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Autonomismo in banca - Il Friuli

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Gianpietro Benedetti<br />

L<br />

’economia europea corre più del<br />

previsto e l’anno si chiuderà con<br />

un Pil <strong>in</strong> crescita dell’1,5-1,8%,<br />

però con un’<strong>in</strong>flazione equivalente. I<br />

front runners sono Germania, Polonia,<br />

Paesi Bassi. L’Italia è al penultimo<br />

posto, prima della Spagna e dopo la<br />

Francia. La Spagna, però, ha crescita<br />

negativa.<br />

La crescita europea nell’economia<br />

globale, si sa, è al tra<strong>in</strong>o di quella mondiale,<br />

tuttora sp<strong>in</strong>ta dai Paesi Bric, <strong>in</strong><br />

particolare dalla C<strong>in</strong>a. L’economia<br />

degli Stati Uniti cresce, come previsto,<br />

ma con <strong>in</strong>certezze nel breve periodo per<br />

via dei consumi che rimangono contenuti.<br />

La C<strong>in</strong>a e la Germania hanno<br />

un’economia tra<strong>in</strong>ata dall’export, gli<br />

Usa dai consumi: formiche e cicale,<br />

reciprocamente <strong>in</strong>dispensabili. In questo<br />

contesto, l’evoluzione dei mercati<br />

dipenderà ancora molto dalla C<strong>in</strong>a.<br />

La C<strong>in</strong>a ha dichiarato di voler<br />

dim<strong>in</strong>uire da quest’anno l’export e,<br />

per mantenere la crescita, sostituirlo<br />

parzialmente con la domanda <strong>in</strong>terna.<br />

Al momento non ci sono riusciti - o non<br />

hanno voluto - e il Pil c<strong>in</strong>ese rimane<br />

per ben il 60-65% costruito da export.<br />

Ce la faranno l’anno prossimo? È<br />

una decisione che <strong>in</strong>fluenzerà notevomente<br />

la crescita globale.<br />

Va considerato e valutato anche il<br />

fatto che una buona sp<strong>in</strong>ta alla crescita<br />

attuale deriva dal riprist<strong>in</strong>o delle<br />

scorte pressochè azzerate con la crisi<br />

del 2009, sp<strong>in</strong>ta che andrà a esaurirsi.<br />

Per concludere, stimiamo possibile<br />

un calo della domanda a f<strong>in</strong>e anno e<br />

un 2011 tutto sommato simile, nella<br />

media, al 2010. Riteniamo che l’economia<br />

<strong>in</strong> Europa - ma è solo un parere<br />

- si stabilizzerà nel 2012/13 su livelli<br />

del 10-15% <strong>in</strong> meno rispetto al 2007.<br />

In questo scenario, per non impoverire,<br />

va migliorata la competitività. A<br />

tale proposito, alcune considerazioni<br />

sull’Italia. Come sappiamo, attualmente<br />

abbiamo prospettive poco allettanti<br />

sul tema. Negli ultimi due anni<br />

il costo del lavoro è aumentato più<br />

dell’<strong>in</strong>flazione, senza un corrispondente<br />

aumento della produttività. Questa<br />

24 settembre 2010<br />

I cittad<strong>in</strong>i si guard<strong>in</strong>o<br />

dai gatti e dalle volpi<br />

La c<strong>in</strong>a<br />

rimane<br />

tra<strong>in</strong>ante<br />

Bisogna<br />

guardare<br />

ancora alla<br />

domanda<br />

dei Paesi<br />

Bric, mentre<br />

<strong>in</strong> Europa si<br />

ipotizza un<br />

2011 simile<br />

all’anno <strong>in</strong><br />

corso<br />

L’OPINIONE<br />

situazione ostacola l’export, abbassa<br />

il Pil e l’occupazione, dim<strong>in</strong>uisce la<br />

ricchezza del Paese e della gente.<br />

L’op<strong>in</strong>ione pubblica non dovrebbe<br />

perdere l’attenzione sul fatto che le riforme<br />

per modernizzare e liberalizzare<br />

il Paese vanno attuate f<strong>in</strong>o <strong>in</strong> fondo:<br />

va data cont<strong>in</strong>uità allo sforzo teso<br />

a dim<strong>in</strong>uire e riqualificare la spesa<br />

pubblica e il federalismo fiscale è una<br />

delle leve necessarie; senza riqualificazione<br />

della spesa pubblica, il peso<br />

fiscale su stipendi e aziende non potrà<br />

dim<strong>in</strong>uire, la burocrazia <strong>in</strong> essere non<br />

è sostenibile; vanno rilanciate famiglia<br />

e natalità.<br />

Temi che vanno evidenziati, ribaditi<br />

e perseguiti f<strong>in</strong>o a soluzione. Purtroppo,<br />

le riforme sono ostacolate anche <strong>in</strong><br />

Parlamento da molti che massimizza-<br />

Le riforme sono ostacolate<br />

anche <strong>in</strong> Parlamento da<br />

molti che massimizzano<br />

rendite di posizione<br />

mascherate da ideologie<br />

no rendite di posizione mascherate da<br />

ideologie. Fortunatamente, l’op<strong>in</strong>ione<br />

pubblica si sta rendendo conto che<br />

per migliorare si deve guardare avanti<br />

e che gran parte della soluzione sta <strong>in</strong><br />

una crescita culturale e produttiva.<br />

Qu<strong>in</strong>di, è probabile che, grazie a questa<br />

presa di coscienza, chi ostacola le<br />

riforme non abbia il sopravvento.<br />

Inoltre, la situazione che va del<strong>in</strong>eandosi<br />

porta a rivalutare l’importanza<br />

del manifatturiero, ora riconsiderato<br />

un ‘bene sociale’. Stesso dicasi per<br />

famiglia e natalità.<br />

Per alimentare la speranza con i fatti,<br />

va detto che qualcosa si sta muovendo:<br />

è <strong>in</strong> atto la riduzione dei costi della<br />

struttura dello Stato - ma siamo solo<br />

all’<strong>in</strong>izio - e la riforma della scuola<br />

avanza, pur tra mille difficoltà.<br />

Nella scuola si va riprist<strong>in</strong>ando la<br />

misura dell’impegno di docenti e studenti.<br />

Questa è una delle precondizioni<br />

necessarie per l’utilizzo efficace delle<br />

risorse disponibili, migliorando qualità<br />

e produttività, <strong>in</strong>vece di sprecarle come<br />

oggi <strong>in</strong> rendite di posizione o peggio.<br />

F<strong>in</strong>almente avremo una scuola dove<br />

il merito e le eccellenze di docenti e<br />

studenti potranno emergere ed essere<br />

utilizzate per il bene comune.<br />

Stiamo, altresì, migliorando con<br />

la gestione dell’immigrazione che, a<br />

causa della natalità negativa, rimane<br />

<strong>in</strong>dispensabile, ma che va discipl<strong>in</strong>ata<br />

adeguatamente per evitare distorsioni<br />

di tutti i tipi, a spese dei cittad<strong>in</strong>i e<br />

degli stessi immigrati regolari.<br />

Inf<strong>in</strong>e, risottol<strong>in</strong>eiamo quanto sia<br />

positivo e fondamentale che gran parte<br />

dell’op<strong>in</strong>ione pubblica oggi dist<strong>in</strong>gua<br />

meglio di ieri i “gatti e le volpi” che<br />

ben si sistemano esclusivamente nei<br />

paesi dei balocchi. Da qui l’impegno<br />

di molti per un lieto f<strong>in</strong>e che non li<br />

veda protagonisti.<br />

ilFRIULI BUSINESS 5

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