20.06.2013 Views

Autonomismo in banca - Il Friuli

Autonomismo in banca - Il Friuli

Autonomismo in banca - Il Friuli

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

INCHIESTA<br />

Efficienza prima di tutto<br />

Guido Crist<strong>in</strong>i<br />

(Osservatorio<br />

marca privata)<br />

Avvic<strong>in</strong>arsi al mondo del private<br />

label significa, per un’azienda,<br />

essere disponibile a ripensare<br />

la propria organizzazione produttiva,<br />

perché la prima caratteristica per essere<br />

v<strong>in</strong>centi <strong>in</strong> questo modello <strong>in</strong>dustriale è<br />

l’efficienza. L’avvertimento è del coord<strong>in</strong>atore<br />

scientifico dell’Osservatorio nazionale<br />

della marca privata, il professore<br />

universitario all’ateneo di Parma Guido<br />

Crist<strong>in</strong>i. Secondo il docente ord<strong>in</strong>ario<br />

di Market<strong>in</strong>g, <strong>in</strong>fatti, è fondamentale<br />

riuscire a realizzare un prodotto che<br />

deve avere una qualità simile a quelli<br />

di fascia medio-alta di mercato, però a<br />

un prezzo più basso di chi si propone<br />

con un proprio nome commerciale.<br />

Sfida non semplice, ovviamente, ma<br />

che rappresenta oggi il modus vivendi<br />

di numerose aziende.<br />

“Negli ultimi anni – spiega Crist<strong>in</strong>i<br />

- il mercato della marca privata <strong>in</strong><br />

Italia è cresciuto notevolmente e ha<br />

addirittura evidenziato ancora ampi<br />

marg<strong>in</strong>i di crescita. Infatti, nel settore<br />

dei prodotti confezionati oggi il private<br />

label rappresenta il 15%, rispetto a una<br />

media dei Paesi europei più avanzati del<br />

30 per cento”.<br />

I motivi di questo exploit sono diversi.<br />

Innanzitutto, una evoluzione degli stili<br />

di consumo, che hanno portato a valutare<br />

la qualità <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seca dei prodotti<br />

esposti sui banconi dei supermercati.<br />

Negli ultimi due anni, <strong>in</strong>oltre, ha <strong>in</strong>ciso<br />

