Comunicare fisica.07 - proceedings alta risoluzione
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pubblicazione della scoperta dei GRB (avvenuta nel 1973(3)) sino al 2006 si sono trovati circa 70 articoli su di essi<br />
in tale sezione. Questo rappresenta una frequenza di circa 2 all’anno. Si noti che recentemente, a partire dalle<br />
scoperte da parte di Beppo-SAX tale frequenza è quasi raddoppiata.<br />
La prima caratteristica che si nota in tali articoli è la presenza di espressioni facilmente comprensibili da un<br />
pubblico vasto, nonché la cura delle illustrazioni spesso schematiche ma alquanto illustrative. Tale caratteristica<br />
dovrebbe essere tipica della comunicazione scientifica ad ogni livello.<br />
La seconda nota riguarda la presentazione fedele del ruolo fondamentale nel progresso della scienza sia da<br />
parte degli scienziati, che con le loro teorie o le loro intuizioni hanno contribuito maggiormente allo studio del<br />
fenomeno, sia soprattutto l’importante ruolo nello sviluppo di tale scienza da parte di rinnovate strumentazioni,<br />
nuovi satelliti o differenti modalità osservative. Caratteristica tipica questa, dello sviluppo scientifico ad ogni<br />
livello.<br />
L’ultima ma non meno importante caratteristica che si nota in tali articoli può essere qualificata come l’assenza<br />
di un resoconto realmente fedele delle attese e delle frustrazioni che si incontrano nella ricerca scientifica.<br />
Infatti ognuna delle scoperte veniva presentata dalla rivista con un carattere ultimamente risolutivo della<br />
problematica in oggetto. Titoli altisonanti, opinioni certe e chiarezza di prospettive, sono le caratteristiche<br />
prevalenti di tali presentazioni. Manca molto spesso l’elemento dell’attesa o del dubbio intimamente connesso<br />
allo sviluppo della scienza.<br />
5 Conclusioni<br />
Lo studio di trent’anni di News&Views sui GRB ha permesso di analizzare una importante forma di<br />
comunicazione scientifica, quella tra scienziati appartenenti a discipline diverse. La rivista Nature si presenta<br />
come una di quelle maggiormente adeguate allo scopo ospitando al suo interno una grande vastità di argomenti.<br />
La presentazione a scienziati di altre discipline delle maggiori scoperte è affidata spesso a ricercatori e<br />
giornalisti nella rubrica News&Views. Lo studio di come i GRB sono stati presentati in tale rubrica nei 30 anni<br />
della loro storia ha permesso di individuare alcune caratteristiche fondamentali della comunicazione scientifica<br />
in generale. L’importanza della comprensibilità delle argomentazioni, con temi, immagini e linguaggi adeguati.<br />
L’aderenza al progresso scientifico fatto di uomini ma legato indissolubilmente allo sviluppo tecnologico. Infine<br />
la nota più importante, la comunicazione scientifica è spesso tentata di offrire una visione della scienza denotata<br />
dal carattere della certezza. Tale visione non rende ragione dello sviluppo quotidiano della ricerca. Una più<br />
corretta divulgazione scientifica dovrebbe sempre rendere ragione alle opinioni più diverse e alle varie ipotesi<br />
che si fronteggiano nell’interpretazione dei dati raccolti. Sono essi in fin dei conti ad essere il metro di giudizio<br />
delle interpretazioni.<br />
Referenze<br />
1) Sito web della rivista: http://www.nature.com<br />
2) Journal Citation Reports 2007 – ISI Web of Knowledge.<br />
3) Klebesadel, Ray W.; Strong, Ian B.; Olson, Roy A. (1973), Astrophysical Journal, vol. 182, L85<br />
45 COMUNICARE FISICA.07<br />
TRIESTE 1/6 OTTOBRE 2007