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Numero <strong>64</strong><br />

04 Giugno 2012<br />

95 Pagine<br />

MotoGP Catalunya<br />

Lorenzo vince il GP<br />

Dovi terzo: “Sono<br />

molto, molto,<br />

molto felice”<br />

| prova touring |<br />

Victory<br />

Cross<br />

Roads HB<br />

da Pag. 2 a Pag. 15<br />

All’Interno<br />

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PROVE NEWS MOTOGP SUPERBIKE MOTOCROSS SPORT<br />

Mercato<br />

Scoop: Moto Guzzi<br />

supermotard?<br />

Honda CRF450R e<br />

CRF250R 2013<br />

04 Giugno<br />

2012<br />

MX Francia<br />

Cairoli e Herlings<br />

trionfano al GP<br />

Cairoli: “Sono contento<br />

di aver vinto in Francia”<br />

Moto e biCi<br />

Un giorno<br />

in sella, al giro<br />

d’<strong>it</strong>alia<br />

NEWS: Castiglioni: MV Agusta F3 in consegna, Brutale 675 a fine giugno | Cereghini “Dopo i tedeschi finti, arrivano<br />

quelli veri” | SBK: Bayliss “La Panigale pronta nel 2013 a vincere in SBK”| TT: McGuinness m<strong>it</strong>ico. In pista con Bonetti<br />

Anno<br />

02<br />

Numero<br />

<strong>64</strong>


ViCtory CROSS ROADS HB Pregi Estetica e stabil<strong>it</strong>à diFetti Prezzo<br />

ProVa toUring<br />

PreZZo € 18.990<br />

La yankee<br />

alternativa<br />

di Maurizio Tanca | Corposa, pesante ma molto piacevole da usare,<br />

la touring basica del gruppo Polaris convince per la sua guida<br />

e per il magnifico carattere del suo corposo V2.<br />

naturalmente costa cara: 18.990 euro, franco importatore<br />

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Il celebre colosso statun<strong>it</strong>ense Polaris Industry, fondato nel<br />

1954 nel Minnesota e ormai da tempo una vera potenza mondiale<br />

nel campo dei veicoli tutto terreno (Atv, quad e via dicendo,<br />

per uso sia civile che mil<strong>it</strong>are, anche a trazione elettrica)<br />

e delle <strong>moto</strong>sl<strong>it</strong>te, a metà degli anni 90 iniziò a pensare anche alle<br />

<strong>moto</strong>ciclette, con l’evidente obiettivo di andare a confrontarsi con<br />

i signori di Milwaukee. Tant’è che nel 1997 nacque il marchio Victory<br />

- “The New American Motorcycle” - e nell’aprile dello stesso<br />

anno lo stabilimento di Osceola (Winsconsin…) sfornò la neonata<br />

V92C, che debuttò al famoso megaristorante Planet Hollywood di<br />

4<br />

Minneapolis. In sella c’era il leggendario Al Unser Jr, due volte vinc<strong>it</strong>ore<br />

alla 500 Miglia di Indianapolis: un testimonial d’eccezione<br />

per quella che l’anno seguente – manco a dirlo – venne decretata<br />

“best cruiser of the year” dal mensile Cycle World. Oggi la Victory<br />

Motorcycles - che dal 2010 ha sede a Spir<strong>it</strong> Lake, nell’Iowa - è ormai<br />

una realtà consolidata, diffusa negli States, in Europa ed Australia/Nuova<br />

Zelanda tram<strong>it</strong>e le tredici filiali di quel Gruppo Polaris<br />

che recentemente ha acquis<strong>it</strong>o anche il leggendario marchio<br />

Indian, e che nel 2005, lo ricordiamo, aveva iniziato a preparare<br />

la scalata verso la KTM, acquisendone circa il 25% delle azioni e<br />

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2012<br />

Anno<br />

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Numero<br />

<strong>64</strong><br />

»»<br />

» Prove<br />

siglando con Mattighofen un accordo biennale, poi decaduto. Più<br />

recente la sinergia instaurata a fine 2011 con la Brammo, l’ormai<br />

famosa azienda dell’Oregon leader nel campo delle <strong>moto</strong>ciclette<br />

elettriche. In Italia, le Victory vengono distribu<strong>it</strong>e dalla Egi<strong>moto</strong>rs,<br />

importatore Polaris con sede a Desio, alle porte di Milano, che ci<br />

ha dunque forn<strong>it</strong>o la Cross Roads HB della nostra prova. Si tratta<br />

ancora di un modello senza ABS, che però è presente di serie su<br />

tutta la gamma 2012. Il prezzo della “nostra” Cross Roads sarebbe<br />

dunque 17.636 euro, contro i 18.990 della HB di quest’anno,<br />

che è disponibile in blu o in rosso. HB sta per Hard Bags (“borse<br />

rigide”), ma su questo modello è di serie anche il parabrezza “lock<br />

and ride” (a sgancio e riaggancio rapido) di misura intermedia, disponibile<br />

però anche più alto o più basso di 75 mm. Chi volesse<br />

risparmiare un bel millone può invece ripiegare sulla Cross Roads<br />

SB, che monta borse semirigide (peraltro molto eleganti) e non ha<br />

il parabrezza.<br />

la Cross roads sotto esame<br />

Logicamente comparabile con la recente Harley-Davidson<br />

Sw<strong>it</strong>chback (anch’essa dotata di parabrezza e borse a sgancio<br />

rapido e di ruote in lega, con anteriore da 18” ma posteriore da<br />

17” contro i 16” della Victory), l’imponente touring cruiser Made<br />

in Iowa attira molto l’attenzione, anche da parte di molti che di<br />

<strong>moto</strong> non sanno nulla. Così almeno abbiamo constatato andandoci<br />

in giro, e ascoltando i classici commenti – compresi parecchi<br />

complimenti - di molti passanti che se la mangiavano con gli<br />

occhi con pignola curios<strong>it</strong>à, una volta parcheggiata, salvo poi<br />

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pietrificare l’espressione una volta saputa la risposta alla fatidica<br />

domanda: “ma quanto costa?” La Cross Roads sfoggia uno stile<br />

piacevolmente moderno, e alcune soluzioni tecniche inconsuete<br />

per <strong>moto</strong> del genere, quali la robusta forcella a steli rovesciati e la<br />

struttura in alluminio pressofuso del telaio, che sporge anteriormente<br />

da sotto il serbatoio - idealmente completata dal lungo faro<br />

stile nacelle – e si completa verso il basso a contornare il radiatore<br />

dell’olio. Tutto è assemblato con precisione, e sono molto belli anche<br />

il <strong>moto</strong>re ed i particolari che lo circondano. Come i caratteristici<br />

scudi cromati e “butterati” incastonati nella V tra i cilindri: il<br />

sinistro osp<strong>it</strong>a la chiave di accensione, mentre il destro riporta la<br />

cilindrata in pollici cubi. Ma anche l’impianto di scarico secondo<br />

noi è molto bello, con terminali lunghi e abbastanza rialzati, al pari<br />

delle pedane, per poter guidare con maggior soddisfazione tra le<br />

curve senza farli fuori sull’asfalto. Al centro del serbatoio a goccia<br />

da 22 l<strong>it</strong>ri non figura alcun cockp<strong>it</strong> cromato, ma semplicemente<br />

il tappo di rifornimento in lega leggera, non sporgente. Sopra la<br />

piastra di sterzo, satinata come i lunghi raiser ricurvi dell’ampio<br />

manubrione che si protende verso il pilota, campeggia invece il<br />

tachimetro analogico/dig<strong>it</strong>ale, tutto cromato e con base bianca.<br />

Oltre ad indicare la veloc<strong>it</strong>à (in km o miglia), lo strumento osp<strong>it</strong>a<br />

una serie di spie luminose che segnalano l’inserimento del cruise<br />

control (impostabile sulla destra del manubrio), pressione dell’olio,<br />

folle, abbaglianti, indicatori direzionali (a rientro automatico),<br />

spia della riserva e check dell’iniezione. E poi c’è il display Lcd, che<br />

informa sul livello del carburante, a barrette, sulla marcia inser<strong>it</strong>a,<br />

sull’ora e, ovviamente, sui chilometraggi totale e parziali. Utilizzando<br />

quello che normalmente sarebbe il pulsante del lampeggio<br />

(quindi usando l’indice sinistro), è però possibile commutare<br />

alcune funzioni, sost<strong>it</strong>uendo per esempio i contachilometri con<br />

il contagiri cifrato. Astuta la collocazione della serratura dell’antifurto<br />

sul bordo posteriore della piastra di sterzo, comoda da<br />

raggiungere stando seduti in sella. Molto ben stilizzate ed aerodinamiche<br />

le <strong>moto</strong>valigie, che posteriormente vanno a raccordarsi<br />

all’elegantissimo supporto delle frecce, simile a quello collocato<br />

sotto al faro anteriore, ma con al centro il lungo fanalino a led. Le<br />

due borse sono discretamente capienti (niente caschi, però) e anche<br />

facilmente smontabili, una volta sollevati i coperchi, grazie ai<br />

nottolini interni a sgancio rapido tipo racing. Va sottolineato che<br />

le <strong>moto</strong>valigie non hanno maniglie che le rendano comodamente<br />

trasportabili, e che comunque lo stile elegante della <strong>moto</strong> soffre<br />

davvero molto della loro assenza…<br />

6<br />

Con l’andare dei chilometri ci si<br />

affeziona sempre più a questa<br />

Victory, che da guidare è proprio<br />

gustosa<br />

““<br />

il <strong>moto</strong>re Freedom V-twin<br />

Nei due cilindroni del <strong>moto</strong>re Victory Freedom V-Twin di 50° corrono<br />

due pistoni da 101, mentre la corsa è di 108 mm, il che genera<br />

una cilindrata di 1.731 cc, equivalenti appunto a 106 pollici cubi.<br />

Stiamo parlando di un propulsore raffreddato ad aria ed olio, con<br />

distribuzione monoalbero in testa azionata da catena, e 4 valvole<br />

per cilindro a regolazione idraulica. Compresso 9,4:1, il bicilindrico<br />

yankee eroga 92 cv (67,6 kW) con una coppia di circa 13,5 kgm<br />

(132,3 Nm). Dati in effetti non dichiarati ufficialmente, (ma che<br />

compaiono sul libretto di circolazione), al pari dei rispettivi regimi<br />

di rotazione, che comunque sono molto bassi, come del resto<br />

è la norma su <strong>moto</strong>ri del genere. Per la cronaca, il lim<strong>it</strong>atore qui<br />

stacca a 5.450 giri indicati. L’alimentazione è chiaramente affidata<br />

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ad un sistema di iniezione elettronica,<br />

con corpi farfallati da<br />

45 mm. La trasmissione, che<br />

si avvale di un compensatore<br />

di coppia abbinato alla primaria<br />

ad ingranaggi e di una frizione<br />

multidisco azionata meccanicamente,<br />

verte su un cambio a<br />

sei marce – con la sesta overdrive<br />

– e sulla classicissima trasmissione<br />

finale gest<strong>it</strong>a da una<br />

grossa cinghia dentata.<br />

la ciclistica “fuori dal coro”<br />

Ma il principale elemento distintivo<br />

delle Victory è senz’altro<br />

la succ<strong>it</strong>ata struttura portante<br />

in alluminio pressofuso:<br />

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una vera spina dorsale (e come tale sagomata, come si può vedere<br />

dall’interessante filmato ufficiale del 2009 che parte appunto dal<br />

cannotto di sterzo per terminare praticamente all’estrem<strong>it</strong>à del<br />

parafango posteriore. Sulla Cross Roads, il cannotto di sterzo è<br />

inclinato di 29° con avancorsa di 142 mm, mentre l’interasse è di<br />

1.670 mm. Il piano di seduta della sella, dal canto suo, è a 68 cm<br />

da terra, mentre sotto al <strong>moto</strong>re c’è una “luce” disponibile di 148<br />

mm. Decisamente impegnativo il peso a secco, dichiarato in 338<br />

chili: “quasi 33 chili meno dell’Harley Road King” dichiara nel video<br />

il progettista, James Hollroyd, “e con una capac<strong>it</strong>à di carico superiore<br />

di 13 chili e mezzo”. Quanto alle sospensioni, altra scelta<br />

piuttosto inconsueta per <strong>moto</strong> di questo segmento è la forcella<br />

a steli rovesciati da 43 mm - non regolabile e con escursione di<br />

130 – mentre il forcellone posteriore, pure pressofuso in alluminio,<br />

tram<strong>it</strong>e un leveraggio di progressione aziona un ammortizzatore<br />

verticale ad aria, regolabile tram<strong>it</strong>e una valvola facilmente<br />

raggiungibile smontando il fianchetto destro. L’escursione della<br />

ruota motrice è di 120 mm. Le ruote in lega, da 3,00x18” davanti<br />

e 5,00x16” dietro, montano pneumatici Dunlop E3 da 130/70 e<br />

180/60. L’impianto frenante, per finire, verte su tre dischi semiflottanti<br />

da 300 mm, con pinze a 4 pistoncini davanti e a 2 dietro.<br />

in sella a donna V<strong>it</strong>toria<br />

La sinuosa Cross Roads è senz’altro comoda, sia per il pilota che<br />

per chi siede dietro. Anche quest’ultimo (o ultima che sia) gode di<br />

un sedile generoso e pedane estraibili ben messe, ma senz’altro<br />

gradirà un bel baulotto, o quantomeno un sissy-bar per poggiare<br />

la schiena, anche perché è abbastanza innaturale aggrapparsi con<br />

una mano, a mo’ di rodeo, alla buffa maniglia estraibile in cuoio<br />

celata in una fessura al centro della sua sella... Insomma, in sella<br />

si sta bene, e chi guida poggia i piedi su pedane molto ampie e leggermente<br />

inclinate per favorire l’uso dei comandi sistemati all’altezza<br />

del cilindro anteriore, col pedale del cambio a leva singola,<br />

non a bilanciere. Peccato però che il pedale del freno sia molto<br />

sensibile, e chi (come me) è ab<strong>it</strong>uato a usarlo spesso, e quindi a<br />

tenerci la punta del piede sempre poggiata sopra - in particolare<br />

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in c<strong>it</strong>tà - si troverà spesso a frenare<br />

spesso senza volerlo: insomma,<br />

per viaggiare comodi,<br />

il piede destro va tenuto sulla<br />

pedana, ma questo vien facile<br />

solo durante i viaggi in autostrada.<br />

Credo sia superfluo sottolineare<br />

che spostare a spinta<br />

un pachiderma del genere, a<br />

maggior ragione per chi non sia<br />

propriamente un palestrato,<br />

non è la cosa più agevole del<br />

mondo, specie nelle manovre<br />

in retromarcia. Come non può<br />

essere rapidissima la classica<br />

inversione ad U, soprattutto<br />

per la lunghezza del manubrio<br />

che costringe a tendere completamente<br />

il braccio esterno<br />

e reclinare il busto in avanti.<br />

Bisogna prenderci la mano,<br />

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insomma, ma queste non son certo nov<strong>it</strong>à per chi conosce e utilizza<br />

ab<strong>it</strong>ualmente <strong>moto</strong>ne del genere. Detto ciò, una volta tirata la<br />

leva della frizione (morbida e abbastanza modulabile), inser<strong>it</strong>a la<br />

prima (operazione inesorabilmente rumorosa) e rilasciata nuovamente<br />

la leva, si scopre abbastanza presto che muovendosi con la<br />

Cross Roads - come con molte altre muccone del genere - la v<strong>it</strong>a<br />

tutto sommato è tutt’altro che spiacevole, perfino in c<strong>it</strong>tà. Calore<br />

del <strong>moto</strong>re a parte, naturalmente, man mano che il clima inizia a<br />

diventare meno rigido. Con l’andare dei chilometri ci si affeziona<br />

sempre più a questa Victory (perlomeno così è stato per me), che<br />

da guidare è proprio gustosa: a patto, però, di poter guardare al di<br />

sopra del parabrezza, altrimenti quando piove la visuale diventa<br />

scarsa, specie la sera. Questa <strong>moto</strong> è proprio un’ottima passista,<br />

sempre molto stabile e divertente anche sulle belle strade ricche<br />

di curve, come per esempio quella della Val D’Arda, (da noi usata<br />

come set fotografico) che porta da Castell’Arquato a Vernasca,<br />

tra il piacentino ed il parmense, che fu teatro di una celebre gara in<br />

sal<strong>it</strong>a dal dopoguerra ai primi anni 70, mentre attualmente osp<strong>it</strong>a<br />

manifestazioni di regolar<strong>it</strong>à per auto d’epoca. Anche su percorsi<br />

del genere, dunque, ci si può godere la matronale Victory piegando<br />

anche più di quanto si possa pensare, e senza nemmeno<br />

bisogno di strisciare per forza a terra per tenere un’andatura soddisfacente.<br />

Si sente che sotto c’è un telaio bello solido, perché la<br />

<strong>moto</strong> si lascia condurre facilmente tra una curva e l’altra, l’avantreno<br />

segue la strada preciso come un vomere, e le sospensioni<br />

funzionano a dovere, assorbendo a dovere sconnesso e pavè<br />

senza mai sembrare flaccide piuttosto che rimbalzare o rumoreggiare<br />

fastidiosamente. La mancanza dell’Abs però si fa sentire, in<br />

particolare dietro, dove l’azione del freno è progressiva ma in condizioni<br />

d’emergenza arriva troppo presto a bloccare la ruota, e sul<br />

bagnato certamente non è bello; mentre davanti i due dischi ne<br />

hanno a sufficienza per far fronte alle esigenze di una <strong>moto</strong> così, e<br />

si lasciano gestire molto meglio. Le Dunlop E3 di primo equipaggiamento<br />

mi sono sembrate affidabili, con un profilo omogeneo e<br />

piacevolmente agile; e sono sufficientemente a loro agio anche sul<br />

bagnato, pur non essendo proprio amicissime delle strisce bianche<br />

e dei passaggi pedonali, che comunque sia vanno affrontati<br />

sempre con la massima diffidenza. Anche perché il <strong>moto</strong>rone che<br />

c’è sotto al serbatoio è bello tonico, e non è che manchi di coppia<br />

fin dai regimi più bassi, anzi: l’accelerazione è notevole e la ripresa<br />

è sempre pronta, tant’è che già da 1.500 giri si può dare gas anche<br />

in sesta per sentirlo spingere sub<strong>it</strong>o forte, e immagino che se<br />

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l’aerodinamica (vedi parabrezza)<br />

lo aiutasse un po’ di più si<br />

potrebbero anche superare<br />

i 180 orari effettivi (circa 190<br />

indicati, col contagiri a 4.350,<br />

mentre i 50 indicati sono 48,5<br />

effettivi, e i 90 sono 87). Ma<br />

va più che bene anche così,<br />

per ovvii motivi legali ma anche<br />

perché il fatto di consumare<br />

poco oggi come oggi è<br />

un pregio molto ben accetto:<br />

e con questa Victory, con la<br />

quale abbiamo percorso in<br />

totale circa 1.700 chilometri,<br />

meno della metà dei quali in<br />

autostrada, abbiamo rilevato<br />

consumi compresi tra i 17,5 ed<br />

i 20 km/l<strong>it</strong>ro. Non male, per<br />

una pesante millesette, che oltretutto,<br />

viaggiando a veloc<strong>it</strong>à<br />

11


ZooM<br />

ZooM<br />

ZooM<br />

12 13


1 Tachimetro analogico/dig<strong>it</strong>ale,<br />

tutto cromato e con base bianca.<br />

2 Sono molto belli i caratteristici<br />

scudi cromati e “butterati” incastonati<br />

nella V tra i cilindri.<br />

3 Terminali lunghi e abbastanza<br />

rialzati, al pari delle pedane.<br />

1<br />

2<br />

3<br />

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autostradali codice, cioè sui 3.000 giri, non affligge certo con<br />

vibrazioni intollerabili, salvo poi aumentare progressivamente<br />

andando su di giri, per trasformarsi in una sorta di benefico massaggio<br />

per le caviglie salendo verso i 5.000. Il “nostro” <strong>moto</strong>re in<br />

effetti era dotato di scarichi di serie, ma solo da vedere, tant’è che<br />

sfoggiava un bel vocione bar<strong>it</strong>onale che enfatizzava anche la corposissima<br />

spinta ai bassi, scoppiettando poi folcloristicamente<br />

in rilascio. Il cambio, sempre rumoroso inserendo la prima, poi si<br />

salva invece abbastanza bene, e se in mezzo al traffico può essere<br />

abbastanza ruvido, nella guida scorrevole cambia carattere per<br />

diventare sufficientemente scorrevole (e silenzioso) a sua volta,<br />

ancor di più scalando le marce.<br />

14 15<br />

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Provare per credere<br />

Provare per credere io ho<br />

una victory hammer s da due<br />

anni e <strong>moto</strong> ne ho avute di tutti<br />

tipi visto che sono verso i 60 ma<br />

vi assicuro che e’ una libidine sia<br />

nel vederla che nell’usarla.<br />

wally11 - 30/05/2012<br />

SCHEDA TECNICA<br />

Leggi e partecipa ai commenti »<br />

VICTORy<br />

Cross Roads<br />

Tempi: 4<br />

€ 18.990<br />

Cilindri: 2<br />

Cilindrata: 1731 cc<br />

Disposizione cilindri: a V di 50°<br />

Raffreddamento: ad aria/olio<br />

Avviamento: E<br />

Marce: 6<br />

Freni: D-D<br />

Misure freni: 300-300 mm<br />

Misure cerchi (ant./post.): 18’’ / 16’’<br />

Normativa antinquinamento: Euro 3<br />

Peso: 388 kg<br />

Lunghezza: 2652 mm<br />

Altezza: 667 mm<br />

Capac<strong>it</strong>à serbatoio: 22 l<br />

Segmento: Custom


sPeCiale MotogP<br />

iL GRAN PReMio<br />

di CAtALuNyA<br />

16 17


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Lorenzo vince il GP di Catalunya<br />

dovi 3°, Rossi 7°<br />

di Giovanni Zamagni | Trionfo di Jorge Lorenzo, con Dani Pedrosa<br />

secondo e un bravissimo Andrea Dovizioso terzo, in volata su Casey<br />

Stoner. Settimo, e prima Ducati, Valentino Rossi<br />

Si è corso sotto un cielo<br />

nuvoloso e con una<br />

temperatura più fresca<br />

rispetto alle prove, ma i valori<br />

sono rimasti sostanzialmente<br />

quelli visti venerdì e sabato,<br />

con i soli piloti Honda “costretti”<br />

a montare la dura posteriore<br />

e quindi per questo,<br />

probabilmente, più al lim<strong>it</strong>e<br />

rispetto ai rivali della yamaha.<br />

Così, Pedrosa, con Stoner<br />

18<br />

inaspettatamente in difficoltà, ha provato sub<strong>it</strong>o ad andare in fuga,<br />

ma il suo vantaggio non ha mai raggiunto il secondo su Lorenzo,<br />

dopo un tentativo di Ben Spies al terzo giro, fin<strong>it</strong>o purtroppo male,<br />

con una caduta. Pedrosa ha continuato a spingere, ma Lorenzo<br />

non ha mai mollato alla guida di una yamaha decisamente più<br />

compet<strong>it</strong>iva in accelerazione rispetto a tutte le altre <strong>moto</strong> in pista.<br />

