PARTE I – EDIFICI IN MURATURA - Regione Molise
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0<br />
Classe D-C<br />
Iniezioni di<br />
malte<br />
Iniezioni di<br />
Tirantini<br />
orizzontali,<br />
diatoni in<br />
Cordoli di<br />
sommità in<br />
acciaio,<br />
Irrigidimento<br />
leggero di<br />
solaio<br />
Catene<br />
singole o<br />
binate<br />
Stuccatura<br />
profonda<br />
SEQ.2-D 0 20 20 31.43 47.3 47.3 47.3<br />
SEQ.2-C 0 11.12 11.12 17.46 24.45 24.45 24.45<br />
Costo prog 0 105 217 267 342 382 417<br />
Fig. n. 8 - Sequenza n.2 <strong>–</strong> edificio danneggiato di media (Iv > 0,4) <strong>–</strong> ordine inverso degli interventi<br />
La sequenza 2 è stata esaminata anche invertendo l’ordine di esecuzione degli intervento al fine di<br />
individuare una sequenza esecutiva efficace anche sul piano della riduzione della vulnerabilità.<br />
Dalla figura si evince come sia più conveniente eseguire per primi gli interventi leggeri e successivamente<br />
quelli più pesanti.<br />
Nel caso di edifici a bassa e media vulnerabilità tali interventi sono particolarmente utili in quanto<br />
migliorano la risposta strutturale dagli edifici che necessitano di interventi di basso costo, mirati e<br />
sufficienti a ridurre quelle vulnerabilità locali che spesso sono la causa dei danneggiamenti maggiori.<br />
10 - <strong>IN</strong>TERVENTI DI MESSA <strong>IN</strong> SICUREZZA NELLA FASE DELL’EMERGENZA POST-TERREMOTO<br />
L’analisi dell’efficacia degli interventi della sequenza 1 evidenzia come sia possibile applicare tale logica<br />
anche alla fase dell’emergenza evitando di eseguire puntellature costose.<br />
Per la scelta degli interventi in emergenza è di fondamentale importanza l’analisi per meccanismi di collasso<br />
da associare ad una lettura accurata del danno. Nei casi di danneggiamento grave, per il quale si ritiene di<br />
dovere intervenire con la messa in sicurezza dell’edificio, occorre preliminarmente valutare la possibilità di<br />
eseguire interventi definitivi analizzando la resistenza residua dei macroelementi e quindi la possibilità di<br />
eseguire interventi definitivi. Nel caso del ribaltamento delle facciate appare evidente che il montaggio di<br />
catene risolve la problematica strutturale ma occorre verificare, preliminarmente, se il livello di<br />
danneggiamento consente di operare in sicurezza e quindi eseguire tale intervento. Nella maggior parte dei<br />
casi ciò e possibile, ad eccezione del danneggiamento molto grave, e, di solito, si procede alla puntellatura<br />
in quanto si è timorosi e incerti sulla scelta dell’intervento rimandando il tutto ad una successiva<br />
progettazione che può arrivare anche dopo qualche anno. Obiettivo di questa ricerca è anche quello di<br />
indicare quegli interventi (sequenza n.1) che possono essere eseguiti per la messa in sicurezza e avviare la<br />
definizione di una procedura che in emergenza che guidi il rilevatore oltre che alla rilevazione del danno<br />
anche alla scelta di possibili interventi definitivi di messa in sicurezza.<br />
10.1 - Aspetti metodologici<br />
Preliminarmente vengono esaminati gli aspetti metodologici che forniscono le indicazioni per effettuare la<br />
scelta degli interventi di messa in sicurezza e della loro efficacia.<br />
Gli obiettivi di un intervento di messa in sicurezza, generalmente sono distinti in A = agibilità, P =<br />
preservazione e I = Incolumità. Basandosi sull’analisi per meccanismi di collasso è possibile avere<br />
indicazioni sul livello di danneggiamento dei singoli meccanismi di collasso (direttamente attivati dal sisma<br />
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