Scarica - Centro Terapia Cognitiva
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- piccolo dai semplici bisogni di nutrizione. Le giovani scimmiette<br />
venivano private della madre e sistemate in gabbie in presenza di<br />
un surrogato materno di peluche, che non dava nutrimento, e una<br />
struttura metallica che forniva il latte. I cuccioli passavano la maggior<br />
parte del tempo accanto alla mamma - peluche, andavano a<br />
nutrirsi dalla mamma - metallica per poi tornare immediatamente<br />
alla morbidezza della prima. Quando gli sperimentatori creavano<br />
situazioni che provocavano paura nei piccoli, questi ultimi evitavano<br />
di alimentarsi pur di non perdere il contatto col surrogato<br />
materno di pezza.<br />
Bowlby osservò che i bambini separati dalla madre avevano grossi<br />
problemi relazionali durante la crescita, resi ancora più gravi in<br />
assenza di una fi gura sostitutiva di attaccamento.<br />
In quest’ottica la relazione di sé con l’altro acquista valore intrinseco,<br />
non e’ più solo strumentale al raggiungimento di un obiettivo.<br />
L’altro diventa un amico, che ricerchiamo per il piacere di stare<br />
insieme.<br />
I sentimenti che caratterizzano questa esperienza sono sentimenti<br />
di fi ducia che ci permettono di condividere spazi mentali di reciprocità<br />
ed hanno carattere di continuità e di progettualità futura.<br />
Come effetto secondario, Liotti (1994) sottolinea che “nella transizione<br />
dalla cooperazione paritetica all’amicizia è inscritto un<br />
notevole potenziale curativo di ogni frattura o discontinuità della<br />
coscienza”, elementi implicati nella genesi di diversi disturbi mentali.<br />
Sullivan (1962) suggerisce che una sola protratta esperienza di<br />
autentica amicizia, sperimentata nell’adolescenza, possa proteggere<br />
dallo sviluppo di disturbi mentali gravi; l’amicizia, in quanto<br />
durevole e profonda esperienza di pariteticità e di cooperazione,<br />
protegge quindi la coscienza dalla frammentazione.<br />
Una tale relazione prevede, come risposta sana, possibili “sbilanciamenti”<br />
su altri sistemi motivazionali a seconda delle situazioni<br />
di vita. Per esempio a tutti noi è capitato di piangere sulla spalla di<br />
un amico, ritornando a modalità di comportamento tipiche della<br />
relazione madre - bambino, dove l’asse dell’attaccamento - accudimento<br />
risulta in primo piano rispetto alla cooperazione paritetica.<br />
E’ in questi momenti che ci facciamo contenere dall’abbraccio<br />
consolatore di una persona cara e ci lasciamo accudire, senza percepirci<br />
come meno adulti.<br />
E’ sempre con il nostro amico che ci troviamo a competere e ad<br />
arrabbiarci per gioco, per scherzo sui campi da tennis, accentuando<br />
l’aspetto agonistico della relazione senza dimenticarci quanto<br />
86 Scuola di Formazione in Psicoterapia <strong>Cognitiva</strong> - Vol. 2 Anno 2005