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126<br />
MARIO VULTAGGIO<br />
dove αo è l'ascensione retta del Sole e ΔP rappresenta le ineguaglianze periodiche<br />
di questa.<br />
Poiché la quantità<br />
α<br />
o<br />
− Δ<br />
è determinabile sperimentalmente, indipendentemente dalla rotazione diurna<br />
terrestre, allora dalla (3.25) dopo la sostituzione (3.26) è possibile dedurre<br />
il tempo dinamico T. Questo tempo, in passato detto newtoniano, è oggi<br />
chiamato <strong>Tempo</strong> delle Effemeridi (Ephemeris Time , ET). L'origine è per<br />
definizione:<br />
P<br />
1900 ( 2000)<br />
Gennaio 0.5 ET<br />
(3.27)<br />
istante in cui nella (3.25) si ha λ=Co. Questo istante coincide con il mezzogiorno<br />
medio di Greenwich del 31 dicembre 1899(1999), origine del TU,<br />
ma non va confuso con esso. L'unità di <strong>misura</strong> introdotta, è stata definita<br />
nel 1956 dall'Unione Astronomica Internazionale (UAI) come la frazione<br />
1/31556925.9747 dell'anno tropico, definito a <strong>sua</strong> volta come il tempo necessario<br />
affinché la longitudine media del Sole vari esattamente di 360 o ,<br />
per il 1900 gennaio 0.5 ET. In pratica esiste una correzione da apportare all'UT<br />
per ottenere l'ET. La correzione<br />
Δ ET −UT<br />
T<br />
è determinabile solo sperimentalmente. Le Effemeridi Astronomiche sono<br />
dunque riferite ad un meridiano (Ephemeris Meridian), variabile di anno in<br />
anno, che si trova a<br />
Λ EM = 1. 002739ΔT<br />
cioè ad Est del meridiano di Greenwich. Tuttavia, almeno nel contesto delle<br />
precisioni richieste nelle applicazioni nautiche, è possibile calcolare le effemeridi<br />
in base al <strong>Tempo</strong> delle Effemeridi ed assumere i valori ottenuti<br />
Est