong>à del<br />
periodo? GP Design no di sicuro:<br />
la proposta che vedete, nata<br />
nell’atelier torinese, è nata sulla<br />
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suzukI gLADIus scRAMBLER<br />
gPDEsIgn<br />
Base Suzuki Gladius per una scrambler versatile per l’uso di tutti<br />
i giorni. Stile retrò e pratic<strong>it</strong>à moderna per la nuda giapponese<br />
rivista dai designer torinesi<br />
base di una Suzuki Gladius, trasformandone l’estetica secondo i<br />
canoni del genere pur mantenendo versatil<strong>it</strong>à e affidabil<strong>it</strong>à della<br />
naked di Hamamatsu. Via tutti gli elementi plastici, eliminati o<br />
sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i dove necessario da componenti metalliche abbondantemente<br />
cromate come vuole lo stile Scrambler, senza ricercare<br />
incoerenti perfezioni estetiche e visive ma “accontentandosi”,<br />
passateci il termine, di una linea pul<strong>it</strong>a e minimalista per raccordare<br />
tutti i componenti della moto e mantenere l’effetto artigianale<br />
imprescindibile sia per il genere che per il modus operandi di GP<br />
Design.<br />
Partendo dalla Gladius originale, il progetto vede l’arrivo di un parafango<br />
posteriore in lamiera, di un roll-bar sulla sella (vintage, con<br />
profilo rosso) in metallo verniciata<br />
nera a polvere con raccordo<br />
sui portanumeri alterali.<br />
I cerchi Kineo sono ovviamente<br />
a raggi; il faro anteriore è imprezios<strong>it</strong>o<br />
da una griglia che fa<br />
tanto off-road anni 70, mentre<br />
manubrio e componenti relative<br />
(specchi, lampeggiatori,<br />
manopole) provengono dal<br />
catalogo Rizoma. Il comparto<br />
sospensioni è Matris, dove al<br />
mono posteriore fa da contraltare<br />
una forcella “tonificata” da<br />
k<strong>it</strong> idraulica/molle e valorizzata<br />
da copristeli in Ergal (realizzato<br />
in casa da GPdesign) e soffietti<br />
per gli steli forcella. Immancabile,<br />
ovviamente, lo scarico artigianale<br />
coerentemente bendato<br />
in zona collettori come si<br />
conviene ad una Scrambler.<br />
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2012<br />
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49
Gli scooter bmW<br />
C600sport e C650gt<br />
dal 5 luglio nei<br />
concessionari <strong>it</strong>aliani<br />
La Casa tedesca è pronta per<br />
la commercializzazione dei<br />
suoi maxi scooter. La data è<br />
il 5 luglio, una serata speciale<br />
per il lancio dei nuovi BMW<br />
C600Sport e BMW C650GT<br />
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gLI scOOTER BMW<br />
c600sPORT E c650gT<br />
dal 5 luglio nei concessionari <strong>it</strong>aliani<br />
La Casa tedesca è pronta per la commercializzazione dei suoi<br />
maxi scooter. La data è il 5 luglio, una serata speciale per il lancio<br />
dei nuovi BMW C600Sport e BMW C650GT presso tutti i dealer di<br />
BMW <strong>Moto</strong>rrad Italia<br />
presso tutti i dealer di BMW <strong>Moto</strong>rrad Italia. Per l’occasione le<br />
concessionarie BMW <strong>Moto</strong>rrad rimarranno aperte fino alle 22.<br />
I due maxi scooter sono prodotti nello stabilimento di Berlino e<br />
sono equipaggiati - di serie - con il BMW <strong>Moto</strong>rrad ABS.<br />
La posizione in sella del C 600 Sport è il risultato di uno studio<br />
ergonomico sulla triangolazione pedane, sella e manubrio finalizzato<br />
a favorire la guida sportiva, con maggiore carico sull’avantreno.<br />
Il C650GT invece risponde alle aspettative funzionali e alle doti<br />
turistiche di chi vuole un veicolo adatto anche alle percorrenze<br />
medio lunghe.<br />
motore bicilindrico parallelo con CVt<br />
Il nuovo motore bicilindrico parallelo di 647 cc è stato completamente<br />
sviluppato da BMW <strong>Moto</strong>rrad, vanta una potenza di 44 kW<br />
(60cv) a 7.500 giri e una coppia massima di 66Nm a 6.000 giri. Il<br />
motore rispetta già la futura normativa EURO 4. La trasmissione è<br />
a variazione continua (CVT).<br />
Listino<br />
BMW C 600 Sport: EUR 11,100.- C.i.M.<br />
BMW C 650 GT: EUR 11,450.- C.i.M. Il prezzo dello scooter è comprensivo<br />
di messa in strada e del 1° tagliando. Entrambi gli scooter<br />
sono equipaggiati di serie con il sistema ABS.<br />
Commercializzazione negli altri paesi<br />
Il lancio in Spagna e Francia sarà il 14 luglio, una settimana più<br />
tardi, il 21 luglio, inizierà la commercializzazione in Germania. Dal<br />
28 luglio nel resto d’Europa, nei mercati overseas il lancio sarà<br />
nell’autunno 2012.<br />
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confindustria/ AncMA<br />
guardare al futuro<br />
di Ippol<strong>it</strong>o Fassati | Reagire alle difficoltà del mercato è possibile, con<br />
idee chiare ed iniziative coerenti. Le iniziative di Confindustria/ANCMA,<br />
le proposte legislative e il Forum Mondiale WMF<br />
Sarebbe facile farsi prendere<br />
dallo sconforto<br />
guardando i dati delle<br />
vend<strong>it</strong>e di quest’ultimo periodo,<br />
ancora una volta in significativo<br />
calo rispetto al corrispondente<br />
2011 di un 26,9%.<br />
Ancora più facile disperarsi nel<br />
52<br />
veder calare anche il mercato dell’usato, che finora aveva lavorato<br />
in controtendenza facendo registrare un segno pos<strong>it</strong>ivo fino all’anno<br />
scorso, e un calo generalizzato anche nel settore caschi. Ma<br />
piangersi addosso non è fra i comp<strong>it</strong>i ist<strong>it</strong>uzionali di Confindustria/<br />
ANCMA, che ha aperto la sua Assemblea Generale con un bellicoso<br />
intervento di Corrado Capelli, presidente dell’associazione, che<br />
ha annunciato azioni di lobbying presso le ist<strong>it</strong>uzioni, un impegno<br />
nella riforma del codice della strada e nell’affrontare le cr<strong>it</strong>ic<strong>it</strong>à del<br />
settore, ma anche con ined<strong>it</strong>e iniziative a livello internazionale.<br />
Lo scenario internazionale<br />
Iniziamo proprio da queste, perché piaccia o meno, le normative<br />
nazionali – e i conseguenti investimenti necessari da parte delle<br />
case – dipendono sempre più dalle decisioni prese a Strasburgo,<br />
in sede di Comun<strong>it</strong>à Europea. A t<strong>it</strong>olo indicativo, fra il 2014<br />
e il 2020 è prevista una graduale introduzione di normative che<br />
modificano profondamente la regolamentazione europea relativa<br />
all’omologazione dei veicoli a motore, con implicazioni relative a<br />
sicurezza dei veicoli e impatto ambientale che dovrebbero costare<br />
alle Case cifre stimate in diversi miliardi di euro. Investimenti, ovviamente,<br />
sostenibili solo in cambio di un r<strong>it</strong>orno economico che,<br />
nello scenario attuale, è sempre più difficile da ipotizzare. Inev<strong>it</strong>abile<br />
che le Case debbano unirsi, ancora più di quanto non abbiano<br />
fatto finora attraverso l’ACEM (organo professionale europeo che<br />
rappresenta gli interessi e le capac<strong>it</strong>à di 12 costruttori per un totale<br />
di oltre 30 marchi, 15 associazioni nazionali e 150.000 posti di<br />
lavoro, per un fatturato totale, indotto incluso, di circa 34 miliardi<br />
di Euro, tanto per darvi qualche dato), per proteggere i propri interessi<br />
e il mercato, ev<strong>it</strong>ando di riversare sul cliente finale tutti i costi<br />
derivanti da tempistiche troppo stringenti per le variazioni dei processi<br />
omologativi, o in generale sull’equipaggiamento standard di<br />
motocicli e ciclomotori – ricordiamo come l’ondata di provvedimenti<br />
prevista per il 2017, per dirne una, comprenda l’adozione<br />
obbligatoria dell’impianto ABS per tutti i mezzi dai 125cc in su. E<br />
come gli standard relativi alle emissioni prevedano una roadmap<br />
che obbliga al rispetto delle normative Euro-4 nel 2014, Euro-5 nel<br />
2017, Euro-6 (i cui livelli massimi di monossido di carbonio, idrocarburi<br />
e monossido d’azoto non sono addir<strong>it</strong>tura ancora stati stabil<strong>it</strong>i)<br />
nel 2020.<br />
World motorcycle Forum: ad eICma dal 2014<br />
Ecco perché EICMA, a partire dal 2014 - in occasione del centesimo<br />
compleanno dell’esposizione - sarà il teatro del primo WMF,<br />
ovvero World <strong>Moto</strong>rcycle Forum. Un ined<strong>it</strong>o summ<strong>it</strong> mondiale<br />
che vuole diventare occasione per riunire tutti i costruttori sotto<br />
26 Giugno<br />
2012<br />
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02<br />
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67<br />
» <strong>Prove</strong> News<br />
un unico tetto ed intavolare<br />
discussioni interne e con le<br />
controparti ist<strong>it</strong>uzionali (tanto<br />
<strong>it</strong>aliane che internazionali) per<br />
migliorare lo scambio di informazioni,<br />
di proposte e di ipotesi<br />
tra mercati che stanno soffrendo<br />
di più ed altri che crescono<br />
velocemente.<br />
sbK-eICma<br />
EICMA ha stretto contatti ancora<br />
maggiori con il Mondiale<br />
Superbike: dopo l’iniziativa<br />
2011 del Paddock Show, la nuova<br />
idea anticipata dal Direttore<br />
Generale Pier Francesco Caliari<br />
è lo sviluppo di SBK-EICMA<br />
Live, una sorta di fiera lunga<br />
da marzo a novembre, all’interno<br />
del Superbike Village.<br />
Con lo scopo di portare ad una<br />
maggior attiv<strong>it</strong>à promozionale<br />
e commerciale delle aziende<br />
verso gli appassionati durante<br />
tutte le tappe del Mondiale delle<br />
derivate di serie.<br />
ma c’è anche casa nostra…<br />
«In questo momento storico<br />
di incertezza economica e lat<strong>it</strong>anza<br />
di soluzioni immediate,<br />
vogliamo porre le basi per una<br />
corretta riflessione e fare sistema<br />
con forza. Abbiamo azioni e<br />
interventi mirati e progetti attualmente<br />
in essere, che sono<br />
53
veri e propri pilastri per un dialogo<br />
costante con le ist<strong>it</strong>uzioni<br />
e iniziative in embrione che<br />
hanno lo scopo di rilanciare il<br />
mercato» sono le parole con<br />
cui Capelli ha introdotto la strategia<br />
che si intende applicare,<br />
facendo seguire attraverso<br />
Claudio De V<strong>it</strong>i, Direttore del<br />
Settore <strong>Moto</strong> di Confindustria<br />
ANCMA, una panoramica delle<br />
azioni con cui si intende affrontare<br />
di petto, ma in maniera<br />
ragionata, le difficoltà che il<br />
mercato vive attualmente. Fondamentale,<br />
in questo campo, la<br />
comunicazione. E’ necessario<br />
far pervenire al pubblico e alle<br />
ist<strong>it</strong>uzioni come le due ruote<br />