Al 13esimo giro, però, sembrava che la gara potesse volgere a favore<br />

di Pedrosa, per un errore di valutazione di Lorenzo alla prima<br />

staccata, che per non “tamponare” Pedrosa è fin<strong>it</strong>o largo alla prima<br />

variante. Un’illusione per Dani, che ha comunque tenuto botta<br />

fino al 20esimo giro, quando Lorenzo ha affondato la frenata alla<br />

sol<strong>it</strong>a prima variante, conquistando la prima posizione.<br />

Un sUCCesso iMPortante<br />

Fine dei giochi: Dani ha resist<strong>it</strong>o per un altro giro, poi si è arreso<br />

all’evidenza e Lorenzo ha festeggiato in sol<strong>it</strong>ario il terzo successo<br />

stagionale, secondo consecutivo, che gli dà adesso un margine di<br />

ben 20 punti in classifica generale su Stoner, per la prima volta fuori<br />

dal podio da quando è in sella alla Honda (Jerez a parte, quando<br />

venne steso da Rossi). Un dato che la dice lunga sull’attuale condizione<br />

mentale di Casey: dopo aver annunciato prematuramente il<br />

r<strong>it</strong>iro, sembra essersi come sgonfiato. Un brutto segno anche per<br />

il campionato, perché l’unico che sembra in grado di contrastare<br />

in qualche <strong>moto</strong> Lorenzo è proprio Stoner, considerando che Pedrosa<br />

va fortissimo, ma sembra sempre che gli manchi uno per<br />

fare trentuno.<br />

doViZioso da aPPlaUsi<br />

Stoner ha perso per soli due decimi il podio, conquistato da un<br />

Andrea Dovizioso da applausi. L’aveva detto dopo le prove: “Ho<br />

il passo dei primi, bisognerà vedere per quanti giri riuscirò a tenerlo”.<br />

Ci è riusc<strong>it</strong>o per circa metà gara, poi un errore alla prima<br />

variante gli ha fatto perdere il contatto con i due piloti spagnoli.<br />

A quel punto, è iniziata la lotta a distanza con Stoner, a sua volta<br />

braccato da vicino da Cal Crutchlow. L’ultimo giro è stato palp<strong>it</strong>ante<br />

per Andrea, che però non ha dato a Casey nessuna possibil<strong>it</strong>à<br />

nemmeno di provare un attacco. Un terzo posto davvero<br />

importante per il Dovi, per mille motivi: perché è sempre un pilota<br />

poco considerato, perché ancora una volta ha battuto Ben Spies<br />

(in sella a una yamaha ufficiale), perché gli dà grande fiducia per il<br />

proseguo del campionato.<br />

rossi dign<strong>it</strong>oso<br />

Valentino Rossi ha chiuso al settimo posto, alle spalle di Alvaro<br />

Bautista, staccato di 17”5: la sua è stata una gara più che dign<strong>it</strong>osa,<br />

considerando anche che ha rifilato 13 secondi a Nicky Hayden.<br />

Fino a cinque giri dalla fine, sembrava addir<strong>it</strong>tura che Valentino<br />

avesse la possibil<strong>it</strong>à di battere Bautista, con il gruppetto in lotta<br />

04 Giugno<br />

2012<br />

»»<br />

»<br />

Anno<br />

02<br />

Numero<br />

<strong>64</strong><br />

MotoGP » Prove<br />

per il podio non troppo lontani.<br />

Poi, Rossi ha calato notevolmente<br />

il r<strong>it</strong>mo e anche Bautista<br />

si è allontanato: questo,<br />

comunque, è il potenziale attuale<br />

della Ducati. Purtroppo,<br />

sull’asciutto, il lavoro da fare è<br />

ancora tantissimo.<br />

i PriMi CoMMenti<br />

lorenzo: “All’inizio, con Spies<br />

e Dovizioso davanti a me, sono<br />

stato tranquillo, non volevo<br />

fare casino.<br />

Poi, anche con Pedrosa non<br />

volevo fare pasticci, ma il mio<br />

passo costante mi ha permesso<br />

di vincere la gara: è un successo<br />

importantissimo”.<br />

Pedrosa: “Volevo vincere a tutti<br />

i costi, ma, purtroppo, non ci<br />

sono riusc<strong>it</strong>o. Alla fine ero veramente<br />

distrutto”.<br />

dovizioso: “Ero attaccato a<br />

loro, ma per tenere il r<strong>it</strong>mo,<br />

ho fatto una staccatona e non<br />

so quanti metri ho fatto con la<br />

ruota posteriore sollevata da<br />

terra. Una gara così ci ha insegnato<br />

tanto: Lorenzo guadagnava<br />

sempre un po’ in accelerazione,<br />

non so se perché ha<br />

materiale differente o per altro.<br />

Sono molto, molto, molto felice<br />

per tutti: è dura battere questi”.<br />

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Rossi: “Questo è il nostro potenziale”<br />

di Giovanni Zamagni | Dopo il settimo posto, Valentino Rossi ripete<br />

una frase che sentiamo da un po’ di tempo: “Questo è il nostro<br />

potenziale”. Insomma, Valentino assicura che non si poteva fare di più<br />

Dopo il settimo posto,<br />

Valentino Rossi ripete<br />

una frase che sentiamo<br />

da un po’ di tempo: “Questo è<br />

il nostro potenziale”. Insomma,<br />

Valentino assicura che non si<br />

poteva fare di più e la prestazione<br />

degli altri “ducatisti” lo<br />

conferma: Rossi ha tirato fuori<br />

il massimo dalla GP12. Alla fine,<br />

Valentino si è preso 17”555, ma<br />

fino a pochi giri dal termine era<br />

20<br />

vicinissimo a Bautista e non troppo lontano da Crutchlow e Stoner,<br />

prima di dover rallentare per il decadimento della gomma posteriore.<br />

“E’ andata piuttosto bene – è il commento del nove volte<br />

campione del mondo -, nel senso che è stata la miglior gara del<br />

2012 sull’asciutto, anche se la posizione è la stessa del Portogallo:<br />

sia il distacco totale sia quello sul singolo giro è stato inferiore.<br />

Questo è il nostro potenziale sull’asciutto. Purtroppo non sono<br />

part<strong>it</strong>o benissimo e nei primi 10 giri ho sofferto un po’ con il freno<br />

anteriore: era spugnoso e non riuscivo a fermarmi bene, in particolare<br />

in fondo al rettilineo. Poi, da metà gara in poi, giravo più forte<br />

di quelli davanti a me e credevo di poter prendere Bautista, prima<br />

del calo totale della gomma posteriore. Noi la consumiamo più<br />

degli altri, perché dobbiamo<br />

fare girare la GP12 con il gas,<br />

avendo tanto sottosterzo: per<br />

questo gli altri davanti a me<br />

hanno potuto essere più costanti.<br />

Domani ci sarà una giornata<br />

di test importante, nella<br />

quale proveremo meglio il forcellone<br />

in alluminio (utilizzato<br />

venerdì, ma poi abbandonato<br />

per eliminare una variabile nella<br />

messa a punto, NDA) e faremo<br />

dei movimenti sul bilanciamento,<br />

per vedere se spostando i<br />

pesi si riesce a dare maggiore<br />

grip sull’anteriore, che in questo<br />

momento è il nostro vero<br />

lim<strong>it</strong>e. La gestione elettronica<br />

del <strong>moto</strong>re va meglio: è la strada<br />

giusta, ma va ancora sfruttata<br />

completamente”.<br />

04 Giugno<br />

2012<br />

»»<br />

»<br />

Anno<br />

02<br />

Numero<br />

<strong>64</strong><br />

MotoGP » Prove<br />

Da metà gara in poi, giravo più<br />

forte di quelli davanti a me e credevo<br />

di poter prendere Bautista<br />

““<br />

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dovizioso: “Sono molto,<br />

molto, molto felice”<br />

di Giovanni Zamagni | Un podio conquistato con coraggio e<br />

determinazione: Andrea Dovizioso è giustamente soddisfatto.<br />

“Sono molto, molto, molto felice per tutti quelli che mi stanno vicino:<br />

è dura battere questi qui”<br />

Un podio conquistato<br />

con coraggio e determinazione:<br />

Andrea<br />

Dovizioso è giustamente soddisfatto.<br />

“Sono molto, molto,<br />

molto felice per tutti quelli che<br />

mi stanno vicino: è dura battere<br />

questi qui” dice un attimo dopo<br />

essersi tolto il casco. Farlo con<br />

una yamaha “satell<strong>it</strong>e” dà ancora<br />

più soddisfazione e anche<br />

22<br />

la statistica dice che quella di Dovizioso è stata una bella impresa:<br />

fino a Barcellona, nel 2012 sul podio erano sempre sal<strong>it</strong>i Lorenzo,<br />

Stoner e Pedrosa, con l’eccezione di Rossi a Le Mans sull’acqua,<br />

e in tutto il 2011 un solo pilota in sella a una <strong>moto</strong> satell<strong>it</strong>e – Colin<br />

Edwards a Silverstone, in una gara però molto particolare sul bagnato<br />

– era riusc<strong>it</strong>o a chiudere nei primi tre. Insomma, il Dovi ha<br />

più di una ragione per essere contento, anche perché quello del<br />

Montmelò è stato un GP “vero”, senza strane anomalie. “Andavo<br />

veramente forte, riuscivo a tenere il r<strong>it</strong>mo di Pedrosa e Lorenzo.<br />

Ma Jorge era molto più efficace di me in accelerazione, non so dire<br />

se per una questione di messa a punto o per materiale differente.<br />

Sta di fatto che in ogni usc<strong>it</strong>a mi guadagnava qualcosa, che io cercavo<br />

di recuperare in frenata, su un circu<strong>it</strong>o dove, dopo due giri,<br />

lotti con il grip, non puoi essere troppo aggressivo e devi essere<br />

intelligente a non esagerare. Dai e dai, all’inizio del 14esimo giro,<br />

ho frenato troppo forte alla prima variante: avrò fatto 50 metri con<br />

la ruota posteriore sollevata da terra. Sono arrivato lunghissimo,<br />

ma non volevo tagliare la chicane per non incorre in una eventuale<br />

penalizzazione e così ho perso ancora più tempo. A quel punto,<br />

non potevo più stare con loro e mi sono solo concentrato sul tempo<br />

sul giro, cercando di essere più costante possibile: sentivo il<br />

rumore della <strong>moto</strong> di Stoner alle mie spalle, ma nell’ultimo passaggio<br />

sono stato bravo a non concedergli nemmeno una possibil<strong>it</strong>à<br />

di attaccarmi, nonostante un errore alla curva nove. Il feeling con<br />

la yamaha migliora continuamente e un podio con una <strong>moto</strong> satell<strong>it</strong>e<br />

è davvero significativo: molti in questo mondo non credono nel<br />

mio potenziale ed è una soddisfazione in più. Sono stato per tre<br />

anni pilota HRC e ci si aspettava tanto da me, ma vi assicuro che<br />

è difficile: ho ottenuto buoni risultati, ma non quanto volevamo. In<br />

yamaha mi sono trovato bene, con una <strong>moto</strong> che ha caratteristiche<br />

molto differenti e che adesso riesco a sfruttare meglio. Passare<br />

dalla HRC a un team satell<strong>it</strong>e è sicuramente un passo indietro,<br />

ma si può fare bene”.<br />

04 Giugno<br />

2012<br />

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Anno<br />

02<br />

Numero<br />

<strong>64</strong><br />

MotoGP » Prove<br />

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Moto 2: iannone s’impone a Montmelò<br />

di Giovanni Zamagni | Ha vinto alla grande, guidando come meglio<br />

non si poteva: Andrea Iannone è stato il grande protagonista del GP<br />

della Catalunya<br />

Ha vinto alla grande,<br />

guidando come meglio<br />

non si poteva: Andrea<br />

Iannone è stato il grande protagonista<br />

del GP della Catalunya.<br />

Nonostante la sua Speed Up<br />

sia ancora inferiore alle rivali<br />

– “E normale che sia così: la<br />

nostra <strong>moto</strong> ha 5 gare di v<strong>it</strong>a,<br />

le altre sono sviluppate da 3<br />

anni”, sottolinea Andrea – Iannone<br />

è riusc<strong>it</strong>o a fare la differenza,<br />

mettendoci molto del<br />

24<br />

suo, rispondendo prima agli attacchi di Marc Marquez e poi a quello<br />

finale di Thomas Luthi, secondo al traguardo. Terzo è arrivato<br />

Marquez, poi penalizzato dalla direzione gara di un minuto per un<br />

contatto con Pol Espargaro, fin<strong>it</strong>o a terra fortunatamente senza<br />

conseguenze.<br />

Mancavano poco meno di tre giri alla finbe, quando Marc ha perso<br />

il controllo della sua <strong>moto</strong>, ma è riusc<strong>it</strong>o a tornare in traiettoria,<br />

senza però minimamente preoccuparsi di Espargaro.<br />

Il contatto è stato inev<strong>it</strong>abile, seppure involontario: secondo molti<br />

piloti della MotoGP Marquez non andava sanzionato, penalizzazione<br />

poi tolta dalla FIM, che ha così sbugiardato la Direzione Gara,<br />

rimettendo Marquez al terzo posto: un’altra brutta figura per il<br />

<strong>moto</strong>mondiale.<br />

Moto3<br />

V<strong>it</strong>toria in sol<strong>it</strong>ario per Maverick Vinales, con Sandro Cortese e<br />

Miguel Oliveira a completare il podio. Ma se Vinales ha fatto gara<br />

a sé, alle sue spalle la battaglia è stata durissima, con otto piloti<br />

arrivati al traguardo racchiusi in nove decimi. Tra questi anche un<br />

convincente Romano Fenati, che dopo essere trans<strong>it</strong>ato 17esimo<br />

al termine del primo giro, per un dr<strong>it</strong>to alla prima variante, ha effettuato<br />

una spettacolare rimonta, fino ad arrivare a giocarsi il podio.<br />

Romano sembrava avere la possibil<strong>it</strong>à di effettuare l’attacco nei<br />

giri conclusivi, ma dopo due zeri in classifica, ha prefer<strong>it</strong>o accontentarsi<br />

del nono posto. Sfortunato Niccolò Antonelli, solo 12esimo<br />

per la rottura dello scarico, altrimenti anche lui avrebbe potuto<br />

puntare a un risultato prestigioso.<br />

04 Giugno<br />

2012<br />

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Anno<br />

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Numero<br />

<strong>64</strong><br />

MotoGP » Prove<br />

25


Jorge lorenZo<br />

10 Semplicemente fantastico.<br />

Ha cap<strong>it</strong>o che Stoner, il<br />

suo rivale principale, sta attraversando<br />

un momento difficile<br />

e lui affonda il colpo, come<br />

sanno fare solo i grandissimi.<br />

La sua yamaha va forte e lui fa<br />

una differenza mostruosa: bravissimo.<br />

dani Pedrosa<br />

7,5 Fa perfino tenerezza<br />

per la “sfiga” che ha: va fortissimo,<br />

ma ogni volta trova sulla<br />

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Le pagelle del GP di Catalunya<br />

di Giovanni Zamagni | Voto 10 a Lorenzo, fantastico, 7,5 a Pedrosa, 8<br />

a Dovizioso, bravissimo a salire sul podio con una <strong>moto</strong> “satell<strong>it</strong>e”, 5 a<br />

Stoner che dopo l’annuncio del r<strong>it</strong>iro si è ammorbid<strong>it</strong>o e 6,5 a Rossi<br />

26<br />

sua strada un avversario più veloce di lui. A Barcellona è spesso<br />

stato “imbattibile”, ma nonostante non abbia (quasi) nulla da rimproverarsi,<br />

ha preso un’altra volta paga.<br />

8<br />

andrea doViZioso<br />

Le statistiche dicono che è difficilissimo salire sul podio con<br />

una <strong>moto</strong> “satell<strong>it</strong>e”: ci è riusc<strong>it</strong>o alla grande, in un GP tiratissimo.<br />

Dopo l’errore di metà gara sembrava potesse essere risucchiato<br />

facilmente da chi gli stava dietro, ma il Dovi ha tenuto duro e si è<br />

messo dietro Stoner, il campione del mondo, non uno qualunque.<br />

5<br />

Casey stoner<br />

Sarà un caso, ma da quando ha annunciato il r<strong>it</strong>iro non sembra<br />

più avere la stessa cattiveria – sportiva, naturalmente – di prima.<br />

In prova aveva conquistato la pole, ma frutto più di un giro<br />

buono che di un lavoro accurato, mentre in gara non è mai stato<br />

protagonista, anche se è arrivato a giocarsi il podio.<br />

6<br />

Cal CrUtCHloW<br />

Sul giro secco va fortissimo, ma sulla distanza deve ancora<br />

migliorare. Dopo aver battuto il compagno di squadra nelle prime<br />

due gare, da tre GP gli arriva sempre alle spalle e a Barcellona ha<br />

perso l’occasione di battere Stoner. Comunque sta facendo bene.<br />

6<br />

alVaro BaUtista<br />

Dopo il secondo posto conquistato venerdì nelle libere, aveva<br />

illuso di poter finalmente disputare una gara da protagonista.<br />

Invece fa sempre il suo comp<strong>it</strong>ino, senza infamia e senza lode.<br />

Valentino rossi<br />

6,5 In prova è spesso più lento dei suoi compagni di squadra,<br />

ma in gara è lui a fare la differenza. A Barcellona ha sfruttato<br />

al massimo il pacchetto a sua disposizione: non ha niente da rimproverarsi.<br />

steFan Bradl<br />

5,5 Un passo indietro rispetto ai precedenti GP: fa parte del<br />

normale apprendistato con le <strong>moto</strong> più difficili del mondo.<br />