notevolmente la questione del ridursi<br />

del potere di acquisto delle famiglie, che<br />

ha così <strong>in</strong>dirizzato sempre più il proprio<br />

gradimento verso segmenti di mercato<br />

<strong>in</strong> cui i prezzi sono <strong>in</strong>feriori anche del<br />

25% rispetto ai tradizionali prodotti di<br />

marca.<br />

“Nel largo consumo oggi per un’azienda<br />

di piccole e medie dimensioni è<br />

difficile riuscire a ritagliarsi uno spazio<br />

adeguato con un proprio brand – cont<strong>in</strong>ua<br />

Crist<strong>in</strong>i – il collo di bottiglia è<br />

spesso rappresentato dalla varietà di<br />

catalogo chiesta dalla grande distribuzione.<br />

Ecco, qu<strong>in</strong>di, che porsi la<br />

questione di produrre per conto di altri<br />

può rappresentare un’opportunità per<br />

rimanere sul mercato”.<br />

24 settembre 2010<br />

“Sono fondamentali contratti con il distributore<br />

duraturi nel tempo, per consentire<br />

all’azienda di sostenere gli <strong>in</strong>vestimenti<br />

per la propria riorganizzazione“<br />

Nascere o diventare private label, però,<br />

non è affatto semplice e immediato.<br />

“Non si può essere copacker soltanto<br />

per saturare gli impianti produttivi oppure<br />

perché ci si ritrova con i magazz<strong>in</strong>i<br />

pieni – avverte il curatore dell’Osservatorio<br />

nazionale -. Bisogna essere molto<br />

efficienti per presentarsi con prodotti<br />

della stessa qualità degli altri, ma a un<br />

prezzo più basso. Per esserlo è necessario<br />

riorganizzare la propria produzione <strong>in</strong><br />

base alle esigenze del cliente-distributore,<br />

<strong>in</strong>dicate nel capitolato del contratto,<br />

che va a puntualizzare i dettagli della<br />

produzione, della qualità del prodotto,<br />

della tempistica, della certificazione e<br />

del packag<strong>in</strong>g”.<br />

L’accordo tra il copacker e il distributore<br />

che appone il proprio marchio entra,<br />

<strong>in</strong>fatti, nei m<strong>in</strong>imi dettagli e sulla loro<br />

base l’azienda produttrice deve impostare<br />

il proprio ciclo <strong>in</strong>dustriale.<br />

Non mancano, comunque, anche realtà<br />

che accanto ai quantativi ord<strong>in</strong>ati dai<br />

propri clienti, affiancano anche produzioni<br />

con un proprio marchio, spesso<br />

CresCITA neI rePArTI<br />

TIPOLOGIA 2008 2009<br />

Drogheria alimentare + 15,9% + 12,7%<br />

Fresco + 22,4% + 13,1%<br />

Bevande + 7,1% + 5,7%<br />

Cura della persona + 7,2% + 8,1%<br />

Cura della casa + 6,2% + 8,2%<br />

Freddo + 8,6% + 8,9%<br />

Ortofrutta + 5,3% + 3,6%<br />

Petcare + 9,5% + 7,8%<br />

Fonte: Osservatorio nazionale marca privata<br />

Guido Crist<strong>in</strong>i,<br />

docente di<br />

Market<strong>in</strong>g<br />

all’Università<br />

di Parma<br />

proposti al consumatore f<strong>in</strong>ale <strong>in</strong> ambiti<br />

dove non entrano <strong>in</strong> diretta concorrenza<br />

con il marchio del distributore.<br />

Tornando al rapporto tra le parti,<br />

Crist<strong>in</strong>i <strong>in</strong>dica nella durata contrattuale<br />

la maggiore clausola di garanzia<br />

per l’azienda private label e, qu<strong>in</strong>di, la<br />

rotta per una evoluzione sostenibile del<br />

settore nei prossimi anni.<br />

“Bisogna basarsi su accordi pluriennali<br />

– chiarisce – quello tra copacker e distributore<br />

deve essere, cioè, un matrimonio<br />

di lungo term<strong>in</strong>e. Soltanto la sicurezza di<br />

ord<strong>in</strong>i nel tempo consente all’azienda di<br />

realizzare i necessario <strong>in</strong>vestimenti per<br />

la propria riorganizzazione <strong>in</strong>terna. <strong>Il</strong><br />

potere contrattuale che può far pesare<br />

il copacker, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, riguarda il servizio<br />

garantito al cliente. E anche <strong>in</strong> questo<br />

caso conta l’efficienza della propria organizzazione<br />

aziendale”.<br />

Nell’annuale <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e condotta<br />

dall’Osservatorio nazionale si mette<br />

<strong>in</strong> evidenza anche il profilo dell’acquirente<br />

f<strong>in</strong>ale: è razionale e <strong>in</strong>formato,<br />

appartiene a classi reddituali medie,<br />

privilegia durante lo shopp<strong>in</strong>g le formule<br />

moderne, evidenzia una scolarizzazione<br />

medio-alta, <strong>in</strong>izia a essere attento alla<br />

sostenibilità del prodotto e del processo<br />

produttivo, differenzia gli acquisti a livello<br />

di marca <strong>in</strong> relazione alla categoria<br />

di riferimento. È, <strong>in</strong> f<strong>in</strong> dei conti, un<br />

identikit dest<strong>in</strong>ato, <strong>in</strong>dubbiamente, a<br />

diffondersi sempre più nell’orizzonte<br />

commerciale.<br />

ilFRIULI BUSINESS 7

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!