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Scarica - Centro Terapia Cognitiva

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evolutiva i singoli membri del gruppo sono anonimi, cioè non si<br />

riconoscono individualmente e lo scopo della loro aggregazione è<br />

principalmente di alimentazione e difesa contro i predatori.<br />

Con gli uccelli inizia ad esserci una prima forma di attaccamento<br />

che comprende comportamenti di cura della prole, non presenti<br />

negli stadi evolutivi precedenti. Per esempio, cince, corvi e pappagalli<br />

non solo nutrono i piccoli ma, nei rituali di corteggiamento,<br />

imbeccano anche il partner. Il maschio di cincia fa tremolare le ali<br />

come fosse un piccolo e, così facendo mette in moto il comportamento<br />

di nutrizione della femmina, allettandola ad avvicinarsi.<br />

Nei lupi si assiste al riconoscimento individuale dei vari componenti<br />

del gruppo ed ogni elemento ha un ruolo nel raggiungimento di<br />

un obiettivo comune. Si pensi al loro sofi sticato sistema di caccia:<br />

alcuni sorpassano la selvaggina e le tagliano la strada mentre altri<br />

la inseguono e la attaccano: a questo livello della scala evolutiva<br />

compare la capacità di cooperazione.<br />

Vediamo questo comportamento anche nell’accudimento dei piccoli:<br />

mentre il maschio si occupa della protezione dei cuccioli, la<br />

femmina si dedica alla loro nutrizione, pulizia e riscaldamento.<br />

E’ a questo gradino della scala evolutiva che si consolida l’accudimento<br />

della prole, come spesso c’è capitato di osservare nei nostri<br />

amici a quattro zampe.<br />

Nei primati la cura dei piccoli si affi na notevolmente insieme alle<br />

regole della vita di gruppo.<br />

I giovani scimpanzé maschi, per esempio, raggiungono livelli di<br />

cooperazione molto sottili: mentre alcuni individui distraggono il<br />

maschio dominante, che è il solo ad avere diritto ad accoppiarsi<br />

con le femmine del branco, altri riescono ad “ intrattenersi” con le<br />

giovani cospecifi che.<br />

D’altro canto lo spidocchiamento reciproco ( grooming talk ) delle<br />

scimmie rhesus ha come funzione secondaria ma rilevante quella<br />

di stabilire e coltivare un contatto sociale amichevole, avulso dal<br />

raggiungimento di qualsivoglia obiettivo. In questi casi gli individui<br />

sono spinti a stare insieme dall’esigenza di affi liazione al gruppo,<br />

schema di comportamento presente solo nelle specie di animali<br />

più evolute.<br />

Assistiamo a una simile cura corporea con funzione sociale presso<br />

i Papua. Spesso nell’uomo la conversazione ha il medesimo carattere<br />

di intrattenimento e di coesione sociale né vincolato dal<br />

contenuto dell’informazione ( per esempio il parlare del tempo<br />

durante un lungo viaggio in treno ) né dalla realizzazione di una<br />

meta specifi ca.<br />

84 Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 2 Anno 2005

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