04 Giugno<br />

2012<br />

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Anno<br />

02<br />

Numero<br />

<strong>64</strong><br />

MotoGP » Prove<br />

27


5<br />

niCKy Hayden<br />

In gara è stato rallentato<br />

da l’indolenzimento della mano<br />

destra e per questo ha dovuto<br />

rallentare dopo pochi giri.<br />

5<br />

Ben sPies<br />

Si sta riprendendo dopo<br />

un inizio veramente difficile: in<br />

prova è stato più che dign<strong>it</strong>oso<br />

e in gara è part<strong>it</strong>o fortissimo,<br />

tanto da attaccare Pedrosa per<br />

il primo posto all’inizio del terzo<br />

giro.<br />

Gli è andata male, ma, se non<br />

altro, ha dimostrato dei miglioramenti.<br />

5<br />

HeCtor BarBera<br />

Questa volta non si è visto<br />

nemmeno in prova.<br />

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5<br />

Karel aBraHaM<br />

Sta facendo molta più fatica che nel 2011, quando era al debutto.<br />

6<br />

aleiX esPargaro<br />

Ancora una volta è lui il primo pilota CRT al traguardo.<br />

9 yaMaHa<br />

E’ decisamente la <strong>moto</strong> più equilibrata e quella che “tratta”<br />

meglio le gomme. Dal prossimo GP, verrà introdotta defin<strong>it</strong>ivamente<br />

la copertura anteriore che non piace ai piloti Honda: potrebbe<br />

essere ulteriormente avvantaggiata.<br />

7 Honda<br />

Il suo <strong>moto</strong>re fa la differenza, la ciclistica no: il “chattering”<br />

persiste e i piloti Honda sono stati costretti a correre con la dura<br />

posteriore, decisamente meno efficace della morbida.<br />

5 dUCati<br />

Questo è il potenziale sull’asciutto: sta migliorando, ma le<br />

rivali sono sempre lontane almeno mezzo secondo al giro.<br />

MotoGP Catalunya<br />

Pos. Pilota Punti<br />

1 Jorge LORENZO 25<br />

2 Dani PEDROSA 20<br />

3 Andrea DOVIZIOSO 16<br />

4 Casey STONER 13<br />

5 Cal CRUTCHLOW 11<br />

6 Alvaro BAUTISTA 10<br />

7 Valentino ROSSI 9<br />

8 Stefan BRADL 8<br />

9 Nicky HAyDEN 7<br />

10 Ben SPIES 6<br />

11 Hector BARBERA 5<br />

12 Karel ABRAHAM 4<br />

13 Aleix ESPARGARO 3<br />

Classifica<br />

28 29<br />

04 Giugno<br />

2012<br />

»»<br />

»<br />

Anno<br />

02<br />

Pos. Pilota Punti<br />

1 Jorge LORENZO 115<br />

2 Casey STONER 95<br />

3 Dani PEDROSA 85<br />

4 Andrea DOVIZIOSO 60<br />

5 Cal CRUTCHLOW 56<br />

6 Valentino ROSSI 51<br />

7 Alvaro BAUTISTA 45<br />

8 Stefan BRADL 43<br />

9 Nicky HAyDEN 40<br />

10 Hector BARBERA 31<br />

11 Ben SPIES 24<br />

12 Aleix ESPARGARO 15<br />

13 Mattia PASINI 7<br />

Numero<br />

<strong>64</strong><br />

MotoGP » Prove<br />

Classifica Generale


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GP di Catalunya. Lo sapevate che...?<br />

di Giovanni Zamagni | Che il mercato piloti è nelle mani di Lorenzo?<br />

Che Dovi punta alla yamaha ufficiale? Che Pedrosa vuole rimanere in<br />

HRC? Che dal 2013 potrebbe essere imposta la <strong>moto</strong> unica?<br />

Che Lorenzo e Pedrosa si sposeranno?<br />

lorenZo: tUtti lo<br />

CerCano<br />

Come era ovvio che fosse, l’annuncio<br />

del r<strong>it</strong>iro di Casey Stoner<br />

ha fatto liev<strong>it</strong>are moltissimo<br />

le quotazioni di Jorge Lorenzo.<br />

In pratica, il “mercato” piloti è<br />

nelle sue mani e la sua decisione<br />

condizionerà la scelta di tutti<br />

gli altri. Il manager di Lorenzo<br />

ha già ricevuto l’offerta (per<br />

due anni) della yamaha, ma a<br />

30<br />

Le Mans sono anche iniziati i contatti con la HRC, che sta spingendo<br />

forte per avere il campione spagnolo, da affiancare a Marc<br />

Marquez. In ambiente yamaha, molti danno già per perso Jorge, attratto<br />

dai maggiori soldi della Honda e da un potenziale tecnologico<br />

di primissimo livello. “La prima opzione è rimanere in yamaha –<br />

continua a ripetere Lorenzo -: è il marchio che ho nel cuore, ma un<br />

pilota deve comunque valutare tutte le opzioni prima di prendere<br />

una decisione. Sulla scelta incidono tre fattori: sentimenti, tecnica<br />

(<strong>moto</strong>) e soldi”. Bisognerà aspettare ancora qualche mese – presumibilmente<br />

– prima di conoscere la decisione di Lorenzo, che se<br />

dovesse effettivamente andare in HRC, facil<strong>it</strong>erebbe ulteriormente<br />

il r<strong>it</strong>orno in yamaha di Valentino Rossi, che dopo Lorenzo è il pilota<br />

più amb<strong>it</strong>o dalle Case. E’ un po’ presto, però, per cominciare a fare<br />

ipotesi sul futuro del nove volte iridato, ma è certo che a Valentino<br />

pensano, in maniera differente, Honda, yamaha e Ducati. Da parte<br />

sua, Rossi è consapevole che in futuro il suo ingaggio, in tempi di<br />

crisi, potrebbe ridursi. “Diciamo che ho un certo margine, in questi<br />

anni ho guadagnato abbastanza…”.<br />

doViZioso: Voglio Un teaM UFFiCiale<br />

L’obiettivo per Andrea Dovizioso è uno solo: una <strong>moto</strong> ufficiale per il<br />

2013. Andrea ambisce alla yamaha, ma se Valentino Rossi dovesse<br />

tornare in sella alla M1, per il Dovi non ci sarebbe più posto, perché<br />

è impensabile una squadra con due piloti <strong>it</strong>aliani. Ecco comunque<br />

il pensiero di Andrea. “Il team Tech3 è molto valido e fantastico per<br />

la familiar<strong>it</strong>à che si vive al box. Ma l’anno prossimo vorrei andare in<br />

una squadra ufficiale, perché è l’unico modo per ottenere risultati<br />

importanti. So però perfettamente di non essere il pilota di riferimento<br />

del mercato e quindi devo aspettare le mosse di Lorenzo,<br />

Rossi e Pedrosa. SBK? Lascio aperte tutte le porte, ma il mio obiettivo<br />

prior<strong>it</strong>ario è provare a vincere il mondiale in MotoGP”.<br />

Pedrosa: Voglio la HrC<br />

A Le Mans, dopo l’annuncio del r<strong>it</strong>iro di Stoner, il responsabile delle<br />

04 Giugno<br />

2012<br />

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Anno<br />

02<br />

Numero<br />

<strong>64</strong><br />

MotoGP » Prove<br />

corse HRC Shuhei Naka<strong>moto</strong><br />

aveva dichiarato che avrebbe<br />

incontrato al più presto Dani<br />

Pedrosa per parlare del 2013.<br />

L’incontro, in realtà, non c’è stato<br />

e la sensazione – anzi qualcosa<br />

di più – è che Dani non<br />

sia più una prior<strong>it</strong>à per la Casa<br />

giapponese, anche se lo spagnolo<br />

è uno dei migliori piloti<br />

della MotoGP. “La mia intenzione<br />

– sono le parole di Pedrosa<br />

– è rimanere ancora in HRC,<br />

perché in tutta la mia carriera<br />

ho sempre corso con la Honda<br />

e mi piacerebbe continuare a<br />

lavorare con le stesse persone.<br />

Per il momento non penso<br />

ad alternative, ma è chiaro che<br />

il mercato dovesse andare in<br />

un’altra direzione, bisognerà<br />

essere pronti”.<br />

31


stoner: Ci VUole staBil<strong>it</strong>a’<br />

Casey Stoner è tornato su alcune<br />

dichiarazioni rilasciate a Le<br />

Mans in occasione dell’annuncio<br />

del r<strong>it</strong>iro, quando era stato<br />

piuttosto duro nei confronti della<br />

Dorna. “Passare dalle 1000<br />

alle 800 è stato un grandissimo<br />

errore. Credo ci voglia stabil<strong>it</strong>à<br />

regolamentare: continuare<br />

a cambiare la formula tecnica<br />

della MotoGP fa aumentare i<br />

costi e impedisce alle Case più<br />

indietro di annullare il gap con<br />

quelle più compet<strong>it</strong>ive. Così c’è<br />

meno equilibrio e spettacolo”.<br />

Difficile non essere d’accordo.<br />

32<br />

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2013: Verso la Moto UniCa<br />

Come già succede in Moto2, Moto3 e SBK, dall’anno prossimo anche<br />

in MotoGP potrebbe essere imposta la <strong>moto</strong> unica. E’ solo l’ultima<br />

(per il momento) geniale idea per abbattere i costi, che però<br />

non lim<strong>it</strong>a affatto le spese, ma rende più difficile la v<strong>it</strong>a di meccanici<br />

e piloti. Ma ormai, a meno di ripensamenti clamorosi (e auspicabili)<br />

la strada è segnata, anche se tutti nel paddock, eccetto pochi,<br />

sono contrari. “Una <strong>moto</strong> sola? Non mi sembra sia una buona idea”<br />

ha giustamente commentato Valentino Rossi. “E’ solo una proposta,<br />

ogni decisione è rimandata ad Assen” assicurano dalla MSMA,<br />

l’associazione delle Case costruttrici.<br />

Freni: aCCiaio o CarBonio?<br />

Un’altra soluzione per ridurre i costi (e forse aumentare lo spettacolo)<br />

sul tavolo delle trattative è quella di passare dai freni in<br />

carbonio a quelli in acciaio. Altra proposta contestatissima e, secondo<br />

molti, assolutamente inutile. Secondo i responsabili delle<br />

Brembo, non ci sarebbe assolutamente risparmio, anche perché il<br />

passaggio ai freni in acciaio comporterebbe la riprogettazione<br />

della parte anteriore della <strong>moto</strong> (quindi con un grande aumento<br />

di costi) e una drastica diminuzione della sicurezza, senza nessun<br />

beneficio – sempre secondo i tecnici – per lo show.<br />

BarCellona ConFerMato<br />

Carmelo Ezpeleta, numero uno della Dorna, ha assicurato che: “Il<br />

GP della Catalunya sarà in calendario anche nel 2013, quando ci<br />

saranno almento tre GP in Spagna (Barcellona, Aragon e Jerez,<br />

NDA)”. Ma non è affatto escluso che possano continuare a essere<br />

quattro, anche se Valencia, al momento, è ancora incerto. “Per<br />

quanto riguarda l’anno prossimo – ha continuato Ezpeleta -, entreranno<br />

sicuramente l’India, Austin (Stati Un<strong>it</strong>i) e Argentina e si<br />

potrebbe arrivare a 19 GP”.<br />

Una ForMiCa Per MarQUeZ<br />

A Barcellona, Marc Marquez ha utilizzato una nuova grafica per<br />

il suo casco, realizzata dal grande designer <strong>it</strong>aliano Aldo Drudi,<br />

04 Giugno<br />

2012<br />

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Anno<br />

02<br />

Numero<br />

<strong>64</strong><br />

MotoGP » Prove<br />

lo stesso che “colora” anche<br />

tutto l’abbigliamento tecnico<br />

(e non solo) di Valentino Rossi.<br />

Marquez ha scelto come simbolo<br />

una formica, perché: “E’<br />

l’animale più forte, magro e lavoratore<br />

che esista” ha detto il<br />

pilota spagnolo.<br />

lorenZo-Pedrosa… sPosi<br />

Durante la conferenza stampa<br />

di giovedì pomeriggio, è stato<br />

chiesto a Jorge Lorenzo e Dani<br />

Pedrosa di commentare come<br />

si è evoluto negli anni il loro<br />

rapporto. Pronta e divertente<br />

la risposta di Jorge Lorenzo.<br />

“Quando sono arrivato nel<br />

33


mondiale nel 2005 ci stavamo<br />

reciprocamente antipatici.<br />

Poi la s<strong>it</strong>uazione è addir<strong>it</strong>tura<br />

peggiorata e nel 2008-2009 ci<br />

odiavamo così tanto che nemmeno<br />

il re era riusc<strong>it</strong>o a farci<br />

stringere la mano sul podio.<br />

Adesso, però, siamo maturati e<br />

abbiamo grande rispetto l’uno<br />

dell’altro: fra qualche anno ci<br />

sposeremo…”.<br />

VeloC<strong>it</strong>a’ siMili<br />

Curiosamente, durante la sessione<br />

di qualifiche, le fotocellule<br />

hanno registrato dati assolutamente<br />

simili per la veloc<strong>it</strong>à<br />

massima delle MotoGP: Rossi<br />

(Ducati) 338,2 km/h (337,4<br />

km/h la media delle cinque<br />

migliori veloc<strong>it</strong>à), Dovizioso<br />

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(yamaha) 336 km/h (335,3 km/h), Abraham (Ducati) 335,3 km/h<br />

(331,7 km/h), Bradl 335,1 km/h (333,0 km/h), Crutchlow (yamaha)<br />

334,6 km/h (333,8 km/h), Pedrosa (Honda) 334,4 km/h<br />

(333,1 km/h), Stoner (Honda) 334,0 km/h (333,5 km/h), Barbera<br />

(Ducati) 333,4 km/h (332,7 km/h), Lorenzo (yamaha) 332,9 km/h<br />

(332,2 km/h), Bautista (Honda) 332,8 km/h (331,4 km/h) Hayden<br />

(Ducati) 332,8 km/h (332,5 km/h) Spies (yamaha) 332,2 km/h<br />

(331,6 km/h), De Puniet (ART) 320,1 km/h (319,1 km/h).<br />

regola da aBolire<br />

Si continua a discutere sull’opportun<strong>it</strong>à o meno di abolire la regola<br />

che impedisce a un debuttante di essere ingaggiato da un team<br />

ufficiale: naturalmente se ne parla solo perché nel 2013 Marc<br />

Marquez passerà in MotoGP. La Repsol, che da anni sponsorizza<br />

la HRC, sta rinnovando l’accordo con la casa giapponese per altre<br />

due stagioni, ma, pare, avrebbe fatto sapere che appoggerà la<br />

squadra dove correrà il nuovo fenomeno spagnolo. Con ogni probabil<strong>it</strong>à<br />

la regola verrà abol<strong>it</strong>a, ma come la pensano i piloti della<br />

MotoGP?<br />

Diplomatico Jorge Lorenzo: “Io faccio il pilota, non il dirigente: non<br />

è il mio lavoro decidere su queste cose”. Indifferente Dani Pedrosa:<br />

“E’ una regola buona per i team satell<strong>it</strong>e, ma in realtà non cambia<br />

molto, perché se hai talento la <strong>moto</strong> buona ce l’hai in ogni caso”.<br />

La pensa così anche Valentino Rossi: “Se la regola verrà abol<strong>it</strong>a,<br />

Marquez andrà in HRC, altrimenti la Honda gli darà comunque una<br />

<strong>moto</strong> ufficiale, gest<strong>it</strong>a da un’altra squadra”.<br />

Bradl a lagUna<br />

Dopo il GP d Francia, Stefan Bradl è volato negli Stati Un<strong>it</strong>i e con<br />

una Honda CBR1000 ha girato a Laguna Seca per la prima volta<br />

nella sua v<strong>it</strong>a.<br />

“Il circu<strong>it</strong>o è tanto bello quanto impressionante, molto difficile da<br />

imparare: girare con una <strong>moto</strong> stradale mi è sicuramente serv<strong>it</strong>o,<br />

anche se so perfettamente che con una MotoGP sarà tutto differente”<br />

ha detto il pilota tedesco, arrivato in Europa mercoledì prima<br />

del GP e piuttosto provato dal “jet lag”.<br />

io l’aVeVo detto<br />

Carmelo Ezpeleta, gennaio Madonna di Campiglio: “Entro maggio<br />

saranno defin<strong>it</strong>i i regolamenti per il 2013”. Sabato 2 giugno, Montmelò:<br />

dopo l’ennesima discussione tra le Case, ci sarà un altro<br />

incontro a fine mese ad Assen.<br />

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Stoner contro la dorna<br />

sulla penal<strong>it</strong>à a Marquez<br />

Casey Stoner contro il sistema. Il pilota australiano, dopo aver<br />

dichiarato il r<strong>it</strong>iro a fine anno, si toglie un altro sassolino dalla scarpa.<br />

Ecco cosa dice della penal<strong>it</strong>à comminata a Marquez per l’entrata<br />

su Espargaro<br />

Il commento di Casey su<br />

tw<strong>it</strong>ter<br />

Casey Stoner non manda<br />

giù la decisione della Direzione<br />

di gara, che ha sanzionato Marquez<br />

(sanzione poi annullata).<br />

In passato ha visto (e sub<strong>it</strong>o?)<br />

scorrettezze ben peggiori e su<br />

Tw<strong>it</strong>ter scrive in mer<strong>it</strong>o alla penal<strong>it</strong>à:<br />

Can’t believe they gave<br />

Marc Marquez a 1min penalty!!<br />

Another reason why this championship<br />

needs some sorting<br />

36<br />

out! I’ve seen much worse. Good to see they dropped Marquez<br />

penalty, maybe they should consider all sides and views before<br />

they dish out penalties. Ha at least Marquez stood on the podium<br />

today, even w<strong>it</strong>h all the drama. Can’t say the same for myself, on<br />

to the next race! Tradotto in parole semplici: a Casey pare pazzesco<br />

che abbiano comminato un minuto di penal<strong>it</strong>à a Marc, lui<br />

ne ha viste di peggio. Un’altra buona motivazione per cui questo<br />

campionato andrebbe rivisto da cima a fondo.<br />

la penal<strong>it</strong>à a Marquez<br />

Questi i fatti: nella gara della Moto2 terzo è arrivato Marquez, poi<br />

penalizzato dalla direzione gara di un minuto per un contatto con<br />

Pol Espargaro, fin<strong>it</strong>o a terra fortunatamente senza conseguenze.<br />

Mancavano poco meno di tre giri alla fine, quando Marc ha perso<br />

il controllo della sua <strong>moto</strong>, ma è riusc<strong>it</strong>o a tornare in traiettoria,<br />

senza però minimamente preoccuparsi di Espargaro. Il contatto<br />

è stato inev<strong>it</strong>abile, seppure involontario: secondo molti piloti della<br />

MotoGP Marquez non andava sanzionato, penalizzazione poi tolta<br />

dalla FIM, che ha così sbugiardato la Direzione Gara, rimettendo<br />

Marquez al terzo posto: un’altra brutta figura per il <strong>moto</strong>mondiale.<br />

Casey Stoner ha di recente dichiarato il proprio r<strong>it</strong>iro a fine anno,<br />

motivandolo in larga misura con lo scontento che ha maturato nel<br />

tempo verso il “sistema” e nei confronti di una gestione che, a suo<br />

modo di vedere, ha arrecato danni irreparabili al Motomondiale.<br />

Ecco cosa diceva solo alcuni giorni fa, quando dichiarava l’abbandono<br />

delle corse: “Non mi diverto più a correre qui, non mi piace la<br />

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Anno<br />

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Numero<br />

<strong>64</strong><br />

MotoGP » Prove<br />

direzione che ha preso il campionato:<br />

tutto sta diventando<br />

noioso.<br />

Bisognerebbe fare qualcosa,<br />

ma la s<strong>it</strong>uazione non cambierà<br />

per molto tempo: ci sono poche<br />

<strong>moto</strong> ufficiali, con due campionati<br />

separati. Questo è un campionato<br />

prototipi, le CRT non<br />

c’entrano nulla: non è il campionato<br />

del mondo che amo,<br />

c’è poco rispetto per i protagonisti<br />

di questo sport”.<br />

37


sPeCiale MotoCross<br />

iL GRAN PReMio<br />

di FRANCiA<br />

38 39


Il pubblico francese non ha<br />

avuto il piacere di vedere<br />

vincere uno dei propri beniamini,<br />

ma la MX1 è stata così<br />

elevata dal punto di vista agonistico<br />

che gli applausi non sono<br />

mancati anche per Tony Cairoli.<br />

Non poteva essere diversamente<br />

visto il successo cristallino<br />

del fantino siciliano, che in<br />

entrambe le manche ha piazzato<br />

per pima la sua KTM con due<br />

prestazioni semplicemente<br />

impeccabili. Ancora una volta<br />

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Cairoli e Herlings trionfano<br />

al GP di Francia<br />

di Massimo Zanzani | L’ufficiale KTM domina entrambe le manche<br />

MX1 lasciando con un palmo di naso i favor<strong>it</strong>i di casa; Herlings vince la<br />

MX2 ma viene ammon<strong>it</strong>o per una mossa scorretta<br />

40<br />

la grandezza di Cairoli ha risvoltato un GP, il sesto della stagione,<br />

che non sembrava essere di suo gusto visto che in qualifica aveva<br />

accusato quella che era parsa una maggiore affin<strong>it</strong>à del circu<strong>it</strong>o<br />

per i piloti di casa Christophe Pourcel e Gautier Paulin. Invece ha<br />

piazzato la sua seconda doppietta stagionale partendo sempre<br />

al comando e rimanendo in testa per tutta la gara ad esclusione<br />

di quattro giri nella parte centrale della seconda manche quando<br />

Steve Frossard ha avuto un acuto prima di dover mollare anche<br />

per la mancanza di tenuta fisica in segu<strong>it</strong>o ai suoi problemi al ginocchio.<br />

