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Autonomismo in banca - Il Friuli

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La Popolare di Cividale ha condotto<br />

la sua battaglia contro questo<br />

fenomeno tutt’altro che <strong>in</strong>eluttabile<br />

ed è ancora autonoma, presente sul<br />

territorio con ulteriori prospettive<br />

di sviluppo”.<br />

- Quale deve essere oggi il ruolo<br />

di <strong>Friuli</strong>a?<br />

“La f<strong>in</strong>anziaria regionale è uno<br />

strumento prezioso al servizio dei<br />

comparti produttivi. Come componente<br />

del consiglio di sorveglianza<br />

seguo con attenzione il confronto<br />

<strong>in</strong> atto sul futuro di <strong>Friuli</strong>a che,<br />

a mio avviso, deve tener fede ai<br />

suoi pr<strong>in</strong>cipi istitutivi f<strong>in</strong>alizzati al<br />

sostegno e alla crescita del tessuto<br />

produttivo regionale, evitando derive<br />

assistenzialistiche o di f<strong>in</strong>anza<br />

speculativa. Ridurre i processi<br />

burocratici <strong>in</strong>terni e sviluppare la<br />

collaborazione con le banche: queste<br />

sono a mio avviso le strade da<br />

percorrere per rilanciarne il ruolo”.<br />

- È favorevole alla completa<br />

privatizzazione di Mediocredito<br />

Fvg?<br />

“<strong>Il</strong> Mediocredito poteva essere il<br />

banco di prova per una forte collaborazione<br />

tra Regione e banche<br />

locali quando fu dismessa la quota<br />

del Tesoro. Qualcuno ci ha provato,<br />

ma anche qui ha prevalso un diverso<br />

orientamento e ora siamo qui a<br />

parlare del futuro di questo istituto.<br />

La Regione ne detiene ancora<br />

la quota di riferimento e spetta,<br />

dunque, a essa def<strong>in</strong>ire e proporre<br />

ruoli e assetti futuri. Temo, però,<br />

che un suo disimpegno <strong>in</strong> questa<br />

<strong>banca</strong> potrebbe pregiudicare la sua<br />

stessa esistenza”.<br />

- I Confidi sono adeguati alle<br />

esigenze delle aziende?<br />

“I Confidi sono stati e sono tuttora<br />

partner preziosi delle banche nel<br />

sostegno alle aziende. Oggi più che<br />

<strong>in</strong> passato possono giocare un ruolo<br />

determ<strong>in</strong>ate al riguardo, purché<br />

vengano adeguatamente dotati di<br />

maggiori mezzi e sappiano anch’essi<br />

rivedere la propria funzionalità<br />

snellendo le procedure, ricercando<br />

dimensioni più consone a livello di<br />

settore, sviluppando utili s<strong>in</strong>ergie<br />

con le stesse banche”.<br />

- Come immag<strong>in</strong>a il suo istituto<br />

tra 3-4 anni?<br />

24 settembre 2010<br />

Un disimpegno<br />

della Regione <strong>in</strong><br />

mediocredito<br />

pregiudica la<br />

sua esistenza”<br />

“Dieci anni fa la Popolare di<br />

Cividale ha fatto un significativo<br />

salto di qualità trasformandosi <strong>in</strong><br />

capogruppo di un gruppo <strong>banca</strong>rio<br />

che cont<strong>in</strong>ua ad articolarsi. In questa<br />

cornice le possibilità di ampliare<br />

l’operatività si sono accresciute e le<br />

partecipazioni <strong>in</strong> essere lo stanno a<br />

dimostrare. La nuova sede centrale<br />

del gruppo <strong>banca</strong>rio che presiedo<br />

si sta concretizzando nella ex area<br />

Italcementi di Cividale grazie a<br />

un poderoso progetto varato dalla<br />

stessa <strong>banca</strong>. Fra tre anni potremo<br />

contare su questo nuovo centro direzionale,<br />

<strong>in</strong> cui troverà ubicazione<br />

anche la sede di Help L<strong>in</strong>e, il callcenter<br />

dell’Istituto centrale della<br />

banche popolari, oggi attivo a San<br />

Giovanni al Natisone. Sarà la ‘vetr<strong>in</strong>a’<br />

di una <strong>banca</strong> sempre più legata<br />

al territorio, <strong>in</strong> fase espansiva e con<br />

un numero di sportelli fortemente<br />

<strong>in</strong>crementato sia <strong>in</strong> regione, sia<br />

nel vic<strong>in</strong>o Veneto, e con un occhio<br />

attento oltre conf<strong>in</strong>e”.<br />

- Quali virtù deve avere un banchiere<br />

di prov<strong>in</strong>cia?<br />

“Le virtù che devono tutti i banchieri:<br />

onestà, forte spirito di osservazione,<br />

lungimiranza, grande<br />

impegno <strong>in</strong> azienda e presenza sul<br />

territorio”.<br />

- Come si riesce a difendere<br />

l’autonomia di un istituto come<br />

il vostro e che ruolo devono giocare<br />

le banche di piccole e medie<br />

dimensioni?<br />

“Noi ci siamo riusciti, <strong>in</strong>nanzitutto,<br />

perché la <strong>banca</strong> è solida<br />

e redditiva; poi perché c’è stata<br />

e c’è una grande consapevolezza<br />

nel consiglio di amm<strong>in</strong>istrazione<br />

dell’importanza che riveste un istituto<br />

di credito ultracentenario nella<br />

vita di una realtà territoriale come<br />