siano fondamentali nella lotta<br />
contro congestionamenti del<br />
traffico e problemi di posteggio,<br />
come ha dimostrato l’esperienza<br />
Area C a Milano (a propos<strong>it</strong>o<br />
della quale ci piace ricordare<br />
come sia stato proprio <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong>,<br />
insieme ad Ancma, a segnalare<br />
l’incoerenza che inizialmente<br />
vietava l’accesso alle due ruote<br />
Euro 0). Ed è importante anche<br />
far passare il messaggio verso<br />
le famiglie – attualmente poco<br />
propense allo svecchiamento<br />
dei propri mezzi a motore – di<br />
come un buon 50% del parco a<br />
due ruote circolante sia obsoleto,<br />
e dunque soggetto a pesanti<br />
compromessi in termini di sicurezza.<br />
Passando alle proposte<br />
attive, grazie all’intervento di<br />
Confindustria/ANCMA sono<br />
stati inser<strong>it</strong>i i mezzi a due ruote<br />
con emissioni fino a 95g/km<br />
di CO2 nel provvedimento di<br />
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agevolazione attualmente in discussione, del costo di soli 70 milioni<br />
di euro a fronte di un bacino potenzialmente molto più elevato:<br />
parliamo di quel 50% sopra c<strong>it</strong>ato, che pesa per 4,5 milioni di veicoli<br />
(!). E si tratta soltanto del primo passo, perché sempre in nome<br />
delle considerazione di cui sopra relativa alla sicurezza, ANCMA<br />
si sta battendo per estendere tali facil<strong>it</strong>azioni (finanziamenti, per<br />
parlare più chiaro) anche ai veicoli dotati di sistemi di frenatura<br />
avanzata (leggasi ABS nonché ad azione combinata) e controllo di<br />
trazione. Ed è attualmente in fase di valutazione un’altra proposta<br />
fortemente voluta da ANCMA: l’ist<strong>it</strong>uzione di un fondo dedicato<br />
alle generazioni più giovani, che dia modo ai rivend<strong>it</strong>ori di praticare<br />
condizioni di acquisto particolarmente favorevoli anche verso chi<br />
è caratterizzato da una s<strong>it</strong>uazione di lavoro atipica.<br />
La riforma del Codice e le prospettive future: attenzione per le<br />
due ruote<br />
ANCMA è anche attualmente impegnata nel processo di riforma<br />
del Codice della Strada, attualmente al vaglio della Commissione<br />
Trasporti della Camera dei Deputati. In particolare, attraverso una<br />
mozione parlamentare promossa dall’ex Ministro degli Esteri, On.<br />
Frattini, si sta cercando di definire i motociclisti come utenti deboli<br />
della strada alla stregua dei pedoni (in quanto parimenti esposti<br />
in caso di collisioni con veicoli a quattro ruote), alla definizione di<br />
standard per le infrastrutture stradali e per la segnaletica adeguata<br />
per gli utenti delle due ruote, e soprattutto di rendere universale<br />
la possibil<strong>it</strong>à, da parte di ciclomotori e motocicli, delle corsie preferenziali<br />
riservate ai mezzi pubblici.<br />
E non finisce qui: a dimostrazione che chi di dovere ha fatto bene i<br />
suoi comp<strong>it</strong>i a casa, ANCMA ha affrontato uno dei problemi da cui<br />
deriva la barriera forse più alta rispetto alla decisione d’acquisto: il<br />
prezzo delle polizze assicurative, derivante da costi di risarcimento<br />
in continuo aumento ma soprattutto dal fenomeno delle truffe,<br />
particolarmente diffuso nel nostro paese più che nelle altre realtà<br />
europee.<br />
Una soluzione identificata da ANCMA potrebbero essere le tecnologie<br />
legate ai ricev<strong>it</strong>ori GPS ed Emergency Call, già inser<strong>it</strong>a come<br />
obbligatoria per le auto a partire dal 2015, che renderebbe difficilissimo<br />
inscenare truffe e falsi sinistri. Il problema, al momento,<br />
sta nel costo (stimato al di sotto del centinaio di Euro) che non<br />
è realistico auspicare assorb<strong>it</strong>o completamente dalle compagnie<br />
assicurative. Che ANCMA, comunque, ha inv<strong>it</strong>ato ad un confronto<br />
costruttivo che dia modo di identificare i problemi. E, cosa ancora<br />
più importante, le opportun<strong>it</strong>à…<br />
54 55<br />
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giovanni castiglioni<br />
“La nuova MV Agusta si chiamerà Rivale”<br />
di Alessandro Colombo | Abbiamo colto l’occasione della<br />
presentazione del 19° Revival MV Agusta per intervistare<br />
Giovanni Castiglioni, che ci ha rivelato in anteprima alcune<br />
nov<strong>it</strong>à del prossimo futuro, a partire dalla Rivale<br />
56<br />
Si è tenuta nella giornata di ieri 19 giugno 2012 presso Villa<br />
Recalcati, ove ha sede la Provincia di Varese, la conferenza<br />
stampa di presentazione del 19° Revival MV Agusta<br />
previsto per l’imminente fine settimana di sabato 23 e domenica<br />
24 Maggio a Cascina Costa. Tra i presenti all’evento vi era un<br />
osp<strong>it</strong>e d’eccezione, ovvero Giovanni Castiglioni, Presidente della<br />
Casa <strong>it</strong>aliana e Presidente Onorario del <strong>Moto</strong>club Internazionale.<br />
Abbiamo colto l’occasione per porgergli qualche domanda in mer<strong>it</strong>o<br />
al prossimo futuro di MV Agusta, a partire dal prossimo Salone<br />
Internazionale del Ciclo e del <strong>Moto</strong>ciclo (l’EICMA 2012), ove<br />
la Casa di Schiranna presenterà una nuova concept bike - che ci<br />
è stato confermato chiamarsi Rivale – al momento equipaggiata<br />
con un propulsore da 800 cc, cilindrata però ancora non defin<strong>it</strong>iva,<br />
ma in fase di valutazione.<br />
presidente, ci può anticipare qualcosa in mer<strong>it</strong>o alla rivale?<br />
sarà una motard?<br />
«Tipo. Non è proprio una motard, sarà una via di mezzo tra una<br />
Supermotard ed una moto da Enduro. E’ un concetto nuovo di<br />
moto.»<br />
Quanto è importante l’annuale revival per mV agusta?<br />
«E’ molto importante, anche per via della tradizione. Noi (come<br />
marchio MV Agusta, Ndr.) viviamo molto sul successo del passato,<br />
nonostante ormai il nostro cliente sia molto diverso, però<br />
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67<br />
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è molto bello vedere la parte<br />
storica legata a quella moderna<br />
nello stesso contesto. E poi, c’è<br />
un gap di 30 anni dovuto al momento<br />
in cui l’azienda è stata<br />
chiusa, quindi è notevole la differenza<br />
tra le MV del passato e<br />
quelle moderne. E’ molto bello<br />
da vedere, a me piace parecchio.»<br />
avete qualcosa in programma<br />
in mer<strong>it</strong>o alla possibil<strong>it</strong>à di<br />
correre?<br />
«Forse. Dipende, sta cambiando<br />
molto il panorama delle corse<br />
motociclistiche. Adesso la<br />
<strong>Moto</strong>GP ha raggiunto costi così<br />
inaccessibili da dover inventare<br />
una sottocategoria, la CRT,<br />
perché altrimenti non si riusciva<br />
ad avere neanche 10 moto<br />
sullo schieramento. La Superbike<br />
invece sta prendendo<br />
molto più piede. E’ più vicina al<br />
cliente finale, in quanto vi corrono<br />
moto derivate dalla serie,<br />
ed è forse, secondo me, anche<br />
più interessante da vedere.»<br />
non pensa che mediaset possa<br />
avvicinare anche mV agusta<br />
alla sbK, oltre ad alcuni<br />
sponsor?<br />
«Assolutamente. Perché la<br />
SBK costa molto meno della<br />
<strong>Moto</strong>GP. Tanto meno: una SBK<br />
importante costa 10 milioni,<br />
l’altra (la <strong>Moto</strong>GP, Ndr.) 30.<br />
Trovare sponsor per così tanti<br />
soldi senza un r<strong>it</strong>orno mediatico<br />
importante è molto più difficile.<br />
Invece entrando in gioco<br />
Mediaset la s<strong>it</strong>uazione cambia<br />
57
parecchio. Vedremo. Abbiamo<br />
avuto un po’ di proposte, ma al<br />
momento siamo molto concentrati<br />
sul prodotto.»<br />
Valutate la possibil<strong>it</strong>à di introdurre<br />
un pacchetto eas<br />
anche per la F4?<br />
«Questo fa parte di tutto un<br />
altro discorso (ride, Ndr.), lo<br />
vedrete al Salone (l’EICMA,<br />
Ndr.)»<br />
avete mai pensato di valutare<br />
una rete vend<strong>it</strong>a concentrata<br />
solo sul prodotto mV agusta<br />
come fanno ad esempio bmW<br />
o la apple?<br />
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«Fino all’anno scorso era impossibile farlo, perché un concessionario<br />
già fa fatica a sopravvivere per via del crollo del mercato<br />
mondiale. Sopravvivere con un solo marchio è molto più difficile,<br />
ma l’ingresso del tre cilindri nella nostra gamma amplierà le nostre<br />
prospettive di vend<strong>it</strong>a. Abbiamo già sei store monomarca in Brasile,<br />
tra l’altro bellissimi. E’ paradossale pensare che non ci siano in<br />
Italia ed in Brasile si (fa probabilmente riferimento alla s<strong>it</strong>uazione<br />
economica globale in termini di mercati di punta, Ndr.). Abbiamo<br />
inoltre uno Store a Seoul ed un altro a Hong Kong. Quindi in realtà<br />
di punti di vend<strong>it</strong>a monomarca ne abbiamo già.»<br />
Le reti monomarca sono però molto utili ai clienti per le operazioni<br />
di manutenzione…<br />
«Quella è molto importante, è vero. La grande forza della BMW è<br />
di avere una rete monomarca che riesce a seguire molto di più il<br />
cliente. A volte può essere che un nostro cliente abbia un problema<br />
e si trova in un concessionario che magari è anche all’altezza,<br />
ma non si sta comportando come dovrebbe e quindi questo si ripercuote<br />
sulla nostra immagine, il che non è giusto.»<br />
Con la F3 avete esplorato le potenzial<strong>it</strong>à dell’elettronica. Cosa<br />
dobbiamo aspettarci dalla prossima F4?<br />
«Esattamente quanto visto con la F3 ma meglio! E non manca<br />
molto.»<br />
dobbiamo aspettarci qualche rivoluzione o rimarrà fondamentalmente<br />
se stessa?<br />
«A livello stilistico rimarrà se stessa, anche perché il progetto è<br />
nuovo, è del 2010. Comunque noi cerchiamo di mantenere continu<strong>it</strong>à.<br />
Anche tra vent’anni l’F4 sarà molto simile. Ci ispiriamo alla<br />
filosofia Porsche. La moto si rinnoverà all’insegna della tradizione.<br />
Abbiamo fatto delle indagini per sondare i pareri degli appassionati.<br />
Ci era passato per la mente di spostare gli scarichi dal sottosella,<br />
che sono storici, ma questa idea non è stata accettata da<br />
nessuno. Alla gente piace il concetto di continu<strong>it</strong>à, che non fanno<br />
tante Case e per questo invecchiano prima.»<br />
26 Giugno<br />
2012<br />
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WDW 2012. Record di presenze: 65.000<br />
appassionati hanno festeggiato la Ducati<br />
