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Scarica - Centro Terapia Cognitiva

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che alla valutazione di personalità: nei colloqui si cerca di aiutare<br />

l’adolescente ad affrontare un problema evolutivo.<br />

Ma qual è “l’identikit” dell’adolescente che fa richiesta di colloquio,<br />

e che tipo di domande pone?<br />

E’ in genere un ragazzo in crisi, che ha consapevolezza del proprio<br />

disagio, talvolta in modo parziale, e che accetta l’idea di un aiuto<br />

da parte di un adulto.<br />

Talvolta è un ragazzo spinto dalla curiosità di scoprire “di che si<br />

tratta” in genere come primo approccio per valutare la consistenza<br />

della possibilità di aiuto, quasi un assaggio preventivo di qualcosa<br />

che potrà essere usato successivamente.<br />

In alcune situazioni, in particolare nelle scuole dove più alto è il<br />

numero di ragazzi con problemi comportamentali gravi, alcuni di<br />

essi vengono inviati al <strong>Centro</strong> Ascolto dai loro insegnanti.<br />

Sulla necessità che la richiesta fatta allo psicologo sia spontanea,<br />

si può discutere molto.<br />

L’esperienza di questi anni ci ha fornito alcune indicazioni in proposito.<br />

La mancanza di una richiesta da parte del ragazzo, o la sua diffi -<br />

coltà a cogliere il suggerimento a rivolgersi al consulente psicologo<br />

è già un dato importante da cui partire.<br />

Anche se formalmente il ragazzo può partecipare agli incontri con<br />

lo psicologo a cui è stato forzato in maniera diretta ad andare,<br />

risulta evidente che ciò che si sta facendo non gli appartiene, è<br />

qualcosa che riguarda gli altri che lo circondano, e risulta, in ultima<br />

analisi, inutile.<br />

Lo psicologo non lo deve trattenere a forza ma, in un contesto di<br />

rapporto positivo e di fi ducia, segnalargli la possibilità di questi<br />

colloqui, non l’obbligatorietà.<br />

Un rapporto positivo prevede anche la possibilità di accettare e<br />

rispettare un eventuale rifi uto. E’ diffi cile accettare di dover attendere,<br />

senza sentirsi impotenti, ma è importante mantenere il compito<br />

di “accoglienza, giocando sul tempo”, cioè sostenendo l’attesa,<br />

senza essere né interventisti né passivi.<br />

In realtà, molto si può fare, nel momento in cui si dà al ragazzino<br />

lo spazio di pensare e di trovare altre strade.<br />

Capita abbastanza spesso che un adolescente che non ha raccolto<br />

il consiglio di rivolgersi allo psicologo, possa richiederne l’aiuto<br />

l’anno scolastico successivo.<br />

Il ragazzo in crisi che viene al centro Ascolto, fondamentalmente<br />

pone queste domande: “Ho qualcosa che non va?”, “Sono normale?”.<br />

Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 2 Anno 2005<br />

Appunti...<br />

del <strong>Centro</strong><br />

<strong>Terapia</strong><br />

<strong>Cognitiva</strong><br />

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