la nostra; <strong>in</strong> terzo luogo, non è mai<br />

IL PERSONAGGIO<br />

venuta meno la coesione tra soci e<br />

dipendenti nel volere e sostenere<br />

l’autonomia della Cividale, anche<br />

quando eravamo i soli a sostenere<br />

questo valore. Erano <strong>in</strong> molti e ad<br />

alti livelli a richiamare la necessità<br />

della ricerca della grande dimensione<br />

per le aziende di credito italiane.<br />

Si è, cosi, ridimensionato il numero<br />

degli istituti locali salvo, poi, con<br />

l’avvento della crisi f<strong>in</strong>anziaria di<br />

questi anni, riscoprire la preziosa<br />

funzione delle banche di prossimità.<br />

Sono <strong>in</strong> tanti che parlano di<br />

territorialità, ma questa è la parola<br />

meno astratta che ci sia. Senza fatti<br />

concreti il territorio non si accorge<br />

che ci sei o non si riconosce. Basti<br />

pensare a chi ha collocato a piene<br />

mani derivati o titoli spazzatura.<br />

Una <strong>banca</strong> che ha per vocazione<br />

il localismo non se li potrebbe<br />

permettere certi comportamenti”.<br />

- La difesa della cultura friulana,<br />

<strong>in</strong> cui lei è impegnato, ha un nesso<br />

con l’economia?<br />

“Innanzitutto, non parlerei di<br />

difesa, bensì di promozione e<br />

valorizzazione della l<strong>in</strong>gua e della<br />

cultura friulane. La difesa implica<br />

un arretramento o il far fronte a un<br />

attacco. La cultura friulana è più<br />

profonda di quanto si creda e lo<br />

sta a dimostrare lo stesso impatto<br />

della crisi economica sul <strong>Friuli</strong>. Una<br />

certa solidità delle famiglie e la loro<br />

propensione al risparmio lo hanno<br />

reso qui meno critico rispetto ad<br />

altre realtà del Paese. Inoltre, una<br />

coscienza identitaria correttamente<br />

<strong>in</strong>tesa, oltre a non escludere gli altri,<br />

spesso è un fattore di crescita e di<br />

sviluppo. Penso a regioni come<br />

l’Alto Adige, la Valle d’Aosta, la<br />

Catalogna e così via”.<br />

- Come sarà il <strong>Friuli</strong> dopo la crisi<br />

e cosa gli servirà?<br />

Una coscienza<br />

identitaria<br />

è un fattore<br />

di crescita<br />

e sviluppo”<br />

“Che si stia affrontando una<br />

congiuntura sfavorevole è fuor di<br />

dubbio; però, se pensiamo alle crisi<br />

vere e profonde che il <strong>Friuli</strong> a subito<br />

soltanto nell’ultimo secolo, l’uso<br />

della parola crisi alla situazione<br />

attuale appare <strong>in</strong>appropriato. Osserviamo<br />

il numero di abitazioni,<br />

di auto, di telefon<strong>in</strong>i e il livello dei<br />

consumi che <strong>in</strong> generale si registra<br />

nelle nostre famiglie. Obiettivamente,<br />

l’uso così diffuso di questo<br />

vocabolo appare eccessivo. È evidente<br />

che un modello di sviluppo<br />

si è <strong>in</strong>terrotto o ridimensionato<br />

e un approccio più sobrio con la<br />

realtà dovrà essere necessariamente<br />

adottato da tutti, pubblico e privati.<br />

Anzi, ciò è già <strong>in</strong> atto. Auspico che<br />

alle genti del <strong>Friuli</strong> non venga mai<br />

meno quella laboriosità e quella capacità<br />

di risparmiare che le hanno<br />

contraddist<strong>in</strong>te s<strong>in</strong>o a oggi”.<br />

- Diversi componenti della sua<br />

famiglia si sono impegnati <strong>in</strong><br />

politica: ha mai avuto questa tentazione,<br />

ha mai ricevuto proposte<br />

<strong>in</strong> tal senso ed esclude <strong>in</strong> futuro<br />

una sua ‘discesa <strong>in</strong> campo’?<br />

“Si è vero. Mio padre è stato s<strong>in</strong>daco,<br />

senatore e sottosegretario,<br />

mio fratello assessore e presidente<br />

della Prov<strong>in</strong>cia, io stesso sono stato<br />

nei primi Anni ’80 componente<br />

della direzione regionale della Dc.<br />

Più che una tentazione, è una passione<br />

che ho appreso <strong>in</strong> famiglia. A<br />

un certo punto, però, ho preferito<br />

dedicarmi ai crescenti impegni che<br />

richiedeva la presidenza della <strong>banca</strong>,<br />

nonostante molte sollecitazioni<br />

ricevute e diversi <strong>in</strong>viti pervenutimi<br />

negli anni a una ripresa dell’impegno<br />

politico. Guidare una <strong>banca</strong> di<br />

territorio è un’impresa stimolante<br />

e gratificante quando dei positivi<br />

risultati conseguiti ne beneficiano<br />

anche le comunità locali”.<br />

- Molti lamentano un decadimento<br />

della qualità della classe<br />

dirigente, dalla politica all’impresa,<br />

alla f<strong>in</strong>anza: anche lei è di<br />

questo avviso?<br />

“Ciò che mi rammarica di più<br />

è assistere spesso nelle classi dirigenti,<br />

<strong>in</strong> tutti i campi, al venir<br />

meno dell’etica un tempo molto<br />

più riscontrabile che oggigiorno”.<br />

ilFRIULI BUSINESS 15

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