Si è conclusa la settima edizione del WDW, il raduno internazionale<br />
della comun<strong>it</strong>à Ducati, caratterizzato da un’affluenza record.<br />
Un successo sotto ogni punto di vista, che ha coinvolto decine<br />
di migliaia di motociclisti<br />
WdW 2012. record di<br />
presenze: 65.000<br />
appassionati hanno<br />
festeggiato la ducati<br />
Si è conclusa la settima edizione<br />
del WDW, il raduno internazionale<br />
della comun<strong>it</strong>à Ducati,<br />
caratterizzato da un’affluenza<br />
record. Un successo sotto ogni<br />
punto di vista, che ha coinvolto<br />
ed emozionato le decine di<br />
60<br />
migliaia di motociclisti che si sono dati appuntamento al “Misano<br />
WorldCircu<strong>it</strong>”, da giovedì 21 a domenica 24 giugno, per celebrare,<br />
sul “Pianeta dei Campioni”, la fede, lapassione, l’amore per Ducati<br />
e per le “Rosse di BorgoPanigale”. Una passione che trascina e<br />
fa dare i numeri: sono state oltre65.000 le presenze stimate nei<br />
quattro giorni. I partecipanti sono arrivati da cinque continenti,<br />
provenendo da 52 nazioni del mondo. Volendo fare una statistica,<br />
il 70% delle presenze al WDW2012 è sicuramente <strong>it</strong>aliano, ma è il<br />
restante 30% a confermare il potere el’appeal del marchio Ducati.<br />
I “ducatisti” arrivano dagli USA, Europa, Australia, Russia, India,<br />
ma anche da Brasile, Cina, Malesia, o addir<strong>it</strong>tura Gabon, Islanda o<br />
Nepal. Tutti appassionati e un<strong>it</strong>i dal“rosso” comune denominatore<br />
di passione desmo che, in un evento come questo, trova la sua<br />
massima espressione.<br />
diavel drag race by tudor<br />
Quattro giorni intensi, con il culmine toccato nella giornata di sabato<br />
23 giugno, che ha visto la massima affluenza di ducatisti. A<br />
caratterizzare la giornata, oltre alle tantissime attiv<strong>it</strong>à previste dal<br />
programma dell’evento, la gara di accelerazione che ha chiuso la<br />
serata e che ha visto sfidarsi, in sella a delle potentissime Ducati<br />
DIAVEL Carbon, in pista i piloti Ducati (<strong>Moto</strong>GP e SBK) coinvolti<br />
nella“Diavel Drag Race by Tudor”.<br />
Naturalmente, come era facile aspettarsi, la sfida si è animata sin<br />
dall’usc<strong>it</strong>a dal box e gli otto piloti (Valentino Rossi, Nicky Hayden,<br />
Troy Bayliss, Carlos Checa, Niccolò Canepa, Kuba Smrz, Sylvain<br />
Guintoli e Lorenzo Zanetti) non si sono risparmiati e hanno voluto<br />
dare il massimo per divertire il pubblico che affollava il paddock e<br />
le tribune diMisano.<br />
Dopo una serie di batterie di qualificazione, Troy Bayliss ha vinto la<br />
sfida, staccando al photo-finish un ValentinoRossi che ha comunque<br />
mandato in delirio il pubblico presente ,segu<strong>it</strong>o a sua volta da<br />
Hayden e Checa.<br />
26 Giugno<br />
2012<br />
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ducati all stars<br />
Sub<strong>it</strong>o dopo la gara, davanti<br />
ad un pubblico stimato di oltre<br />
10.000 persone, tutti i piloti e<br />
il management (il Presidente<br />
Gabriele Del Torchio, accompagnato<br />
dal Direttore Generale<br />
Claudio Domenicali, insieme<br />
a Filippo Preziosi – Direttore<br />
Ducati Corse, Ernesto Marinelli<br />
- Responsabile Progetto SBK<br />
– Alessandro Cicognani– Responsabile<br />
progetto <strong>Moto</strong>GP<br />
e V<strong>it</strong>toriano Guareschi –Team<br />
Manager Ducati <strong>Moto</strong>GP)<br />
sono sal<strong>it</strong>i sul palco in Piazzale<br />
Roma a Riccione. Un saluto e<br />
un altro bagno di folla e poi la<br />
ribalta è stata lasciata ad altri<br />
famosi “ducatisti”, la“Ducati<br />
All Stars” band. Un vero e propriogruppo<br />
rock, formato da<br />
61
ockstar di fama internazionale,<br />
accomunate dalla passione<br />
Ducati. Nomi del calibro<br />
di Steve Jones (SexPistols)<br />
Duff Mckagan (Guns N’ Roses)<br />
FrankyPerez (Pusher Jones)<br />
Steve Stevens (Billy Idolband),<br />
Billy Morrison (The Cult) Isaac<br />
Carpenter(Loaded) che hanno<br />
animato Piazzale Roma con<br />
un concerto, unico, esclusivo,<br />
e assolutamente coinvolgente,<br />
che il WDW ha offerto a tutti gli<br />
appassionati presenti alla settima<br />
edizione di questo grande<br />
happening. Questo successo<br />
in Piazza a Riccione ha confermato<br />
la valid<strong>it</strong>à delle serate<br />
“fuori-circu<strong>it</strong>o” che, proprio<br />
con questa settima edizione,<br />
ha permesso di organizzare<br />
tre serate in tre differenti e significative<br />
local<strong>it</strong>à della Riviera.<br />
Giovedì sera a Cattolica si<br />
è tenuta la“rustida” e il beach<br />
62<br />
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party,con circa 4.000 persone presenti, quindi lo“Speed Show”,<br />
nell’ovale, appos<strong>it</strong>amente realizzato, a due passi dal lungomare di<br />
Misano Adriatico, dove circa 2.500 persone hanno fatto da cornice<br />
alle spettacolari esibizioni e derapate, per poi concludere, sabato<br />
sera, con la”Notte dei Campioni” in Piazzale Roma aRiccione,<br />
con oltre 10.000 presenze.<br />
In pista con ducati<br />
Veramente tante le attiv<strong>it</strong>à, gli eventi, le opportun<strong>it</strong>à che hanno<br />
coinvolto i partecipanti: dalla pista, ai corsi di guida DRE (compresa<br />
la Ducati Accademy con Troy Bayliss a fare da “professore”<br />
in sella alla 1199 Panigale) e di meccanica, (con vere e proprie<br />
“Ducati Univers<strong>it</strong>y”tenute da ingegneri, piloti e manager della<br />
casa di Borgo Panigale), moto storiche e la celebrazione dei 40<br />
anni dalla v<strong>it</strong>toria di Paul Smart alle 200 Miglia di Imola, evoluzioni<br />
acrobatichedi stuntmen, dragster, esibizioni in pista dei piloti Ducati<br />
(SBK e <strong>Moto</strong>GP) spettacolo di motocross freestyler, oltre alle<br />
potenti Audi e Lamborghini che hanno fatto mostra di se stesse<br />
nel paddock e auto da sogno quali le Audi R8 LMS e R8 V10, affidateall’esperienza<br />
e al talento di piloti professionisti Audi, hanno<br />
emozionato il pubblico con spettacolari giri in pista. Grande successo<br />
anche per il WDW 2012 Tour, Patrocinato dalla Segreteria<br />
di Stato per il Turismo e lo Sport della Repubblica di San Marino.<br />
Quattro <strong>it</strong>inerari motociclistici pensati appos<strong>it</strong>amente per scoprire<br />
le strade più belle della Romagna, che ogni giorno hanno visto<br />
centinaia di partecipanti , guidati da esperti apripista che partivano<br />
e rientravano in circu<strong>it</strong>o, offrendo una divertente e interessante<br />
alternativa alle attiv<strong>it</strong>à del paddock WDW2012.<br />
Questi i “numeri” del WdW<br />
· Oltre 65.000 le presenze in circu<strong>it</strong>o nell’arco delle quattro giornate<br />
· 11.520 i giri in pista effettuati in totale da auto e moto durante le<br />
quattro giornate<br />
· 66.000 foto scattate dai fotografi dello staff<br />
· 52 nazioni di provenienza degli oltre 65.000 partecipanti al<br />
WDW2012<br />
· 300 metri lineari di BBQ durante la “rustida” sulla spiaggia di-<br />
Cattolica<br />
· 61differenti attiv<strong>it</strong>à svoltesi in pista nelle quattro giornate<br />
· 32 ore di diretta sulla WDW TV<br />
· 8 pneumatici Pirelli messi completamente sulla tela per i burnout<br />
al termine della “Diavel Drag Race by Tudor”<br />
· + 1100 % di incremento sulle vis<strong>it</strong>e sulla pagina Facebook del<br />
WDW2012.<br />
· 40 tweet al minuto<br />
· 4 terabyt edi filmati prodotti durante l’evento<br />
· 15 concerti nel paddock + 2 all’esterno (Cattolica e Riccione)<br />
· 8 team Ducati + 16 piloti presenti al WDW2012<br />
Al successo del World Ducati Week 2012 hanno contribu<strong>it</strong>o<br />
26 Giugno<br />
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» <strong>Prove</strong> News<br />
prestigiosi Main partners come<br />
Effenbert, Pirelli e Tudor; Audi<br />
in qual<strong>it</strong>à di Official Car Partner<br />
e altrettanto rilevanti Official<br />
Partners, tra iquali Arai; Arrex<br />
Curva Rossa ; Bellenda; Cartorama;<br />
Cantine Ceci; Dainese;<br />
Ducati Caffè; Figth for me<br />
Ducati; Nilox; Shell Advance;<br />
Tim; Wurth. Mer<strong>it</strong>ano un grazie<br />
anche altri amici e supporterdell’evento,<br />
come Aci Global;<br />
Adecco; Artsofbrands Fiam e<br />
SDA.<br />
L’appuntamento è quindi fra<br />
due anni, dove il popolo ducatista<br />
sarà nuovamente chiamato<br />
a raccolta per la ottava edizione<br />
del WDW, pronto a superare<br />
altri record e destinato ad<br />
emozionare,divertire, unire<br />
motociclisti provenienti da ogni<br />
parte del mondo, legati dalla<br />
grande passione per le m<strong>it</strong>iche<br />
“rosse di BorgoPanigale”.<br />
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WDW 2012. Bayliss trionfa<br />
nella Diavel Drag Race<br />
I piloti Ducati esaltano il pubblico con la gara di accelerazione al<br />
WDW2012. Domani la giornata finale e i “numeri” che decreteranno il<br />
grande successo della settima edizione del raduno Ducati<br />
Ancora un giorno di<br />
grande pubblico, grande<br />
spettacolo e grandissime<br />
emozioni per le migliaia<br />
di “ducatisti” che, da giovedì<br />
21 giugno, hanno pacificamente<br />
invaso la riviera romagnola<br />
e il “Misano World Circu<strong>it</strong>” di<br />
Misano Adriatico per animare<br />
il WDW2012, la fantastica<br />
64<br />
kermesse che, ogni due anni, chiama a raccolta il “popolo ducati”<br />
proveniente da ogni parte del mondo.<br />
Le rosse di borgo panigale invadono il paddock<br />
Il paddock di Misano è completamente pieno di moto e “ducatisti”<br />
giunti in Riviera da ogni parte del mondo, accomunati dalla grande<br />
passione per le “rosse di Borgo Panigale”. L’evento si appresta<br />
a vivere l’ultimo dei quattro giorni previsti. Il bilancio sarà estremamente<br />
pos<strong>it</strong>ivo con un grande successo di pubblico che, molto<br />
probabilmente, supererà le 60.000 presenze della precedente<br />
edizione, a conferma dell’appeal di questo marchio, della fedeltà e<br />
della passione dei suoi tifosi.<br />
diavel drag race: Valentino rossi e troy bayliss a confronto<br />
A caratterizzare la giornata la gara di accelerazione che ha chiuso<br />
la serata in circu<strong>it</strong>o e che ha visto sfidarsi in pista, in sella a delle<br />
potentissime Ducati DIAVEL Carbon, i piloti Ducati (<strong>Moto</strong>GP e<br />
SBK). Un momento di agonismo e divertimento senza precedenti,<br />
fatto di ingredienti semplici quanto emozionanti per soddisfare<br />