I due transalpini della Kawasaki invece non sono stati capaci di piegare<br />

il siciliano, tagliando il traguardo a ruoli invert<strong>it</strong>i, facendo perdere<br />

alla Casa giapponese la leadership della classifica costruttori<br />

che ha visto r<strong>it</strong>ornare al vertice la KTM.<br />

giornata difficile questa volta per davide Philippaerts<br />

Giornata difficile questa volta per Davide Philippaerts, che in apertura<br />

ha dovuto rimontare una decina di posizioni dopo una partenza<br />

al 20° posto, rifacendosi in Gara 2 dove è rimasto terzo per<br />

quasi tutta la gara per poi concludere 5°, piazzandosi così 6° assoluto.<br />

Solo 16° invece Davide Guarneri, che fatica ad ingranare; ha<br />

sommato un 13° ed un 18° posto, quest’ultimo dopo essere scivolato<br />

nella prima manche.<br />

MX2<br />

Meno scontata la MX2, che ha visto Jeffrey Herlings salire sul gradino<br />

più alto del podio vincendo la prima manche e piazzandosi<br />

dietro a Tommy Searle nella successiva. L’olandese a fine gara è<br />

stato però severamente redargu<strong>it</strong>o dal direttore di gara per avere<br />

deliberatamente fatto cadere Arnaud Tonus all’8° giro della<br />

seconda manche mentre era in terza posizione alle spalle dello<br />

svizzero; una brutta mossa che ha ovviamente rispolverato quella<br />

fatta nei confronti dell’inglese della Kawasaki sul rettilineo di partenza<br />

di Fermo, e che pone quindi l’olandese della KTM nel mirino<br />

per i prossimi appuntamenti. Tonus tra l’altro era al suo debutto<br />

stagionale dopo l’incidente a polso e spalla che lo aveva costretto<br />

a saltare i primi cinque appuntamenti; fortunatamente non ci<br />

sono state conseguenze fisiche per lui, ma la caduta gli ha tolto la<br />

soddisfazione di aggiungere un bel risultato al 7° riportato in Gara<br />

1. Poca fortuna anche per Christophe Charlier, anche lui assente<br />

dai primi due GP per infortunio, che dopo essere terminato 8° nella<br />

manche successiva è scivolato e dopo aver ripreso la gara ha<br />

accusato la lussazione di una spalla. La seconda piazza assoluta<br />

è andata a Searle, che ha vinto alla grande la seconda manche<br />

dopo essere stato protagonista di una delle sue sol<strong>it</strong>e rimonte al<br />

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Anno<br />

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Motocross »» » Prove<br />

fulmicotone da metà gruppo<br />

sino alla terza posizione. Grande<br />

gara anche quella di Jeremy<br />

Van Horebeek che ha corso con<br />

una caviglia dolorante a causa<br />

di un avversario che gli è atterrato<br />

addosso nelle prove libere;<br />

il pupillo di Stefan Everts ha<br />

stretto i denti terminando addir<strong>it</strong>tura<br />

e 2° e 3°, guadagnandosi<br />

il terzo gradino del podio.<br />

Trasferta agrodolce invece per<br />

Alex Lupino, che nella prima<br />

manche si è scontrato con un<br />

avversario ed è dovuto passare<br />

ai box per sistemare la leva del<br />

freno; il bello è che una volta ripart<strong>it</strong>o<br />

con un giro in r<strong>it</strong>ardo si è<br />

messo dietro a Searle segnando<br />

tempi che lo avrebbero piazzato<br />

nei primi cinque, come<br />

ha confermato nella seconda<br />

manche piazzandosi dopo aver<br />

recuperato quattro posizioni.<br />

Giornata da dimenticare invece<br />

per Ivo Monticelli, r<strong>it</strong>iratosi<br />

defin<strong>it</strong>ivamente per una caduto<br />

nelle prime battute della prima<br />

gara. Guarda tutte le classifiche<br />

MX1 e MX2<br />

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Cairoli: “Sono contento<br />

di aver vinto in Francia”<br />

di Massimo Zanzani | “Pourcel ha vinto il GP d’Italia quindi, come nel<br />

2007, ci siamo scambiati i GP” commenta il campione KTM dopo la<br />

doppia v<strong>it</strong>toria in Francia<br />

«Sono contento di aver<br />

vinto qui. Pourcel ha<br />

vinto il GP d’Italia quindi,<br />

come nel 2007, ci siamo<br />

scambiati i GP. Ieri (sabato<br />

NDR) ho fatto fatica ad adattarmi<br />

alla pista particolarmente<br />

dura mentre nelle due gare con<br />

due partenze in testa abbiamo<br />

giostrato al meglio la classifica».<br />

non sentivi la pressione dietro?<br />

«No, guardavo avanti e cercavo<br />

di sbagliare il meno possibile.<br />

Con Frossard è stato bello<br />

42<br />

vederlo un po’ lì davanti però sapevo che no aveva la condizione<br />

per tenere a lungo quindi ha fatto un po’ di errori e l’ho ripassato e<br />

sono andato avanti fino alla bandiera a scacchi».<br />

e’ stata più dura la prima o la seconda manche?<br />

«La seconda è stata più tirata, anche perché ho avuto qualche problema<br />

con dei doppiati e gli altri si sono riavvicinati tantissimo».<br />

Qui il 350 si è rivelato molto compet<strong>it</strong>ivo.<br />

«Sì, è una pista abbastanza liscia, con pochissime buche e il 350 si<br />

è comportato benissimo, alla pari delle 450».<br />

alla fine della seconda manche un bell’abbraccio con Pourcel.<br />

«Sì, anche perché mi ha detto che come nel 2007 io avevo vinto<br />

in Francia e lui in Italia e che la prossima volta ci saremmo messi<br />

d’accordo così il pubblico sarebbe stato più contento».<br />

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Quali nov<strong>it</strong>à sono in arrivo?<br />

«La nov<strong>it</strong>à più eclatan<br />

te sarà una nuova testa<br />

con una nuova tecnologia. Sarà<br />

pronta per metà-fine giugno.<br />

Stiamo mettendola a punto e<br />

sarà una grande innovazione.<br />

E’ tecnologia nuova, giapponese,<br />

davvero tecnicamente innovativa».<br />

Che vantaggi porterà?<br />

«Da come sta reagendo al banco<br />

darà vantaggi dappertutto:<br />

sia come coppia, sia agli alti<br />

che ai bassi regimi. La differenza<br />

sarà grande. Adesso ci manca<br />

una messa a punto corretta,<br />

se la troveremo farà la differenza».<br />

da dove deriva?<br />

«È un trasferimento di tecnologia<br />

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Paolo Martin: “Stiamo provando<br />

un <strong>moto</strong>re rivoluzionario per la<br />

Honda CRF 450”<br />

di Massimo Zanzani | l team manager del team Martin spiega nei<br />

dettagli le nov<strong>it</strong>à tecniche della Honda CRF 450 R ufficiale di Bobryshev<br />

e Goncalves. In particolare sarebbe in arrivo una testa del <strong>moto</strong>re<br />

rivoluzionaria<br />

dall’auto alla <strong>moto</strong>».<br />

arriveranno altre cose?<br />

«Per ora siamo concentrati solo sul <strong>moto</strong>re. Telaio e sospensioni<br />

sono a posto, siamo già a buon punto. Sul <strong>moto</strong>re invece tutti lavorano<br />

per essere sempre più compet<strong>it</strong>ivi».<br />

Per quanto riguarda la 250.<br />

«Per adesso della 250 non si parla, perché il budget è dedicato<br />

completamente alla MX1. Gli investimenti sono tutti dedicati allo<br />

sviluppo che ha costi altissimi perché è fatto metà in Europa e<br />

metà in Giappone.Entro settembre si saprà anche il budget per la<br />

MX2, di certo a Honda interessa anche la MX2».<br />

le sospensioni ad aria hanno convinto.<br />

«Hanno straconvinto, perché ci sono sia le performance che l’affidabil<strong>it</strong>à.<br />

Chi la prova è entusiasta e tutti, anche all’estero, la usano<br />

e i feedback sono pos<strong>it</strong>ivi».<br />

la vedremo anche sulle <strong>moto</strong> di serie dell’anno prossimo.<br />

«No, la <strong>moto</strong> di serie non monterà Showa, ma Kayaba come sempre.<br />

Anche per la <strong>moto</strong> 2013 ci saranno grandi innovazioni e a<br />

breve verranno presentate. Sarà una grande <strong>moto</strong>, una grande<br />

evoluzione».<br />

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Motocross »» » Prove


Ogni tanto cap<strong>it</strong>a di vedere<br />

pubblicate in giro<br />

le classiche “foto spia”<br />

che r<strong>it</strong>raggono uno o più <strong>moto</strong>ciclisti<br />

bardati di tutto punto in<br />

sella a <strong>moto</strong> spesso distinguibili<br />

come marca, ma più o meno<br />

artatamente camuffate. I colleghi<br />

inglesi sono veri maestri nel<br />

beccare i soggetti in questione,<br />

specialmente per quanto riguarda<br />

prototipi o esemplari in<br />

fase di collaudo di casa nostra.<br />

Stavolta però è toccato a noi<br />

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Moto Guzzi SuPeRMotARd?<br />

di Maurizio Tanca | Incrociata in giro per la Brianza<br />

questa inusuale Moto Guzzi, che non sembra una semplice<br />

trasformazione opera di un appassionato particolarmente<br />

in gamba…<br />

individuare questa Moto Guzzi molto particolare, evidentemente<br />

travest<strong>it</strong>a da supermotardona, che abbiamo fortunosamente incrociato<br />

sulle strade della Brianza, quindi praticamente nel suo<br />

terr<strong>it</strong>orio, e con tanto di targa prova. Una “Moto Guzzi che non<br />

c’è, o che perlomeno non c’era fino ad ora. E che in effetti sembrerebbe<br />

abbastanza curata nei particolari e nella scelta della<br />

componentistica, come denotano anche le belle e inconfondibili<br />

ruote a raggi tubeless della Kineo. Un’interessante interpretazione<br />

di maxi-motard in stile KTM o Aprilia, insomma, ma con sotto<br />

il bombardone V2 di Mandello in bella vista: sarebbe senz’altro<br />

un’idea grad<strong>it</strong>a dagli appassionati della m<strong>it</strong>ica Aquila, e non solo.<br />

Una <strong>moto</strong> con la quale poter anche viaggiare, e il sellone generoso,<br />

abbinato all’ampio cupolotto e alla presenza del portapacchi non<br />

sarebbero dunque lì per caso. Già, ma da dove salta fuori, questa<br />

<strong>moto</strong> naturalmente senza marchio?<br />

Noi un’idea ce la siamo<br />

fatta, guardando i due faretti<br />

polielissoidali sovrapposti e la<br />

foggia dei maniglioni posteriori,<br />

che ricordiamo presenti su una<br />

certa Furia.<br />

E poi anche i silenziatori QD (ex<br />

Quat-D), nota per le sue bellissime<br />

special su base Guzzi, e<br />

che si chiama….Ghezzi-Brian.<br />

Il patròn Bruno “Brian” Saturno<br />

naturalmente nega decisamente.<br />

Però….<br />

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<strong>64</strong><br />

» Prove News<br />

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Nuove Honda CrF450r<br />

e CrF250r<br />

La CRF450R yM2013 è<br />

il risultato delle esperienze nelle<br />

competizioni ai massimi livelli<br />

raccolte da HRC nel campionato<br />

All-Japan Motocross ed in<br />

collaborazione con le squadre<br />

ufficiali in Europa e negli Stati<br />

Un<strong>it</strong>i, oltre che con il sette<br />

volte campione AMA Supercross<br />

Jeremy McGrath. Il nuovo<br />

progetto, focalizzato sulla<br />

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Nuove HoNdA CRF450R<br />

e CRF250R 2013<br />

Honda annuncia i nuovi modelli 2013 delle CRF250/450R per il<br />

<strong>moto</strong>cross. La CRF450R è il risultato delle esperienze raccolte<br />

da HRC nelle competizioni. La CRF250R è stata perfezionata con<br />

interventi sulle performance di <strong>moto</strong>re e sospensioni<br />

centralizzazione delle masse, conta su di una rivoluzionaria ciclistica<br />

con forcella ad aria ed un <strong>moto</strong>re messo a punto per massimizzare<br />

l’erogazione di potenza e coppia ai regimi bassi e medi. Le<br />

nuove sovrastrutture e la livrea si avvalgono della combinazione di<br />

colori ‘Extreme Red’ e ‘Wh<strong>it</strong>e’. La CRF250R è stata perfezionata<br />

per il 2013 con interventi sulle performance di <strong>moto</strong>re e sospensioni.<br />

La risposta del propulsore ai regimi bassi e medi è migliorata<br />

grazie alla messa a punto del sistema di iniezione elettronica,<br />

mentre le sospensioni si giovano di nuovi settaggi.<br />

Honda CrF450r<br />

L’attenzione degli ingegneri HRC e dei tecnici Honda per lo sviluppo<br />

della nuova CRF450R si è concentrata sulle esigenze del pilota,<br />

sia professionista che dilettante per consentirgli di andare più forte<br />

più a lungo.<br />

Ciclistica<br />

Per il modello 2013, la CRF450R sfrutta la sesta generazione di telaio<br />

a semi-doppia trave in alluminio, riprogettato con un focus sulla<br />

centralizzazione della massa. È caratterizzato da livelli di rigid<strong>it</strong>à<br />

ottimizzati in aree strategiche per migliorare gli atterraggi dai salti<br />

e presenta una nuova geometria per offrire maggiore direzional<strong>it</strong>àkl,<br />

migliore trazione e maneggevolezza. L’utilizzo della forcella<br />

KyB con parte elastica ad aria offre un significativo risparmio di<br />

peso, migliori prestazioni della sospensione e grande versatil<strong>it</strong>à di<br />

risposta su tutt<strong>it</strong>ipi di tracciati. L’ammortizzatore posteriore KyB<br />

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» Prove News<br />

è infulcrato ora più in basso nel<br />

telaio e lavora per mezzo del<br />

leveraggio Honda Pro-Link e di<br />

un nuovo forcellone in alluminio<br />

che contribuisce ad abbassare<br />

il baricentro della <strong>moto</strong>.<br />

Motore<br />

Il <strong>moto</strong>re monocilindrico da<br />

449cc con sistema di iniezione<br />

PGM-FI è stato rielaborato<br />

per ottenere maggiore<br />

coppia ai bassi e medi regimi<br />

49


senza perdere nulla in termini<br />

di potenza massima. In più, un<br />

collegamento perfezionato tra<br />

acceleratore e ruota posteriore,<br />

garantisce un eccellente feeling<br />

con la migliorata trazione<br />

dello pneumatico posteriore.<br />

Sono state migliorate anche<br />

le caratteristiche di affidabil<strong>it</strong>à<br />

e durata ed è stata introdotta<br />

una frizione completamente riprogettata,<br />

più leggera e facile<br />

da usare. Il doppio terminale<br />

di scarico sdoppiato contribuisce<br />

alla centralizzazione della<br />

massa, migliora l’erogazione ai<br />

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regimi bassi e medi e offre un profilo laterale più snello.<br />

Honda CrF250r<br />

I progettisti Honda hanno focalizzato la loro attenzione attorno<br />

al <strong>moto</strong>re e alle sospensioni della CRF250R. La risposta del propulsore<br />

ai regimi bassi e medi è stata migliorata grazie alla nuova<br />

messa a punto del sistema di iniezione elettronica, mentre il monoammortizzatore<br />

gode di un nuovo set-up. La forcella ha nuove<br />

molle più dure e su entrambi i cerchi sono montati nuovi pneumatici<br />

Dunlop che offrono maggior grip. Lo pneumatico posteriore è<br />

inoltre più leggero.<br />

Motore<br />

Il monocilindrico da 249 cc della CRF250R con testata Unicam<br />

mantiene le misure di alesaggio e corsa di 76,8 x 53,8 mm con<br />

un rapporto di compressione pari a 13,2:1. Invariate sono anche<br />

le valvole di aspirazione in t<strong>it</strong>anio da 30,5 mm e le valvole di scarico<br />

in acciaio da 25 mm. Per una migliorata guidabil<strong>it</strong>à e maggiore<br />

trazione in usc<strong>it</strong>a di curva la mappatura del sistema di iniezione<br />

è stata rivista per offrire maggiore spinta ai regimi bassi e medi,<br />

realizzando anche un piccolo miglioramento nel valore di potenza<br />

massima. Per rispettare le norme FIM sulla rumoros<strong>it</strong>à il silenziatore<br />

ha ora un nuovo design del Triangle Punch sul diaframma interno.<br />

Grazie a un brevetto Honda, la struttura è molto efficiente<br />

nel filtrare i gas tram<strong>it</strong>e la rete di lana di vetro, tanto che agli alti<br />

regimi riduce la rumoros<strong>it</strong>à di 2dB senza perd<strong>it</strong>e di potenza.<br />

Ciclistica<br />

La geometria di sterzo della CRF250R si avvale del telaio in alluminio<br />

e del forcellone in alluminio dalle strutture invariate, ma la<br />

forcella rovesciata a cartuccia Showa con steli da 48 mm ha nuove<br />

molle dalla costante elastica maggiore (da 4,4 a 4,6 kg/cm)<br />

per una più precisa maneggevolezza sui tratti più duri dei circu<strong>it</strong>i.<br />

Al suo interno il diametro dei sub-pistoni è cresciuto da 35 a 37<br />

mm, per ottenere una migliore risposta alle basse veloc<strong>it</strong>à di frenatura<br />

idraulica. La forcella è regolabile sia in estensione che in<br />

compressione su 16 posizioni. Il monoammortizzatore Showa ha<br />

ora la regolazione interna che cresce nel diametro di 2 mm (ora<br />

11,5 mm), mentre la guida e la molla migliorano l’assorbimento<br />

delle asper<strong>it</strong>à ad alta veloc<strong>it</strong>à. Il livello di smorzamento è stato<br />

regolato di conseguenza. La sospensione posteriore Pro-Link è<br />

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» Prove News<br />

caratterizzata da una corsa di<br />

12,3 pollici, con regolazione del<br />

precarico e 17 posizioni di regolazione<br />

dell’estensione. La regolazione<br />

della compressione<br />

è separata in basse veloc<strong>it</strong>à (13<br />

posizioni) e alte veloc<strong>it</strong>à (3,5<br />

giri). Il nuovo pneumatico anteriore<br />

Dunlop MX51 Geomax<br />

80/100-21 ha una nuova carcassa<br />

che migliora direzional<strong>it</strong>à<br />

e feeling con l’avantreno.<br />

Il posteriore 100/90-19 MX51<br />

risparmia ben 400g di peso, a<br />

tutto vantaggio della riduzione<br />

delle masse non sospese, grazie<br />

ad una carcassa più leggera<br />

che non pregiudica rigid<strong>it</strong>à e<br />

grip.<br />

A proteggere il disco anteriore<br />

wave con pinza a 2 pistoncini<br />

c’è lo stesso nuovo copri disco<br />

in due pezzi che equipaggia la<br />

CRF450R 2013, così come avviene<br />

al posteriore.<br />

51


Moderno, facile da guidare,<br />

pratico, efficiente,<br />

possiede tutti<br />

i punti forti per sedurre coloro<br />

che intendono concretizzare il<br />

proprio sogno di vedere la v<strong>it</strong>a<br />

e la c<strong>it</strong>tà in verde. Con 0 emissioni<br />

di CO2, e-Vivac<strong>it</strong>y offre<br />

non solo una totale assenza<br />

d’inquinamento sonoro ma<br />

anche una tutela ambientale.<br />

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PeuGeot e-vivAC<strong>it</strong>y dA GiuGNo<br />

NeLLe CoNCeSSioNARie A 4.100 euRo<br />

Presentato nella sua versione defin<strong>it</strong>iva a Eicma 2011 e-Vivac<strong>it</strong>y,<br />

lo scooter Peugeot 100% elettrico, arriva a partire dal prossimo<br />

mese di giugno nelle concessionarie Peugeot Scooters.<br />

Costerà 4.100 Euro<br />

e-Vivac<strong>it</strong>y costa 0,4 €/100 km e circa 16 € all’anno in energia. La<br />

pratic<strong>it</strong>à è la ragione di essere degli scooter, veicoli util<strong>it</strong>ari per eccellenza.<br />

