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Comunicare fisica.07 - proceedings alta risoluzione

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Ma il dialogo tra scienza e società può prendere altre forme.<br />

È il caso della istituzione che rappresento, la Fondazione IDIS-Città della Scienza, che attraverso la Città<br />

della Scienza di Napoli, ha costruito un modello di riferimento originale e riconosciuto in sede europea, sia<br />

con il premio ricevuto nel 2005 dall’European Museum of the Year Award sia con il Premio Descartes per la<br />

comunicazione scientifica della Commissione Europea ricevuto nel 2006.<br />

Un modello, quello partenopeo, basato sull’idea che la società della conoscenza è una forma di economia, ma<br />

parallelamente è una pratica sociale che tende a creare rapporti, legami, linguaggi, pratiche. La Città della<br />

Scienza ha immaginato una “catena del valore” sociale, che lega educazione e comunicazione scientifica,<br />

formazione permanente, creazione di lavoro e di impresa. Dal punto di vista funzionale, poi, è un sistema<br />

progettato per integrare diverse funzioni: il science centre, luogo dell’educazione; il centro di <strong>alta</strong> formazione,<br />

luogo di qualificazione di competenze e professionalità; il business Innovation centre, luogo di creazione e<br />

incubazione di impresa innovativa.<br />

Un’idea innovativa del rapporto tra scienza e società basato, insomma, sulla stretta relazione tra cultura<br />

scientifica e tecnologica, innovazione, sviluppo economico. Un “museo totale”, ma nel contempo una comunità<br />

educante, un luogo materialmente situato in un territorio, e quindi alla mercè delle sue contraddizioni, ma nel<br />

contempo un luogo immateriale, parte di una rete fatta da relazioni, progetti, attività. Una istituzione pienamente<br />

“glocale”, per utilizzare un termine, di questi tempi, forse abusato.<br />

Ma Città della Scienza è stata concepita anche come luogo di dialogo e cooperazione con culture diverse e<br />

popoli diversi a partire dalla universalità del linguaggio scientifico: voglio qui ricordare, a questo proposito, la<br />

realizzazione nell’Università Al Quds di Gerusalemme est del primo Science Centre palestinese, frutto di un<br />

progetto che ha impegnato la comunità scientifica palestinese, israeliana e, tramite noi, europea.<br />

Ma, per sapere tutto della nostra storia, consiglio la lettura del bellissimo libro che Pietro Greco ci ha dedicato,<br />

edito da Boringhieri, in cui le idee e le vicende che hanno portato alla realizzazione di Città della Scienza sono<br />

documentate con estrema ricchezza.<br />

Per concludere, è possibile affermare che una tendenza sempre più diffusa è quella della rivalutazione del<br />

museo/science centre come “piazza”, luogo di confronto, arena di scambio di idee. Ciò può avvenire in forme più<br />

o meno strutturate, più o meno legate alle occasioni espositive, ma anche in totale indipendenza dalle stesse<br />

(come nel caso dei “caffè scientifici” organizzati da varie istituzioni museali fuori della sede stessa o di alcuni dei<br />

progetti citati).<br />

Questa conclusione apre una riflessione sulla necessità di proseguire nel cammino di deistituzionalizzazione<br />

della scienza e della sua comunicazione al pubblico; di liberarne le potenzialità nella società; di restituire ai<br />

cittadini responsabilità e possibilità di lasciare un segno, anche in un campo minato e dominato dagli “esperti” e<br />

spesso bombardato dalla propaganda della politica.<br />

33 COMUNICARE FISICA.07<br />

TRIESTE 1/6 OTTOBRE 2007

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