la pura voglia di spettacolo dei molti tifosi presenti all’evento.<br />
Naturalmente, come era facile aspettarsi, la sfida si è animata sin<br />
dall’usc<strong>it</strong>a dal box degli otto piloti coinvolti nella “Diavel Drag Race<br />
by Tudor”. Valentino Rossi, Nicky Hayden, Troy Bayliss, Carlos Checa,<br />
Nicolò Canepa, Kuba Smrz, Sylvain Guintoli e Lorenzo Zanetti<br />
non si sono risparmiati e hanno voluto dare il massimo per divertire<br />
il pubblico che affollava il paddock e le tribune di Misano. Dopo<br />
una serie di batterie di qualificazione, si arrivati alla manche finale<br />
dove Valentino Rossi e Troy Bayliss hanno animato un confronto<br />
esaltante che ha visto l’australiano Troy Bayliss a vincere il duello<br />
contro Vale, facendo fermare il cronometro sul tempo di 6”.306<br />
26 Giugno<br />
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staccando al photo-finish il pilota<br />
di Tavullia che ha concluso<br />
in 6”329, segu<strong>it</strong>o a sua volta da<br />
Nicky Hayden e Carlos Checa,<br />
rispettivamente terzo e quarto.<br />
La serata continua a riccione<br />
Dopo l’intensa giornata in circu<strong>it</strong>o,<br />
il popolo ducatista sì è spostato<br />
tutto su Riccione dove,<br />
sul palco di Piazzale Roma, ha<br />
assist<strong>it</strong>o ad una serata di spettacolo<br />
presentata dal “ducatista”<br />
e grande appassionato di<br />
moto, Valerio Staffelli, supportato<br />
dal fascino e dalla professional<strong>it</strong>à<br />
di Anne Laure Bonnet.<br />
I due presentatori hanno condotto<br />
un vero e proprio show<br />
con la presenza di tutti i piloti<br />
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Ducati sul palco e sub<strong>it</strong>o dopo di altri famosi “ducatisti”, la “Ducati<br />
All Stars” band. Un vero e proprio gruppo rock, formato da<br />
rockstar di fama internazionale, accomunate dalla passione Ducati.<br />
Nomi del calibro di Steve Jones (Sex Pistols) Duff Mckagan<br />
(Guns N’ Roses) Franky Perez (Pusher Jones) Steve Stevens (Billy<br />
Idol band), Billy Morrison(The Cult) Isaac Carpenter (Loaded) che<br />
hanno animato il palco di Riccione, trascinando ed emozionando il<br />
pubblico presente con un concerto, unico, esclusivo e di altissimo<br />
livello, che il WDW2012 ha offerto a tutti gli appassionati presenti<br />
alla settima edizione di questo grande happening .<br />
La giornata finale<br />
Domenica 24 giugno il gran finale, dove si prevedono altre migliaia<br />
di moto provenienti da ogni parte del mondo, tante attiv<strong>it</strong>à in pista,<br />
tanto spettacolo, festa, divertimento e, soprattutto, tifo e passione<br />
“rossa”, quella che solamente i “ducatisti” sanno dimostrare e condividere<br />
in momenti come questi.<br />
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WDW, Del Torchio:<br />
preoccupati ma ottimisti<br />
di Maurizio Tanca | Il Presidente e AD di Ducati lancia segnali<br />
di ottimismo, nel corso della consueta conferenza stampa che<br />
inaugura l’ormai m<strong>it</strong>ico happening Ducati, quest’anno giunto alla<br />
settima edizione e più grem<strong>it</strong>o che mai<br />
Un Gabriele Del Torchio<br />
cautamente pos<strong>it</strong>ivo<br />
ha salutato la stampa<br />
inaugurando ufficialmente la<br />
settima 7a edizione – sicuramente<br />
la più grem<strong>it</strong>a di sempre<br />
– dell’ormai celeberrimo WDW.<br />
Una manifestazione davvero<br />
irrinunciabile, e non solo per i<br />
Ducatisti, per l’atmosfera incredibilmente<br />
suggestiva che<br />
vi si respira a pieni polmoni.<br />
Riportiamo di segu<strong>it</strong>o un sunto<br />
del discorso del Presidente ed<br />
68<br />
Amministratore Delegato di Ducati <strong>Moto</strong>r Holding. «Venendo qui,<br />
questa mattina, ho visto tutte le strade piene di Ducati, e ho pensato<br />
che se il mercato riflettesse quello che stavo vedendo noi saremmo<br />
forse la Casa motociclistica più grande del mondo! Chiaramente<br />
non è così, ma ieri abbiamo incontrato i presidenti dei nostri<br />
Ducati Club (sono ben 210, ndr) e siamo andati a cercare immagini<br />
dei precedenti WDW, in particolare dell’edizione 2007, quando ero<br />
appena arrivato in Ducati e mi presentai in pantaloni gialli!» «Beh,<br />
sono passati già sei anni da allora, anni esaltanti ed importanti. E<br />
oggi ci troviamo qui, alla fine di un’era e all’inizio di un’altra. Sì, perché<br />
stiamo vivendo il passaggio da un’azionista di maggioranza ad<br />
un altro, con una s<strong>it</strong>uazione di mercato globale davvero terribile:<br />
-46%! Ma in questo scenario così negativo Ducati ha ottenuto un<br />
risultato incredibile: infatti abbiamo praticamente raddoppiato la<br />
nostra quota di mercato, passando dal 5,2% al 10,6%, mentre il<br />
fatturato è cresciuto ben del 23% fino al 2011. Non solo: parlando<br />
di livello occupazionale, da meno di 1000 persone la nostra azienda<br />
è sal<strong>it</strong>a a 1250. Notoriamente abbiamo anche invest<strong>it</strong>o parecchio<br />
sullo sviluppo del prodotto, aspetto importantissimo per noi,<br />
sfornando praticamente un modello nuovo ogni anno, e percorrendo<br />
strade nuove: mi riferisco in particolare alla Multistrada, che<br />
ci sta dando grande soddisfazione – e guardando nel paddock, qui<br />
sotto, ce ne si può rendere conto – idem per la Diavel, naturalmente,<br />
per non parlare della nostra nuova superbike, la Panigale, che è<br />
diventata immediatamente un nuovo riferimento in un segmento<br />
improntato alla massima tecnologia.» «Entro la fine di luglio verrà<br />
ufficializzato il passaggio al Volkswagen Group, e specificamente<br />
all’Audi, con grande soddisfazione da ambo le parti: chi ci segue sa<br />
che ciclicamente abbiamo cambiato più volta azionista di maggioranza,<br />
e sempre a causa di difficoltà aziendali. Ora invece entriamo<br />
in Audi con una forza che non abbiamo mai avuto, smussando la<br />
polemica tr<strong>it</strong>a e r<strong>it</strong>r<strong>it</strong>a sul fatto che gli stranieri non investano in<br />
Italia. Oggi siamo vivendo un grande investimento, da parte, finalmente,<br />
di un azionista industriale, che ci darà più solid<strong>it</strong>à e continu<strong>it</strong>à<br />
per il futuro: vi ricordo che stiamo parlando del più grande<br />
gruppo industriale europeo, e secondo a livello mondiale. Questa<br />
operazione è stata fortemente voluta dal professor Piech (il Presidente<br />
del Gruppo Volkswagen, ndr), che da tempo aveva una<br />
gran voglia di acquisire la Ducati: lui è da sempre un nostro grande<br />
tifoso, ha una 1098 R. Ma il nostro passaggio ad Audi è stato sanc<strong>it</strong>o<br />
con la rigorosa premessa che Ducati resterà a Borgo Panigale<br />
, e ci resterà mantenendo la propria individual<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliana (e a<br />
questo punto, l’ex pilota Giancarlo Falappa, vera icona ducatista,<br />
applaude di cuore, ndr). Ne approf<strong>it</strong>to per fare auguri a Falappa,<br />
che mi applaude sempre, e che presto compirà gli anni.» «Tutto<br />
bene sotto questo aspetto, quindi. Per quanto riguarda le corse,<br />
naturalmente non neghiamo le nostre difficoltà nella <strong>Moto</strong>GP, ma<br />
vedrete che i risultati arriveranno, perché il lavoro paga sempre. In<br />
SBK, invece, stiamo lottando bene.» «Torno a parlare del mercato<br />
con un breve flash sull’andamento dello scorso mese di maggio:<br />
quando abbiamo preparato il piano industriale per quest’anno,<br />
speravamo che il 2012 segnasse la fine della crisi, ma non sta andando<br />
così, e siamo molto preoccupati. Nonostante ciò, a maggio<br />
siamo al 20,1% di cresc<strong>it</strong>a, e forse a fine anno supereremo il risultato<br />
ottenuto nel 2011. Dove siamo cresciuti? Principalmente<br />
negli USA, che oggi rappresenta il nostro primo mercato di riferimento<br />
con un plus del 48%, mentre in Asia abbiamo un +238%<br />
(!). Ma stiamo crescendo anche in Germania e Francia, e un po’<br />
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ovunque.» «Ma non dimentichiamo<br />
certamente l’influenza<br />
negativa di eventi che sono al di<br />
fuori dal nostro controllo, e mi<br />
riferisco ovviamente al terremoto:<br />
noi siamo nella valle dei<br />
motori, sono tante le aziende<br />
che operano nel nostro settore,<br />
qui in Emilia, compresa un’ampia<br />
rete di forn<strong>it</strong>ori: molte v<strong>it</strong>e<br />
sono state perse, e molte fabbriche<br />
sono state seriamente<br />
danneggiate, e noi di riflesso,<br />
chiaramente, con ovvie ripercussioni<br />
sul mese di giugno.<br />
Siamo stupefatti dalla reattiv<strong>it</strong>à<br />
della nostra regione, segno<br />
innegabile di fiducia e di grande<br />
carattere. Non abbiamo un migliaio<br />
di moto da consegnare,<br />
in fabbrica, e recupereremo<br />
certamente a luglio. Preghiamo<br />
quindi di i nostri clienti in attesa<br />
di restare fiduciosi. E abbiamo<br />
anche riscontrato la grande<br />
sensibil<strong>it</strong>à dei nostri Club, che<br />
hanno avviato raccolta fondi a<br />
favore dei terremotati, tant’è<br />
che stasera consegneremo le<br />
chiavi di alcuni pulmini agli enti<br />
cui sono destinati. Tornando<br />
al WDW, crediamo che questa<br />
nostra presenza qui si dimostrazione<br />
di potenza e della forza<br />
del Made in Italy, del quale<br />
siamo orgogliosamente ambasciatori»<br />
A questo punto, il nostro<br />
Giò Zamagni chiede a Del<br />
Torchio una dichiarazione su<br />
futuro di Ducati nelle competizioni.<br />
«Le corse sono nel nostro<br />
DNA, e di grande supporto al<br />
nostro sviluppo tecnologico,<br />
quindi continueremo a farle”.<br />
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“Vado a indagare al WDW di Misano”<br />
di Nico Cereghini | Voglio capire cosa pensano davvero i ducatisti: su<br />
Rossi, Preziosi, la Desmosedici, e poi Checa, Giugliano e l’Audi. Perché<br />
c’è un gran bel fermento, nell’ambiente<br />
Ciao a tutti! Giovedì<br />
sera parto per il Ducati<br />
Week, l’ormai famoso<br />
WDW, con lo scopo primario<br />
di rilanciare il mio libro “Casco<br />
ben allacciato” dopo il successo<br />
della scorsa stagione. Mi<br />
dicevano che i motociclisti in<br />
libreria non ci vanno, ma non<br />
è poi così vero e dico grazie<br />
di cuore agli oltre ventimila<br />
di voi che in libreria l’hanno<br />
acquistato. Molti mi hanno scr<strong>it</strong>to per confermare che è piaciuto<br />
molto. A Misano, nel circu<strong>it</strong>o appena int<strong>it</strong>olato al Sic, avrò un piccolo<br />