La riduzione del volume delle batterie consente di ottenere<br />

una riduzione del peso pari al 60% rispetto ai modelli della<br />

precedente generazione. In questa maniera, e riuscendo a mantenere<br />

una sagoma compatta (misura meno di 2 metri), e-Vivac<strong>it</strong>y<br />

offre lo stesso volume di carico utile del suo fratellino in versione<br />

termica, cioè 35 l<strong>it</strong>ri. Grazie alla possibil<strong>it</strong>à di alloggiare due caschi<br />

nei suoi 2 vani (uno sotto la sella e l’altro nello scudo anteriore) e<br />

trasportare oggetti sulla pedana piatta, la capac<strong>it</strong>à di carico utile<br />

di e-Vivac<strong>it</strong>y è un altro punto a suo favore. La scelta di SAFT,<br />

leader mondiale delle batterie<br />

alta tecnologia, cost<strong>it</strong>uisce un<br />

impegno di sicurezza. Le batterie<br />

agli ioni di L<strong>it</strong>io che equipaggiano<br />

e-Vivac<strong>it</strong>y sono garant<strong>it</strong>e<br />

4 anni o 40.000 km. Sono in<br />

grado di reggere fino a 1000 cicli<br />

completi o parziali di carica o<br />

scarica, senza compromettere<br />

la durata di v<strong>it</strong>a della batteria.<br />

Oltre la garanzia riguardante<br />

le batterie, e-Vivac<strong>it</strong>y propone<br />

una garanzia totale di 2 anni,<br />

inclusi pezzi e manodopera. E-<br />

Vivac<strong>it</strong>y sarà disponibile in concessionaria<br />

nella sola versione<br />

con due caricatori on board al<br />

prezzo di € 4.100,00 franco<br />

concessionario, è sarà disponibile<br />

in due colori: Bianco Perlato<br />

e Blu Midnight.<br />

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Giovanni Castiglioni: F3 in consegna,<br />

brutale 675 a fine giugno. Ad eicma<br />

una grande nov<strong>it</strong>à<br />

di Ippol<strong>it</strong>o Fassati | L’AD di MV Agusta fa il punto sulla produzione<br />

e sulle consegne delle nuove tre cilindri MV e anticipa per Eicma una<br />

nuova <strong>moto</strong> in un segmento ined<strong>it</strong>o per MV<br />

Da qualche tempo riceviamo<br />

mail e telefonate<br />

che chiedono informazioni<br />

sulla disponibil<strong>it</strong>à delle<br />

due nuove <strong>moto</strong> a tre cilindri<br />

di MV Agusta: la F3 e la Brutale<br />

675 o B3. Come spesso accade<br />

quando mancano notizie ufficiali,<br />

si accelera il processo di<br />

amplificazione di voci, generalmente<br />

pessimistiche, che creano<br />

timori in chi ha prenotato le<br />

<strong>moto</strong>. MV Agusta è un’azienda<br />

che vive un periodo di profondo<br />

rinnovamento, non solo industriale<br />

ma anche manageriale.<br />

Dopo la prematura scomparsa<br />

di Claudio Castiglioni (a <strong>64</strong><br />

anni), oggi l’azienda è in mano<br />

al figlio Giovanni (32 anni) che porta avanti con determinazione e<br />

passione il lavoro in MV. Ed è proprio con l’Amministratore Delegato<br />

di MV che cerchiamo di fare chiarezza su tutti i dubbi dei lettori.<br />

Com’è oggi il r<strong>it</strong>mo di produzione della nuova F3? e quello della<br />

Brutale 675?<br />

Giovanni Castiglioni: «Nel 2009 MV Agusta produceva 2.500 <strong>moto</strong><br />

all’anno, per passare alle 4.000 del 2011. Nel 2012 raggiungeremo<br />

le 8.300 <strong>moto</strong>. Quindi un raddoppio di produzione che ci è costato<br />

un grande sforzo. Strutturare un’azienda per produrre più del doppio<br />

in così poco tempo è un’impresa industriale non facile e il mer<strong>it</strong>o<br />

va soprattutto al nostro Vice Presidente Esecutivo, l’ingegnere<br />

Massimo Bordi, e all’ingegnere Giovanni Ferrari, Chief Operating<br />

Officer, che grazie alla loro grande esperienza hanno contribu<strong>it</strong>o in<br />

modo determinante alla cresc<strong>it</strong>a.<br />

Oggi produciamo 42 <strong>moto</strong> al giorno e abbiamo l’obiettivo di arrivare<br />

a 55 <strong>moto</strong> al giorno (12.000 / anno) nel 2013. Divise tra tutti i<br />

modelli, a 4 e 3 cilindri, con un’evidente sbilanciamento per le nuove<br />

<strong>moto</strong> a 3 cilindri».<br />

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» Prove News


ispetto ai tempi prefissati, ci<br />

sono stati dei r<strong>it</strong>ardi nella produzione<br />

dei due modelli?<br />

Giovanni Castiglioni: «La produzione<br />

della F3 è part<strong>it</strong>a a<br />

pieno r<strong>it</strong>mo a febbraio, invece<br />

di dicembre. Tra dicembre e<br />

gennaio abbiamo cominciato<br />

con la Oro e poi con la versione<br />

normale. La Brutale comincerà<br />

ad essere prodotta nella terza<br />

settimana di giugno; doveva<br />

essere a fine aprile, ma avendo<br />

avuto dei r<strong>it</strong>ardi la F3, automaticamente<br />

è sl<strong>it</strong>tata anche la Brutale.<br />

Sulla B3 siamo però molto<br />

più confidenti, tutto diventa più<br />

semplice perché l’80-90% della<br />

piattaforma di produzione è<br />

in comune per le tre cilindri. Noi<br />

comunque al Salone di Milano<br />

Eicma avevamo dichiarato la<br />

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disponibil<strong>it</strong>à entro fine autunno/inverno 2011 delle prime F3 che<br />

sono arrivate in effetti a fine 2011, quindi non c’è un enorme r<strong>it</strong>ardo.<br />

Sulla B3 non abbiamo mai detto che sarebbe stata prodotta<br />

prima di maggio 2012».<br />

a cosa sono dovuti questi r<strong>it</strong>ardi?<br />

Giovanni Castiglioni: «Intanto, data la grande innovazione messa<br />

in campo, sia a livello tecnico che industriale, pensiamo che questo<br />

sl<strong>it</strong>tamento possa essere considerato “accettabile” rispetto<br />

ai tempi previsti. Parliamo infatti di circa 2 mesi. Le cause sono<br />

identificabili in alcuni r<strong>it</strong>ardi di una piccola parte di forn<strong>it</strong>ori che o<br />

sono arrivati leggermente tardi, oppure erano tarati per produzioni<br />

minori. Inizialmente infatti ci eravamo tarati per produrre 15 <strong>moto</strong><br />

al giorno, ma la grande richiesta ci ha imposto delle importanti modifiche<br />

alla produzione».<br />

Ciò significa che gli ordini e l’interesse per queste <strong>moto</strong> sono<br />

alti?<br />

Giovanni Castiglioni: «Per stare dietro agli ordini dovremmo produrre<br />

il 30% in più di quello che riusciamo a fare oggi per la F3, e<br />

circa il 65% in più per la B3. Che è l’obiettivo che abbiamo per il<br />

2013. Oggi i concessionari raccolgono le prenotazioni dai clienti e<br />

alcuni sono a 40/50 <strong>moto</strong> richieste. In un mercato che perde così<br />

tanto in Italia, non ci aspettavamo una richiesta di mercato cosi’<br />

alta. Raddoppiare i volumi, fare piu’ 100% è veramente incoraggiante».<br />

Quando pensate di consegnare le F3 in concessionaria? e le<br />

Brutale 675?<br />

Giovanni Castiglioni: «Le F3 sono già in consegna oggi, le B3 saranno<br />

consegnate a fine giugno. Adesso hanno la prior<strong>it</strong>à. L’Italia<br />

rappresenta per noi il primo mercato per soddisfare gli ordini. Sebbene<br />

il nostro Paese oggi rappresenti il 20% (era il 40%) delle vend<strong>it</strong>e<br />

nel mondo, l’Italia resta la prior<strong>it</strong>à. Dell’80% di <strong>moto</strong> vendute<br />

all’estero il 40% è in Europa, fra Germania, Svizzera, Inghilterra e<br />

l’altro 40% nel resto del mondo (Stati Un<strong>it</strong>i, Asia, Brasile). Tutte le<br />

<strong>moto</strong> sono fatte in Italia e poi consegnate, tranne quelle per il mercato<br />

brasiliano che sono fatte lì per via degli alti dazi. Sono i modelli<br />

top di gamma a 4 cilindri. A San Paolo abbiamo sei concessionarie<br />

monobrand che vendono circa 20 <strong>moto</strong> al mese».<br />

si parlava di qualche problema sui primi modelli consegnati di<br />

F3<br />

Giovanni Castiglioni: «L’F3 è un prodotto completamente nuovo.<br />

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» Prove News<br />

Può anche cap<strong>it</strong>are che in questi<br />

casi ci siano problematiche<br />

tecniche iportanti. Per fortuna<br />

nel nostro caso ci sono stati<br />

solo degli inconvenienti di gioventù<br />

semplici da risolvere. I<br />

clienti riscontravano un’erogazione<br />

troppo “racing”, brusca e<br />

corsaiola.<br />

Abbiamo già distribu<strong>it</strong>o alla<br />

rete dei concessionari l’aggiornamento<br />

della mappatura della<br />

centralina. Il livello di elettronica<br />

presente su queste nuove<br />

<strong>moto</strong> è molto sofisticato. Adesso<br />

i clienti sono soddisfatti, la<br />

<strong>moto</strong> e’ una bomba!».<br />

restate fiduciosi sul fatto di<br />

poter ridare una forte spinta<br />

al brand MV agusta con la<br />

vend<strong>it</strong>a di questi due nuovi<br />

modelli?<br />

Giovanni Castiglioni: «Senza<br />

dubbio. Il piano di risanamento<br />

della MV Agusta sta funzionando<br />

bene e non ci fermiamo.<br />

Stiamo già lavorando su una<br />

nuova <strong>moto</strong> che vi sorprenderà.<br />

Sarà presentata al Salone di Milano<br />

2012. Sarà la prima Mv ad<br />

uscire dai segmenti Hypersport<br />

e Naked.<br />

Non una Tourer, ma il primo<br />

approccio ad una <strong>moto</strong> dove ti<br />

siedi con la schiena dr<strong>it</strong>ta (magari<br />

una motard, che potrebbe<br />

chiamarsi “Rivale”, come già da<br />

noi ipotizzato lo scorso gennaio?<br />

(Leggi l’articolo dedicato<br />

alla Rivale, ndr).<br />

Sarà molto importante per noi,<br />

Eicma 2012 sarà una fiera ricca<br />

di nov<strong>it</strong>a’».<br />

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un giorno in sella, al Giro d’<strong>it</strong>alia<br />

di Ippol<strong>it</strong>o Fassati e Emiliano Perucca Orfei | Sei ore sul T-Max<br />

insieme ai ciclisti, ai tifosi e alle <strong>moto</strong> dell’organizzazione, sulle strade<br />

e sulle sal<strong>it</strong>e più belle del Paese. Un insieme di fattori che rendono<br />

il Giro d’Italia unico al mondo<br />

58<br />

Quando siamo part<strong>it</strong>i, inv<strong>it</strong>ati da yamaha, per andare ad affron<br />

tare la 20ma storica tappa del Giro d’Italia 2012,<br />

immaginavamo che i protagonisti della Corsa Rosa fossero<br />

coloro i quali passano 7 ore al giorno della loro v<strong>it</strong>a in sella<br />

ad una bici: pensavamo, dunque, a come rappresentare l’evento,<br />

magari descrivendo il risultato o l’atto sportivo di questi atleti che<br />

si spingono ogni giorno oltre i confini umani. Ma non è stato così.<br />

La cosa che più ci ha colp<strong>it</strong>o, e che rende unico il Giro da 95 anni<br />

a questa parte, è stata l’attrazione fatale che la gente prova per<br />

questa corsa. Persone comuni, che scendono in strada con la<br />

voglia di essere, anche solo per un istante, i protagonisti assoluti di<br />

un evento fatto di un immenso passato, di un esplosivo presente e<br />

di un grande futuro. Un po’ come la m<strong>it</strong>ica Mille Miglia automobilistica,<br />

insomma, il Giro d’Italia è eccellenza ma anche patrimonio<br />

del nostro Paese. Un filtro in grado di annullare, anche se solo per<br />

un istante, problemi e contrasti sociali ed è stato bello, anzi bellissimo,<br />

capire che l’aspetto tecnico e sportivo di questa corsa, per<br />

quanto importante, è poco di fronte alla dirompente emozione che<br />

la manifestazione susc<strong>it</strong>a nella gente. Noi questa emozione siamo<br />

riusc<strong>it</strong>i a toccarla con mano vivendo in piccola parte quello che<br />

vivono i ciclisti al loro passaggio: anticipando di pochi secondi il<br />

Gruppo, infatti, abbiamo incontrato bambini con palloncini e bandierine<br />

magari con la maestra (sabato mattina) pronta a far partire<br />

un coro speciale in onore degli sportivi, ma anche anziani sulla sedia<br />

con in mano un bicchiere di vino davanti la porta di casa, gruppi<br />

intenti a cuocere la carne a bordo strada, simpaticoni con i travestimenti<br />

più bizzarri (c’era gente vest<strong>it</strong>a da bandiera a scacchi, altri<br />

in accappatoio), addir<strong>it</strong>tura coppie di sposi in ab<strong>it</strong>i nuziali e poi i<br />

grandi appassionati in vetta alle sal<strong>it</strong>e, magari accampati da giorni,<br />

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magari arrivati in bici per poter<br />

dire di aver affrontato una o alcune<br />

delle sal<strong>it</strong>e che anno dopo<br />

anno scrivono la storia del Giro.<br />

Sullo Stelvio ma in particolare<br />

sulla presa del Passo Mortirolo<br />

scelta quest’anno, la passione<br />

si poteva addir<strong>it</strong>tura toccare<br />

con mano: per centinaia di metri<br />

prima del Gran Premio della<br />

Montagna, su rampe dalle pendenze<br />

disumane (in alcuni punti,<br />

in due, ha avuto il suo bel da<br />

fare anche il T-Max...), migliaia<br />

di persone hanno segnato in<br />

modo sempre più deciso i contorni<br />

di una sal<strong>it</strong>a strettissima,<br />

abbracciando noi e il nostro T-<br />

Max griffato Giro d’Italia con un<br />

59


calore che a noi, che in fondo<br />

eravamo solamente degli osp<strong>it</strong>i<br />

di yamaha e della Corsa, ha sinceramente<br />

fatto venire la pelle<br />

d’oca. Grande pubblico, grandi<br />

emozioni, grande Giro.<br />

l’organizzazione del giro<br />

Il Giro d’Italia, dunque, è la gente,<br />

ma per fare in modo che le<br />

persone scendano in strada e<br />

che uno degli oltre 200 ciclisti<br />

al via arrivi a Milano in Maglia<br />

Rosa è indispensabile che la<br />

macchina organizzativa lavori<br />

al meglio. In questo il Giro d’Italia<br />

ricorda molto da vicino<br />

l’organizzazione mil<strong>it</strong>are del<br />

paddock della MotoGP o della<br />

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Formula 1 ma con una differenza: che è sostanzialmente aperto al<br />

pubblico. Questo non significa che si può prendere la bicicletta o la<br />

<strong>moto</strong> e mettersi in scia ai ciclisti - tra la vettura di inizio e fine corsa<br />

è praticamente impossibile mettere le ruote - ma che a fine tappa,<br />

fuori dagli alberghi in cui alloggiano le squadre, si può scrutare il<br />

lavoro dei meccanici sulle biciclette e, magari, incontrare qualcuno<br />

dei personaggi sportivi e televisivi della corsa. Organizzazione<br />

mil<strong>it</strong>are, dicevamo: oltre ai ciclisti, in cui vige tutta una serie di norme<br />

e di autoregolamentazioni, tutto il circus si muove rispettando<br />

alcune regole basilari che comprendono le ammiraglie, le auto di<br />

servizio e la Polizia stradale che apre la via al gigantesco convoglio<br />

controllando che non vi siano automobilisti, ciclisti o <strong>moto</strong>ciclisti<br />

in contromano.<br />

i <strong>moto</strong>ciclisti, fondamentali per la riusc<strong>it</strong>a del giro<br />

Poi ci sono i T-Max yamaha, coordinati dal m<strong>it</strong>ico V<strong>it</strong>o Mulazzani<br />

(avremo occasione per approfondire il suo profilo ed il suo lavoro),<br />

che oltre a 42 Giri d’Italia in <strong>moto</strong> ha un passato da pilota, anche<br />

a fianco del nostro Nico Cereghini. I ragazzi di V<strong>it</strong>o sono 30, tutti<br />

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gran <strong>moto</strong>ciclisti, tutti con una<br />

passione sfrenata per il loro lavoro.<br />

Ma non è una passeggiata:<br />

per quanto comodo e veloce<br />

possa essere il T-Max (è il primo<br />

scooter usato da yamaha<br />

al Giro, prima erano Fazer, FZ8,<br />

Ténéré) sono circa 6.000 i km<br />

percorsi dai <strong>moto</strong>ciclisti in appena<br />

20 giorni.<br />

Quasi 3.000 in più rispetto ai<br />

ciclisti, con i quali condividono<br />

strade e s<strong>it</strong>uazioni impossibili<br />

spesso dettate dal meteo: dopo<br />

il traguardo, infatti, per loro inizia<br />

spesso un’altra tappa che<br />

è quella che porta la Carovana<br />

del Giro dalla c<strong>it</strong>tà d’arrivo a<br />

quella di partenza.<br />

Dopo 7/8 ore in <strong>moto</strong>, pensare<br />

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di doverne fare magari altre 3, non è mai facile.<br />

le <strong>moto</strong> della rai<br />

Le <strong>moto</strong> di V<strong>it</strong>o sono parte fondamentale dell’organizzazione e<br />

della sicurezza. Insieme a loro ci sono i fotografi della Gazzetta,<br />

sempre su yamaha e poi le Bmw della Rai, ormai pezzi storici che<br />

guai se si rompono. Corredate di tutti gli accessori che consentono<br />

7 ore di diretta ogni giorno. Il peso delle borse, le batterie, le<br />

radio, l’operatore sempre in piedi sulle pedane modificate, sono<br />

solo alcuni componenti che rendono difficile il lavoro che questi<br />

piloti svolgono quotidianamente. A bassa o alta veloc<strong>it</strong>à, in equilibrio<br />

precario, sbilanciati, col pubblico intorno, su strade strette,<br />

riescono comunque a guidare affiancando i ciclisti in tutta sicurezza<br />

e a trasmetterci immagini fantastiche: chapeau!<br />

il resto della carovana<br />

Nononostante siano quelli che più ci piacciono, non ci sono solo<br />

<strong>moto</strong>ciclisti al Giro: in vetta all’organizzazione c’è Stefano Allocchio<br />

(Direttore di Corsa) ed al segu<strong>it</strong>o decine di team manager,<br />

massaggiatori, esperti di strategie, ex-ciclisti, decine e decine di<br />

ammiraglie, mascotte, hostess, Vigili del Fuoco, ragazzi che anticipano<br />

di qualche minuto a bordo di furgoni carichi di gadget l’arrivo<br />

della Corsa, ma anche coloro i quali montano i palchi, i traguardi<br />

volanti, volontari, giornalisti, fotografi, cineoperatori e chi più ne<br />

ha più ne metta. Tutte queste persone hanno una cosa in comune:<br />

la passione per il Giro e, in fondo, l’amore per le cose belle del<br />

nostro Paese.<br />

6.000 Km, una lampadina bruciata<br />

La sera prima di partire per il 20mo tappone, abbiamo parlato con<br />

i piloti dei TMax. Nessuno si è lamentato dell’idea di essere su uno<br />

scooter. Anzi, la pratic<strong>it</strong>à del variatore ha senza dubbio aiutato il<br />

loro lavoro. Alcune note venivano dai più alti che lamentavano di<br />

avere nei tornanti stretti le ginocchia troppo vicine al manubrio.<br />

Anche se la discussione più accesa riguardava l’angolo di piega nel<br />

quale interveniva il cavalletto...<br />

Il dato comunque migliore è che su 30 TMax, in 25 giorni e 6.000<br />

Km percorsi, l’assistenza è intervenuta solo per i normali tagliandi<br />

(erano nuovi) e per la sost<strong>it</strong>uzione di una lampadina bruciata, ma<br />

di una <strong>moto</strong> della Rai!<br />

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le strade del giro, un regalo<br />

alle <strong>moto</strong><br />

Un consiglio che ci sentiamo di<br />

dare a tutti è di guardare sempre<br />

sui s<strong>it</strong>i che seguono il Giro,<br />

le strade percorse dalla carovana.<br />

Scoprirete infatti non solo<br />

un’Italia bellissima, dei panorami<br />

mozzafiato, dei paesi attraversati<br />

bellissimi, ma li potrete<br />

percorrere voi direttamente<br />

con le vostre <strong>moto</strong> a pochi giorni<br />

dal passaggio della gara, su<br />

strade che spesso sono riasfaltate<br />

proprio per l’occasione e<br />

quindi anche sicure da percorrere.<br />

Guarda la registrazione GPS<br />

del nostro tracciato in sella al<br />

TMAX 530<br />

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“dopo i tedeschi finti, arrivano quelli veri”<br />

di Nico Cereghini | Occhio al turista. Tedeschi ed olandesi sono già<br />

qui a far vacanza sulle nostre strade. Benvenuti tutti, ci fa piacere che<br />

scelgano l’Italia; ma noi dobbiamo stare con gli occhi spalancati<br />

Ciao a tutti! E attenti a<br />

dove mettete le ruote.<br />

Turisti: per fortuna<br />

arrivano in tanti già da metà<br />

maggio, e naturalmente sono<br />

ben accetti, ma gironzolano<br />

con l’aria felice, si guardano<br />

intorno mentre dicono “schon”<br />

e qualche volta possono diventare<br />

un pericolo. Tedeschi.<br />

Tutto l’anno circolano quelli<br />

finti, con le macchine di lusso<br />

targate Monaco di Baviera o<br />

Stoccarda. Quei famosi furbetti –avrete visto il servizio andato in<br />

onda alle Iene un mese fa- che con il leasing stipulato con la compagnia<br />

straniera fanno un bel tris: pagano meno tasse di noleggio,<br />

non figurano proprietari del macchinone, e in più non pagano le<br />

multe. A Milano sono sempre di più, li vedi sulle corsie preferenziali,<br />

gli rivolgi una domanda in tedesco e loro ti guardano con l’aria<br />

interdetta. Li riconosci lontano un chilometro e il vezzo si diffonde<br />

a macchia d’olio da Torino a Forlì e anche più giù. E poi ci sono<br />

invece i tedeschi autentici, e anche gli olandesi, i meno numerosi<br />

inglesi e francesi. Willkommen in Italia. Però per piacere, non buttatemi<br />

giù dalla <strong>moto</strong>. Un passo appenninico secondario, domenica.<br />

