...erranze ...migrazioni - Pedagogika
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<strong>Pedagogika</strong>.it/2010/XIV_1/temi_ed_esperienze/la_retorica della_“riforma_della_scuola”<br />
tifico dei saperi, predispone il ricorso della posizione positivista: riprendendo l’indicazione<br />
fenomenologica, la coppia di termini generatrice nel dibattito attuale non è letteratura/<br />
scienza ma è quindi scienze umane/scienze naturali; questa coppia e il suo rovesciamento<br />
tecnologia/cultura, nel quale il termine investito del significato positivo è il primo in<br />
corrispondenza con il secondo termine della coppia generatrice, presuppongono l’interpretazione<br />
dello statuto della scientificità come problema metodologico e la riduzione del<br />
problema metodologico alla riflessione sui criteri di applicabilità del metodo sperimentale<br />
ai fenomeni storici, sociali e “umani”. Coppie equivalenti della coppia tecnologia/cultura<br />
potrebbero essere quelle di istruzione tecnico-professionale/cultura liceale e innovazione/<br />
tradizione che nel dibattito attuale si attivano quando le due posizioni umanistica e scientista<br />
entrano in conflitto rispetto al problema del cambiamento dell’assetto istituzionale<br />
e disciplinare del sistema dell’istruzione e della formazione. Retoricamente significativo<br />
rispetto all’intreccio pragmatico tra posizioni umanistica e scientista e assetti istituzionali<br />
e disciplinari della scuola e della formazione è stato, nel contesto politico dell’avvicendamento<br />
al ministero di Moratti e Fioroni, il cambiamento di direzione culturale del<br />
progetto di riforma del sistema scolastico: la direzione indicata dal progetto di riforma<br />
di Moratti è stata quella di una licealizzazione della cultura scolastica italiana, dell’estensione<br />
al sistema dell’istruzione e della formazione del modello formativo umanistico del<br />
liceo, umanistico nel senso culturale-storiografico di un determinato modo di attingere<br />
all’antichità romano-greca che istituisce la dialettica homo romanus/homo barbarus, che<br />
caratterizza le diverse renovatio umanistiche storicamente accadute (rinascimentale, neoclassica,<br />
preromantica); 3 il progetto di riforma di Fioroni ha messo l’accento sul modello<br />
formativo dell’istruzione tecnica e professionale nella direzione della valorizzazione di quel<br />
rapporto tra scienza e tecnica che è depositato nella cultura tecnica di base della società<br />
italiana e che ha contraddistinto la ripresa economica del Dopoguerra.<br />
L’articolazione del rovesciamento della coppia generatrice scienze umane/scienze<br />
naturali storicamente è riconducibile alla polemica antiumanistica secentesca che il<br />
ricorso della posizione positivista approfondisce e riattualizza: ciò che de-cide il moderno<br />
dall’antico è l’elaborazione del metodo come forma rigorosa e universale del<br />
pensiero e della conoscenza; il progetto di una conoscenza dallo statuto intersoggettivo,<br />
determinabile secondo i criteri della ripetibilità (di principio) dell’esperienza,<br />
della descrivibilità in comune e della comunicabilità, della libertà dai valori pone al<br />
centro l’opera come prodotto ed esito dell’applicazione del metodo e non l’ingegno<br />
straordinario ed esemplare dell’auctor come nell’umanesimo rinascimentale.<br />
b) La scientificità dei saperi è ciò che garantisce a partire dal suo statuto intersoggettivo la<br />
piena e reversibile identificazione di società della conoscenza e società democratica: la chiave di<br />
volta di questa identificazione è il concetto di competenza-e (è usato per lo più al plurale).<br />
Il concetto di «competenza-e», centrale nella teoria e nella pratica dell’istruzione<br />
e della formazione organizzata, può essere decostruito attraverso l’analisi<br />
della terminologia europea e italiana della formazione che ha il suo strumento<br />
di standardizzazione nel glossario dell’EQF (Quadro Europeo delle Qualifiche e<br />
3 Cfr. M. Heidegger (1995), Lettera sull’«umanismo», trad. it. e cura di F. Volpi, Milano, Adelphi, p. 77 e segg.<br />
Temi ed esperienze 91