Autonomismo in banca - Il Friuli

fronte a Palazzo d’Aronco. In questo
momento è in corso un dialogo costruttivo
con il Comune e gli altri soggetti
interessati per poter ricomporre una
frattura nel cuore del centro storico della
città, creata nei primi Anni ‘50 del secolo
scorso, in seguito alla demolizione del
Teatro Eden e dei palazzi confinanti. La
progettazione verrà curata da un grande
architetto di fama internazionale in
grado di interpretare i luoghi e gli spazi
che circondano il palazzo, garantendo
un risultato architettonico e stilistico di
altissima qualità.
Un altro progetto di dimensioni più
contenute, che partirà a breve è la
costruzione di un palazzo residenziale
di fronte al Teatro Giovanni da Udine
e che sorgerà al posto di alcuni fabbricati
da anni in disuso già facenti parte
dell’Istituto Renati. In questo caso nella
progettazione è stato dato particolare
risalto all’eco-sostenibilità e al risparmio
24 settembre 2010
“I progetti
della Rizzani
de Eccher a
Udine per
ricucire una
ferita nel
centro città;
mentre a
Trieste è
impegnata a
far rinascere
il Porto
Vecchio”
energetico, unito a una qualità architettonica
e costruttiva innovativa e di
primo livello in grado di rivitalizzare la
zona nella quale verrà costruito, soprattutto
per quanto riguarda il ‘dialogo’ con
il prospiciente teatro.
Un ulteriore intervento che ci vede
impegnati con un’ottica di medio-lungo
periodo è la riqualificazione dell’attuale
sede Enel di via Uccellis, a pochi metri
da Piazzale Osoppo e dal Parco della
Rimembranza. In questo caso, il nostro
progetto è quello di riconvertire l’area,
quando verrà liberata da Enel, in un
quartiere che valorizzi le aree verdi
circostanti, prevedendo un’edilizia prevalentemente
residenziale di alto livello”.
- Quali sviluppi sta avendo la riqualificazione,
invece, del porto vecchio
di Trieste?
“Il Comitato Portuale è stato chiamato a
esprimersi definitivamente sulla concessione
demaniale marittima da rilasciare
a Portocittà Srl, società partecipata da
Rizzani de Eccher, Maltauro, Banca Biis
e Sinloc. In questo caso siamo in presenza
di qualcosa di più di una riqualificazione
urbana, ma di una restituzione vera e
propria di una parte di città, non solo a
Trieste, ma all’Italia e all’Europa. Il Porto
Vecchio è un luogo unico e irripetibile
che ha conservato nel tempo, nonostante
un ormai avanzato stato di degrado, un
fascino difficilmente raggiungibile. La
realizzazione del progetto consentirà,
infatti, di riportare in vita un pezzo di
città esteso su oltre 35 ettari prospiciente
il mare attraverso la ristrutturazione degli
edifici esistenti, per la maggior parte
edificati in epoca asburgica, e la realizzazione
di nuovi edifici che ospiteranno
alberghi, negozi, spazi espositivi e per la
formazione, uffici, oltre alla realizzazione
di due marina. È un’esperienza senza precedenti
in grado di portare Trieste sulla
ribalta della scena europea”.
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