Scarica - Centro Terapia Cognitiva
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La paziente, inoltre, ha due fratelli gemelli, un maschio ed una<br />
femmina, che hanno quattro anni in meno di lei. Il maschio, ora,<br />
vive con la madre, mentre la ragazza vive fuori città con il padre;<br />
anche la sorella sposata dopo il matrimonio è andata a vivere in<br />
un’altra città lombarda. Secondo la paziente la madre ha messo al<br />
mondo i fi gli solo per riuscire a sposare il padre e, successivamente,<br />
per tenerlo legato a sé.<br />
Francesca descrive la sua infanzia come un’esperienza molto brutta.<br />
Dice che mamma e papà litigavano molto frequentemente e che<br />
spesso doveva intervenire persino la polizia per fermare tali litigi<br />
e per allontanare momentaneamente i fi gli da casa. La donna ricorda<br />
queste scene in maniera molto vivida, rivedendosi all’età di<br />
nemmeno due anni in braccio alla madre mentre quest’ ultima era<br />
inseguita dal padre che la voleva picchiare. In seguito a queste liti la<br />
madre, descritta dalla paziente come “una persona problematica”,<br />
incolpava costantemente Francesca e negli anni successivi anche<br />
la sorella minore di ciò che era successo. Francesca, poi, visto che<br />
aveva un buon rapporto con suo padre, era spinta dalla mamma a<br />
parlare con lui per convincerlo a fare pace. Secondo la paziente, la<br />
madre era anche “gelosa” delle due fi glie minori. Francesca ricorda<br />
che ad ogni litigio tra i genitori si sentiva parecchio “in colpa”<br />
e che cercava di controllare il proprio comportamento e di essere<br />
sempre “brava” affi nché non ne succedessero più.<br />
La madre, inoltre, rinfacciava costantemente a Francesca quanto<br />
le costava mantenerla in termini di cibo e vestiario, salvo poi comprarsi<br />
“la pelliccia” per se stessa contraendo, come era sua abitudine,<br />
dei debiti. La nonna, che dall’epoca in cui rientrò la sorella<br />
maggiore dal sud-Italia visse anche lei per dei periodi in famiglia,<br />
faceva invece delle differenze nella ripartizione del cibo e ne dava<br />
sempre di più alla sorella maggiore che era la sua preferita, oltre<br />
ad essere la fi glia femmina a cui andavano anche le preferenze<br />
della madre.<br />
Francesca, inoltre, ricorda che la mamma non si mostrava mai<br />
affettuosa nei suoi confronti, come pure lei non le chiedeva mai di<br />
essere coccolata (ancora oggi non riesce ad abbracciarla). Dice di<br />
non aver “mai ricevuto amore per quel che era, ma solo per quello<br />
che faceva su richiesta più o meno esplicita: mediare col padre” .<br />
Ricorda inoltre che tra sé e sé, ma talvolta anche esternandolo, si<br />
chiedeva con disperazione: “ma perché mi avete messo al mondo?”.<br />
Inoltre cresceva sentendosi “un peso” per il fatto di dover essere<br />
mantenuta economicamente, cosa normalmente accettata dalla<br />
maggioranza dei bambini e degli adolescenti. Anche la madre a<br />
Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 2 Anno 2005<br />
Appunti...<br />
del <strong>Centro</strong><br />
<strong>Terapia</strong><br />
<strong>Cognitiva</strong><br />
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