Temperatura ideale, freschetto ad alta quota, asfalto rifatto da<br />

poco: bello ruvido e gripposo, ma con qualche chiazza di bagnato<br />

“<br />

Willkommen in Italia. Però per piacere,<br />

non buttatemi giù dalla <strong>moto</strong><br />

perché ogni tanto scroscia. Traffico praticamente zero, una curva<br />

tira l’altra, il <strong>moto</strong>re canta e il cuore pure, il passo è normo-vivace.<br />

Dietro una curva cieca da seconda, ecco il turista dell’Italia minore.<br />

E’ il tedesco che non si accontenta di campeggiare sul Garda,<br />

ma si spinge fino all’Elba deviando sui percorsi meno frequentati.<br />

E fa bene, naturalmente, ma il suo camper da sei metri e venti di<br />

lunghezza è largo quasi due; e se invece di cercare una piazzola<br />

lui si ferma dietro una curva lungo la provinciale per fotografare<br />

monti e castagni, allora la sua corsia resta occupata per intero.<br />

E non passerà nessuno, ma se passa? Passo proprio io, guarda il<br />

caso. Sbuco dalla curva sui settanta all’ora. E meno male che i miei<br />

riflessi sono ancora al top, perché in quei casi lì in un nanosecondo<br />

devi realizzare quanto spazio hai, raddrizzare quel tanto che<br />

puoi, frenare più che puoi, sperando che dall’altra parte non arrivi<br />

nessuno. E la combinazione perfetta riesce anche questa volta, le<br />

gambe tremano un po’, ma basta un chilometro di pieno relax per<br />

recuperare batt<strong>it</strong>o e respirazione regolari. Viva i turisti, viva i tedeschi<br />

veri e abbasso quelli finti. E viva anche la <strong>moto</strong>: basta ricordare<br />

che dietro ad ogni curva può esserci una trappola infernale.<br />

E lo dico proprio a tutti, a quelli che fanno il turismo e a quelli che<br />

sull’Appennino impostano ogni curva come se fosse quella decisiva<br />

per vincere il Gran Premio.<br />

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“<br />

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trasferimenti tecnologici<br />

di Massimo Clarke | Le auto e le <strong>moto</strong> hanno potuto beneficiare a<br />

lungo, e continuano a farlo, di soluzioni, materiali e trattamenti<br />

sviluppati in origine in altri campi. Ecco alcuni esempi di<br />

particolare interesse<br />

La tecnica <strong>moto</strong>ristica ha<br />

sub<strong>it</strong>o una continua evoluzione<br />

che ha portato<br />

dalle realizzazioni pionieristiche<br />

di oltre un secolo fa a quelle<br />

attuali, di una raffinatezza e di<br />

una efficienza straordinarie.<br />

Anche se le innovazioni si sono<br />

succedute senza posa, molte<br />

delle idee più importanti sono<br />

state concep<strong>it</strong>e già nei primi<br />

anni del Novecento; per molte<br />

di queste soluzioni però i<br />

66<br />

tempi non erano ancora maturi, il che ne ha imped<strong>it</strong>o una immediata<br />

messa in pratica. Tanto per dirne una, gli alberi ausiliari di equilibratura<br />

oggi sono largamente impiegati, ma per decenni e decenni<br />

sono stati completamente ignorati, benché l’inglese Lanchester li<br />

avesse già proposti e impiegati oltre cento anni fa! Un aspetto interessante<br />

dell’avanzamento della tecnica automobilistica riguarda<br />

le soluzioni e i materiali che sono stati sviluppati e acquis<strong>it</strong>i in altri<br />

campi, in certi casi grazie a un autentico fallout tecnologico. Spicca<br />

in particolare il contributo del mondo aeronautico, che a partire dagli<br />

anni Dieci del XX secolo è stato quello trainante, che disponeva<br />

di grandi risorse economiche, essendo di straordinario interesse<br />

mil<strong>it</strong>are. E a superiori investimenti corrispondono maggiori avanzamenti<br />

della tecnica…<br />

Molta della tecnologia deriva dall’aeronautica<br />

Tra i vari costruttori e i diversi Paesi si è verificata una vera e propria<br />

gara a inseguimento, con l’obiettivo di aumentare in misura<br />

via via maggiore le prestazioni degli aerei, per i quali ci sono delle<br />

esigenze particolarmente severe anche a livello metallurgico. Naturalmente,<br />

molte innovazioni sono state top secret per lungo tempo,<br />

ma poi sono arrivate alle auto, dando un significativo contributo<br />

allo sviluppo della tecnica in tale settore, con miglioramento<br />

delle prestazioni, della durata e/o della funzional<strong>it</strong>à complessiva.<br />

Un esempio eclatante è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalla alimentazione a iniezione.<br />

Quella diretta è stata messa a punto in Germania per i <strong>moto</strong>ri<br />

d’aviazione; nel 1937 già la impiegavano di serie tanto la Junkers<br />

quanto la Daimler-Benz e la BMW. Dopo la guerra, in campo auto<br />

l’hanno utilizzata un paio di ultrautil<strong>it</strong>arie tedesche con <strong>moto</strong>re<br />

a due tempi (Goliath e Gutbrod) e le Mercedes W 196 di Formula<br />

Uno, 300 SLR per le gare delle vetture Sport e 300 SL, di serie,<br />

negli anni Cinquanta.<br />

l’iniezione diretta: nelle auto a partire dal anni ‘90<br />

L’iniezione diretta di benzina sulle auto prodotte in gran serie<br />

però è diventata una realtà solo nella seconda metà degli anni Novanta,<br />

grazie anche al grande contributo forn<strong>it</strong>o dall’elettronica.<br />

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Pure le valvole al sodio, che stanno tornando alla ribalta in campo<br />

auto principalmente per via del sempre più spinto e diffuso ricorso<br />

alla sovralimentazione, che causa maggiori sollec<strong>it</strong>azioni termiche,<br />

sono nate per impiego aeronautico, negli anni Venti. L’apparizione<br />

e il successivo sviluppo dei <strong>moto</strong>ri a reazione hanno comportato il<br />

superamento di problemi tecnologici di notevole portata. In particolare,<br />

per realizzare turbine in grado di lavorare impunemente e<br />

per lungo tempo a temperature elevatissime, sono state sviluppati<br />

dei nuovi materiali. Si tratta delle superleghe a base di nichel, che<br />

hanno iniziato ad essere impiegate diffusamente nel corso degli<br />

anni Quaranta. Le loro eccellenti caratteristiche non sono sfugg<strong>it</strong>e<br />

ai tecnici che operavano nel settore auto e <strong>moto</strong>ciclistico, che<br />

le hanno ben presto utilizzate per realizzare le valvole di scarico<br />

destinate ai <strong>moto</strong>ri più sollec<strong>it</strong>ati. Pure nei turbocompressori si impiegano<br />

queste superleghe, per realizzare la girante della turbina.<br />

Nomi come Nimonic e Inconel sono ben noti a tutti gli appassionati.<br />

le competizioni: le prime a ricevere le nuove tecnologie<br />

Come logico, spesso sono state le auto e le <strong>moto</strong> da competizione<br />

a giovarsi per prime di questa ricaduta tecnologica, a livello di materiali<br />

sviluppati per impiego aeronautico. È il caso di varie leghe<br />

di t<strong>it</strong>anio (peraltro troppo costose per essere utilizzate sui modelli<br />

di serie), dei materiali compos<strong>it</strong>i e di alcuni acciai dalle elevatissime<br />

caratteristiche meccaniche, come i maraging. Un campo di<br />

applicazione di particolare interesse delle superleghe nate per il<br />

settore avio è quello della bulloneria destinata ad applicazioni molto<br />

gravose per via delle alte temperature o delle sollec<strong>it</strong>azioni meccaniche<br />

estreme. Nelle bielle dei <strong>moto</strong>ri da competizione le v<strong>it</strong>i che<br />

fissano il cappello sono realizzate con superleghe a base di cobalto<br />

che hanno una resistenza a trazione superiore a 1800 MPa (a t<strong>it</strong>olo<br />

di raffronto, i migliori acciai impiegati per le bielle e gli alberi a gom<strong>it</strong>i<br />

arrivano a 1100-1200 MPa).<br />

le leghe leggere: anch’esse derivanti dall’aviazione<br />

Sempre rimanendo nel campo dei materiali, diverse leghe leggere<br />

sono state sviluppate originariamente proprio per essere impiegate<br />

sugli aerei, per i quali è essenziale abbinare una adeguata robustezza<br />

al minor peso possibile. Dopo alcune esperienze sporadiche<br />

e non certo pos<strong>it</strong>ive, l’interesse per le leghe alluminio-zinco sembrava<br />

essere pressoché scomparso, in Europa e negli USA. All’inizio<br />

della seconda guerra mondiale le prestazioni dei caccia imbarcati<br />

M<strong>it</strong>subishi Zero avevano destato uno straordinario interesse<br />

nei tecnici americani. È stato proprio analizzando un esemplare<br />

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abbattuto di tale velivolo che<br />

ci si accorse del largo impiego,<br />

nella sua struttura, di una lega<br />

alluminio-zinco dalle elevatissime<br />

caratteristiche meccaniche.<br />

Si trattava della ESD sviluppata<br />

dalla Sum<strong>it</strong>omo nel 1936. Inutile<br />

dire che poco tempo dopo<br />

negli USA era già disponibile<br />

la 75S, rapidamente divenuta<br />

7075 dalla composizione assolutamente<br />

analoga (questa<br />

lega, oggi largamente impiegata,<br />

per molti anni è stata conosciuta<br />

da noi col nome di Ergal).<br />

gli oli sintetici<br />

I primi oli sintetici di impiego<br />

pratico sono apparsi in Germania<br />

durante la seconda guerra<br />

mondiale, destinati a lubrificare<br />

mezzi mil<strong>it</strong>ari. I chimici<br />

69


tedeschi hanno compiuto studi<br />

formidabili, realizzando una serie<br />

di lubrificanti dalle eccellenti<br />

caratteristiche, partendo dai<br />

quali sono stati poi sviluppati<br />

quelli utilizzati in tutto il mondo<br />

dapprima in campo aeronautico<br />

e in segu<strong>it</strong>o anche in quello<br />

automotive. I riporti superficiali<br />

di DLC, dei quali oggi si parla<br />

tanto per via delle straordinarie<br />

caratteristiche (bassissimo coefficiente<br />

di attr<strong>it</strong>o, elevata durezza)<br />

e che da anni spopolano<br />

in Formula Uno, sono nati invece<br />

per applicazioni industriali, e<br />

solo in segu<strong>it</strong>o sono stati adottati<br />

a livello <strong>moto</strong>ristico. Applicati<br />

con un procedimento PVD<br />

(e non galvanicamente, come il<br />

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cromo), oggi si usano sugli spinotti, sui segmenti, sui bilancieri a<br />

d<strong>it</strong>o, sulle punterie, etc… Pure le cinghie dentate sono nate, negli<br />

anni Quaranta, per impieghi industriali. E le molle pneumatiche per<br />

il richiamo delle valvole erano già state utilizzate sui <strong>moto</strong>ri navali<br />

molti anni prima di venire impiegate sui <strong>moto</strong>ri di Formula Uno.<br />

le trasmissioni automatiche<br />

Le trasmissioni automatiche automobilistiche di schema convenzionale<br />

prevedono invariabilmente un convert<strong>it</strong>ore di coppia idraulico<br />

a monte del cambio.<br />

Tale dispos<strong>it</strong>ivo deriva direttamente dal riduttore idrocinetico ideato<br />

da Hermann Fottinger dei cantieri navali Vulkan di Amburgo<br />

nei primi anni del XX secolo, partendo dal quale nel 1920 Rieseler<br />

ha sviluppato una trasmissione con elemento di reazione fisso nel<br />

gruppo idraulico e con ruotismi epicicloidali nella parte meccanica.<br />

Le prime applicazioni in campo automobilistico si sono avute all’inizio<br />

degli anni Trenta.<br />

Per quanto riguarda le trasmissioni a doppia frizione, sono arrivate<br />

al settore automotive dalle macchine operatrici, che le impiegavano<br />

già da decenni.<br />

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enzo Lazzarini ha presentato il libro:<br />

“Storie di uomini, Pensieri, v<strong>it</strong>torie,<br />

emozioni”<br />

di Alessandro Colombo | Si è tenuto presso la Libreria<br />

dell’Automobile il 6° di 9 incontri dell’edizione 2012 della serie<br />

di incontri: “Quattro Chiacchiere con l’Autore”, che ha visto<br />

questa volta protagonista Enzo Lazzarini<br />

Si è tenuto nella serata di ieri<br />

giovedì 31 maggio presso la Libreria<br />

dell’Automobile s<strong>it</strong>uata<br />

al numero 43 di Corso Venezia,<br />

il 6° di 9 incontri dell’edizione<br />

2012 della serie di incontri:<br />

“Quattro Chiacchiere con l’Autore”:<br />

serie di appuntamenti<br />

72<br />

volta a mettere a contatto gli appassionati con alcune firme della<br />

letteratura <strong>moto</strong>ristica. Protagonista di questo appuntamento è<br />

stato Enzo Lazzarini - fratello del 3 volte Campione del Mondo di<br />

Motociclismo Eugenio – che ha qui presentato il suo libro: “Lazzarini:<br />

Storie di Uomini, Pensieri, V<strong>it</strong>torie, Emozioni”, un’opera intensa,<br />

come intenso è l’autore, che come tutti sappiamo ha dovuto<br />

pagare al <strong>moto</strong>ciclismo un conto molto salato, ovvero la perd<strong>it</strong>a<br />

degli arti superiori.<br />

l’autore<br />

Un incidente brutale, avvenuto nel corso di una sessione di prove<br />

a Vallelunga nel 1969, che non ha però frenato la forza d’animo di<br />

Enzo, che ha saputo nuovamente sorridere alla v<strong>it</strong>a anche grazie<br />

al <strong>moto</strong>cilismo, che se tanto, o tutto, spesso a volte può togliere,<br />

moltissimo è anche in grado di regalare. Una persona intensa Enzo,<br />

che giunge qui a Milano dalla sua Motor Valley accompagnato dal<br />

fratello Eugenio e dagli amici più stretti, trovando nella cap<strong>it</strong>ale della<br />

moda altri amici che nel tempo gli si sono legati grazie alle attiv<strong>it</strong>à<br />

lavorative legate a questo settore, tra cui il nostro Nico Cereghini<br />

e lo stimato collega Pino Allievi, che sono qui accorsi per salutarlo<br />

e per rivolgergli alcune domande, a cui si sono sommate le nostre,<br />

nel corso di questa presentazione.<br />

raccontare una storia<br />

Gli amici dei fratelli Lazzarini definiscono questo libro come «Un<br />

retroscena del retroscena. Lui non voleva scrivere un libro di <strong>moto</strong>,<br />

voleva scrivere un libro sulla sua esperienza, e la sua esperienza<br />

è - da una parte drammatica, lo sappiamo tutti – ma da un’altra<br />

esaltante; perché mentre il fratello diveniva 3 volte Campione del<br />

Mondo, lui ha costru<strong>it</strong>o quello che qualcuno chiama un “impero<br />

economico”; qualcosa di molto consistente e che funziona molto<br />

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bene. A Pesaro, dove la passione<br />

per le <strong>moto</strong> è fortissima, c’è<br />

una realtà, quella di Lazzarini,<br />

che funziona, a dispetto di altre<br />

che fanno più fatica.» Enzo è<br />

una persona molto semplice e<br />

riservata, i suoi amici più stretti<br />

lo sanno, ed ecco quindi che<br />

per metterlo a suo agio iniziano<br />

a chiedergli di parlarci di questo<br />

suo sforzo biografico, ad iniziare<br />

dal collega Pino Allievi, che<br />

spontaneamente gli domanda<br />

come mai abbia aspettato così<br />

tanti anni per scrivere questo<br />

libro. «Ho aspettato tanto per<br />

svariati motivi – risponde Lazzarini<br />

- per prima cosa perché<br />

non è il mio lavoro e quindi ho<br />

fatto fatica. Iniziai parecchio<br />

tempo addietro e se non ci<br />

fosse stato un fedele amico a<br />

73


spronarmi probabilmente sarebbe<br />

ancora nel cassetto.<br />

Una grande ragione che mi<br />

ha spinto ad intraprendere la<br />

scr<strong>it</strong>tura di questo libro è dovuta<br />

a quando, parlando con<br />

le persone, notai che queste si<br />

entusiasmavano dicendomi:<br />

“è un peccato che la gente non<br />

sappia questo perché potrebbe<br />

essere anche un insegnamento<br />

di v<strong>it</strong>a!» Emozionato Enzo si<br />

interrompe nuovamente, ecco<br />

quindi che il nostro Nico decide<br />

di sottoporgli un interrogativo<br />

a sua volta a lui spesso<br />

domandato, ovvero: per quale<br />

motivo in Emilia Romagna ci<br />

sia tutta questa passione per<br />

i <strong>moto</strong>ri. Quando lo chiedono<br />

a me di sol<strong>it</strong>o rispondo: un po’<br />

per il carattere, un po’ perché ci<br />

sono state grandi Case come la<br />

Benelli che hanno fatto scuola e<br />

da lì tutto è nato. Ma è proprio<br />

così? Come la vedete voi che ci<br />

siete dentro?<br />

«Credo sia proprio quello. La<br />

Benelli è stata un faro per tutti<br />

quanti in quella zona e tutti ci<br />

hanno, in un modo o nell’altro,<br />

lavorato intorno. Quando veniva<br />

messa in <strong>moto</strong> la Benelli a<br />

4 cilindri Pesaro si fermava per<br />

un istante e tutti si “attaccavano”<br />

alla rete a vedere girare la<br />

<strong>moto</strong>. E’ stata storica per quello<br />

che ha fatto, dai tempi di Ambrosini<br />

e Pasolini. Sicuramente<br />

questo ha inciso molto.»<br />

tecnici improvvisati<br />

Leggendo le prime pagine del<br />

libro Nico nota però come, a<br />

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dispetto dell’immaginario collettivo, i due fratelli Lazzarini non<br />

avessero però un’esperienza pregressa nel lavorare sui <strong>moto</strong>ri a<br />

due tempi, chiedendo quindi ad entrambi come si improvvisarono<br />

anche tecnici e chi gli insegnò a farlo. «Io ho cominciato a 14 anni,<br />

età in cui ero già nel Reparto Corse della Benelli – dichiara il fratello<br />

Eugenio – ho vissuto l’era dei 4 tempi, dapprima monocilindrici e<br />

poi quadricilindirici. Prima ci ho lavorato e poi ci sono sal<strong>it</strong>o sulla<br />

