...erranze ...migrazioni - Pedagogika
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<strong>Pedagogika</strong>.it/2010/XIV_1/cultura/scelti_per_voi<br />
114<br />
canzoni. Parlano a tutti, a chi conosce le note,<br />
a chi sa suonare uno strumento, ma anche a chi<br />
non sa nemmeno leggere o parlare. Sono figlie<br />
di un’arte sfuggente e nel contempo immediata,<br />
diretta. Basta lasciarle entrare dentro di noi, ed<br />
occorre poco in verità, ed il gioco è fatto. Non<br />
si può tappare le orecchie, sempre. Ciò non significa<br />
che non occorra distinguere, scegliere…<br />
Oggi, d’altronde, è sempre più difficile. L’iperspecializzazione<br />
uccide. Ci sono generi, sotto<br />
generi, etichette varie… E, su questo Kundera<br />
ha ragione, musica ovunque… Bella, brutta,<br />
stupida… C’è chi afferma, dati alla mano, che<br />
serva a aumentare le vendite. Mah, scrivere di<br />
musica, poi , e qui concludo, non è facile e io<br />
non faccio nemmeno il musicista. Prenderò un<br />
cd di quelli che mi capitano sotto mano e ne<br />
dirò qualcosa. Io ci provo, a buon intenditor…<br />
Titolo della rubrica: Ongaku. Un premio speciale<br />
a chi indovina da dove viene il nome….<br />
Forza, uno, due, tre…<br />
Eileen Rose & The<br />
Holy Wreck<br />
Luna Turista<br />
Freeworld, € 19,90<br />
Un buon pusher deve<br />
essere necessariamente anche un buon psicologo.<br />
Guarda negli occhi il suo cliente e subito<br />
ne intuisce lo stato d’animo, capisce di cosa<br />
ha bisogno. È per questa ragione che il mio<br />
abituale spacciatore, dopo aver colto una certa<br />
titubanza nella mia espressione, ha estratto dal<br />
suo cappello magico il coniglio d’Alice. Un<br />
vero colpo di teatro. Io indugiavo, temporeggiavo,<br />
tiravo in lungo… Farfugliavo subdole<br />
domande: ma chi è? Sarà brava come Mary<br />
Gauthier? Come Lucinda Williams ? (i miei<br />
due massimi riferimenti country rock al femminile,<br />
se vi passa per le mani uno dei loro<br />
cd , acquistatelo, garantisco io…). Insomma,<br />
fattomi coraggio, schiarendomi la voce, ho<br />
osato porre il quesito che mi attanagliava e<br />
mi lasciava dubbioso sulla sua offerta: ma chi<br />
diavolo (l’espressione non era proprio questa,<br />
ma pazienza) è Eileen Rose e the holy wreck<br />
(traduciamo, il santo relitto)? Lui, il pusher,<br />
non ha perso il suo tradizionale self-control.<br />
Sporgendosi leggermente oltre una piccola<br />
montagna di cd che lo separava fisicamente<br />
da me , mi ha dolcemente intimato come<br />
l’arcangelo Gabriele: “leggi!”. Nel mentre, con<br />
gesto leggiadro, mi squadernava sotto il naso<br />
la bibbia di tutti i rockettari rispettabili, e cioè<br />
Il buscadero (per l’esattezza, n. 316, pg. 76/77<br />
). Apprendo che la nostra, si fa per dire, Eileen<br />
pare che sia diventata una che gli idolatri<br />
definiscono come un’artista di culto. Quale,<br />
il culto intendo, non si sa… Però, indubbiamente,<br />
brava è brava. La si sente cantare, bella<br />
ruspante e carica di sana energia rock, in un<br />
cd tutt’altro che monotono o ripetitivo. Piace<br />
il suo suono diretto, immediato, che entra<br />
subito dentro. Partite già dalla canzone che<br />
apre il cd e che scorre via, rapida ed essenziale:<br />
“Simple touch of the hand”. Non mancano,<br />
poi, canzoni toccanti, intese come Silver<br />
Ladly, una ballatona che strappa il cuore. Un<br />
bel disco, rock country, nel quale si possono<br />
respirare atmosfera musicali anni sessanta.<br />
Ci sarebbe poi da fare un lungo e interessante<br />
discorso su donne e rock… Ma questa è<br />
un’altra storia, un’altra questione, per un’altra<br />
occasione… Chissà… Nel frattempo godetevi<br />
il cd di Eileeen , nel mentre io non so darmi<br />
pace dell’aver dubitato della sapienza del mio<br />
pusher, ve lo consiglio. Dimenticavo: il titolo<br />
dell’album è in italiano, non chiedetemi il<br />
perché. E’ semplice: non lo so, punto.