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Comunicare fisica.07 - proceedings alta risoluzione

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lavoratore, che viene umiliato anche nella tomba. L’iperversatile Snoopy fa tutto, ma non lo studioso o scienziato.<br />

Un uomo di cultura, il commissario Montalbano, ha spirito critico, si intende di musica, pittura e letteratura, ma<br />

ignora del tutto la scienza.<br />

L’umanità dal XX secolo adora la tecnologia, accettando entusiasticamente una miriade di invenzioni, sovente<br />

utilissime, a volte anche superflue o dannose, ma ha guardato con distacco e sufficienza, se non irrisione,<br />

alla scienza, che pure è stata e rimane una delle poche, se non l’unica, testimonianza della capacità umana di<br />

ragionare.<br />

Ci sono poi degli estimatori interessati alla scienza solo come sorgente di potere economico, politico e militare.<br />

Gli esempi abbondano.<br />

Così troviamo nel Preamble of the Act establishing the American Academy of Arts and Sciences,1780 questa<br />

motivazione: “As the Arts and Sciences are the foundation and support of agriculture, manufactures, and<br />

commerce; as they are necessary to the wealth, peace, independence, and happiness of a people; as they<br />

essentially promote the honorand dignity of the government which patronizes them; and as they are most<br />

effectively cultivated and diffused through a State by the forming and incorporating of men of genius and<br />

learning into public societies for these beneficial purposes.”<br />

E Vannevar Bush, che ha istituzionalizzato negli Stati Uniti l’impegno degli scienziati su obiettivi governativi, nel<br />

1945 disse: “Scientific progress is essential. Progress in the war against disease depends upon a flow of new<br />

scientific knowledge. New products, new industries, and more jobs require continuous addition to knowledge of<br />

the laws of nature, and the application of that knowledge to practical purposes. Similarly, our defense against<br />

aggression demands new knowledge so that we can develop new and improved weapons. This essential, new<br />

knowledge can be obtained only through basic scientific research.”<br />

Il ruolo primario di Panoramix nel villaggio di Asterix non è tanto dovuto alla sua saggezza, ma alla pozione<br />

magica a scopi militari. Faust all’inizio cerca la conoscenza, ma poi mira al potere – a suo onore va ricordato che<br />

chiede, e ottiene, anche Elena, la bellezza.<br />

Il potere poi usa la scienza per creare mostri che sfuggono al controllo, golem, la creatura del dottor<br />

Frankenstein, supereroi, armi. Di fronte a queste degenerazioni la gente vede la scienza sempre più con paura.<br />

Si è in qualche modo avverata la maledizione brechtiana di Galileo: “col tempo potrai scoprire tutto ciò che c’è<br />

da scoprire – ma il tuo progresso non sarà altro che allontanamento dall’umanità. L’abisso tra te e il popolo<br />

diventerà tanto grande che un bel giorno scoppierai in un grido di giubilo per una nuova conquista e verrai<br />

salutato da un grido universale di orrore.”<br />

Quello che sorprende è l’odio vero e proprio di filosofi e di uomini di “cultura” contemporanei verso la scienza.<br />

Come osserva Paolo Rossi, si possono riconoscere sette tesi “colte” contro la scienza: 1) è inumana, indifferente<br />

al destino degli uomini; 2) soffoca l’individualismo e la soggettività; 3) è estranea alla intuizione, alla fantasia<br />

e alla creatività; 4) non sa intendere la qualità; 5) è astratta e indifferente ai processi esistenziali; 6) è impresa<br />

empia e luciferina, sete di dominio, violazione della natura innocente; 7) è responsabile dello sfruttamento<br />

sociale e del dominio dell’uomo sull’uomo.<br />

Tesi che sono divenute largamente modo di pensare comune, anche perché molti divulgatori e propagandisti<br />

hanno diffuso e fatto circolare queste idee presso un pubblico privo di spirito critico e quindi facilmente<br />

indottrinabile.<br />

Eppure la vecchia fede umanistica concepiva la scienza altrettanto accessibile all’intelletto e indispensabile alla<br />

cultura che la letteratura e la storia.<br />

Qualcuno che ci ama c’è, come Betto Brunelleschi che, a proposito del Cavalcanti nella novella nona della sesta<br />

giornata del Decameron disse: “noi e gli altri uomini idioti e non litterati siamo, a comparazion di lui e degli altri<br />

uomini scienziati, peggio che uomini morti.”<br />

Naturalmente ci sono estimatori anche in tempi più recenti e vari indicatori rivelano oggi un interesse crescente<br />

per le problematiche scientifiche, se pur sporadico e concentrato su tematiche di diretto impatto sulla vita<br />

quotidiana.<br />

4 Che fare?<br />

Vladimir Illic Ulianov risponderebbe “prendere il potere”, ma questo è certamente al di là delle nostre possibilità.<br />

Ma qual’è oggi lo spazio della formazione culturale? A mio giudizio, in ordine di importanza, i protagonisti della<br />

formazione culturale oggi sono la televisione, la scuola, internet, tutto il resto.<br />

I veri detentori del potere nella comunicazione sono la televisione e internet e non possono venir controllati. La<br />

televisione – in Italia di fatto tutta commerciale – vive su una retroazione positiva: più il livello è basso, maggiori<br />

sono gli ascolti e così punta ad abbassare ulteriormente il livello culturale degli spettatori, che scelgono quindi<br />

trasmissioni sempre più basse. Internet, il cui peso è in continua crescita, per sua natura è un contenitore<br />

acritico e astrutturato di ogni genere di prodotti non certificati e non controllabili.<br />

Resta la scuola, trincea della comunicazione ove eroici insegnanti tentano di mantenere le postazioni culturali.<br />

Essi vanno aiutati e sostenuti: il loro obiettivo deve essere non spegnere lo spirito scientifico naturale dei<br />

15 COMUNICARE FISICA.07<br />

TRIESTE 1/6 OTTOBRE 2007

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