<strong>moto</strong>. Normalmente pilota e meccanico hanno una visione un po’<br />

diversa della <strong>moto</strong>. Il meccanico dice che è il pilota che non è così<br />

bravo a mettere a punto la <strong>moto</strong> e il pilota dice invece che è la <strong>moto</strong><br />

che non va! A quel punto i miei amici meccanici mi dissero: “perché<br />

non ci sali te che sei un bravo meccanico, magari riesci a tirar fuori<br />

qualcosa”. Io non sono “nato” pilota. Quando negli anni ’60 si andava<br />

nelle piste, tutto il personale e tutti i meccanici erano di grande<br />

esperienza. Io ero l’unico piccolo con la tuta addosso, e quando mi<br />

presentai con questa 4 cilindri a Spa-Francorchamps tutti si domandarono:<br />

“ma questo cosa ci fa qua?”. Nel 2 tempi non avevamo<br />

esperienza –precisa Enzo – quando a Modena vedemmo che non<br />

riuscivamo a starci con i tempi sul giro capimmo che davanti alla<br />

necess<strong>it</strong>à o ti metti a lavorare o smetti. Soldi non ce n’erano, quindi<br />

imparammo un po’ come lavorarci su da autodidatti leggendo e<br />

documentandoci».<br />

non ci ha ancora detto come mai ha deciso di scrivere questo<br />

libro e di che cosa parla, domandiamo noi.<br />

«In questo libro ho voluto parlare dei 3 anni immediatamente<br />

successivi all’incidente. Ho parlato di come è iniziata questa nuova<br />

avventura. Sono andato più in profond<strong>it</strong>à che in ampiezza, perché<br />

se no di cose da dire ce ne sarebbero state troppe. Mio fratello ha<br />

corso dal ’<strong>64</strong> al ’92…Ho scelto di raccontare quegli anni perché<br />

sono stati sia i più difficili che i più emozionanti e ho quindi cercato<br />

di trasmettere soprattutto le emozioni, perché – prosegue - sono<br />

più difficili da comunicare rispetto alle classifiche. Se ci sono riusc<strong>it</strong>o<br />

sta a voi dirlo!».<br />

a propos<strong>it</strong>o di emozioni, c’è qualche aneddoto in particolare a<br />

cui è legato e che ha voluto raccontare in questo libro?<br />

«Ce ne sono diversi, sinceramente farei fatica a sceglierne uno in<br />

particolare, in quanto sono degli stati d’animo che in quel momento<br />

ho sent<strong>it</strong>o e che ho cercato di trasmettere». Abbiamo aperto<br />

uno “squarcio” su quella Pesaro degli anni ’70 dove il Motociclismo<br />

era al massimo dello splendore.<br />

Cosa è rimasto di quello spir<strong>it</strong>o di una volta adesso a Pesaro?<br />

chiede allievi.<br />

«La passione c’è sempre. Come vedi di piloti ce ne sono, Valen-<br />

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tino è stato un frutto di tutto<br />

ciò e prima di lui suo padre.<br />

Sicuramente molte realtà sono<br />

scomparse: Benelli non c’è più<br />

e anche Morbidelli è sostanzialmente<br />

sulla stessa strada. Purtroppo<br />

sono i cicli della v<strong>it</strong>a. Io<br />

spero che possa arrivare qualcuno<br />

a breve, perché queste<br />

cose qui basta “rispolverarle”.<br />

Basta molto poco a volte. E’<br />

bastato poco l’altra volta con<br />

la Benelli che fu. Questo è uno<br />

sport contagioso, è passionale<br />

ed irrazionale, basterebbe semplicemente<br />

avere qualcuno in<br />

grado di trascinare».<br />

all’interno della famiglia lazzarini<br />

voi avete ivan. siete<br />

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iusc<strong>it</strong>i a trasmettere a lui un<br />

po’ di passione?<br />

«Bhè – risponde Enzo - noi in<br />

famiglia siamo tutti appassionati!»<br />

di giovani e curiosi che vengono<br />

in officina ce ne sono come<br />

prima o avete notato un calo<br />

rispetto ai tempi passati?<br />

«Ce ne sono ancora, anche se<br />

meno di prima. Adesso ci sono<br />

1.000 altre cose che “distraggono”.<br />

Ripeto, ci vuole sempre<br />

qualcuno in grado di “trascinar<br />

un po’ il gruppo”. C’è Valentino<br />

al momento, ma quando non<br />

ci sarà più lui sarà difficoltoso.<br />

Inoltre oggi è tutto costosissimo.<br />

Di passione ce n’è tanta,<br />

ma ci vorrebbe qualcuno, o<br />

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qualcosa, in grado di permettere agli appassionati di potersi almeno<br />

misurare con un dispendio economico lim<strong>it</strong>ato. Gente che<br />

va forte ce n’è. Ma per sfondare c’è bisogno di una combinazione<br />

di fattori, a cui bisogna però arrivare e purtroppo molti smettono<br />

prima.» Miki Biasion ci disse lo scorso anno che uno dei problemi<br />

del <strong>moto</strong>rsport <strong>it</strong>aliano, nel mondo delle 4 ruote – e più nello specifico<br />

nei rally – è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dal Gruppo Fiat che non corre, mentre<br />

invece C<strong>it</strong>roen raccoglie i frutti dei propri sforzi nell’amb<strong>it</strong>o della<br />

coltivazione dei talenti in Sebastien Loeb. Cosa dovrebbe fare per<br />

lei il <strong>moto</strong>cilismo per agire in maniera analoga sulle giovani leve?<br />

«Oggi bisogna coltivare un “vivaio” cercando di far crescere i giovani<br />

rapidamente, in quanto non è più come una volta dove si poteva<br />

iniziare a 25 anni. Oramai a 18/20 anni o ci sei o sei fuori. Bisogna<br />

quindi cercare di far crescere i giovani e rapidamente. Ci vogliono<br />

però le possibil<strong>it</strong>à di poterlo fare e adesso non vedo molti sforzi in<br />

quel settore».<br />

La serata si è poi come di consueto conclusa con un aper<strong>it</strong>ivo gentilmente<br />

offerto dalla Libreria, nel quale gli appassionati, anche<br />

questa volta accorsi numerosi, hanno potuto cogliere l’occasione<br />

per approfondire svariate tematiche con l’autore del libro.<br />

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Mercato a maggio<br />

Persi 100.000 pezzi in 5 anni<br />

Le immatricolazioni si fermano a 24.660 veicoli (-34,7%). Più grave<br />

il calo nelle <strong>moto</strong> (-35,4%). Persi 100.000 pezzi in 5 anni. Honda<br />

conquista il primo posto tra le <strong>moto</strong> con la NC700X. Segno pos<strong>it</strong>ivo<br />

per Peugeot<br />

Le immatricolazioni nel<br />

mese<br />

Il mercato delle 2 ruote<br />

a <strong>moto</strong>re ha registrato una<br />

contrazione anche nel mese di<br />

maggio, con le immatricolazioni<br />

che si fermano a 24.660 veicoli,<br />

pari al -34,7% rispetto allo<br />

78<br />

stesso periodo dello scorso anno. Più accentuata la discesa delle<br />

<strong>moto</strong> con 7.492 pezzi e un -35,4%; mentre gli scooter, con 17.168<br />

un<strong>it</strong>à fanno segnare un -34,4%. Sulla stessa linea i risultati dei<br />

50cc con 5.433 vend<strong>it</strong>e e un -31,5%. In termini percentuali maggio<br />

pesa intorno al 14% del totale venduto nell’anno. Tra le <strong>moto</strong> spicca<br />

il risultato della Honda NC 700X, che si piazza al primo posto<br />

davanti alla BMW R 1200 GS. Nella top ten del mese non si vedeva<br />

da tempo una supersportiva: la troviamo al settimo posto, grazie<br />

al gradimento della Ducati Panigale 1199 che piazza 140 <strong>moto</strong> e<br />

precede di un soffio la Multistrada.<br />

le immatricolazioni nei primi 5 mesi del 2012. l’andamento dal<br />

2008 a oggi<br />

Nei primi 5 mesi dell’anno le immatricolazioni totalizzano 96.889<br />

veicoli con una flessione del -26,9%; di cui <strong>64</strong>.202 scooter -25,1%<br />

e 32.687 <strong>moto</strong> -30,2%. Cali a due cifre anche per i segmenti e in<br />

particolare le naked con 9.221 vend<strong>it</strong>e -41,7%, le custom con 3.523<br />

immatricolazioni -36,2 %, le sportive con 3.263 <strong>moto</strong> -29,7%;<br />

meno decisa la flessione delle enduro che diventano il segmento<br />

più rilevante con 10.018 pezzi -19,5%, le supermotard con 2.530<br />

<strong>moto</strong> e un -27,8%, infine anche le <strong>moto</strong> da turismo restano in<br />

negativo con 3.310 modelli -17,4%. E’ da evidenziare come l’andamento<br />

del mercato negli ultimi cinque anni, se consideriamo il<br />

periodo strategico gennaio-maggio, faccia registrare una flessione<br />

pesantissima: complessivamente si sono perse 100.000 immatricolazioni<br />

dal 2008 al 2012, con i primi cinque mesi dell’anno<br />

corrente che accentuano ulteriormente il segno negativo.<br />

04 Giugno<br />

2012<br />

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Anno<br />

02<br />

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Numero<br />

<strong>64</strong><br />

» Prove News<br />

Da gennaio a maggio sono stati<br />

venduti 19.972 ciclo<strong>moto</strong>ri<br />

(50cc) pari al -27%. Il mercato<br />

totale delle 2 ruote a <strong>moto</strong>re<br />

(immatricolazioni + 50cc), arriva<br />

a 116.861 pezzi pari al -27%<br />

rispetto all’analogo periodo<br />

dell’anno scorso.<br />

Honda al primo posto nelle<br />

<strong>moto</strong><br />

Con 5.350 <strong>moto</strong>ciclette vendute<br />

da gennaio a maggio<br />

l’obiettivo che Honda si era<br />

prefissa dall’inizio dell’anno è<br />

stato superato. Nel solo mese<br />

di maggio, con 1.407 immatricolazioni<br />

la Casa dell’Ala<br />

conquista il 18,83% di share<br />

e passa nei primi cinque mesi<br />

dell’anno al 16,41% del totale<br />

<strong>moto</strong>. Un successo coronato<br />

dalla conferma della leadership<br />

nel mercato totale delle due<br />

ruote: Honda si attesta al primo<br />

posto assoluto con una quota<br />

del 21,42% delle immatricolazioni<br />

totali e sfiora le 20.000<br />

un<strong>it</strong>à in cinque mesi. Abbiamo<br />

sent<strong>it</strong>o in propos<strong>it</strong>o V<strong>it</strong>o Cicchetti<br />

(direttore generale di<br />

Honda Italia Industriale S.p.A.).<br />

Ecco il suo commento su questi<br />

importanti risultati, ottenuti in<br />

un anno difficile per le aziende<br />

del settore: «Fin dal Salone di<br />

Milano ci siamo resi conto che i<br />

nuovi modelli gettavano le basi<br />

per un consolidamento della<br />

posizione di leadership complessiva<br />

del mercato e questo<br />

traguardo nel comparto <strong>moto</strong><br />

ce lo conferma. In particolare le<br />

nuove <strong>moto</strong> della serie NC700<br />

79


e il Crosstourer sono apparsi<br />

sub<strong>it</strong>o come i modelli più interessanti<br />

della stagione 2012, in<br />

particolare la NC700X è stata<br />

la <strong>moto</strong> più venduta in Italia nel<br />

mese di maggio. Ha un design<br />

piacevolissimo, consumi bassissimi,<br />

un vano portacasco<br />

geniale, prestazioni brillanti ma<br />

accessibili e un prezzo praticamente<br />

irresistibile. Honda ha<br />

così ampliato la sua gamma sia<br />

verso la fascia di pubblico che<br />

cerca <strong>moto</strong> divertenti e pratiche<br />

ma dal prezzo d’acquisto<br />

molto concorrenziale, sia verso<br />

la fascia premium con una<br />

maxienduro dai contenuti tecnologici<br />

eccezionali che offre<br />

anche un equipaggiamento di<br />

serie senza paragoni. Siamo<br />

poi felici per l’accoglienza degli<br />

80<br />

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appassionati verso il cambio robotizzato a doppia frizione, richiestissimo<br />

su tutti i nuovi modelli, segno che quando l’innovazione<br />

porta vantaggi concreti il pubblico risponde alla grande. Il raggiungimento<br />

di certi traguardi di vend<strong>it</strong>a ci riempie di orgoglio perché<br />

Honda da sempre registra solo l’immatricolato che effettivamente<br />

finisce nelle mani degli appassionati, non le cosiddette “km zero”,<br />

estranee alle logiche di mercato Honda e che servono solo a far<br />

liev<strong>it</strong>are i numeri ‘tabellari’ di vend<strong>it</strong>a senza corrispondere però<br />

ad una vera richiesta da parte del pubblico. Ad ogni modo siamo<br />

solo all’inizio. Ai prossimi saloni autunnali arriveranno tante nuove<br />

<strong>moto</strong> e nuovi scooter Honda, che amplieranno ancora di più la<br />

gamma realizzando un’offerta che non ha eguali nel panorama<br />

mondiale».<br />

i risultati di Peugeot Motorcycles in <strong>it</strong>alia<br />

Enrico Pellegrino (managing director di Peugeot Motocycles Italia<br />

S.p.A.) commenta i risultati della Casa francese, una delle poche<br />

a ottenere numeri col segno pos<strong>it</strong>ivo in un momento congiunturale<br />

difficile per il mercato delle due ruote in Italia. «Il mercato dei<br />

targati ha perso il 34,7%. Un disastro dopo il quasi -40% di aprile.<br />

Il marchio che ha tenuto meglio è stato Peugeot che ha perso<br />

“solo” il 14,9%. Rispetto allo scorso anno il cumulato fa registrare<br />

una perd<strong>it</strong>a del 25,1%. Anche qui l’unico marchio che fa registrare<br />

un segno pos<strong>it</strong>ivo è Peugeot con un +0,4%. Tutti gli altri perdono<br />

terreno».<br />

Qual è la vostra quota di mercato nel vostro segmento di riferimento<br />

rispetto allo stesso periodo del 2011?<br />

«Anche in questo caso Peugeot è il marchio che ha fatto registrare<br />

il migliore incremento di quota di mercato, nel mese + 29,9%<br />

(dal 2,5% al 3,3%), nel cumulato +34,6% (dal 2,4% al 3,3%). Nel<br />

segmento ruota alta (dove competiamo non avendo di fatto scooter<br />

GT) siamo ancora più forti. Siamo la sesta forza del mercato<br />

<strong>it</strong>aliano. Non male considerando che il ruota alta è il segmento più<br />

importante. Siamo prima di SyM e di Suzuki e non così distanti da<br />

yamaha.<br />

Qual è lo scooter Peugeot più venduto?<br />

«E’ il Tweet 150, segu<strong>it</strong>o a ruota dal Geopolis 300 e dal Tweet 125».<br />

Le 100 <strong>moto</strong> più vendute a maggio<br />

Immatricolazioni Gennaio-Maggio dal 2008 al 2012<br />

Le classifiche (gennaio-maggio 2012)<br />

Le 100 <strong>moto</strong> più vendute da gennaio a maggio 2012<br />

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02<br />

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Numero<br />

<strong>64</strong><br />

» Prove News<br />

81


La sBK r<strong>it</strong>orna a laguna<br />

seca?<br />

Sembra che il matrimonio<br />

tra il mondiale Superbike<br />

ed il circu<strong>it</strong>o del Miller Motorsports<br />

Park sia ormai arrivato<br />

ai t<strong>it</strong>oli di coda. Si fa sempre<br />

più pressante la voce secondo<br />

la quale le derivate dalla serie<br />

potrebbero tornare a Laguna<br />

Seca tracciato senza dubbio<br />

più spettacolare. Sulla decisione<br />

di Infront sembra abbia<br />

pesato molto anche il fatto che<br />

al Miller si è corso di lunedi a<br />

discap<strong>it</strong>o degli ascolti televisivi.<br />

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il backstage del GP degli Stati un<strong>it</strong>i<br />

di Carlo Baldi | Quello che forse vi siete persi e quello che<br />

si diceva nel paddock del Gran Premio degli Stati Un<strong>it</strong>i<br />

82<br />

la suzuki torna in sBK<br />

La Suzuki sembra intenzionata a r<strong>it</strong>ornare alle competizioni ed<br />

è sempre più vicina al team Crescent, che può contare anche<br />

sull’appoggio della casa giapponese yoshimura. Intanto il team<br />

inglese ha ingaggiato l’esperto tecnico australiano Peter Doyle.<br />

scintille tra i piloti BMW<br />

Aria pesante tra Melandri e Haslam? Leon al Miller non ha brillato<br />

in pista ed anche nei box è apparso teso e preoccupato. Sembra<br />

non abbia ancora diger<strong>it</strong>o quanto è successo a Donington e anche<br />

Melandri non è stato certamente contento delle cr<strong>it</strong>iche che l’inglese<br />

gli ha rivolto nel dopo gara.<br />

ViP nei box<br />

Volti noti nel paddock di Salt Lake C<strong>it</strong>y. Wayne Rainey ha fatto vis<strong>it</strong>a<br />

ai piloti Superbike. Il tre volte campione del mondo GP500, che<br />

ha iniziato la sua carriera nella Superbike americana, si è fermato<br />

a parlare a lungo con Biaggi e Checa.<br />

Ben Bostrom invece non era nel paddock solo per rivedere i suoi<br />

vecchi amici ma anche perché ha gareggiato nella Superbike AMA<br />

giungendo quinto. Ben Bostrom e Scott Russell, campione del<br />

mondo Superbike nel 1993 con la Kawasaki, sono stati premiati<br />

da Paolo Flammini, CEO di Infront Motorsports, nell’amb<strong>it</strong>o dei festeggiamenti<br />

per i 25 anni del mondiale Superbike.<br />

Si è rivisto nei box del team Effenbert Liberty lo sfortunato Brett<br />

McCormick. Il canadese si sta riprendendo dall’infortunio di Assen<br />

nel quale ha rischiato danni ben più gravi di quelli che ha invece<br />

per fortuna riportato. McCormick sta completando la sua convalescenza<br />

e spera di tornare in pista ad agosto, magari nella gara<br />

di Mosca.<br />

Confermata la <strong>moto</strong> unica per i prossimi due anni<br />

A segu<strong>it</strong>o di una riunione tenutasi venerdì a Salt Lake C<strong>it</strong>y, Infront<br />

Motorsports ha confermato l’adozione della <strong>moto</strong> unica per i prossimi<br />

due anni ed ha inoltre accantonato la possibil<strong>it</strong>à di correre in<br />

futuro una manche unica, con soste ai box per benzina e cambio<br />

gomme. Da parte nostra speriamo vivamente che il termine “accantonato”<br />

venga sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dal termine “abbandonato”.<br />

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2012<br />

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Numero<br />

<strong>64</strong><br />

Superbike » Prove<br />

83


Nella giornata di domenica<br />

27 maggio 2012<br />

lo store <strong>moto</strong>ciclistico<br />

Wheelup, grazie al fondamentale<br />

contributo della Casa di<br />

abbigliamento Spyke, ha osp<strong>it</strong>ato<br />

il tre volte Campione del<br />

Mondo Superbike Troy Bayliss,<br />

recentemente impegnato in<br />

una sessione di test al Mugello<br />

al fine di progredire lo sviluppo<br />

della 1199 Panigale in vista<br />

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troy bayliss: “La Panigale<br />

pronta nel 2013 a vincere in SbK”<br />

di Alessandro Colombo | Il tre volte Campione del Mondo<br />

Troy Bayliss ha incontrato il pubblico in un evento dedicato a Wheelup.<br />

Abbiamo colto l’occasione per porgergli alcune domande<br />

84<br />

dell’imminente debutto in Superbike. Troy è intervenuto per incontrare<br />

un pubblico numeroso che ha voluto dimostrare all’ex pilota<br />

ufficiale Ducati tutto il suo affetto. Giunto nella c<strong>it</strong>tadina brianzola<br />

a bordo di una Porsche Panamera di colore rosso, e accompagnato<br />

da Silvia Borella e Silvia Mangione della SG Agency (l’agenzia<br />

che in Italia lo rappresenta), Troy si rende sub<strong>it</strong>o disponibile a rapportarsi<br />

con tutti i suoi fans, che non si sono fatti scappare l’occasione<br />

per scambiare quattro chiacchiere con l’australiano più<br />

amato d’Italia, oltre che per scattare insieme a lui qualche foto e a<br />

farsi firmare autografi su poster, ab<strong>it</strong>i, caschi e componenti della<br />

propria <strong>moto</strong>, in modo da conservare un ricordo duraturo dell’incontro<br />

con un vero e proprio simbolo vivente della Superbike e<br />

della Ducati e che proprio qui a Monza nel 2000 ha gettato le basi<br />

della sua sfolgorante carriera, effettuando alla vecchia prima variante<br />

del tempio della veloc<strong>it</strong>à, un sorpasso ancora oggi identificato<br />

come uno dei più belli nella storia del <strong>moto</strong>ciclismo. Abbiamo<br />

colto l’occasione del suo passaggio nella c<strong>it</strong>tadina lombarda, per<br />

porgere al pluricampione del Mondo nel Mondiale delle derivate di<br />

serie alcune domande per analizzare come lo sviluppo della 1199<br />

Panigale stia procedendo, e per scoprire la visione delle corse e<br />

della v<strong>it</strong>a attraverso gli occhi di un pilota che molto ha dato al <strong>moto</strong>ciclismo<br />

e che tanto avrebbe potuto ancora dire.<br />

Quando si è allontanato dalle competizioni è rimasto comunque<br />

un portabandiera Ducati (oltre che a continuare a collaborare con<br />

la Casa di Borgo Panigale vestendo i panni del collaudatore in più<br />

di una occasione), e un ambasciatore del <strong>moto</strong>ciclismo in numerose<br />

occasioni.<br />

troy, tu sei stato recentemente impegnato in una sessione di<br />

test al Mugello che ti ha visto in sella alla 1199 Panigale. Quanto<br />

e come si sta lavorando per farla debuttare in sBK? secondo te<br />

è pronta per duellare nel mondiale e che possibil<strong>it</strong>à ha di essere<br />

compet<strong>it</strong>iva da sub<strong>it</strong>o?<br />

«La <strong>moto</strong> ha un buon potenziale e stiamo lavorando moltissimo<br />

per renderla compet<strong>it</strong>iva. Nella settimana appena trascorsa siamo<br />

riusc<strong>it</strong>i a fare una serie di importanti prove al Mugello dove le<br />

condizioni meteorologiche sono state variabili ma abbiamo potuto<br />

provare anche con l’asciutto. Io penso che la <strong>moto</strong> abbia un buon<br />

potenziale e che per l’anno prossimo possa essere pronta».<br />

04 Giugno<br />

2012<br />

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Anno<br />

02<br />

Numero<br />

<strong>64</strong><br />

Superbike » Prove<br />

Quanto ti mancano le corse?<br />

tu ti sei r<strong>it</strong>irato mentre eri ancora<br />

al top della forma e certamente<br />

potresti dire ancora<br />

la tua, anche perché sei l’unico<br />

ad aver vinto il t<strong>it</strong>olo con<br />

3 ducati diverse – 998, 999 e<br />

1098 – l’idea di poter vincere<br />

anche il quarto con la Panigale<br />

non ti stimola a rientrare?<br />

«A volte le corse mi mancano<br />

un po’, ma ho fatto una scelta e<br />

sono contento di quello che sto<br />

facendo».<br />

secondo te un pilota, quando<br />

non ha il completo feeling<br />

con la <strong>moto</strong>, dà comunque il<br />

100% o “tira un po’ i remi in<br />

barca”?<br />

«Un pilota cerca sempre di dare<br />

il massimo, chiaramente è difficile<br />

farlo sempre, soprattutto<br />

quando non si è a postissimo,<br />

ma un pilota cerca comunque<br />

di dare sempre il meglio».<br />

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tourist trophy<br />

Mc Guinness a quota 19, bonetti 12°!<br />

di Maurizio Tanca | L’irlandese volante è un vero rullo compressore,<br />

e vola a quota 19 cogliendo nel contempo la sua prima v<strong>it</strong>toria in<br />