spazio mio, dove incontrare tutti quelli che ne hanno piacere:<br />
nelle giornate di venerdì, sabato e anche domenica in mezzo ai<br />
fumi di scarico nel paddock. Questo l’obiettivo ufficiale. Ma c’è uno<br />
scopo a cui tengo altrettanto. Voglio capire cosa prova e cosa pensa<br />
il popolo dei ducatisti. Perché mi sa che il pentolone degli umori<br />
bolle a manetta. Valentino che va soltanto sul bagnato, Barbera che<br />
sta davanti agli ufficiali in prova, la Desmosedici che più la cambiano<br />
e meno reagisce, il sottosterzo cronico, le scelte tecniche in<br />
discussione e lo stesso pilota numero 46 in discussione. E l’Audi<br />
che arriva se l’Ant<strong>it</strong>rust dice sì. Chissà poi perché l’Ant<strong>it</strong>rust non<br />
si occupa di Marchionne che smonta l’industria <strong>it</strong>aliana dell’auto,<br />
invece di guardare la Ducati; ma questa è un’altra storia. E poi la<br />
Superbike, con Checa che perde la trebisonda e Giugliano che<br />
spinge, con la 7 che lascia, Mediaset che invece prende e potrebbe<br />
essere un bel rilancio. Così almeno penso io, ma chissà davvero<br />
cosa rimugina il ducatista nell’ombra del suo box, mentre dà una<br />
lucidatina alla Monster o alla Multistrada per correre al WDW. Gli<br />
avrà fatto piacere vedere su Italia 1 lo spot Ducati dove Valentino<br />
dice “vieni a Misano se sei dei nostri”, oppure gli ha dato fastidio?<br />
Perché l’anno scorso il WDW non c’è stato e nessuno sa veramente<br />
quale sia l’indice di gradimento di Rossi tra i ducatisti. Che poi è<br />
gente curiosa, ammettiamolo. Gente che giustamente si esalta davanti<br />
alle corse della Superbike con le spallate e le carenate e i voli<br />
provocati e subìti, che afferma che lì c’è gente che corre col cuore<br />
e con le palle; però poi sul famoso sorpasso di Rossi contro Stoner<br />
a Laguna Seca, che è uno dei più grandi esempi di carattere nella<br />
storia del motociclismo, fa un’inversione a 180 gradi solo perché<br />
Stoner era sulla rossa e Valentino no. Affezionati al marchio, certo,<br />
ed è una gran bella cosa. Ma chissà cosa pensano davvero adesso?<br />
Vado, vedo e poi vi racconto.<br />
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Voglio capire cosa prova e cosa pensa il popolo<br />
dei ducatisti. Perché mi sa che il pentolone degli umori<br />
bolle a manetta<br />
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Triumph Tridays 2012<br />
Il raduno di neukirchen<br />
di Andrea Perfetti | Siamo stati a Neukirchen, al raduno annuale<br />
che raccoglie gli appassionati del marchio inglese provenienti da tutta<br />
l’Europa. Vi raccontiamo un universo variegato, dove le classiche vanno<br />
a braccetto con le supersportive<br />
Triumph tridays 2012<br />
Siamo stati a Neukirchen,<br />
al raduno annuale<br />
che raccoglie gli appassionati<br />
del marchio inglese provenienti<br />
da tutta l’Europa. Vi raccontiamo<br />
un universo variegato, dove<br />
le classiche vanno a braccetto<br />
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con le supersportive. Migliaia di bikers (si parla di circa 20.000<br />
presenze) hanno affollato la bella c<strong>it</strong>tadina del salisburghese, in<br />
Austria, per una tre giorni di festa all’insegna della passione per le<br />
Triumph. Siamo part<strong>it</strong>i anche noi dall’Italia, dalla sede dell’importatore<br />
ad Arese, alla volta di Neukirchen per vivere un evento che è<br />
ormai diventato un classico degli appuntamenti estivi. In sella alla<br />
nuova Tiger Explorer 1200 ci siamo gustati le strade alpine che ci<br />
hanno portato a destinazione. Giunto all’ottava edizione, l’evento<br />
austriaco ha riservato diversi momenti di interesse e di svago. A<br />
partire dallo stuntman Kevin Carmichael, che si è esib<strong>it</strong>o nei suoi<br />
“sol<strong>it</strong>i” numeri da fuori di testa. Non solo in sella alla agile Speed<br />
Triple (per l’occasione priva dello scarico! Guardate il video di segu<strong>it</strong>o),<br />
ma anche con la poderosa Explorer.<br />
Il ballo delle debuttanti<br />
Venerdì pomeriggio è stata svelata alla stampa e al pubblico la<br />
nuova maxi tourer Trophy 1200, che rispolvera i fasti della Casa<br />
inglese nel settore delle moto stradali da viaggio. Equipaggiamento<br />
e prestazioni sono ai massimi livelli, al pari delle fin<strong>it</strong>ure, mentre<br />
sul piano dell’original<strong>it</strong>à si poteva forse fare di più. Le simil<strong>it</strong>udini<br />
con la BMW R 1200 RT sono qua e là evidenti, ma non resta<br />
che provarla su strada, dove le doti del tre cilindri da 134 cavalli<br />
sicuramente sapranno conquistare chi cerca comfort e prestazioni<br />
di rilievo. Passeggiando sulla via principale del paese ci siamo<br />
persi nelle tante attrattive che Neukirchen ha in serbo. Espos<strong>it</strong>ori<br />
di moto special (una più bella dell’altra, come la Bonneville realizzata<br />
dal Centro <strong>Moto</strong> Lodi a cui presto dedicheremo un servizio),<br />
vend<strong>it</strong>ori di ogni genere di prodotto legato alla Casa di Hinckley<br />
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e, per finire, il Rumble 2012,<br />
una gara su sterrato dedicata<br />
ai possessori delle Scrambler<br />
e delle Tiger. Il raduno annuale<br />
Triumph vanta inoltra una peculiar<strong>it</strong>à<br />
unica al mondo. Solo<br />
qui le moto classiche, come<br />
Bonneville, Scrambler, Rocket<br />
e Truxton, vanno a braccetto<br />
con le sportivissime Daytona,<br />
Speed e Street Triple creando<br />
un mix di colori (e di rumori,<br />
dato che gli scarichi di serie<br />
sono una rar<strong>it</strong>à!) che rapisce lo<br />
sguardo.<br />
L<strong>it</strong>tle Italy<br />
Siamo stati in Austria a celebrare<br />
una Casa inglese. Ma, credeteci,<br />
anche qui l’Italia è stata<br />
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una grande protagonista. Mer<strong>it</strong>o del villaggio L<strong>it</strong>tle Italy allest<strong>it</strong>o<br />
dagli uomini di Triumph Italia, guidati dal direttore generale Mario<br />
Lupano. Fausto, Stefano, Corrado e gli altri ragazzi dello staff<br />
hanno creato un punto di incontro irrinunciabile per i partecipanti<br />
ai Tridays. Spr<strong>it</strong>z e salame sono stati offerti in quant<strong>it</strong>à industriali<br />
a tutti i vis<strong>it</strong>atori, che hanno apprezzato l’iniziativa affollando la<br />
L<strong>it</strong>tle Italy a tutte le ore. Chiusa l’ottava edizione, l’appuntamento<br />
è per il prossimo anno per festeggiare ancora le moto inglesi al<br />
fresco delle Alpi, su queste fantastiche strade austriache.<br />
In viaggio con la triumph explorer 1200<br />
La nuova maxi enduro ci ha accompagnati nel corso di quattro<br />
giorni per oltre 1000 chilometri. Comfort e prestazioni di assoluto<br />
rilievo sono i must della Tigerona, che forte di 137 cavalli a<br />
9.300 giri vanta una capac<strong>it</strong>à di ripresa unica tra le moto di questo<br />
segmento. È infatti possibile riprendere in sesta da 40 km/h, e in<br />
modo molto rapido. La spinta dai 3 ai 7.000 giri è possente, mentre<br />
oltre emergono un buon allungo ma anche qualche vibrazione<br />
di troppo al manubrio e sulle pedane. Abbiamo c<strong>it</strong>ato il comfort,<br />
che è di ottimo livello grazie alla protezione offerta dall’aria e al<br />
comodo sellone, che osp<strong>it</strong>a alla grande anche il passeggero. Nel<br />
corso del nostro viaggio abbiamo incontrato le più diverse condizioni<br />
meteo, dagli 11 gradi delle Alpi austriache ai 35 di Bolzano.<br />
Va detto che sino ai 27/28 gradi il motore non si fa sentire troppo,<br />
mentre all’approssimarsi dei 30 gradi il calore nella zona del<br />
serbatoio inizia a dare fastidio. Il comportamento della ciclistica è<br />
ottimo, grazie in particolare alle sospensioni che assorbono molto<br />
bene le asper<strong>it</strong>à senza per questo essere cedevoli. La trasmissione<br />
ad albero cardanico ha un funzionamento molto dolce, privo di<br />
giochi. Un cenno infine ai consumi, che ci hanno stup<strong>it</strong>o in pos<strong>it</strong>ivo.<br />
Nell’extraurbano abbiamo registrato un media di 19,6 km/l,<br />
mentre in autostrada il dato è stato di 17,5 km/l. Non male viste le<br />
prestazioni di cui è capace la Explorer.<br />
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Maserati: anche le moto<br />
nel passato del Tridente<br />
di Massimo Clarke | Tutti conoscono la Maserati per via delle sue<br />
vetture, ma la Casa del Tridente si cimentò anche nella costruzione<br />
delle moto<br />
Il primo Luglio a Pian del Voglio,<br />
sull’Appennino bolognese,<br />
avrà luogo un raduno<br />
motociclistico organizzato<br />
dalla associazione Epoca Pianese,<br />
abbinato a mostra statica<br />
delle moto Maserati, un nome<br />
famoso in campo auto ma non<br />
76<br />
altrettanto nel settore delle due ruote. Vale la pena di spendere<br />
qualche parola per ricordare brevemente la storia di questa casa<br />
motociclistica. All’inizio degli anni Cinquanta, in piena ricostruzione<br />
postbellica, le moto stavano vivendo un momento d’oro, con<br />
continua nasc<strong>it</strong>a di nuove aziende e con un mercato in fortissima<br />
espansione. Non era ancora cominciata l’era delle vetture util<strong>it</strong>arie<br />
e le due ruote erano in grado di assicurare una eccellente mobil<strong>it</strong>à<br />
a costi contenuti.<br />
dalle auto alle moto<br />
A Modena la famiglia Orsi possedeva tra l’altro la Maserati automobili<br />
e una azienda che, con lo stesso marchio, produceva<br />
candele e batterie. Nel 1953 venne deciso di allargare l’attiv<strong>it</strong>à al<br />
settore motociclistico, acquisendo la Italmoto, una piccola Casa<br />
bolognese che aveva da poco iniziato la sua attiv<strong>it</strong>à producendo<br />
una 125 a due tempi, il cui disegno tradiva una forte influenza della<br />
DKW RT, e una 160 a quattro tempi. Su queste moto aveva lavorato<br />
principalmente il tecnico Dante Tomba, che si trasferì a Modena<br />
(dove sarebbe rimasto per circa tre anni, prima di passare<br />
alla Mondial) assieme alle attrezzature, agli stampi e ai modelli per<br />
fonderia.<br />
La 125, che in segu<strong>it</strong>o sarebbe stata profondamente rivis<strong>it</strong>ata,<br />
erogava 4,8 CV a 5000 giri/min, aveva la trasmissione primaria<br />
a catena ed era dotata di un cambio a tre marce. La 160 aveva la<br />
distribuzione ad aste e bilancieri e un cambio a quattro marce; il<br />
motore a corsa corta (le misure caratteristiche erano 60 x 56 mm)<br />
