...erranze ...migrazioni - Pedagogika
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<strong>Pedagogika</strong>.it/2010/XIV_1/cultura/arrivati_in_redazione<br />
118<br />
Matteo Bonazzi<br />
Scrivere la contingenza.<br />
Esperienza, linguaggio, scrittura in Jacques Lacan<br />
Edizioni ETS, Pisa 2009, pp. 309, € 24,00<br />
Quale rapporto intercorre oggi tra la filosofia e la psicoanalisi? Chi<br />
parla quando è l’inconscio a dire al di là di ciò che intendiamo<br />
dire? Si tratta ancora di un soggetto? E in che modo tutto ciò provoca<br />
la filosofia e il suo pensiero? Sono queste le domande che portano<br />
il presente volume a ripercorrere l’insegnamento di Jacques<br />
Lacan dai suoi «esordi psichiatrici» agli «esiti teatrali»...<br />
François Regnault<br />
Conferenze di estetica lacaniana<br />
e lezioni romane<br />
Quodlibet, Macerata 2009, pp. 200, € 20,00<br />
Se c’è un’etica della psicoanalisi, come viene affermato in una di<br />
queste conferenze, non c’è estetica della psicoanalisi. Si rimarrà allora<br />
sorpresi che il titolo supponga che ci sia almeno un’estetica lacaniana.<br />
Ma il titolo può non implicare neppure questo, ma soltanto<br />
che possa esserci dell’estetica lacaniana. Vale a dire che a partire da<br />
Lacan possiamo orientarci in più modi: nelle questioni dell’arte,<br />
nell’arte di analizzare, nell’antifilosofia e nella catarsi infine, cioè<br />
l’arte di gestire gli affetti, i propri e quelli degli altri.<br />
Paolo Ricca<br />
Giovanni Calvino.<br />
L’altra riforma.<br />
Editrice Morcelliana, Brescia 2009, pp. 200, € 15,00<br />
Paolo Ricca ci invita a fare quello che ogni essere pensante dovrebbe<br />
avere interesse a fare: liberarci dai cliché e dai pregiudizi. Nel caso<br />
di Calvino il primo, e più ingombrante, è quello dello spietato e<br />
freddo riformatore, uccisore del mite e ottimo Serveto...<br />
Danilo Dolci<br />
Banditi a Partinico<br />
Sellerio, Palermo 2009, pp. 444, € 14,00<br />
Danilo Dolci, triestino, si trasferì in Sicilia agli inizi degli anni<br />
Cinquanta. Voleva partecipare in prima persona alla rinascita del<br />
Meridione. Partì, solo, per Trappeto e Partinico, scoprì una miseria<br />
impensabile, una desolazione, un abbrutimento, una ignoranza che<br />
facevano dubitare di stare in Italia. Stava in mezzo alla gente, la<br />
intervistava, la coinvolgeva: fu il primo in Italia a praticare il digiuno<br />
per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e inventò “lo<br />
sciopero alla rovescia”, che consisteva nel lavorare volontariamente<br />
là dove lo Stato era inerte...