Supertock. Bravi anche Bonetti (12°) e Corradi (17°)<br />

L’incredibile John McGuinness<br />

continua a stupire, e<br />

porta a casa la sua 19 v<strong>it</strong>toria<br />

al TT, la prima per lui nella<br />

categoria Superstock. Vero<br />

e proprio rullo compressore,<br />

dopo numerosi podi conquistati<br />

anche nella categoria più vicina<br />

alle <strong>moto</strong> di serie, il 40enne<br />

asso irlandese si è infatti ha<br />

portato per primo al traguardo<br />

la sua Honda Padgett 1000<br />

86<br />

nella Royal London 360 Superstock, girando a 126,657 miglia orarie<br />

(172,2 km/h) di media generale, e precedendo le due Kawasaki<br />

di Michael Dunlop (staccato di 7,8 secondi) e Ryan Farquhar, terzo<br />

a poco meno di 13 secondi. Alle loro spalle, i sol<strong>it</strong>i Bruce Anstey<br />

(stessa <strong>moto</strong> di John) e Guy Martin, con la Suzuki Tyco. Part<strong>it</strong>a<br />

alle 18,30 di ieri, lunedì 4 giugno, la gara è stata corsa in condizioni<br />

climatiche perfette, con un ultimo giro, il più veloce, compiuto a<br />

129,253 miglia orarie (210 km/h) di media. Ma un grande applauso<br />

va anche ai nostri due <strong>it</strong>aliani in gara: Stefano Bonetti si è infatti<br />

piazzato 12° (a 122,686 miglia orarie) a poco più di tre minuti con<br />

la sua Fireblade, alle spalle di gente come Hutchinson e Donald,<br />

e ancora davanti alla Kawasaki di Ian Mackman; mentre Alessio<br />

Corradi, con la BMW (121,484 di media), si è insediato al 17° posto<br />

a 4 minuti dal vinc<strong>it</strong>ore, precedendo la S1000RR di Davy Morgan e<br />

la Ninja del veterano Ian Laugher.<br />

18 tt per Mcguinnes<br />

John McGuinnes, star assoluta dell’Isola di Man, ha aggiunto al suo<br />

palmarés la 18esima v<strong>it</strong>toria! L’ormai leggendario pilota del Team<br />

Honda TT Legends ha combattuto duramente, sabato 2 giugno,<br />

contro il compagno di marca Cameron Donald, in sella alla CBR<br />

del team Wilson Craig, aggiudicandosi la gara della Dainese Superbike.<br />

Al termine dei 6 giri, John ha preceduto di 14”86 Donald,<br />

mentre alle loro spalle, staccati rispettivamente di 57”16 e 1’17”12,<br />

si sono piazzati Anstey, sulla Honda Padgett, e Martin cdon la<br />

Suzuki Tyco. Mc Guinness si è avvantaggiato su Donald nella seconda<br />

metà della gara spiccando il giro record della giornata alla<br />

media di 130,483 miglia orarie (praticamente 210 km/h), siglando<br />

anche il nuovo record sulla distanza: 1 ora 46’30, quindi ben 10<br />

secondi al precedente 1 47’05, da lui stesso ottenuto nel 2009.<br />

«Questa v<strong>it</strong>toria la sento abbastanza speciale» ha detto il vinc<strong>it</strong>ore<br />

«Ho davvero vinto moltissimo, qui, e ad essere onesto non<br />

so più cosa dire, se non che siamo io, la pista ed il cronometro…<br />

04 Giugno<br />

2012<br />

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Anno<br />

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Numero<br />

<strong>64</strong><br />

Sport<br />

C’erano parecchie foglie sul<br />

tracciato, e un po’ di nebbiolina<br />

sparsa sul Mountain, così<br />

al primo giro sono stato un po’<br />

prudente, prima di trovare il<br />

passo giusto. Ma poi le condizioni<br />

sono migliorate, e mi sono<br />

sent<strong>it</strong>o fortissimo dappertutto.<br />

Cameron mi ha davvero impegnato<br />

all’inizio, ma grazie anche<br />

a due p<strong>it</strong> stop perfetti e ad<br />

una grande concentrazione mi<br />

sono avvantaggiato significativamente<br />

al terzo ed al quinto<br />

giro». «C’era una folla incredibile<br />

la fuori, e mi sono emozionato<br />

parecchio quando sono<br />

arrivato a Creg-Ny-Baa all’ultimo<br />

giro, perché mi sono ricordato<br />

quando anch’io lì a tifare<br />

per Joey Dunlop, tanti anni fa.<br />

87


Ho avuto un ottimo inizio di stagione,<br />

e sono andato forte nella<br />

maggior parte delle gare. Non è<br />

che stia vivendo una seconda<br />

giovinezza, ma sono davvero<br />

contento di tutto in questo periodo,<br />

e non mi sono mai divert<strong>it</strong>o<br />

tanto a correre. Devo dire<br />

un grandissimo “grazie” sia al<br />

mio team che ai miei famigliari,<br />

ho davvero un gran bel gruppo<br />

di persone alle spalle, ed essere<br />

qui seduto a festeggiare la<br />

mia diciottesima v<strong>it</strong>toria al TT è<br />

davvero incredibile».<br />

Bravo stefano Bonetti<br />

Ma non va certamente trascurata<br />

la prestazione del<br />

nostro Stefano Bonetti, ormai<br />

un veterano di queste<br />

88<br />

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gare, che si è piazzato al 17° posto con la sua Kawasaki ZX-10R<br />

girando alla media di 120,125 miglia orarie (193,3 km/h), staccato<br />

dal vinc<strong>it</strong>ore di circa 7 minuti, e recuperando nell’ultimo<br />

giro ben 40 secondi al pilota che lo precedeva, ovvero quel Ian<br />

Mackman che nei giorni precedenti aveva svezzato la ined<strong>it</strong>a<br />

Norton SG1, ma che in gara guidava anch’egli una Kawasaki.<br />

Stefano ha preceduto di 45 secondi l’altro <strong>it</strong>aliano in gara, Alessio<br />

Corradi, in sella alla BMW S1000RR del team ravennate 2R<br />

Racing-Metior. Approf<strong>it</strong>tiamo per ricordare che l’avventura del nostro<br />

Stefano “Bonny” Bonetti al Tourist Trophy del 2012 è iniziata<br />

con il lungo viaggio dalla North West 200 verso l’isola di Man. Arrivato<br />

a Douglas con una settimana di anticipo rispetto a tutti gli<br />

altri team, Stefano ha dunque avuto tempo e modo di posizionare<br />

il suo camper a dovere e di cominciare a respirare l’aria adrenalinica<br />

del Mountain Circu<strong>it</strong>. Dopo l’inaspettato risultato ottenuto alla<br />

NW200 , dove grazie alle sue capac<strong>it</strong>à di guida ed alla pioggia che<br />

ha ridotto il gap tra la sua <strong>moto</strong> (praticamente in configurazione<br />

stock) e le ufficiali , riuscendo a piazzarsi al quinto posto, Stefano<br />

ha iniziato al meglio la settimana di prove sulla m<strong>it</strong>ica isola, coronata<br />

da inaspettati quanto grad<strong>it</strong>i giorni di sole. Già dal primo<br />

giorno di prove, Stefano ha ottenuto un buon 18’51” come miglior<br />

giro con la Kawasaki 1000, ed un 19’32” con la Honda 600. Considerando<br />

che la sua <strong>moto</strong> è privatissima e priva di ogni setting<br />

da <strong>moto</strong> ufficiale (le mappature sono quelle di una qualsiasi <strong>moto</strong><br />

stradale), ecco che la veloc<strong>it</strong>à di punta di 298 km/h e la media<br />

sul giro di 193 km/h assumono un notevole significato. Durante il<br />

primo giorno di prove, nell’ultimo dei due giri, un sasso sollevato<br />

dalla <strong>moto</strong> che lo precedeva ha forato il radiatore. Prontamente<br />

riparato il danno, il giorno successivo Stefano si è ripresentato in<br />

pista ottenendo con la Kawa un 18’15” alla notevolissima media<br />

di 198 km/h, ma anche con la Hondina si è migliorato, spiccando<br />

un lusinghiero 19’08”. Come ogni anno, purtroppo, anche stavolta<br />

Stefano ha dovuto fare i conti con gli elevati costi del TT, e quindi<br />

anche durante le prove si è dovuto risparmiare: per preservare il<br />

<strong>moto</strong>re non ha dunque “tirato alla morte”, come direbbe lui, perché<br />

a differenza dei team ufficiali se rompesse dovrebbe tornarsene<br />

a casa; ma anche per non esagerare con le gomme, ha prefer<strong>it</strong>o<br />

compiere pochi giri.<br />

Pilota e meccanico<br />

Quest’anno poi, oltre a fare il pilota, Stefano deve curarsi da solo<br />

la <strong>moto</strong> prima di ogni gara, in quanto il suo fido meccanico non ha<br />

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Anno<br />

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Numero<br />

<strong>64</strong><br />

Sport<br />

potuto seguirlo. Chi conosce<br />

il TT sa bene cosa voglia dire<br />

avere un vero team alle spalle,<br />

un telemetrista, vari pneumatici<br />

da poter scegliere, <strong>moto</strong>ri di<br />

scorta. A Stefano tutto questo<br />

manca, ma grazie al supporto<br />

dei sue due sponsor (BGP e<br />

Meccanica Gusmini), all’aiuto<br />

degli amici e al supporto di suo<br />

fratello e di un amico, anche<br />

quest’anno affronta il suo impegno<br />

al massimo possibile.<br />

Diciamo che un aiutino a questo<br />

ragazzo di 36 anni, uno di<br />

quelli “veri”, spinto da una gran<br />

passione e da un cuore grosso<br />

così, qualcuno potrebbe anche<br />

pensare di darlo. Magari, perché<br />

no, la stessa Norton, giusto<br />

per fare un nome…<br />

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La Norton al tt dopo quasi 20 anni<br />

di Maurizio Tanca | Il prototipo Norton <strong>moto</strong>rizzato Aprilia RSV4, e<br />

denominato SG1, ha esord<strong>it</strong>o ieri al TT con Ian Mackman. Ovviamente<br />

c’è molto da lavorare, ma il pilota è piuttosto soddisfatto<br />

Ian Mackman ha finalmente<br />

avuto l’onore di riportare<br />

in pista una Norton ufficiale<br />

sul leggendario Mountain<br />

Circu<strong>it</strong> dell’Isola di Man, dopo<br />

quasi vent’anni dall’ultima gara<br />

della 588 Rotary. Il prototipo<br />

SG1, con telaio Spondon e <strong>moto</strong>re<br />

Aprilia RSV4 da 195 cv e<br />

sponsorizzato dalla banca Santander,<br />

ha debuttato nelle prove<br />

di ieri, 30 maggio, compiendo<br />

il suo primo giro alla media<br />

di 112,36 miglia orarie (circa 181 km/h). Nello stesso giro, giusto<br />

per dare un riferimento, il m<strong>it</strong>ico John McGuinness (17 volte vinc<strong>it</strong>ore<br />

al TT, e al momento ancora detentore del giro record siglato<br />

addir<strong>it</strong>tura nel 2009, alla media di 131,578 miglia orarie: quasi 212<br />

km/h) è passato sul traguardo a 129,411 miglia (208 km/h). Il divario<br />

tra i due in effetti è notevole, ma va sottolineato che la Norton è<br />

ancora da svezzare, e che comunque il suo pilota ha commentato<br />

pos<strong>it</strong>ivamente l’esordio: «La <strong>moto</strong> va sorprendentemente bene»<br />

ha commentato Mackman «Ci sono ancora parecchie modifiche<br />

da apportare, ma sappiamo già che direzione dobbiamo prendere,<br />

e lo faremo per provarle domani sera (nella sessione di prove<br />

successive, ndr). Devo dire che il suono dello scarico è tale che ci<br />

sentiranno fino in Inghilterra!»<br />

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04 Giugno<br />

2012<br />

»»<br />

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Anno<br />

02<br />

Numero<br />

<strong>64</strong><br />

Sport


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Stefan baum (Pirelli): “da NW200 e<br />

tt indicazioni per lo sviluppo delle<br />

nostre gomme”<br />

di Giamba Panigada | Il product manager della Pirelli ci racconta i<br />

motivi della partecipazione della Casa <strong>it</strong>aliana alle due importanti road<br />

race dove sono impiegati pneumatici specifici, che danno importanti<br />

indicazioni anche per lo sviluppo delle gomme stradali<br />

Come mai ti trovi qui<br />

alla northwest 200?<br />

«Per ricerca e sviluppio<br />

lo faccio dal 2005. Qui la veloc<strong>it</strong>à<br />

è uno degli aspetti più importanti<br />

in questa gara. I piloti<br />

passano molto tempo, 40/50<br />

secondi a rettilineo, alla massima<br />

veloc<strong>it</strong>à (Michael Rutter,<br />

Guy Martin toccano veloc<strong>it</strong>à di<br />

330 km/h), quindi occorre una<br />

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gomma diversa da quelle normali».<br />

Quindi sono gomme che si usano nelle sBK?<br />

«No perché qui siamo sulla strada e la strada ha moltissime oscillazioni,<br />

buche, qui la stabil<strong>it</strong>à è molto più importante. Così abbiamo<br />

creato delle gomme dedicate a queste gare (Northwest, TT).<br />

Su una pista come il mondiale tu non hai così tanta veloc<strong>it</strong>à per<br />

lungo tempo e allora abbiamo creato delle gomme con una mescola<br />

centrale molto dura (non durissima) e le spalle invece una mescola<br />

più morbida. Per il bagnato usiamo gomme SCA2 (mescola<br />

al centro un po’ più dura) e SCA1 (mescola sulle spalle media)».<br />

Quali piloti usano Pirelli?<br />

«Siamo forn<strong>it</strong>ori del team ufficiale Suzuki Tas e i piloti sono Cummins,<br />

Seeley, Martin, poi la Kawasaki con Rutter, il vostro Stefano<br />

Bonetti. Sono molto soddisfatto dell’ottimo risultato di ieri che ha<br />

ottenuto con le nostre gomme. Ma anche tanti altri piloti meno famosi,<br />

posso dire che sono molto soddisfatto dei miei clienti».<br />

spiegaci come avviene il cambio gomme.<br />

«I piloti arrivano qua nel nostro <strong>moto</strong>rhome per cambiare il treno di<br />

gomme, lasciano i loro dati poi a fine settimana di gara c’è il conto<br />

da pagare. Nessuno “scappa”».<br />

le gomme che forn<strong>it</strong>e ai team ufficiali sono le stesse che forn<strong>it</strong>e<br />

ai privati?<br />

«Non c’è nessuna differenza le gomme sono uguali per tutti, il materiale<br />

è uguale per tutti».<br />

il prezzo di un treno di gomme?<br />

«E’ variabile ma generalmente si aggira intorno alle 144 sterline iva<br />

compresa (180 euro) per una gomma posteriore 190/55. Però è<br />

un prezzo speciale che la Pirelli riserva per queste manifestazioni».<br />

Quanti treni di gomme a categoria di <strong>moto</strong> si fanno fuori qui alla<br />

nW200?<br />

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«Alcuni team privati alla<br />

NW200 usano 4 treni per tutta<br />

la settimana (2 per le prove e<br />

2 per la gara) ma generalmente<br />

team ufficiali o semi ufficiali<br />

tipo Adrian Arcibald usano dai 5<br />

ai 7 treni di gomme».<br />

Quanti treni di gomme si fanno<br />

fuori al tt?<br />

«Nella categoria Superbike si<br />

utilizzano 13/14 gomme posteriori<br />

e 6/7 anteriori».<br />

Preferisci la nW200 o il tt?<br />

«Dipende. La NW200 mi piace<br />

molto perché l’Irlanda è un bel<br />

paese e io adoro Belfast che negli<br />

ultimi anni è cambiata molto,<br />

trasformandosi in una c<strong>it</strong>tà<br />

moderna quindi istintivamente<br />

ti direi NW200. Poi l’ambiente<br />

è molto bello, i piloti sono un<br />

po’ più rilassati. E il mangiare è<br />

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uono! Il bello del TT è l’evento<br />

e tutto ciò che gli gira attorno».<br />

Che atteggiamento ha Pirelli<br />

nei confronti del road racing?<br />

«Le gare stradali per noi sono<br />

molto importanti perché la nostra<br />

storia è legata a doppio filo<br />

con la storia del road rancing,<br />

dove con le prime Superbike<br />

Kawasaki 750 si cercava la stabil<strong>it</strong>à<br />

sulla strada, quindi con il<br />

nostro procedimento a 0 gradi<br />

abbiamo sviluppato in maniera<br />

ottima questa richiesta<br />

del mercato sin dall’inizio con<br />

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ottimi risultati. Il culmine nel 2008 dove abbiamo vinto tutto quello<br />

che c’era da vincere. Noi ci teniamo molto a questi eventi perché<br />

siamo sulla strada dove ogni cliente può anche correre, ovvio non<br />

come questi ragazzi, ma è da qui che abbiamo grandi indicazioni<br />

per lo sviluppo e la ricerca per le gomme stradali».<br />

differenze tra dunlop e Pirelli?<br />

«Onestamente non ho mai visto come Dunlop produca pneumatici,<br />

ma il nostro processo di produzione a zero gradi non teme rivali:<br />

in pratica i fili della cintura del pneumatico vengono intrecciati a<br />

zero gradi in modo aspirale. Questo processo aiuta molto a mantenere<br />

la stabil<strong>it</strong>à e la temperatura, qual<strong>it</strong>à specifiche per le road rancing.<br />

Invece la Dunlop usa un processo molto diverso, una cintura<br />

incrociata molto, molto dura.<br />

A mio parere Pirelli con questa tecnologia sulle gare su strada è un<br />

passo avanti».<br />

e sulle gare su pista ?<br />

«Non so, sono due processi diversi. Tutte due hanno una loro logica,<br />

per me è meglio il processo a 0 gradi».<br />

e’ mai cap<strong>it</strong>ato che un pilota passasse da dunlop a Pirelli o viceversa?<br />

«Sì, qualche volta è successo, specialmente durante la stagione<br />

(Stephen Thompson che è passato in Pirelli). Qualche volta ho perso<br />

piloti perché hanno cambiato squadra, e di sol<strong>it</strong>o è la squadra<br />

che decide le gomme. Quest’anno mi è dispiaciuto di aver perso<br />

Gary Johnson, l’anno scorso abbiamo vinto un TT insieme, ma il<br />

Team Honda TT Leggend gli ha fatto un’offerta e lui non poteva rifiutarla».<br />

Perché non sponsorizzate il team Honda tt leggend?<br />

«Non è bello vincere con il più forte (John Mcguinnes), ma batterlo!».<br />

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Capo redattore<br />

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redazione<br />

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Cristina Bacchetti<br />

Marco Berti<br />

Francesco Paolillo<br />

Aimone dal Pozzo<br />

grafica<br />

Thomas Bressani<br />

Collaboratori<br />

Nico Cereghini<br />

Massimo Clarke<br />

Giovanni Zamagni<br />

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Massimo Zanzani<br />

Lorenzo Boldrini<br />

Enrico De V<strong>it</strong>a<br />

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