forniva 6,5 cavalli a 6000 giri/min.<br />
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La gamma si espanse<br />
Dati i buoni risultati commerciali<br />
ottenuti con questi due<br />
modelli, la Casa modenese<br />
pensò bene di allargare la propria<br />
gamma. Al Salone di Milano<br />
del 1955 presentò così una<br />
175 monoalbero di elevate prestazioni,<br />
che non entrò però in<br />
produzione di serie, e una 250<br />
ad aste e bilancieri caratterizzata<br />
dalla adozione della doppia<br />
accensione, che erogava 12,5<br />
CV a 6000 giri/min. Entrambe<br />
queste moto erano state<br />
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progettate da Luciano Fochi, un validissimo tecnico che aveva già<br />
lavorato all’Alfa Romeo e alla Ferrari, col grande Gioachino Colombo,<br />
e che in segu<strong>it</strong>o, dopo una breve parentesi in Francia, avrebbe<br />
per lungo tempo legato il suo nome alla Abarth. La 250 è stata<br />
prodotta (pare) in una ventina di esemplari soltanto, e pertanto<br />
cost<strong>it</strong>uisce un pezzo raro e ricercato. Quelli che sono stati costru<strong>it</strong>i<br />
in numeri considerevoli sono stati i ciclomotori (a due tempi, con<br />
cambio a tre marce), tra i quali spiccava il modello più sportivo,<br />
soprannominato “rospino” degli appassionati, e la rinnovata 125.<br />
In listino c’era pure una 75, ma ha avuto una diffusione decisamente<br />
modesta. Sul finire degli anni Cinquanta il mercato è entrato<br />
in una forte crisi, in conseguenza della quale la <strong>Moto</strong> Maserati<br />
è stata costretta a chiudere i battenti. Per informazioni in mer<strong>it</strong>o<br />
al raduno, si possono contattare gli organizzatori all’indirizzo mail<br />
epocapianese@gmail.com o al 339.8737721.<br />
Ad un anno esatto dalla sua partenza dall’Italia, dopo oltre<br />
90.000 km percorsi sempre in sella alla sua Yamaha<br />
XT1200Z Super Ténéré, con temperature che passavano<br />
dai -5 ai 50 gradi, sabato 19 maggio il globe trotter piemontese Davide<br />
Biga ha concluso il suo Giro del Mondo in sol<strong>it</strong>aria. Un viaggio<br />
in moto. Non una vacanza ma una vera e propria avventura nata<br />
dalla voglia di scoprire il mondo in sella. Davide non è il genere di<br />
motociclista che per capriccio e noia si mette in viaggio. Non è un<br />
facoltoso amante delle due ruote, ma un normalissimo lavoratore<br />
(piastrellista), che per rispondere al richiamo della strada ha abbandonato<br />
tutto, svuotato il conto in banca e si è messo in viaggio.<br />
Con l’aiuto di Yamaha per acquistare la sua nuova Super<br />
Ténéré, senza un vero supporto ufficiale e senza grossi sponsor.<br />
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» <strong>Prove</strong> News<br />
Davide Biga, passione e determinazione<br />
Lascereste il vostro lavoro, per affrontare con poche certezze un viaggio<br />
lungo un anno? 90.000 Km intorno al mondo. Il racconto unico di<br />
Davide Biga: sacrifici, guai e momenti indimenticabili<br />
Solo qualche amico che gli<br />
ha dato una mano. Questo è<br />
il suo racconto, la sua storia.<br />
In un momento in cui pochi di<br />
noi fanno scelte per passione,<br />
ci sembrava bello raccontare<br />
la storia di Davide. A noi ci ha<br />
colp<strong>it</strong>o, anche per la semplic<strong>it</strong>à<br />
con cui la raccontava. Per la<br />
filosofia con cui affrontava gli<br />
imprevisti, per essere riusc<strong>it</strong>o a<br />
far sì che niente e nessuno arrestasse<br />
il suo sogno.
Le foto più spettacolari<br />
del gP del Regno un<strong>it</strong>o<br />
Una circu<strong>it</strong>o vecchio stampo che ha messo in difficoltà i piloti e ha fatto<br />
emergere “nuovi” talenti. Ecco il week-end di Silversone raccontato<br />
dagli scatti più belli dentro e fuori la pista<br />
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gP del Regno un<strong>it</strong>o. Lo sapevate che...?<br />
di Giovanni Zamagni | Che c’è la proposta di far correre ogni pilota<br />
su diverse moto? Che Honda potrebbe costruire un prototipo di serie<br />
per la <strong>Moto</strong>GP? Che a Silverstone, dalla carenatura delle Ducati<br />
e spar<strong>it</strong>o AMG?<br />
Una beLLa Idea: rea-<br />
LIZZabILe?<br />
Nel paddock del motomondiale<br />
si continua naturalmente<br />
a discutere sul<br />
futuro, a come riv<strong>it</strong>alizzare<br />
un campionato in grande difficoltà.<br />
Lo fanno pure all’interno<br />
della MSMA, l’associazione<br />
84<br />
delle case costruttrici, anche con qualche idea interessante. Come<br />
quella di Livio Suppo: la proposta del responsabile HRC è quella<br />
di far correre ogni pilota con ciascuna moto ufficiale per un certo<br />
numero di gare, a seconda delle Case iscr<strong>it</strong>te al campionato. Facciamo<br />
un esempio: se le Case fossero sei, con gli attuali 18 GP, ogni<br />
pilota dovrebbe fare 3 gare con ciascuna Casa, non consecutive,<br />
ma ad estrazione durante l’arco del campionato. In questo modo,<br />
secondo Suppo, si eliminerebbe una variabile importante, quella<br />
che un pilota e una moto facciano troppa differenza, “uccidendo”<br />
lo spettacolo, mentre una nuova Casa, per esempio la BMW, sarebbe<br />
invogliata a entrare in <strong>Moto</strong>GP, consapevole comunque che per<br />
un certo numero di gare avrebbe a disposizione i migliori piloti del<br />
mondo. Così, anche il mondiale Marche diventerebbe importante,<br />
oltre a quello piloti, che vincerebbero perché più forti e non perché<br />
in sella al mezzo migliore.<br />
Naturalmente ci sarebbero dei problemi da risolvere, tipo: chi decide,<br />
per esempio che Lorenzo vale 10 (milioni di euro) e Bautista<br />
1; le Case non potrebbero sfruttare l’immagine di un pilota a fine<br />
pubblic<strong>it</strong>ari; le moto non potrebbero essere adattate perfettamente<br />
alle esigenze di un singolo pilota, ma dovrebbero avere un assetto<br />
di compromesso. Tutte controindicazioni, però, risolvibili: vedere<br />
Rossi, Lorenzo, Pedrosa, Dovizioso e gli altri scambiarsi moto a<br />
ogni GP sarebbe veramente un sogno.<br />
CentraLIna LImItata<br />
Nel prossimo GP in Olanda, comunque, verranno prese le decisioni<br />
defin<strong>it</strong>ive per la prossima stagione, con alcune nov<strong>it</strong>à importanti:<br />
la centralina sarà unica o – in alternativa – lim<strong>it</strong>ata in parecchie<br />
funzioni, tra cui il numero di giri; le moto per i team satell<strong>it</strong>i non<br />
dovranno costare più di un milione di euro; rimarranno (evviva!) le<br />
due moto; rimarranno i freni in carbonio, ma con una lim<strong>it</strong>azione<br />
nel prezzo; ci saranno delle lim<strong>it</strong>azioni per la ciclistica (telaio e forcellone)<br />
per la moto che vince.<br />
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1958 Km In Vespa per IL sIC<br />
Una settimana di viaggio per<br />
un totale di 1958 km in Vespa:<br />
14 ragazzi del Vespa Club Morciano<br />
sono arrivati giovedì pomeriggio<br />
a Silverstone e hanno<br />
messa all’asta, nel tradizionale<br />
appuntamento br<strong>it</strong>annico, un<br />
casco replica di Marco Simoncelli,<br />
ricevuto direttamente da<br />
papà Paolo. Il casco è stato acquistato<br />
a 2000 sterline (circa<br />
2500 euro) ai quali vanno aggiunti<br />
650 sterline (800 euro)<br />
per un r<strong>it</strong>ratto di Sic e altri 650<br />
per una felpa disegnata appos<strong>it</strong>amente<br />
da Aldo Drudi. Il<br />
ricavato sarà devoluto in parti<br />
uguali alla Fondazione Simoncelli<br />
e a “Riders for Health”,<br />
l’ente legato al motomondiale<br />
che da anni sostiene da anni i<br />
bambini delle zone più povere<br />
della terra.<br />
85
un prototIpo dI serIe<br />
La HRC, per bocca del suo vicepresidente<br />
esecutivo Shuhei<br />
Nakamoto, ha confermato di<br />
stare pensando di costruire un<br />
prototipo di serie per partecipare<br />
alla <strong>Moto</strong>GP, per provare<br />
a riempire lo schieramento con<br />
moto più compet<strong>it</strong>ive delle CRT.<br />
Ancora non esiste un progetto<br />
vero e proprio, ma già il fatto<br />
che si stia valutando questa<br />
ipotesi è un primo segnale pos<strong>it</strong>ivo.<br />
bautIsta, maI In prIma<br />
FILa<br />
Prima di domenica, Alvaro<br />
Bautista non era mai riusc<strong>it</strong>o a<br />
conquistare la prima fila, ottenendo<br />
come miglior risultato<br />
in prova il quarto posto a Phillip<br />
Island nel 2011, anche se poi<br />
era scattato dalla terza posizione<br />
per l’infortunio nel warm<br />
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up di Jorge Lorenzo. Ecco quindi che la sua prima pole pos<strong>it</strong>ion in<br />
<strong>Moto</strong>GP dopo 38 GP è davvero speciale.<br />
duCatI togLIe amg<br />
L’acquisto della Ducati da parte dell’Audi non è ancora stato deliberato<br />
dagli enti preposti (ci vorrà ancora un mese circa), ma<br />
comincia a “muoversi” qualcosa: a Silverstone, dalla carenatura<br />
della GP12 di Rossi e Hayden è spar<strong>it</strong>o il marchio AMG, rimasto<br />
invece sull’abbigliamento degli uomini della squadra. Ma solo per<br />
una questione “tecnica”: ci vuole tempo per rifare felpe, maglie e<br />
quant’altro, perché il marchio è cuc<strong>it</strong>o.<br />
sponsor segreto per YamaHa<br />
Lin Jarvis, responsabile di Yamaha corse, ha annunciato attraverso<br />
un video che in occasione del GP d’Italia al Mugello verrà<br />
presentato un nuovo sponsor e durante la stagione le M1 ufficiali<br />
cambieranno livrea un paio di volte. Di chi si tratta? Si accettano<br />
scommesse…<br />
rossI: Futuro In motogp<br />
Valentino Rossi continua a ripetere che il suo futuro sarà ancora<br />
per qualche anno in <strong>Moto</strong>GP e giovedì, durante l’incontro con i<br />
giornalisti ha fatto una battuta significativa sull’argomento: “Nel<br />
2011 su questo tracciato ho fatto tanta fatica, ma devo impararlo<br />
bene, perché a Silverstone la <strong>Moto</strong>GP correrà per tanti anni…”.<br />
pedrosa aVVeLenato<br />
Da qualche settimana, Dani Pedrosa, sol<strong>it</strong>amente molto pacato nei<br />
commenti, sputa veleno contro la Bridgestone e l’imposizione della<br />
nuova gomma anteriore. A Barcellona, durante i test del dopo GP,<br />
aveva detto: “Ha ragione Stoner a dire che è uno schifo” e a Silverstone<br />
ha continuato su questa linea, specificando che: “la nuova<br />
anteriore è poco rigida, si schiaccia troppo e va gonfiata di più: in<br />
questo modo il pilota perde sensibil<strong>it</strong>à nella guida e, in defin<strong>it</strong>iva, è<br />
