Tesi Andrea Serena YOGADARSANA - India con Massimo Taddei

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dramma psicologico che sottraendo l’io al flusso del divenire, definitivamente lo reintegra nella sua indifferente e distaccata luminosità, nella sua singolarità impassibile e trascendente, nella immota purezza della coscienza cosmica…” 3.1 Nyaya La parola sanscrita nyaya significa “analisi”, riferita a questo sistema per la sua peculiarità analitica riguardo l’esposizione di un sistema di logica e di metodi attraverso i quali la verità può essere accertata. È un sistema ortodosso teistico. Il fondatore è ritenuto il bramano Gotama, vissuto tra il II ed il VI sec. a.C. La realtà è riconosciuta in nove sostanze. L’Atma è considerato sostanza e vi sono molti atma. La coscienza è considerata una qualità accidentale dell’anima. Gli elementi sono: terra, acqua, luce, aria, etere, tempo, spazio, sé, mente. Il concetto del divino è presente. Le fonti di conoscenza sono la percezione, l’inferenza, il confronto, la testimonianza. È, prevalentemente, un sistema basato sullo studio della logica dei testi sacri e dei processi cognitivi. Non propone una nuova 25
visione del mondo, ma si cura di analizzare le argomentazioni delle varie tesi, siano esse di carattere ritualistico, medico, sociale o altro. Il Nyaya è frutto di una lunga elaborazione, gli stessi sutra furono continuamente revisionati ed aggiornati. Gli Nyayasutra, (III sec.) sono divisi in cinque libri e vengono attribuiti ad Aksapada. Ad essi seguirono numerosi i commentari, il più antico fu quello di Vatsyayana intorno al IV-V sec., seguirono,tra gli altri, quelli del logico buddhista Dinnaga, di Uddyotakara, di Dharmakirti, di Vacaspati, di Udayana, di Jayantabhatta. Nel tredicesimo secolo il Tattvacintamani di Gangesa Upadhyaya costituisce una nuova scuola Nyaya. La liberazione dal samsara,scopo del Nyaya si consegue con la perfetta conoscenza delle categorie: “anima, corpo, organi dei sensi, oggetti dei sensi, intelletto, esperienza, mente, attività, difetti, rinascita, dolore, supremo bene, costituiscono la realtà che deve essere conosciuta”(Nyayasutra, I,1,9). I mezzi di conoscenza sono la percezione diretta, l’inferenza, la comparazione e la testimonianza. Tali mezzi sono da intendersi validi e veritieri e tale conoscenza non può essere soggetta a dubbio o contraddizione. Le categorie del Nyaya sono sedici: Pramana, mezzi di conoscenza esatta per conseguire la liberazione; Prameya, oggetto della esatta conoscenza; Samsaya, dubbio tra due 26
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