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Voglio una vetta... dove ascoltare il mio Dio - Associazione ...

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stupide e assurde regole. Amavo la natura. Amavo l’arte e la poesia. Volevo<br />

esternare ciò che avevo dentro concretizzando i miei sogni. Volevo respirare<br />

l’aria pulita. Cercavo la luce. Sentivo forte <strong>il</strong> valore dell’amicizia e della riconoscenza.<br />

Sì, è vero, <strong>il</strong> mondo va avanti per l’amicizia e per la solidarietà!<br />

Non potevo fare a meno della libertà, così essenziale come la stessa aria che<br />

respiro.<br />

La libertà è per me un valore fondamentale, è ricchezza, è vita, <strong>il</strong> bene più<br />

alto, la libertà comunque non è un’<strong>il</strong>lusione, ma un dono di <strong>Dio</strong>!<br />

Che strana infanzia la mia.<br />

Dopo gli anni del collegio, ancora mi sono portato appresso un senso di tristezza<br />

e di nostalgia, c’era in me <strong>una</strong> strana solitudine che mi opprimeva, anche<br />

quando ero in mezzo alla gente. Tutto sembrava predestinato, compresa la malinconia.<br />

Era <strong>il</strong> <strong>mio</strong> modo d’essere, sognatore, idealista e romantico, che spesso<br />

si trovava impotente di fronte all’aridità della mancanza di valori. Nonostante<br />

<strong>il</strong> <strong>mio</strong> aspetto fisico, ero un ragazzo es<strong>il</strong>e e di bassa statura e portavo degli<br />

occhiali con delle spesse lenti a causa di <strong>una</strong> forte <strong>mio</strong>pia, non me la sentivo<br />

proprio di passare i miei giorni ad immortalare sconfitte e cocenti um<strong>il</strong>iazioni;<br />

sognavo ben altro.<br />

La ricerca di ideali mi ha spinto a lottare per emergere e con un concentrato<br />

spaventoso di energie dentro da “buttar fuori”.<br />

25 marzo 1973 ore 18,32<br />

Ho <strong>una</strong> grande passione per <strong>il</strong> gioco degli scacchi e molte ore delle mie giornate<br />

le trascorro in partite e nello studio di varianti, combinazioni, aperture<br />

e finali. Osservo con estrema meticolosità tutti i pezzi sulla scacchiera, gli<br />

esamino uno per uno per valutare correttamente la posizione. Mi concentro<br />

e rifletto, memorizzando ed analizzando la situazione, combino ogni mossa…<br />

mia e dell’avversario: ogni pezzo che muove e rimuove, che prende e riprende.<br />

Con l’inseparab<strong>il</strong>e sigaretta in bocca e le gambe che si muovono nervosamente<br />

sotto <strong>il</strong> tavolino mi perdo in un universo tutto <strong>mio</strong>, racchiuso in un gioco che<br />

è sfida, accarezzando ogni mossa fino alla più geniale, allenando la concentrazione<br />

ed <strong>il</strong> dominio dei nervi. Non c’è nessuno che mi assomigli: adoro<br />

sognare, amo realizzarmi soltanto attraverso le esperienze, senza qualcuno che<br />

intralci i miei desideri. Se mi attaccano, mi chiudo in me stesso come un riccio<br />

e, nella solitudine, trovo le forze per vincere. Insomma, la mia vita è soltanto<br />

per l’emozione di <strong>una</strong> vittoria!<br />

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