più pericolosa”.<br />
Per poi rincarare la dose sabato pomeriggio dopo le qualifiche:<br />
“Avete visto quante cadute ci sono state? Tutta colpa della nuova<br />
anteriore!”. Una tesi, però, sment<strong>it</strong>a da tutti gli altri piloti, anche dal<br />
compagno di squadra Casey Stoner, da sempre molto cr<strong>it</strong>ico nei<br />
confronti di questo pneumatico.<br />
musICa per IL sIC<br />
Martin Finnigan, cantante e ch<strong>it</strong>arrista del gruppo Rainband, ha<br />
inciso un CD dedicato a Marco Simoncelli. “Ho scr<strong>it</strong>to Rise Again<br />
(sorgi ancora, NDA): l’intero incasso del CD sarà devoluto alla Fondazione<br />
Simoncelli” ha spiegato il cantante, che insieme al gruppo<br />
ha girato il video (visibile su Youtube) proprio a Coriano, il paese di<br />
SuperSic.<br />
Anche la ch<strong>it</strong>arra du Finnigan è personalizzato con i loghi di Marco<br />
e sarà messa all’asta a Misano, dopo il concerto del gruppo br<strong>it</strong>annico.<br />
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<strong>Moto</strong>GP » <strong>Prove</strong><br />
reCord negatIVo per<br />
pasInI<br />
Pasini 7, De Puniet 6, Spies 5,<br />
Abraham Bautista Crutchlow<br />
Hernandez 4, Bradl Ellison<br />
Espargaro Petrucci Silva 3, Dovizioso<br />
Edwards Pedrosa Pirro<br />
2, Hayden Rossi Stoner 1.<br />
Io L’aVeVo detto<br />
Carmelo Ezpeleta, durante il<br />
GP del Portogallo: “La regola<br />
dei rookie (quella che obbligava<br />
un debuttante in <strong>Moto</strong>GP a<br />
correre almeno il primo anno<br />
in un team satell<strong>it</strong>e, NDA) verrà<br />
certamente mantenuta anche<br />
nel 2013”.<br />
Carmelo Ezpeleta, alla televisione<br />
spagnola durante il GP<br />
della Gran Bretagna: “La regola<br />
verrà certamente abol<strong>it</strong>a: sono<br />
le Case a chiederlo”. Marc Marquez,<br />
quindi, nel 2013 sarà certamente<br />
in HRC.<br />
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gP del Regno un<strong>it</strong>o<br />
L’analisi tecnica di Davide Brivio<br />
di Giovanni Zamagni | Davide Brivio commenta per <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong> il GP di<br />
Gran Bretagna. “E’ stato un altro GP dominato da Lorenzo, la Yamaha<br />
ha il miglior pacchetto”<br />
«E’ stato un altro GP<br />
dominato da Lorenzo,<br />
mentre da 2-3 gare Stoner<br />
non lotta per la v<strong>it</strong>toria, perché,<br />
per vari motivi, non riesce<br />
a mettere a punto in modo soddisfacente<br />
la moto. In generale,<br />
credo che la Yamaha abbia il<br />
migliore pacchetto: Lorenzo<br />
è bravissimo a guidare la M1,<br />
ma fa un po’ quello che vuole,<br />
con una moto molto ben bilanciata,<br />
un pacchetto vincente<br />
88<br />
nell’elettronica e nella ciclistica e così riescono a compensare a<br />
una piccola inferior<strong>it</strong>à del motore. Gli altri non riescono ad approf<strong>it</strong>tare<br />
delle momentanee difficoltà di Stoner: a Silverstone, Pedrosa,<br />
dopo che lo aveva raggiunto, avrebbe dovuto attaccarlo, ma<br />
non lo ha fatto. Le gare sono poco spettacolari, anche per colpa<br />
dei piloti, che osano troppo poco, sono tutti piuttosto arrendevoli.<br />
Ricap<strong>it</strong>olando, il tema attuale è questo: Lorenzo domina, Stoner<br />
non riesce a lottare, Pedrosa poco incisivo».<br />
I piloti Honda si lamentano dall’inizio dell’anno per il chattering<br />
e con la nuova bridgestone anteriore la s<strong>it</strong>uazione sembra addir<strong>it</strong>tura<br />
peggiorata; con tre gp consecutivi, come fanno a recuperare<br />
lo svantaggio dalla Yamaha?<br />
«Si dice che all’interno del box HRC ci sia sempre qualche piccola<br />
nov<strong>it</strong>à. Per risolvere il chattering devi lavorare sulla messa a punto,<br />
ma, soprattutto, su componenti differenti, come forcellone e<br />
telaio. Certo, tre gare consecutive non aiutano, ma non credo neanche<br />
che la gomma sia la causa dei problemi: forse sono stati<br />
accentuati, che vanno risolti al di là di questo pneumatico. Questa<br />
s<strong>it</strong>uazione tecnica della Honda va sicuramente a vantaggio di Lorenzo,<br />
che è assolutamente il favor<strong>it</strong>o per il t<strong>it</strong>olo.<br />
Siamo arrivati a una parte della stagione importante: Stoner deve<br />
invertire la tendenza in queste tre gare, altrimenti sarà troppo tardi».<br />
Veniamo alla ducati: Hayden settimo, rossi nono, ma staccato<br />
di oltre 20 secondi dal compagno di squadra, mentre tutti si<br />
aspettano che Valentino stia davanti a nicky.<br />
«Ci sono stati un mix di fattori: una pista ancora indigesta a Valentino<br />
e una messa a punto non centrata. Per questo Rossi è stato<br />
più lento di Hayden, migliore di Valentino sia in prova sia in gara.<br />
Negli ultimi tre GP Rossi era in progressione, ma in GBR Hayden<br />
ha lavorato meglio: speriamo nelle prossime tre gare di riprendere<br />
il cammino e di andare in progressione secondo le attuali possibil<strong>it</strong>à».<br />
Come si recupero lo svantaggio – ancora grande – da Yamaha<br />
e Honda?<br />
«E’ da tutto l’anno che siamo tra gli ‘”8 e 1”2: a volte in prova è un<br />
po’ più di 1”, poi in gara si riduce un po’. Credo che a livello di messa<br />
a punto sono state percorse molte strade: non so se tutte, ma<br />
sicuramente abbiamo spremuto molto il materiale a disposizione.<br />
Probabilmente adesso serve qualcosa di diverso, qualche pezzo<br />
nuovo per migliorare. I problemi non sono tanti: c’è un avantreno<br />
che sembra non avere abbastanza grip, che poi genera un sottosterzo<br />
fastidioso, con Valentino che sente la moto allargare le curve<br />
invece di chiuderle.<br />
Di conseguenza, c’è un r<strong>it</strong>ardo ad andare ad aprire il gas e si perdono<br />
decimi importanti a ogni curva. Probabilmente, però, la causa<br />
è una sola e il problema è abbastanza circoscr<strong>it</strong>to: speriamo che<br />
presto si riesca a portare in pista una soluzione che permetta di<br />
ridurre, di dimezzare il distacco. Non dimentichiamo che la Ducati<br />
sta utilizzando una tecnologia costruttiva completamente nuova<br />
per lei: ha fatto un grande lavoro alla fine del 2011 per costruire<br />
questo telaio, che ha comunque dei pregi. Adesso si tratta di fare<br />
il secondo passo, avendo però meno conoscenza delle Case giapponesi».<br />
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Rookie Rule, la norma che non serve più<br />
di Edoardo Licciardello | La proposta di abolizione della Rookie Rule<br />
ha sollevato qualche mugugno ma anche tanti consensi. Perché, per<br />
una volta, gli interessi di case e team privati potrebbero coincidere<br />
Non c’è pace per i regolamenti<br />
della <strong>Moto</strong>GP.<br />
Non bastasse il tumulto<br />
tecnico dovuto ai tentativi<br />
da parte di Dorna di rinfoltire<br />
una griglia ai minimi storici,<br />
lo scorso weekend è toccato<br />
alla normativa sportiva, con la<br />
messa al patibolo della Rookie<br />
Rule. La lama della ghigliottina<br />
non è ancora ufficialmente<br />
90<br />
caduta, essendo la proposta ancora al vaglio della Grand Prix<br />
Commission, ma l’abolizione della norma incriminata è praticamente<br />
certa. Con qualche inev<strong>it</strong>abile mugugno di chi ha dovuto<br />
sottostarle, facendo gavetta per una stagione in un team privato<br />
– stiamo parlando di Ben Spies, che attraverso Tw<strong>it</strong>ter ha insinuato<br />
come basti un passaporto della nazional<strong>it</strong>à giusta per aprire<br />
vie preferenziali. Una volta chiar<strong>it</strong>o che le corse le pagano case<br />
e sponsor, obiettivo dei quali è la promozione dei propri prodotti<br />
sui mercati per loro rilevanti, e che quindi nazional<strong>it</strong>à e popolar<strong>it</strong>à<br />
del pilota contano – per chi deve mettergli una sella sotto al sedere<br />
– almeno dagli anni 70, vediamo esattamente i termini della<br />
questione. A fine 2008, a crisi economica mondiale appena esplosa<br />
in tutta la sua virulenza, Dorna ha escog<strong>it</strong>ato la Rookie Rule per<br />
aiutare i team privati, vietando ad un esordiente della categoria<br />
<strong>Moto</strong>GP di avere accesso ai team ufficiali (attenzione, ad un team,<br />
non ad una moto ufficiale) a partire dalla stagione 2010. Il razionale<br />
sottostante era di dare modo alle squadre private di ingaggiare<br />
piloti giovani ma molto quotati, sia sportivamente che promozionalmente,<br />
e di avere così una maggior leva nella negoziazione con<br />
gli sponsor. Avere nel proprio team un Cal Crutchlow, veloce ed<br />
importantissimo promozionalmente sui mercati anglosassoni, è<br />
sicuramente qualcosa che convince Monster a sborsare più soldi<br />
che non un Aleix Espargaro.<br />
Chi ha sub<strong>it</strong>o la rookie rule?<br />
“V<strong>it</strong>time” di questa logica sono stati Ben Spies, il compianto Marco<br />
Simoncelli e, appunto, Cal Crutchlow. Alvaro Bautista ha fatto<br />
eccezione, salendo direttamente sulla sella della Suzuki ufficiale:<br />
non disponendo di un team privato, e a volerla dire tutta neanche<br />
di una moto realmente compet<strong>it</strong>iva, la casa di Hamamatsu è stata<br />
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dispensata da questo vincolo<br />
(ed alcuni altri, vedasi il contingentamento<br />
dei motori) nel<br />
tentativo di convincerla a restare<br />
in <strong>Moto</strong>GP. Spies, Crutchlow<br />
e Simoncelli, dicevamo – tre<br />
piloti approdati in <strong>Moto</strong>GP, ma<br />
con una sostanziale differenza.<br />
Marco entrò in una squadra<br />
privata, il Team Gresini, ma con<br />
una RC212V denominata “Factory-spec”,<br />
ovvero, parlando<br />
come si mangia, molto simile<br />
se non uguale a quella ufficiale<br />
con cui correvano Pedrosa,<br />
Dovizioso e successivamente<br />
Stoner. E con diversi tecnici<br />
della casa madre ad integrare<br />
quelli della squadra faentina.<br />
91
Insomma, un’operazione che<br />
aggirava bellamente la norma,<br />
mettendo Simoncelli nelle<br />
condizioni di pilota ufficiale sia<br />
pure, formalmente, in forze ad<br />
una squadra privata. Esattamente<br />
come, prima di lui, piloti<br />
come Lawson, Rossi, Kato o<br />
Gibernau.<br />
a chi servirebbe oggi la rookie<br />
rule<br />
Ma se allora è possibile aggirare<br />
la norma a piacimento (o<br />
quasi, perché Yamaha e Ducati<br />
non hanno certamente i<br />
mezzi, di cui dispone Honda,<br />
per schierare di fatto tre moto<br />
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ufficiali) perché chiederne a gran voce l’abrogazione? Perché non<br />
piace, e non fa comodo, più a nessuno. Una regola del genere è<br />
stata ovviamente creata a misura di piloti come Pol Espargaro,<br />
Marquez o Andrea Iannone, ovvero top riders che offrono relativa<br />
garanzia prestazionale, nonché molto quotati ed appetibili per gli<br />
sponsor nel momento in cui il passaggio in <strong>Moto</strong>GP ne fa schizzare<br />
alle stelle l’esposizione mediatica.<br />
Il problema è che piloti del genere arrivano a quel punto già dotati<br />
di influentissimi sponsor personali, per non parlare di un apparato<br />
umano di contorno (o corte dei miracoli, chiamatela come volete…)<br />
degno di una rockstar. Marquez, per dirne una, si porta dietro<br />
preparatore atletico, manager (Emilio Alzamora), responsabile<br />
comunicazione (Hector Martin, ex Jorge Lorenzo) ma soprattutto<br />
uno sponsor ingombrante come Repsol, che non ha la minima intenzione<br />
di lasciarsi scappare la gallina dalle uova d’oro – giusto<br />
per darvi un ulteriore elemento di giudizio, gli ultimi sondaggi danno<br />
Marc Marquez in netto vantaggio, a livello di popolar<strong>it</strong>à in terra<br />
spagnola, su Dani Pedrosa.<br />
team privati: la rookie è un aiuto o un danno?<br />
Mettetevi nei panni di un Fausto Gresini (o Lucio Cecchinello, o<br />
Hervé Poncharal, se prefer<strong>it</strong>e), che per ingaggiare Marquez dovrebbe<br />
convincere il proprio sponsor a lim<strong>it</strong>arsi ad un angolino di<br />
carenatura, se non addir<strong>it</strong>tura a prendersi un anno sabbatico in<br />
caso si trattasse di marchi contrastanti. E poi, quando al termine<br />
del contratto il Marquez di turno se ne andrebbe inev<strong>it</strong>abilmente<br />
nel team ufficiale, ricominciare da capo la ricerca di uno sponsor<br />
capace di coprire le spese di una stagione in <strong>Moto</strong>GP. Per non parlare<br />
di licenziare in tronco addetti stampa e/o tutte quelle figure in<br />
sovrapposizione con quelle del campioncino, o pagarle per stare<br />
a girarsi i pollici per un anno. Improvvisamente, la prospettiva di<br />
prendere in squadra Marquez diventa incredibilmente meno appetibile.<br />
Certo, la soluzione è fare una squadra separata con lo sponsor<br />
personale del pilota, ma allora… in cosa ne beneficerebbero i team<br />
privati? Insomma, a cosa servirebbe? Al netto di dietrologie e<br />
complottismi, dunque, è il caso di accettare la realtà. La Rookie<br />
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Rule viene abol<strong>it</strong>a perché non<br />
piace, e non serve, più a nessuno.<br />
Ci dispiace per Spies, che<br />
l’ha dovuta subire (ma Ben è<br />
sicuro che Yamaha a fine 2009<br />
avrebbe lasciato a casa Rossi o<br />
Lorenzo per fargli posto? Noi ci<br />
permettiamo di avere qualche<br />
dubbio…) ma i fatti sono questi.<br />
Sarebbe come se un pilota<br />
di ieri si lamentasse perché le<br />
statistiche attuali che contano<br />
i punti conquistati per stagione<br />
si basano su punteggi diversi.<br />
E’ vero, ma… ognuno corre nella<br />
sua epoca, con regole e avversari<br />
diversi. Meglio farsene<br />
una ragione…<br />
93
Le foto più belle del gP del Belgio<br />
di Massimo Zanzani | Un Cairoli strep<strong>it</strong>oso ha vinto tutto in casa dei<br />
campioni belgi. Un week-end spettacolare raccontato attrverso gli<br />
scatti più belli dentro e fuori la pista<br />
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PROVE NEWS MOTOGP MOTOCROSS SPORT<br />
Trofeo yamaha sM<br />
siamo scesi in pista con la yz 450 sM<br />
di Michele Occhini | Siamo scesi in pista a Borgo Ticino<br />
nel Trofeo Dunlop Yamaha con la YZ 450 SM. Vi raccontiamo<br />
le emozioni della nostra gara tutta in rimonta e il comportamento<br />
della supermoto di Iwata<br />
Trofeo Yamaha sm. siamo<br />
scesi in pista con la<br />
YZ-F 450 sm<br />
Giovedì suona il telefono: è<br />
<strong>Moto</strong>.<strong>it</strong> che nella persona di<br />
Andrea Perfetti mi propone un<br />
test un po’ particolare: a Borgo<br />
98<br />
Ticino è in programma, per la domenica successiva, il trofeo Dunlop/Yamaha<br />
e noi dobbiamo provare la nuova Yamaha YZ 450 SM<br />
allest<strong>it</strong>a da motard. Quale occasione migliore per scoprire come<br />
si comporta la moto “col cilindro girato”? Bella sfida, mi piace!<br />
Accetto, ma purtroppo i tempi sono stretti e gli impegni lavorativi<br />
non mi consentono un primo approccio con la moto il sabato. Pazienza,<br />
si farà tutto nella giornata di domenica.<br />
dieci minuti di prove libere e poi via, si corre!<br />
Giornata calda e senza neanche una nuvola che solchi il cielo: in<br />
pista si inizia presto, con le iscrizioni e le verifiche tecniche che si<br />
svolgono, grazie all’ ottima organizzazione, senza nessun intoppo<br />
e nei tempi stabil<strong>it</strong>i. Fin<strong>it</strong>a la doverosa burocrazia, si parte a manetta,<br />
vista la numerosa partecipazione e date le dimensioni non<br />
certo gigantesche dell’impianto (che può contenere non più di 25<br />
piloti nello stesso momento). I partecipanti vengono divisi in cinque<br />
gruppi che senza sosta si alternano in pista per le prove libere<br />
e le crono previste nella mattinata. Dopo solo 10 minuti di prove libere,<br />
mi presento carico a molla per le ufficiali: con la moto non c’è<br />
ancora il feeling che servirebbe, ma si può fare bene. Per l’occasione<br />
monto una telecamera sulla moto; questa però non si dimostra<br />
una scelta vincente perché nel secondo giro tirato la telecamera<br />
si muove e sono costretto a fermarmi per toglierla dalla moto,<br />
perdo molto tempo e concentrazione: quando rientro in pista ho<br />
solo un altro tentativo, non riesco a fare il giro “perfetto” quindi mi<br />
devo accontentare del 18° tempo della classifica B. Accidenti che<br />
26 Giugno<br />
2012<br />
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livello! Faccio passare la classifica<br />
e ho la conferma che tra gli<br />
oltre 90 piloti ci sono davvero<br />
tante manette che di sol<strong>it</strong>o si<br />
fanno notare in campionati più<br />
qualificati, come quello <strong>it</strong>aliano<br />
e addir<strong>it</strong>tura il mondiale! La<br />
mattinata è andata e adesso,<br />
nella pausa pranzo, con un po’<br />
di tempo a disposizione posso<br />
dedicarmi alla moto: la Yamaha<br />
YZ 450 è davvero bella, con il<br />
suo cilindro montato al contrario<br />
e il collettore di scarico che<br />
guarda dr<strong>it</strong>to il mono ammortizzatore.<br />
Il modello che Yamaha<br />
Italia ci ha messo a disposizione<br />
è nella livrea blu/bianca<br />
99
(quella che a me piace di più),<br />
lo scarico è completamente<br />
originale, l’impianto freno anteriore<br />
è un Brembo radiale a<br />
quattro pistoncini con disco<br />
flottante da 320mm.<br />
Vi racconto come si comporta<br />
la moto<br />
Ma veniamo ai fatti: la moto va<br />
davvero forte per essere originale,<br />
il motore spinge tanto<br />
fino dai bassi regimi, la ciclistica<br />
consente dei rapidi cambi di<br />
direzione e in frenata è stabile e<br />
trasmette bene la sensazione di<br />
quanto grip si ha sull’anteriore:<br />
quest’ultimo punto è quello che<br />
più mi ha convinto della moto,<br />
anche se sicuramente per piloti<br />
esperti di alto livello la forcella<br />
standard deve cedere il passo a<br />
un materiale più performante.<br />
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Come già dicevo, il motore è potente e spinge dal basso creando<br />
un effetto on-off che però viene smorzato bene dalla ciclistica.<br />
Quando sali in sella, ti senti sub<strong>it</strong>o a tuo agio: i comandi che ti servono<br />
sono proprio lì, dove li vorresti. In ogni caso, controllo il sag<br />
(o negativo) del mono e lo porto sui 150mm e do qualche click per<br />
rendere la moto un po’ più morbida, dato che nel tratto off-road,<br />
molto bucato, sentivo la moto troppo rigida. La pausa è fin<strong>it</strong>a ed è<br />
ora di rimettersi in moto: il programma pomeridiano comprende<br />
ben 10 manche. Io non sono certo soddisfatto della mia qualifica,<br />
ma decido che devo “solo” partire bene, fare il maggior numero di<br />
sorpassi possibile, abbassare i miei tempi e soprattutto non fare<br />
errori…facile no!?<br />
La gara<br />
Mi schiero nel 18° posto, sono tutto interno, mi preoccupo ancora<br />
della telecamera, ma mi sembra che stavolta sia fissata bene: la<br />
bandiera rossa si alza ed esce dalla pista, il semaforo si accende<br />
e dopo pochi secondi si spegne e...Via! La prima “esse” è molto<br />
insidiosa; io decido di stare interno ed esco indenne da un piccolo<br />
groviglio che si crea nei primi metri; non so bene in che posizione<br />
sono, ma mi sembra di averne guadagnate, si entra nella terra e mi<br />
ricordo di aver provato, nel giro di ricognizione, una traiettoria più<br />
stretta: decido di buttarmi e passo in undicesima posizione, vedo<br />
davanti a me il decimo, quindi tiro a tutta e quando lo raggiungo<br />
tento la fotocopia del primo sorpasso, mi riesce e la prima manche<br />
chiudo in decima posizione, non male direi, otto posizioni guadagnate,<br />
tempi più bassi e nessun errore… missione compiuta! Ma la<br />
giornata non è fin<strong>it</strong>a, siamo a metà dell’opera; c’è ancora la seconda<br />
manche e sono fermamente convinto che il feeling crescente<br />
con la moto mi darà modo di far bene anche nell’ultima fatica di<br />
giornata. Fatica appunto, il caldo si fa sentire e non poco, la tuta<br />
di pelle non aiuta… ma le scuse non esistono, c’è da dare solo del<br />
gran gas! Il semaforo rosso si spegne e parte la seconda gara, allo<br />
scatto mi muovo bene e decido sub<strong>it</strong>o di spostarmi verso l’esterno,<br />
ma davanti a me il gruppo si chiude per un contatto, io sono<br />
costretto ad alzare la moto e non esco dalla prima curva davanti<br />
come potevo essere.<br />
La gara è comunque lunga e sub<strong>it</strong>o mi metto all’attacco dei piloti<br />
che mi precedono; con qualche contatto e con un po’ di fortuna,<br />
che non guasta mai, riesco a chiudere in ottava piazza. I tempi si<br />
sono abbassati ancora e la moto mi piace sempre più. La giornata<br />
è stata pos<strong>it</strong>iva. Sicuramente avrei potuto fare di più in gara, ma<br />
va bene così anche perché la cosa più importante era conoscere<br />
e capire meglio la Yamaha YZF450 che per me è promossa a pieni<br />
voti: per chi vuole un mezzo con cui smanettare la domenica, l’unica<br />
cosa da fare è il pieno!<br />
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